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mercoledì 27 giugno 2012

Tiroide? Patologie autoimmuni? Abbasso il glutine!

Lorenzo Acerra, autore del libro “Mal di glutine”E-book "Mal di Glutine" gratuito
Sei anni fa ho avuto la fortuna di incontrare ad Avellino un ricercatore in pensione, il prof. Francesco Iaccarino, che mi ha parlato di studi suoi mai pubblicati secondo cui gli aumenti di glutinosità del frumento delle colture hanno portato ad un peggioramento qualitativo del contenuto di aminoacidi del glutine, la proteina che il frumento contiene (14).
Il fatto che il glutine possa causare problemi di salute, posto in termini biochimici, deriva dal suo contenuto di un particolare frammento di questa proteina in cui gli aminoacidi prolina e glutenina sono ad una certa distanza tra di loro (molto vicine) per cui non riescono ad essere deamidate dall'enzima specifico (Arentz-Hansen 2000, Vader 2002, Sollid 2002). Detto in un linguaggio molto tecnico, l'apparato digestivo dei mammiferi non ha una capacità infinita di idrolizzare i legami ammidici quando sono adiacenti a residui di prolina. Questo non e' un problema col riso, con l'orzo antico, con il grano saraceno, con il miglio, con l'amaranto e la quinoa, ma lo e' col frumento.
Gli studi effettuati da Muller e Stadler (1927) dimostrarono che con il frumento, c'era la possibilità di sottrarre la semenza dall'esposizione radioattiva poco prima del danno irrimediabile, riuscendo ad ottenere materiale genetico "mutante". Questo fruttò a loro il premio Nobel (1946) e alla comunità agricola il passaggio finale di un progetto commerciale già  esistente dall'inizio del secolo volto ad intensificare la glutinosità del frumento (vedi http://www.disinformazione.it/segreti_della_celiachia.htm)
Il fallimento progressivo degli enzimi addetti a digerire la proteina del frumento crea una tempesta di detriti infiammatori che non è circoscritta solo a livello intestinale, ma innesca un fenomeno autoimmune a carico di vari apparati e organi.
Malattie da glutine? Vediamo quelle della tiroide che scompaiono quando si sospende il consumo di glutine. Ebbene si, le anomalìe alla tiroide si normalizzavano con due mesi di dieta senza glutine secondo i seguenti ricercatori: Magazzu (1983), Collin (1994), Borg (1994), Batge (1998), Ventura (1999), Sategna-Guidetti (2001), Barera (2001), La Villa (2003), Jiskra (2003), Berti (2000), Kowalska (2000), Counsell (1994).
Valentino (1999) descrive una 23enne con diagnosi di ipotiroidismo dovuto a tiroidite di Hashimoto che coesiste con morbo di Addison e blocco ovarico. A distanza di tre mesi dalla sospensione del glutine fu registrato un notevole miglioramento clinico, la riduzione progressiva dei farmaci per la tiroide e per l'insufficienza surrenale.
Stimolato da ciò l'autore riesce a trovare altri cinque pazienti in cui la tiroidite autoimmune guariva sospendendo il glutine.
Se le tiroiditi autoimmuni sono resistenti al trattamento, tanto più bisogna sospettare una celiachia latente (Jiska 2003). d'Esteve-Bonetti (2002) riporta il caso di una 68enne con tiroidite resistente al trattamento farmacologico che è completamente asintomatica dal punto di vista intestinale ma che risulta positiva alla prova allergica al glutine, ovvero la presenza ematica di anticorpi celiaci antigliadina.
Secondo Konopka (1976) il consumo di glutine determinerebbe un'interferenza cronica a livello cellulare che pone sotto stress la tiroide (c'è una normalizzazione della capacità di buffer c-AMP dei tessuti della tiroide dopo 7 mesi di adozione di un regime senza glutine.)
La persona con problemi alla tiroide, e magari con altre malattie, che legge queste informazioni forse appartiene a quel 90% di celiaci in Italia, che si sa che non sono ancora stati trovati e diagnosticati. Infatti i celiaci riconosciuti in Italia sono solo 60.000, contro i 560.000 stimati da ricerche campione fatte su ampi gruppi rappresentativi della popolazione.
Oltre a queste 500.000 persone celiache che ne sono inconsapevoli e che faranno altri percorsi travagliati e inconcludenti messe di fronte a disturbi cronici, ci sono un 15% degli italiani, quindi 7-8 milioni di persone che non risulteranno mai positive al test celiaco ematico ma che hanno una grossa percentuale di anticorpi celiaci nelle feci. Queste persone notano che eliminando il glutine scompaiono mal di testa, scompare nervosismo, stanchezza, fibromialgia, dolori articolari.
Io ritengo che le malattie abbiano sempre più di una causa. Quindi uno deve continuare a cercare e magari agire su più fronti. Per esempio quello dei denti devitalizzati che fanno infezione di nascosto nell'osso. Ma comunque, perché no, facciamolo questo dossier super-approfondito sul glutine.
Le conseguenze, per tutte queste persone con intolleranza al glutine non diagnosticata, sono di avere una vita strana, piena di farmaci, piccole difficoltà inspiegabili, problemi ricorrenti. Stiamo parlando di problemi che ogni volta prendono una forma diversa: difficoltà nervose, al cervello, dolori reumatici, ferro basso, problemi a carico del fegato dell'apparato riproduttivo, tumori, problemi alle ossa, insomma.. di tutto.
Una persona senza disturbi di salute cronici e senza celiachia che legga queste informazioni sceglierà di proseguire il proprio consumo di glutine in modo più rispettoso e prudente, scegliendosi le forme più leggere di glutine, ovvero orzo in chicchi, farro in chicchi e farine di farro, magari concedendosi 2-3 giorni a settimana senza glutine.
Di certo questo discorso che ora andiamo a fare mostra che quando un certo sistema enzimatico addetto alla digestione inizia ad incepparsi, segue una situazione di metaboliti infiammatori che finiscono per contribuire, con varie gradazioni di gravità, alle malattie più svariate.
Il glutineI cereali, sebbene vengano visti prevalentemente come una fonte di carboidrati (complessi), sono costituiti anche da un 10- 16% di proteine.
Come si vede dalla tabella che segue, frumento, segale e orzo contengono elevate quantità di due aminoacidi particolari, prolina e glutamina. La loro proteina si chiama proprio "prolamina".
Sono proteine generalmente  riconosciute di qualità scarsa, per lo squilibrio relativo tra le varie quantità di aminoacidi (alcuni aminoacidi essenziali sono assenti o quasi).
Le prolammine tossiche che nella celiachia causano l'atrofia dei villi intestinali prendono il nome di "glutine". Esse sono la gliadina (presente nel frumento), l'ordeina (presente nell'orzo), la secalina (presente nella segale), l'avenina (presente nell'avena).
Riso, miglio e mais, avendo proteine con una distribuzione di aminoacidi diversa dagli altri cereali (elevato contenuto in alanina e leucina, basso in glutamina e prolina), non hanno prolammine o, nel caso del mais, non quelle tossiche nella celiachia. La seguente tabella riporta una scala di tossicità delle varie prolammine deleterie nella celiachia, ricavata in base ad osservazioni cliniche e di laboratorio:

