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domenica 5 giugno 2011

Da bin Laden al cetriolo assassino

Marcello Pamio – 3 giugno 2011
  Il batterio killer fa paura: 18 morti, 2000 contagi. Scienziati nel palloneCi mancava adesso il “cetriolo killer” per oscurare il già super oscurato Referendum nazionale del 12 e 13 giugno prossimi. Eravamo tutti più tranquilli, fino a qualche giorno fa, grazie alla scomparsa definitiva di Usama bin Laden. Uno dei tanti miracoli dell'amministrazione statunitense: prima hanno scongelato dal freezer il miliardario saudita e poi lo hanno fatto scivolare per sempre nel mare… 
Oggi al posto di bin Laden non c’è il suo vice Al-Zawahiri, ma il “cetriolo verde”, un assassino spietato che veicola una tossina deleteria che avrebbe ucciso almeno 18 persone!
Al momento nessuna dichiarazione o rivendicazione da parte di vegani estremisti.
Stiamo parlando del “ceppo più letale della storia[1], così almeno affermano gli esperti statunitensi dei centri di controllo e prevenzione delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention, C.D.C. di Atlanta).
La nuova pandemia In Germania, oltre 2000 infettati con 17 morti, in Svezia al momento 43 gli infettati e 1 morto. Totale ad oggi, 18 morti in Europa!
Epidemia E.coli, nessun caso in ItaliaL’Istituto di Genetica di Pechino, a cui è stato inviato questo fantomatico batterio, la cui sigla è O104-H4, dopo attente analisi ha annunciato che si tratta di un agente patogeno mai visto prima, almeno in Europa e l’O.M.S. lo ha così definito: “una variante nuova, estremamente contagiosa e tossica” di E. Coli, di per sé batterio presente comunemente anche nel nostro intestino[2]
Inizialmente si è data la colpa ai cetrioli spagnoli, ma ultimamente, secondo le dichiarazioni del ministro della Sanità di Amburgo, Cornelia Pruefer-Storcks, i patogeni individuati sui cetrioli non corrispondono a quelli rilevati nelle feci di alcuni pazienti (appartenenti al sierogruppo E. Coli Vtec O104). ”La fonte dell’infezione – continua il Ministro - non è stata ancora identificata”.
I giornali del Sistema, nel panico ci sguazzano alla grande. Ecco qualche titolo apparso nei quotidiani nazionali, abituati da sempre a spaventare e propagandare spazzatura per la mente e l’intelligenza:
O104:H4, il codice del batterio. Il killer che preferisce le donne[3] 
Il batterio killer fa paura: 18 morti, 2000 contagi. Scienziati nel pallone[4] 
Epidemia E. Coli: è il ceppo più letale e resistente ad antibiotici[5]
Batterio killer, in Germania è psicosi[6]
Ricordano molto da vicino i titoli a caratteri cubitali riportati nelle prime pagine durante il periodo della Sars, Aviaria e l’Influenza A, detta “suina”.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. L’Escherichia Coli è certamente il batterio più studiato al mondo, anche perché nell’uomo è onnipresente. Ognuno di noi ogni giorno espelle E. Coli fra i 100 miliardi e i 10 mila miliardi di cellule, come pure fanno gli uccelli e mammiferi in generale.[7] 
Questi batteri vivendo nell’intestino, sono i nostri compagni di viaggio da sempre e non solo ci accompagnano, ma aiutano nel processo digestivo, ad assimilare sostanze importanti.
Il nostro sistema digestivo contiene all’incirca 400-500 specie batteriche diverse, e tra pelle esterna e mucose interne, questi raggiungono cifre da capogiro (oltre 100 mila miliardi): costituendo un vero e proprio ecosistema perfetto.
Questi batteri, dal punto di vista teorico, dovrebbero suddividersi tra quelli sani (Acidophilus, Bifidus, Rhamnonsus, ecc.) per l’85% e quelli patogeni soprattutto Bacillus coli per il 15%. 
Viene da sé che la salute e l’equilibrio di questa importantissima flora è essenziale per la salute stessa dell’intero organismo umano.
In realtà, gli intestini della stragrande maggioranza delle persone il cui stile di vita è innaturale e malsano, sono straintossicati e iperacidificati, permettendo a batteri come il Bacillus coli e l’Escherichia Coli di dilagare. 
Questi batteri infatti, preferiscono tutte le proteine animali, le proteine indigeste e mal digerite, le quali arrivano col loro carico tossico direttamente nel colon, facendoli crescere a dismisura. Crescono, si moltiplicano e si riproducono a ritmo esponenziale - divenendo estremamente tossici e pericolosi - nella sporcizia alimentare che noi mettiamo dentro e depositiamo con il nostro stile di vita, in primis con l’alimentazione.