Cereale
tipo di prolamina
           Composizione (in aminoacidi)


Alanina
Leucina
Prolina
Glutamina
      

     "con glutine"                                 

grano
a -Gliadina


17 - 23%
36%
++++
orzo
Ordeina


17 - 23%
36%
++
segale
Secalina


17 - 23%
36%
++
avena
Avenina


< 5%
<30%
+

   "senza glutine"

mais
zeina
alto
alto
--
basso
--
miglio
 --
alto
alto
--
basso
--
riso
 --
alto
alto
--
basso
--

Perché le prolamine del mais (zeina) non sono tossiche per il celiaco, l'avenina è solo debolmente tossica e la gliadina ha la massima tossicità? Recenti studi hanno messo in relazione i vari gradi di tossicità per il celiaco delle diverse prolammine con la crescente concentrazione, a partire dall'avena via via fino al frumento, di un particolare segmento (di cui è molto ricco la alfa-gliadina, molto molto meno l'avenina, la zeina non lo contiene affatto) in cui prolina e glutenina sono ad una certa distanza tra di loro (molto vicine) per cui non riescono ad essere deamidate dall'enzima specifico (Arentz-Hansen 2000, Vader 2002, Sollid 2002).
Le complesse glutamine del glutine si differenziano da ogni altra forma di cibo per la loro particolare composizione e perché il loro consumo determina un'aumentata attività enzimatica del pancreas (come se il suo smaltimento rappresentasse una sfida impegnativa, uno stress fisiologico (Ikegami 1975, Camus 1980, Rabsztyn 2001), seguita da una progressiva riduzione della funzione degli enzimi proteolitici (lisi delle proteine) e degli enzimi di degradazione dei peptidi (Carroccio 1997).
È così che matura la situazione in cui l'organismo non arriva più in fondo al suo lavoro e, invece di avere solo aminoacidi come prodotti finali della degradazione del glutine, ci sono anche frammenti indisciolti, i peptidi oppioidi, ovvero lunghissime catene di aminoacidi non liberati. Chiameremo questa situazione "peptidìa".
Ad un certo punto dell'assedio glutinoso (la peptidìa può avere durata anche pluri-decennale prima di maturare in autoimmunità), si raggiunge la fase di iper-attivazione della transglutaminasi, un enzima presente sulla lamina propria di numerosi tessuti, programmato per rimanere tranquillo quanto più a lungo possibile. Controvoglia la transglutaminasi è chiamata ad iniziare un lavoro di smantellamento delle proteine glutinose: tutti gli altri principali avamposti di difesa sono rimasti sguarniti e la transglutaminasi rappresenta l'ultimissima linea di difesa per barricare il cromosoma dall'assedio glutinoso. Però questa situazione significa malattia o disturbo cronico di un organo.
Ci sono otto enzimi della famiglia delle transglutaminasi e a seconda di quale di essi sia coinvolto in primo piano ne derivano diverse patologie della famiglia delle reazioni di suscettibilità al glutine
I reni anch'essi presentano un enzima transglutaminasi e infatti sono ben noti nella letteratura medica casi di nefropatia gravi resistenti a terapia che scomparivano con la sospensione del glutine.
Hanno parlato di artriti in remissione a seguito della sospensione del consumo di glutine Chakravarty (1992), Cottafava (1991), Pinals 1986), Carli (1995), Falcini (1999), Slot (2000), Young (1993), Tasanen (1997). Secondo Lubrano il 41% dei pazienti celiaci a dieta libera (con glutine) presentano sintomatologie di tipo artritico.
Pazienti con morbo di Sjogren ottenevano un sollievo immediato dalla malattia con l'adozione del regime senza glutine (Kaufmann 1998). Altri autori che hanno trattato questo tema sono Fracchia (2004), Iltanen (1999), Pittman (1965), Teppo (1984), Whitehead (1998).Pazienti con lupus eritematoso sistemico hanno una risposta clinica molto favorevole alla sospensione del glutine secondo le osservazioni cliniche dei seguenti autori: Amoroso (2003), Boyer (1982), Casteneda (1985), Chase (1982), Chiurazzi (1987), Courtney (2004), Delbrel (2003), Feighery (2003), Houman (1997), Kobayashi (1989), Komatireddy (1995), Lee (2002), Marai (2004), Markusse (1998), Marteau (1990), Mercie (1999), Meulders (1992), Molina (1996), Monballyu (1985), M'Rad (1990), Murao (1994), Mukamel (1994), Pena (1987), Rensch (2001), Roberts (1988), Romano (1997), Rustgi (1988), Tsukahara (1980), Varkel (1989), Viallard (1998), Yazici (2002), Wood (1984), Zitouni (2004).