Ecco perché la presenza di Escherichia Coli non c’entra nulla con i cetrioli. La vera contaminazione non sta nel cetriolo, ma nell’intestino delle persone, nell’intestino ipertossico, carico di disbiosi (perdita della flora sana), pregno di putrefazioni dovuta a carni, affettati, latticini, uova, pesce e alimenti raffinati e chimici. 
Tutte persone queste il cui colon è surriscaldato, privo di ossigeno e totalmente senza peristalsi (stitichezza cronica).
La fonte primaria è lo stile di vita I “nemici pubblici”, tanto amati dalle lobbies farmaceutiche che possono così spacciare milioni di dosi di droghe, farmaci, vaccini, continuano a spuntare fuori come i funghi. Dopo le ultime idiozie mediatiche inventate di sana pianta: Sars, Aviaria e Suina, adesso il podio è stato raggiunto da un ceppo sconosciuto di Escherichia Coli: O104:H14. 
Siamo passati dall’A/H1N1 (influenza suina) al O104:H14 (Escherichia Coli). 
Gli esperti della salute pubblica, per far capire la pericolosità di questo ceppo (O104), hanno scomodato il fratello minore O107. 
Basterebbe infatti - dicono sempre gli esperti - ingerire solo 100 batteri di O107 per scatenare una diarrea emorragica, con la secrezione di una pericolosissima tossina (Stx-2) che blocca la produzione di proteine e può attaccare direttamente le reni”.[8]
Interessante è la storia del O107: isolato per la prima volta nel 1982 non nei cetrioli, neppure nelle patate e neanche nella frutta, ma negli hamburger di carne! 
In America ogni anno oltre 70.000 persone vengono, per così dire “infettate”, dal O107 e ben 600 muoiono!
Se andassimo a spulciare come questa “carne” così prelibata per noi occidentali viene allevata e poi macellata, scopriremmo e soprattutto comprenderemmo, l’origine di tali intossicazioni e morti tossiemiche. 
Centinaia di milioni di poveri animali rinchiusi in un lager per tutta la loro vita (per modo di dire “vita”), immobilizzati e alimentati forzatamente in maniera completamente innaturale, per finire macellati con sofferenza e agonia indicibili. Poveri esseri viventi, con il nostro stesso diritto alla vita, resi dall’uomo stolto e criminale, delle semplici “cose da smontare”, pullulanti di batteri e microrganismi (perché in contatto con le loro stesse feci), macellati poi assieme a frattaglie, ossa e carcasse di altri animali morti magari per malattia.
Questa “roba” verrà frollata, pressata, schiacciata, salata, riempita di chimica e nitriti, per togliere il grigio colore della morte, dandogli artificiosamente il colore rosso della vita. Vita che non è degna di questo nome! E’ bene ricordare sempre che i processi putrefattivi, da quando l’anima dell’essere vivente si stacca e ritorna nell’anima di gruppo nei mondi spirituali, non si possono bloccare, ma solo rallentare. 
Un uomo il cui organismo è intossicato, acidificato da alimenti raffinati, pregno di tossine chimiche, mangiando simili veleni animali, potrà stare in salute? Assolutamente no! La causa delle intossicazioni è il batterio che di volta in volta viene scoperto in laboratorio o il batterio è l’effetto di tutto questo sconvolgimento disumano? L’E. Coli O107 piuttosto che O104 sono alcuni fra i tanti lati oscuri delle lobbies macellatorie, delle multinazionali del cibo, e il risultato del nostro stile di vita completamente autodistruttivo e lontano anni luce dalla Natura.

Sete di profitto - Le banche mettono le mani sull’acqua

"Chiare, fresche, dolci acque. E redditizie"Il mondo della finanza, istituti di credito in testa, non si lascerà sfuggire l’occasione d’oro offerta dal governo, che ha dato vita ad una privatizzazione forzata del comparto idrico. Che dovrà concludersi entro il 2015. 
Chiare, fresche, dolci acque. E redditizie. Senza fare troppo rumore, le banche stanno mettendo le mani su una delle risorse vitali del Paese (e del mondo intero). Dopo aver acquisito piccole quote nelle principali società idriche del settore, ora si avvicina il momento di fare il grande salto. Restano due ostacoli da superare: le tariffe (troppo basse) e il referendum per l’acqua pubblica.
Poi sul resto ci si può mettere d’accordo. La svolta è arrivata con l’operazione San Giacomo, nuovo polo dell’acqua controllato da Iren (frutto della fusione tra la ligure-piemontese Iride e l’emiliana Enìa) in partnership con F2i, il fondo di private equity guidato da Vito Gamberale e partecipato al 55% da Intesa SanPaolo, Unicredit, Merryl Lynch e sette fondazioni bancarie. F2i nella nuova società – che ha inglobato la genovese Mediterranea delle Acque – avrà una quota del 35%, con l’opzione di salire al 40%. Altro socio di rilievo con l’8% è la Cassa Depositi e Prestiti, a sua volta partecipata al 30% dalle stesse fondazioni.
Manovre che segnalano gli appetiti del mondo creditizio verso un boccone troppo ghiotto per farselo sfuggire, specie in periodi di vacche magre. E il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, lo ha offerto su un piatto d’argento con un decreto del 2009, poi convertito in legge, avviando una vera e propria privatizzazione forzata del comparto. Infatti entro il 2015 i comuni dovranno scendere al 30% nelle società quotate in Borsa (al 40% entro giugno 2013), mentre nelle aziende a totale capitale pubblico l’azionista privato dovrà salire al 40% entro quest’anno. In caso contrario scatta l’obbligo di gara per l’affidamento del servizio. 
Una rivoluzione per il settore, che riverserà in Borsa partecipazioni per oltre due miliardi di euro nei prossimi tre anni e mezzo, rimettendo in gioco gli attuali assetti proprietari. Sempre che il referendum non rovini la festa.
Il cappio dei debiti Intanto sui pacchetti in vendita hanno messo gli occhi tutti: banche, gruppi industriali (in primis Caltagirone, già azionista di rilievo di Acea), fondi di investimento, fondi pensione, fondazioni bancarie, ma anche organismi pubblici come Cassa depositi e prestiti e veicoli come F2i. I Comuni dal canto loro potrebbero cogliere l’occasione per dare un po’ di ossigeno alle casse, in sofferenza per il taglio ai trasferimenti, cedendo quote anche superiori alla soglia imposta per legge.
Le banche tuttavia sono avvantaggiate sui competitor grazie agli intrecci finanziari già in essere, che legano a doppio filo le sorti del settore agli interessi degli istituti. Le sole società quotate hanno debiti bancari per 6 miliardi di euro, su 9 miliardi di capitalizzazione, che fruttano ogni anno dai 240 ai 360 milioni di interessi (prelevati direttamente dalle bollette dei cittadini). Una spada di Damocle che peserà non poco nel processo di privatizzazione, quando cioè si tratterà di collocare le partecipazioni sul mercato. In prima fila svetta Intesa SanPaolo, seguita nell’ordine da Banco Popolare, Unicredit, Dexia Crediop, Mps e Bnp (che controlla Bnl): sono loro che tengono le briglie del debito nel comparto idrico, ben in grado di influenzare le scelte strategiche delle aziende clienti. E saranno loro, con tutta probabilità, a contendersi la torta.
«Sul piatto ci sono soprattutto le imprese del Nord, più ricche ed efficienti», continua Lembo, segretario nazionale del Comitato italiano per il Contratto mondiale dell’acqua. 
Inoltre, continua Lembo, «mentre in regioni come la Toscana, l’Umbria e l’Emilia le tariffe sono già aumentate, in Lombardia e Veneto ci sono margini molto più ampi. Ma per ora le banche mantengono uno stretto riserbo sull’argomento, visti i nostri tentativi (andati a vuoto) di avere qualche chiarimento».
Del resto i rischi sono bassi e il rendimento è garantito per legge. Già nel 2006, infatti, la normativa stabilisce una remunerazione minima del 7% sul capitale investito, da incorporare nelle tariffe. 
«Ma si tratta appunto di una soglia minima - continua Lembo - destinata con tutta probabilità a salire, visto che in Italia la tariffa media è circa la metà di quelle europee. La stessa remunerazione viene garantita ai fondi pubblici, ad esempio quelli erogati da Cassa Depositi e Prestiti, quando i tassi applicati da quest’ultima agli enti locali si attestano oggi intorno al 3%. Una norma iniqua, di cui abbiamo chiesto l’abrogazione per via referendaria». Nel 2009 F2i ha assicurato agli investitori un rendimento medio del 15%, al di sotto del quale difficilmente scenderà in futuro se vuole continuare a rastrellare capitali.