La tempesta di mediatori infiammatori (peptidi oppioidi) causata dall'intolleranza subclinica al glutine è in grado di interferire con numerose secrezioni neuro-ormonali (Amoroso 1988). Ognuna di queste secrezioni è un messaggero altamente multi-funzionale.
Vediamo l'ormone della crescita. Modan-Moses [2003] riporta le osservazioni su 12 adolescenti maschi con ridotta crescita in altezza in cui il problema veniva superato con la sospensione del glutine. Nella celiachia infantile si registrano spesso ridotti livelli di ormone della crescita che si normalizzano con la sospensione del glutine (Malcom 1969, Leveque 1979, Bianchi 1980, Fanciulli 2001, Luciano 2002).
Tanto più lungo è il periodo in cui si eccede nel consumo di farine di frumento, tanto maggiore sarà la possibilità per le persone inconsapevolmente intolleranti di sviluppare una serie di danni.
Per esempio Kagnoff [1992] ricostruisce la storia celiaca di due gemelli: sono di bassa statura, il ché indica una crisi celiaca durante l'infanzia; in effetti all'età di 7 anni era stata loro diagnosticata anemia ferropenica. Però nessuno dei medici era veramente mai arrivato a consigliare di sospendere il glutine.
Questi due gemelli cadono in una crisi acuta di intolleranza al glutine solo all'età di 40 anni in quanto sviluppano sintomi intestinali. Sono questi due esempi di come la celiachia va e viene nel corso della vita, e nel periodo in cui rimane celata o almeno non riconosciuta nelle sue multiformi caratteristiche, il paziente ha una non buona qualità della vita dovuta proprio alla presenza del fattore glutine.
La precoce sospensione del consumo di glutine previene la progressione cronica di malattie autoimmuni e altri danni.
A rinnovare questo monito è stato Borg (1994): il regime senza glutine apporta un notevole sollievo in un paziente con monoartrite anche se, sottolinea l'autore, il fenomeno autoimmune alimentato dall'intolleranza al glutine ha lasciato irreversibili danni erosivi tipici della malattia cronica, evidenziabili sul legamento talo-navicolare.
Altri possibili danni apportati dal consumo di glutine nell'intollerante sono calcificazioni cerebrali, demineralizzazione ossea, disturbi del mestruo, alterazioni ormonali e della funzione fertile femminile.
È stato dimostrato che l'aumentato livello di peptidi oppioidi causato dalla difficoltà dell'organismo di fronte al glutine può alterare i livelli cerebrali e le funzioni della serotonina interferendo con il locale enzima decarbossilasi. Pedersen (1999) ha trovato elevati livelli di un tripeptide glutinoso nelle urine del 60% dei pazienti autistici. Questo peptide stimola siti oppioidi attivati dalla serotonina.
La serotonina è un neuro-trasmettitore altamente multi-funzionale di cui sappiamo che, se alterato a livello del tronco encefalico, determina uno stato di eccitazione nervosa e può essere coinvolto nel sonno disturbato o alterati input sensoriali, nella regolazione della temperatura e nel controllo dell'umore (Tortora 1990, "Principles of Anatomy and Physiology", 6th Ed., Harper & Row). Alterazioni della regolazione della serotonina sono state implicate nella patogenesi della depressione, tanto che il vendutissimo buon Prozac altro non è che un inibitore di un recettore della serotonina (DeMyer 1981).