A pesare saranno anche gli interventi per chiudere le falle di una rete non proprio in ottimo stato – si stimano non meno di 50 miliardi di euro nei prossimi 15 anni – che aumenteranno i debiti delle multiutility e faranno lievitare i prezzi. È questo un nodo cruciale dei processi in atto, come spiega Andrea Gilardoni, docente di Economia e gestione delle utilities all’università Bocconi di Milano: «Il settore idrico è oggetto di grande attenzione, ma richiede grossi investimenti, che la pubblica amministrazione non è più in grado di sostenere. Il fabbisogno è di gran lunga superiore alle risorse disponibili e non resta che il ricorso alla finanza privata per riparare le reti e garantire una gestione efficiente delle varie fasi, dal trasporto alla depurazione, dal riciclo al trattamento fognario. Le nuove normative europee, d’altro canto, impongono parametri qualitativi dai quali non possiamo prescindere».
Il nodo tariffe Le tariffe saranno, dunque, il vero spartiacque di un ingresso in forze della finanza privata. «Banche e fondi intervengono solo se hanno ritorni adeguati - conferma Gilardoni - e dunque servono prima regole chiare e trasparenti, come è già avvenuto nel settore elettrico, a partire dalle tariffe. Le banche finora hanno mostrato prudenza, proprio a causa dell’incertezza normativa e del malfunzionamento del sistema degli Ato. Per contro la natura del servizio idrico potrebbe garantire rendimenti costanti che, soprattutto in periodi di crisi, costituiscono un asset importante. Si tratta insomma di investimenti con rischi contenuti, meno sensibili ai cicli dei mercati finanziari».
È d’accordo Giampaolo Attanasio, associate partner di Kpmg specializzato nel settore energy e utility: «L’interesse degli investitori per il comparto è legato al buon rapporto tra rischio e rendimento e a una remunerazione comunque superiore a quella dei titoli pubblici. Tuttavia la mancanza di chiarezza normativa e il basso livello delle tariffe ostacolano l’afflusso di capitali privati. Molti preferiscono aspettare, in attesa di una netta separazione tra patrimonio e gestione del servizio e di un maggiore consenso sugli aumenti tariffari. In ogni caso un eventuale ingresso delle banche non avverrà direttamente, ma attraverso fondi infrastrutturali come F2i, che potrebbero attrarre gli investimenti mettendo in gioco una reale competenza nel settore. Per il resto molto dipenderà dall’esito della crisi, per nulla scontato. Quando le quote dei Comuni verranno messe sul mercato potremmo trovarci di fronte ad un’economia in ripresa oppure ad uno scenario giapponese, di stasi: situazioni molto acquirenti».
Intesa Sanpaolo sembra aver fiutato prima degli altri l'affare Dai documenti contabili risulta, infatti, la banca di gran lunga più esposta sul settore idrico. Azionista al 10% di Acque Potabili (provincia di Palermo), al 3,6% di Acegas e al 3% di Iren, compare tra i grandi finanziatori di tutte le multiutility quotate in Borsa.Acegas, Acque Potabili, Acsm Agam, Hera, Iride ed Enìa registrano debiti a breve e medio-lungo termine intorno ai 420 milioni di euro verso Intesa, oltre il doppio dei volumi di Unicredit. Acea e A2A non forniscono il dettaglio dei creditori, ma sappiamo che la banca guidata da Corrado Passera intrattiene rapporti privilegiati con entrambi. Nel marzo 2010 essa garantì il collocamento di un prestito obbligazionario Acea pari a 500 milioni di euro, insieme a Bnp, Mediobanca, Mps e Unicredit, mentre nove mesi dopo compare tra i collocatori di obbligazioni A2A per 1 miliardo di euro, insieme a Bnp, Mediobanca, Banco Bilbao e Calyon. Nei prospetti di entrambe le aziende, depositati alla Borsa del Lussemburgo (paradiso fiscale nel quale è avvenuta l’emissione), si precisa che gli istituti “e le rispettive affiliate sono impegnati, e potrebbero esserlo in futuro, in attività di banca d’investimento, banca commerciale (inclusa l’erogazione di prestiti agevolati) e altre transazioni correlate con le imprese emettitrici e le proprie affiliate e potrebbero prestare servizi per esse”.
Intesa è anche uno dei grandi investitori di F2i, il fondo entrato prepotentemente nel mercato idrico con l’operazione San Giacomo-Mediterranea delle Acque, ma non disdegna interventi di minor cabotaggio in diversi Ato. Nel 2009 ha partecipato alla concessione di un prestito in pool alla società Multiservizi, che ha in appalto il servizio idrico dell’Ato di Ancona per la realizzazione degli investimenti previsti dal Piano d’Ambito, e ha acquisito un mandato per un finanziamento all’Ato di Novara, in attesa del quale ha concesso un prestito ponte in pool con altri istituti. Nel 2008 si segnala la prosecuzione dell’attività di advisory verso la Gori Spa, concessionaria per il servizio idrico dell’Ato Sarnese Vesuviano. Nelle relazioni di bilancio dei due anni precedenti emergono rapporti con l’allora Smat di Torino, a garanzia di finanziamenti della Banca Europea per gli Investimenti, e con la Telete per progetti relativi al ciclo idrico dell’Ato 1 Lazio Nord-Viterbo e dell’Ato 3 Umbria, nonché un’operatività “di particolare rilievo” con le principali aziende del nord Italia, quali Aem Milano, Hera, Asm Brescia e Iride.

Ci vogliono ammalati e cattivi

La salute non rende: è la malattia che dà sostentamento ad una massa sconfinata di persone (Franco Libero Manco)
Succede abbastanza spesso che nel presente la scienza medica sostenga principi che ieri ha condannato, ed è probabile che oggi osteggi ciò che domani finirà col sostenere.
Il dr. William Harey (1587-1828) fu chiamato volgare ciarlatano quando scoperse i veri fondamenti della circolazione del sangue.
Il dr. Franz Joseph Gall (1758-1828) subì ogni sorta di malignità quando scoperse il ruolo del cervello come potenza mentale. 
Il dr. Ignaz Philip Semmelweis (1818-1865) quando accusò la frequente morte delle puerpere causa delle mani sporche dei medici fu radiato dall'Albo.
Un tempo si pensava che più salassi potevano essere la risoluzione di quasi tutti i problemi, adesso sono ritenuti praticamente privi di efficacia terapeutica. 
La margarina era considerata più sana del burro, ora la ricerca dice il contrario. 
Le uova erano state messe al bando per l'alto contenuto di colesterolo, oggi la ricerca le ha riabilitate e le considera un alimento sano. 
L'alcol era considerato nocivo per la salute, oggi si ritiene che il vino rosso, faccia bene al cuore e che l'alcol in genere abbia effetti benefici sulla salute se consumato con moderazione. 
Il cioccolato e tutti i cibi grassi erano considerati la causa dell'acne, oggi la ricerca dice che non hanno alcuna relazione con l'acne. 
I medici sostenevano che per i neonati il latte di formula fosse più salutare del latte materno: è stato provato che è vero il contrario. 
Si raccomandava di bere latte per alleviare i dolori dell'ulcera gastrica, oggi si sconsiglia e si ritiene che aggravi l'ulcera. 
La scienza medica affermava che la dieta non era assolutamente correlata con l'insorgere di disturbi e patologie, oggi, al contrario, si dice che ha un'enorme importanza nella prevenzione come nell'insorgenza delle patologie. 
La scienza medica sosteneva che l'asportazione chirurgica delle tonsille e dell'appendicite avesse effetti benefici sulla salute, oggi la teoria è stata ribaltata. 
Ai bambini affetti da forme asmatiche si raccomandava di frequentare le piscine coperte, perché l'umidità alleviava i sintomi della malattia, oggi la ricerca suggerisce che il cloro contenuto nell'aria di questi ambienti aggrava l'asma.
Migliaia di farmaci approvati dalla FDA perché le prove scientifiche ne confermavano la validità terapeutica oltre l'innocuità per la salute, sono stati ritirati dal mercato perché si è scoperto che non servivano né a curare né a prevenire le malattie ma che avevano effetti pericolosi per la salute delle persone.
I farmaci che si assumono sono determinanti per farci ammalare. Ogni farmaco genera nuovi disturbi per i quali sarà prodotto un nuovo farmaco per curare i disturbi del primo e così via. Spendiamo per la salute più di quanto si sia mai speso, oggi prendiamo farmaci più di quanti ne prendessimo in passato, eppure siamo più malati di prima.
La scienza medica ha inequivocabilmente fallito il suo obiettivo di curare e prevenire le malattie. Infatti, rispetto al passato un maggior numero di persone soffre di influenze, raffreddori, asma, emicrania, dolori articolari e cervicali, stanchezza cronica, di insonnia, di depressione, ansia, di affezioni dermatologiche, di allergie, di reflusso gastroesofageo,  ulcere, gastriti, disturbi della sfera sessuale e d'infertilità, di diabete, di cancro, di sclerosi multipla, distrofia muscolare... Un maggior numero di donne oggi accusa sindromi premestruali più frequenti, o disturbi dovuti alla menopausa; sono aumentati gli uomini con problema alla prostata, molti più bambini dimostrano disturbi dell'attenzione e iperattività.