Psicosi, depressione, etc.Ansia e depressione, sintomi psichiatrici comuni in individui celiaci non diagnosticati, scompaiono dopo la rimozione del glutine (Fera 2003). Questi cambiamenti sono ascrivibili nei pazienti celiaci ai ridotti livelli di triptofano causati dal consumo di glutine (Hallert 1982, Hernanz 1991). Ridotti livelli di triptofano sono stati individuati nella patogenesi dei disturbi depressivi anche in studi che non prendevano in considerazione il ruolo della celiachia (DeMyer 1981). Riferisce Challacombe (1987): "In ragazzi con celiachia non diagnosticata, che hanno avuto tanto a lungo un'apparenza infelice, in pochi giorni di regime senza glutine migliorano tantissimo dal punto di vista dell'umore. Questo miglioramento dell'umore può essere cancellato altrettanto rapidamente introducendo di nuovo il glutine nella loro alimentazione".
La dieta senza glutine può correggere fino ad eliminare sintomi psichiatrici: la risoluzione di depressione o disturbi dell'umore in intolleranti al glutine è riportata da Pellegrino (1995), Babbini (2001), Potocki (2002), Serratrice (2002), Pynnonen (2004). Rubinstein (1982) riporta una grave sindrome mentale di natura organica che regredisce completamente con il regime senza glutine che un paziente adotta a seguito della diagnosi di celiachia.
Vlissides (1986) descrive due pazienti che soffrono di disturbi psicotici. Durante il ricovero in un centro specializzato iniziano un regime senza glutine che porta alla remissione della patologia, mentre in un successivo periodo di reintroduzione del glutine hanno una ricaduta. Lo studio fu replicato da Singh e Kay (1976) che confermarono queste osservazioni sul glutine andando ad applicare il regime senza glutine in alcuni pazienti di una clinica psichiatrica.
De Santis (1997) riporta che la dieta senza glutine porta alla scomparsa di tutti i sintomi psichiatrici e la scomparsa di un'area di ipoperfusione precedentemente registrata sulla parte sinistra frontale della testa in un 33enne con una diagnosi pre-esistente di "disturbo schizofrenico".
In ultimo, ma non certo per ordine di importanza, bisogna considerare anche che nel lunghissimo termine parte dei frammenti oppioidi del glutine finiscono per raccogliersi cumulativamente negli organi bersaglio. I peptidi oppioidi si possono accumulare nel fluido cerebrospinale di pazienti con elevati livelli urinari di peptidi oppioidi derivanti da glutine e caseina [Gillberg 1988]. Studi di follow up su bambini autistici hanno mostrato forti miglioramenti se questi pazienti venivano trattati con diete senza glutine e caseina [Reichelt 1981, Reichelt 1990]. Anche la gliadina è stata riscontrata nel fluido cerebrospinale di pazienti con paralisi e problemi neurologici, che andavano in remissione con la sospensione del glutine [Chinnery 1997].
In un seminario tenuto dal professore emerito Ilya Arshavskii per la ricorrenza del suo 80esimo compleanno, lo scienziato fisiologo russo spiegò alla platea dell'Anohin Institute of Normal Physiology di Mosca gli studi della sua vita: la normale funzionalità protettiva del feto viene degradata da un aumento di acidità dell'ambiente materno. Di conseguenza la placenta si lascia attraversare da sostanze ad alto peso molecolare. È noto che solo sostanze proteiche al di sotto del peso molecolare di 12.000 hanno normalmente la possibilità di passare. Il resto vengono tenute fuori dalla placenta.
Ma quando c'è un aumento di acidità dell'ambiente interno, proteine della madre precedentemente bloccate e composti ad elevato peso molecolare dall'industria chimica penetrano nel feto. Questo meccanismo ci dovrebbe ricordare che l'organo di un corpo acidificato è più suscettibile alla penetrazione di sostanze tossiche di quello di un corpo non acidificato.
Quindi al discorso del glutine bisogna aggiungere anche quello di un'alimentazione semplice che evita zucchero bianco e troppe proteine animali.