Eppure oggi la gente va dal medico più che in passato, si sottopone ad esami diagnostici, a cure mediche, terapie farmacologiche, esami diagnostici, esami del sangue, radiografie, ecografie, TAC, assume farmaci, subisce interventi chirurgici; eppure oggi si ammalano più persone di quanto accadesse prima.
La guerra contro il cancro è perduta. La percentuale di americani che oggi muoiono di cancro è la stessa del 1950. Dal 1971 si sono spesi più di 200 miliardi di dollari nel tentativo di curare e prevenire il cancro, ma la probabilità di ammalarsi oggi è più alta di quanto sia mai stata nella storia e la probabilità di morirne è la stessa del 1950. Gli americani spendono più di 2.000 miliardi di dollari l'anno per la salute, tuttavia la mortalità infantile in America è superiore a quella di altri 20 paesi industrializzati. Gli americani consumano da soli più della metà dei farmaci prodotti nel mondo e la loro aspettativa di vita è al trentesimo posto.
Sul mercato ci sono più di 200.000 farmaci e i medici nel tentativo di curare circa 35.000 sintomi, compilano oltre 3 miliardi di ricette l'anno. I vincitori di questo sistema sono le società farmaceutiche e le aziende del settore sanitario. I profitti dell'industria farmaceutica hanno raggiunto cifre inimmaginabili. L'industria della sanità è la più lucrativa del mondo.
Rispetto al passato un maggior numero di persone segue una dieta, acquista prodotti dietetici, pratica regolarmente attività fisica. Tuttavia cresce il numero di individui in soprappeso: quasi il 70% degli americani ne soffrono. La battaglia è stata vinta dalle aziende che vendono prodotti dietetici, pillole dimagranti e articoli correlati.
Certo servono farmaci e chirurgia. La scienza medica ha ottenuto ottimi risultati nella terapia sintomatica che però ha due difetti: innesca altri disturbi (che in seguito andranno curati) e non cura quasi mai la causa dei sintomi e quando non si cura la causa il problema è solo rimandato. Ci sono però le situazioni di emergenza di vario genere in cui le medicine e gli interventi chirurgici possono salvare la vita: ma medicine e interventi non sono la soluzione del problema.
Perché tutto questo? Semplicemente per denaro, per il vile maledetto denaro. Alle industrie chimico-famaceutiche importa poco della salute delle persone: a loro interessa fare soldi. I rimedi ci sarebbero ma vengono nascosti, ostacolati, soppressi. Un esempio per tutti: che cosa succederebbe se per ipotesi si scoprisse il rimedio per guarire dal cancro al costo di pochi centesimi? Condannerebbe a morte l'American Cancer Society e tutte le società farmaceutiche che vendono prodotti per la terapia del cancro. Non servirebbe più raccogliere fondi per la ricerca. Gli istituti oncologici di tutto il mondo chiuderebbero i battenti; centinaia di migliaia di persone resterebbero senza lavoro; grandi aziende fallirebbero dalla sera alla mattina e miliardi di dollari non affluirebbero più nelle tasche di chi controlla l'industria del cancro. Identico concetto vale per le automobili che utilizzano come carburante la benzina e che invece potrebbero funzionare ad acqua, ad energia solare ecc.
L'industria della salute non ha interesse a curare, se lo facesse firmerebbe la propria condanna a morte. Il suo obiettivo è assicurarsi che la gente si ammali e che sempre più persone abbiano bisogno di cure mediche e il guadagno è di 1.300 miliardi di dollari l'anno. Il numero delle associazioni coinvolte nell'industria della salute è enorme. L'industria del farmaco versa miliardi di dollari alle scuole di Medicina affinché i suoi prodotti vengano citati nei testi di studio. Non vedrete mai una casa farmaceutica promuovere un rimedio naturale:  perché i rimedi naturali non si possono brevettare. Tutta la ricerca farmacologia è finanziata dall'industria che dimostra l'efficacia ed i benefici del farmaco, anche se la realtà dimostra il contrario. Negli ultimi dieci anni la FDA ha approvato almeno 9 farmaci che hanno procurato effetti collaterali mortali. Jerry Lewis Telethon ha raccolto più di un miliardo di dollari per la distrofia muscolare, adesso i malati di distrofia muscolare sono più numerosi di prima.
Identico discorso vale per gli altri grandi organismi che vivono sulla malattia e sulla devianza umana. Immaginiamo che i componenti l'umanità diventino, come coi speriamo, sani in salute, giusti e leali gli uni verso gli altri. Di colpo crollerebbe il sistema politico-economico-tecnologico della società moderna. Sarebbe un cataclisma di dimensioni apocalittiche. L'industria delle armi, che nel mondo dà lavoro a 60 milioni di persone, dovrebbe chiudere i battenti o cambiare prodotto. Gli eserciti sparirebbero, la Polizia, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, i tribunali, le città giudiziarie se non abolite del tutto sarebbero notevolmente ridotte; gli ospedali, le cliniche, gli istituti di ricerca, gli operatori sanitari e tutti gli organismi con cui interagiscono a che servirebbero?
Ma noi sappiamo che un cambiamento della coscienza e dell'intelligenza umana non avverrà mai in modo così repentino, cambierà con la maturazione e l'evoluzione integrale del popolo e quindi si avrà sempre la possibilità di convertire ciò che oggi fa gli interessi solo di alcuni a danno di molti.
Spunti tratti dal libro "Vogliono farci ammalare" di Kevin Trudeau, Oscar Mondadori

La verità sullo zucchero bianco

Progetto di recupero ambientale mediante l'orgonite.

Ci proponiamo di mettere in atto un progetto attraverso il quale le persone possono riappropriarsi del proprio potere personale e invertire l'andamento dell'inquinamento nelle città e fuori da esse utilizzando l'orgonite. Coloro che sono già all'opera in tal senso sono dei solitari attivisti che si sono resi conto dei progetti del "nuovo ordine mondiale" (NWO) o, per usare un altro termine, gli illuminati, e per estensione tutte le agenzie ad essi collegate, e si prefiggono di contrastarli utilizzando strumenti che, usati con buon cuore e intenzioni pure (tenendo presente comunque che è l'unico modo in cui possono essere usati) non hanno rivali quanto a efficacia e potenza. Per chi ha già sentito parlare in passato di scie chimiche, HAARP, controllo climatico, protocolli di controllo mentale da parte di agenzie governative, danni da emissioni provenienti da "falsi" ripetitori di telefoni cellulari e impianti di trasmissione radiofonica o per chi ha letto qualcosa di David Icke non c'e' bisogno di molte introduzioni, l'orgonite si propone come strumento semplice ed efficace atto a contrastare tutte queste situazioni anomale ed invertirne l'andamento in breve tempo, innalzando nel contempo la coscienza e il risveglio spirituale di coloro che operano con essa.
Al giorno d'oggi chiunque può, almeno una volta, notare fenomeni come le scie chimiche (chemtrails) guardando il cielo, argomento sul quale si discute molto sulla rete, e, mettendo da parte la grande quantità di disinformazione che regna in tal senso si scopre che esse sono parte di un progetto molto vasto quanto sospetto e che la loro composizione chimica è costituita da sostanze altamente tossiche come il bario e l'alluminio, oltre che da micoplasma, un microscopico fungo difficilmente rilevabile con analisi mediche, questo almeno è il parere su cui concordano ormai molti esperti e ricercatori dopo aver studiato il fenomeno ed aver eseguito approfonditi rilevamenti chimici. ( si veda la pagina dei LINKS per approfondimenti)
A questo scenario contribuiscono le strutture di emissioni elettronica ELF (Extremely low frequency - frequenze estremamente basse, sotto la soglia dell'udibile) GWEN, HAARP, creando squilibrio, enormi quantità di DOR (Deadly orgone - orgone disorganizzante, vedi articolo “Cosa è l'orgone”) e probabilmente anche qualche forma di controllo elettro-biologico sulla popolazione. E' ormai cosa comune vedere le nostre città immerse nella nebbia e nello smog, cieli quasi bianchi, segno della presenza di grandi accumuli di DOR stagnante e tutte queste apparecchiature, che ormai si diffondono come funghi nelle nostre città a ritmo sempre più sostenuto, contribuiscono al peggioramento di questa situazione, basti vedere che, in alcune zone sono presenti due, tre, addirittura quattro di queste strutture, in posizione ravvicinata e che spesso sono distribuite sul territorio anche ogni 500 metri, cosa alquanto strana visto che i veri ripetitori dei telefoni cellulari hanno una portata di trasmissione di alcuni km; per rendersi conto di questo basta andare nelle immediate vicinanze di queste strutture, fare una telefonata ed accorgersi che spesso la comunicazione è disturbata quando invece dovrebbe essere ottima a causa del forte segnale presente in quei punti, qualcuno ha anche notato che, nonostante ci siano tutti questi trasmettitori, installati quasi tutti negli ultimi 3-4 anni, le comunicazioni non sono affatto migliorate ma peggiorate rispetto al passato.
Da qui il sospetto che tali apparecchiature servano per ben altri scopi, dal quale la popolazione è tenuta accuratamente all'oscuro, si pensi che, in alcune situazioni è capitato di vedere strutture come queste camuffate da alberi o "nascoste" nei tralicci dell'alta tensione (che ne amplificano la capacità di generare DOR).