Video-appello dell’avv. Paola Musu ai cittadini UE: Nigel Farage risponde

Paola Musu, l’avvocato di Cagliari ormai celebre per aver denunciato Monti, Napolitano e i deputati lancia un video-appello in inglese ai cittadini dell’UE. L’amico Footam14 lo inoltra all’eurodeputato inglese Nigel Farage, che risponde. 







Di seguito vi proponiamo il testo, tradotto in italiano da Footam 14, e l’originale.
Cara Paola Musu,
molte grazie per il vostro sostegno ed incoraggiamento e buona fortuna nella lotta per la democrazia nel vostro paese. In questo momento c’e’ un’emergenza notevole riguardo il proposito totalitario dell’elite’ UE che tenta di creare un governo mondiale dittatoriale ( cioe il ‘Nuovo Ordine Mondiale’). Nei paesi educati ad ignorare le responsabilita’ elettorali e costituzionali, fino a quando non si e’ evidenziato questo pericolo, i cittadini non erano interessati alla politica, ma ora che lo e’ diventato l’interesse si fa piu’ presente. Tutti i governi della UE si sono arresi nelle competenze fiscali alla non eletta commissione UE, governi in Grecia ed Italia sono stati apertamente licenziati e rimpiazzati da persone scelte dalla UE; il legame Francia-Germania ha preso il controllo dell’euro-zona, ed il potere della UE sta crescendo sempre piu’ rapidamente. Non e’ piu’ possibile ignorare la dittatura che sta prendendo forma ed occorre opporsi ad essa. Cio’ di cui abbiamo bisogno e’ di un partito democratico e patriottico in ogni nazione della UE ed in ogni paese del mondo per contrastare
il potere della combriccola di Bruxelles ed i suoi sostenitori sovranazionalisti, vale a dire i governi e le istituzioni compresa l’Onu che sono guidate dal Council on Foreign Relations, il Royal Institute of International Affairs (Chatham House) e le loro numerose filiali e gruppi mercenari di pressione. Purtroppo ho a malappena le risorse per mandare avanti il partito (UKIP) nel Regno Unito.Tuttavia il movimento si sta risvegliando in tutto il mondo e spero che troverai il modo per mandare avanti i tuoi propositi in Italia.. Il cosiddetto ”parlamento” della UE e’ solamente un organo di propaganda della Commissione Europea e cammuffato per, essenzialmente, metodi totalitari di governo della UE. Non ci sono speranze per un uso del ”parlamento”.La sola via e’ azioni a livello nazionale. Quanti altri mesi o anni, oramai sono 60 anni, la UE durera’, e’ impossibile calcolare, perche’ gli eventi sono infinitamente variabili;il declino della UE e’ inconfutabile, (l’Unione Sovietica e’ durata solo 80 anni), ed i membri piu’ anziani ed i sostenitori sperano di vedere le nostre speranze realizzarsi.
Cordiali saluti.
Nigel Farage
- – -
Testo originale:


Dear Paola Musu
Many thanks for your support and encouragement, and good luck with the struggle for democracy where it matters most – in your own neighbourhood! A remarkable emergence is now taking place, into public view, of the totalitarian intentions of the EU-élite, which constitutes an important element of the forces now attempting to create a dictatorial world-government (i.e. ”the New World Order”) Until such a peril becomes as apparent as it has now become, there is no stimulus – in countries educated to ignore electoral and  onstitutional responsibilities – to take an interest in politics; but that stimulus is now painfully present. All EU-governments have surrendered fiscal competences to the unelected EU- Commission; governments in Greece and Italy have been openly dismissed and replaced with EU-appointees; a Franco-German nexus has seized control of the euro-zone, and the EU’s will-to-power is growing ever more rapidly.  It is no longer possible to ignore the dictatorship, which is taking shape, and the necessity of opposing it. What we need is a democratic, patriotic party, in every EU-captive nation, and, indeed, in every country around the world, to oppose the power of the Brussels-clique and its supra-nationalist backers elsewhere, namely the governments and institutions, including the United Nations Organisation, which are led by the Council on Foreign Relations, the Royal Institute of International Affairs (Chatham House) and their numerous branches and hireling pressure-groups. Unfortunately, I barely have the resources to organise such a party (UKIP) in the UK.  Nevertheless, the movement is awakening everywhere, and I hope you will find a way of assisting its advance, where you are. The EU’s so-called “parliament” is, of course, no more than a propaganda- organ of the EU-Commission and camouflage for the EU’s essentially totalitarian method of government.  There is no hope for it or use in it.  National action is the only way. How many more months, or years, the now 60-year-old EU will last, is impossible to calculate, because events are infinitely variable; but the logic of EU-decline and fragmentation seems irrefutable – far more so, indeed, than did that of the collapse of the Soviet Union, which lasted only eighty years- and even our older members and supporters hope to see our hopes of it fulfilled.
Yours sincerely
Nigel Farage


Footam 14 per nocensura.com




lunedì 25 giugno 2012

L’industria della salute controlla la scienza e la società

18 giugno 2012 - http://lalternativaitalia.blogspot.it - pubblicato da Gabriele Milani
Visto su
http://www.stampalibera.com/?p=46843