Con l'orgonite è possibile annullare gli effetti dannosi che queste strutture di morte e di controllo emettono e "trasmutare" il DOR che generano, nel benefico OR, ponendole così al servizio della vita e del benessere e contribuendo ad annullare il progetto multi miliardario che il NWO si propone di realizzare entro brevissimo tempo, il controllo totale della popolazione e la creazione di una dittatura globale centralizzata.
Nella foto sopra: due Towerbusters di orgonite.
Anche le scie chimiche, che stanno causando un vertiginoso aumento di malattie respiratorie e decessi negli Stati Uniti e in tutto il mondo, possono essere "convertite" e disciolte con l'utilizzo della versione migliorata del Cloud-Buster inventato dal Dr. Reich e migliorato da Don Croft, rinominato Chem-Buster, posizionandolo all'esterno della propria abitazione.
Nella foto sopra, a sinistra: il Chembuster, a destra si può vedere come il cielo torna al suo originario colore blu intenso e come le scie chimiche spruzzate su tutta la zona si sono dissolte nello spazio aereo al di sopra del dispositivo.
Si veda la galleria delle immagini a questo link per alcune foto di scie chimiche.
La questione è molto vasta ed è impossibile darne una descrizione completa in quest'articolo ma per coloro che sentono il richiamo, sarà molto facile comprendere il da farsi e di lì all'azione il passo è breve, la maggior parte del materiale disponibile sulla rete è in lingua Inglese e molti degli attivisti sono in altre nazioni, ma ci proponiamo di venire incontro anche a coloro che non hanno sufficiente dimestichezza con l'Inglese mediante la traduzione continua di materiale e articoli, anche pratici sulla realizzazione di dispositivi di orgonite, peraltro molto semplici da realizzare con materiali reperibili in comuni negozi di ferramenta e di minerali.
Teniamo a precisare che quello degli Etheric Fighters è un movimento portato avanti da individui "solitari" e indipendenti e che non ci sono discepoli, adepti, capi, ne tantomeno "ismi" o gerarchie di qualsiasi tipo, dato che queste sono spesso le strutture attraverso cui gli illuminati operano le loro forme di controllo sulle persone, ognuno contribuisce all'arricchimento del movimento e, anche se Don Croft, che ha avuto l'ispirazione di fondare questo movimento, costituito da persone comuni, dopo aver scoperto l'orgonite e l'effetto dei cristalli, viene spesso considerato come "esempio" o "riferimento" (egli è sempre molto disponibile a discutere e a rispondere alle domande di coloro che sono interessati all'argomento), come egli spesso ripete, ognuno è maestro di se stesso e il modo migliore per scoprire e conoscere l'orgonite è sperimentarla di persona e osservare empiricamente i risultati, che finora sono sempre stati l'unico elemento motore che ha spinto ogni sincero attivista ad andare avanti, per dirla breve, provare per credere, ma è assolutamente necessario provare prima di credere ! :-) affidandosi ai propri sensi e al proprio intuito, ed espandendoli gradualmente.
Concludendo vi lascio con le parole di uno dei nostri amici attivisti: "La singola e più pericolosa (per i controllori occulti) Anima Umana vivente nel nostro tempo è colui che ascolta il proprio cuore e rinuncia a qualsiasi patto o accordo con le varie fazioni in gioco nel nostro tempo. Se non puoi apprendere con il cuore ciò che queste fazioni ti presentano e propongono, allora, tutto quello che ti resta è la realtà. Come gli strati di una cipolla, rimuoviamo ad una ad una le illusioni dalla realtà per rivelarne lo spirito. Questo è uno degli aspetti del lavorare con l'orgone, strappare via gli strati di menzogne che ricoprono e offuscano ogni regno, minerale, animale, vegetale, umano, angelico e oltre. E man mano che diffondi l'orgonite e ne fai dono, liberando le persone dall'aura di menzogna ed energie stagnanti in cui sono avvolte e intrappolate, ne fai dono anche a te stesso. E' lì che ha inizio il lungo viaggio verso la saggezza e la conoscenza" ~ cbswork

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Riflesso

"Noi siamo ciò che pensiamo." Buddha





Atti d'Amore

«Il mondo è tenuto insieme da vincoli d'amore e dedizione. La storia non registra i quotidiani episodi d'amore e dedizione. Registra solo quelli di conflitto e guerra. Gli atti d'amore e generosità sono molto più frequenti dei conflitti e delle dispute.» 
Gandhi