La produzione su scala industriale di farmaci è un fenomeno relativamente recente. Con l’imporsi della teoria dell’origine microbica delle malattie, con Louis Pasteur e Robert Kock, nella seconda metà dell’Ottocento, e la comparsa dei primi farmaci relativamente efficaci [come la mitica Aspirina per febbre e dolori, messa in produzione dalla Bayer nel 1899, e il Salvarsan contro la sifilide, inventato dall'immunologo tedesco Paul Ehrlich ai primi del Novecento], decolla anche l’industria del farmaco.
E’ la fase eroica della medicina moderna. Finalmente, non solo si potevano descrivere le malattie, ma anche trovarne una causa in un agente patogeno e utilizzare una “pallottola magica” che lo sopprimeva. Il cerchio era chiuso. Il paradigma forte e compatto.
Certo, non per tutte le malattie si poteva risalire a una causa e poche ancora si potevano curare con le pallottole magiche. Ma era solo una questione di tempo, di accumulo di conoscenze scientifiche. In questo quadro, i produttori di pallottole magiche svolgevano un ruolo centrale.
Ma è solo con la messa in produzione della penicillina, scoperta da Alexander Fleming nel 1929, iniziata a essere prodotta su larga scala dal 1941, che l’industria decolla. Nei due decenni successivi, battezzati dagli storici l’età dei farmaci, c’è una vera e propria esplosione nella scoperta e nella produzione di farmaci, tra cui certamente rilevante è il cortisone, nel 1949.
Negli ultimi decenni, la salute diventa uno dei più floridi e profittevoli settori economici nei Paesi ricchi.
Il motore dell’industria della salute è ovviamente quella del farmaco. Solo in Europa, queste attività danno lavoro a più di mezzo milione di persone. Per stare a casa nostra, solo nell’area milanese operano più di tremila aziende, con oltre cinquantamila addetti e un giro d’affari che supera i dieci miliardi di euro.
A livello mondiale, il settore conosce una forte concentrazione in poche mani: un piccolo gruppo di supercolossi, che gli angloamericani chiamano “Big Pharma“, con fatturati vertiginosi.
Tanto per fare un esempio, la Pfizer da sola detiene più del 10% del mercato mondiale, con oltre 48 miliardi di dollari. Negli ultimi anni questa tendenza alla concentrazione monopolistica è talmente cresciuta, che ha portato il numero delle attuali grandi aziende da trenta a dodici. I margini di profitto diventeranno sempre più elevati.
Si potrebbe quindi obiettare: e allora? … E’ normale che chi produce, soprattutto in un campo che richiede grandi investimenti per la ricerca, punti a realizzare profitti.
Dove sta il problema? … Il problema non sta nella ricerca del profitto, sta nella rete che l’industria ha teso per garantire la massimizzazione del profitto.
In proposito, di solito si pensa all’informatore farmaceutico che corrompe il medico prescrittore con regali e benefici [la Corte di Cassazione ha sentenziato che si commette non solo "comparaggio" ma vera e propria "corruzione in atti d'ufficio"], oppure al dirigente d’azienda che mette sul conto svizzero di un primario la tangente per l’acquisto, da parte dell’ospedale, di kit e macchinari diagnostici. Certo, tutto questo è documentato ed è anche stato sentenziato in via definitiva dalla Corte di Cassazione, dal famoso caso Poggiolini e De Lorenzo [ex Ministro che prese tangenti per rendere obbligatorio il vaccino anti-epatite B che, in sostanza, è somministrato illegalmente!] in avanti, e ha sicuramente effetti di distorsione dell’intervento medico, ma non sembra l’aspetto principale della questione. Infatti, la corruzione è un fenomeno che si verifica a valle.
A monte c’è la sistematica distorsione della conoscenza. E’ questo l’aspetto più preoccupante e pesante come un macigno.
La manipolazione delle conoscenze“Si possono fare molti soldi, dicendo alle persone sane che sono malate“. Così inizia un citatissimo articolo scritto per il British Medical Journal da un giornalista scientifico, un medico di base e un professore di farmacologia clinica, il cui titolo esplicita l’argomento: Vendere le malattie: l’industria farmaceutica e il mercato della malattia.
Gli autori dimostrano, con numerosi esempi, che c’è una costante azione, da parte dell’industria farmaceutica, di medicalizzazione della società, al fine di allargare il mercato.
Uno studioso di Sanità, Gianfranco Domenighetti [nel libro Etica, conoscenza e sanità], così descrive le strategie di allargamento del mercato messe in atto dall’industria e dagli altri anelli della rete: “Anticipazione della diagnosi, screening e altre procedure assimilabili, che tendono ad estendere il dominio della malattia sul piano temporale della vita. Abbassamento della soglia tra normalità e patologia, che tende ad estendere il dominio della malattia sul piano quantitativo. Attribuzione della qualifica di patologico a condizioni esistenziali comuni, che tendono ad estendere il dominio della malattia sul piano quantitativo“.
La promozione degli screening rappresenta probabilmente “il più grosso business per creare ammalati” scrive Domenighetti.
Tipico esempio è lo screening del PSA [Antigene Prostatico Specifico], che è stato proposto a tappeto in Europa e negli Stati Uniti d’America a maschi cinquantenni, anche in buona salute, con effetti nulli sul controllo della mortalità per tumore alla prostata, con molti effetti negativi derivanti dalla diffusione ingiustificata della chirurgia della prostata e con molti effetti positivi per i produttori del test e dei farmaci.
Ma l’esplosione di questa strategia di allargamento del mercato la tocchiamo tutti i giorni col bombardamento vaccinale al quale vogliono sottoporre i nostri figli, addirittura con uno scriteriato calendario vaccinale da 0 a 100 anni, con la diffusione dei test genetici che fondano la cosiddetta “medicina predittiva“.
La strategia della “medicina predittiva” è quella che piace tanto a giornali e televisioni e anche al mercato della Sanità. Quella che scrutando i geni pensa di trovare il gene dell’autismo, quello del cancro e magari anche quello dell’immortalità!
Ma come sappiamo, e come ricorda [per esempio] il Prof. Paolo Vineis, “il ruolo dei geni nel provocare malattie viene spesso equivocato. Il determinismo genetico è un chiaro errore metodologico, eppure lo ritroviamo spesso nelle pagine dei giornali e delle stesse riviste scientifiche” [dal manuale Etica, ambiente e biotecnologie].
L’altro pilastro della strategia di marketing è l’abbassamento della soglia che divide il normale dal patologico. Gli esempi li abbiamo sotto gli occhi: la soglia del colesterolo e quella della pressione arteriosa sono diventate talmente mobili verso il basso che si fa fatica a catturare l’ultimo limite. Al punto che, ormai, è frequente sentire cardiologi che dicono che meno colesterolo si ha e meglio è, stravolgendo la fisiologia e la biochimica, che ci insegnano come questa molecola è comunque essenziale per la sintesi degli ormoni steroidei [ormoni sessuali, cortisolo, e altri di minor peso].
Dal punto di vista conoscitivo, adottare questo punto di vista significa passare dal concetto di equilibrio dei valori [del colesterolo, della glicemia, della pressione arteriosa, etc etc] a quello di nemici interni da annientare.
L’esempio eclatante riferito alle vaccinazioni lo troviamo con il tetano:Il bacillo del tetano vive come innocuo commensale nel tratto intestinale di molti animali e anche dell’uomo stesso. Qualsiasi persona sana potrebbe albergare il bacillo del tetano nel suo intestino.
Le spore tetaniche sopravvivono nel nostro corpo per mesi o anni senza germinare: la loro sopravvivenza, germinazione o eliminazione dipendono dalla forza del nostro sistema immunitario.
Il bacillo del tetano non è un germe di per se stesso pericoloso, ma è pericolosa la tossina che produce e che non viene prodotta in presenza di ossigeno. Ecco perché la prima terapia antitetanica è il corretto trattamento delle ferite.
Eppure, il nostro Ministero della Salute ha stabilito che va considerato come protettivo un tasso plasmatico dieci volte maggiore a quello proposto dagli studi scientifici internazionali [superiore a 0,1 UI/ml invece di 0,01 UI/ml], in questo modo risultano non protetti anche molti soggetti adeguatamente protetti.
Il concetto di salute che è alla base non è più quello di equilibrio, che la persona ricerca in prima persona, ma è quello di difesa da nemici esterni e interni, da realizzarsi con armi che vengono fornite dall’esterno sotto forma di pillole, vaccini e simili.
Roy Moynihan, tanto per tornare all’esempio del colesterolo, in un suo recente libro [Selling Sickness] fa notare che la decisione di abbassare la soglia del colesterolo negli USA, dopo molte traversie, è stata presa nel 2004 da un gruppo di 9 [nove] esperti federali, di cui 8 [otto] hanno interessi con le industrie che producono farmaci per abbassare il colesterolo. Le nuove Linee Guida, solo negli USA, hanno, di colpo, creato 25 milioni di malati in più, facendo passare da 12 a 36 milioni le persone che dovrebbero ricevere un farmaco per abbassare il colesterolo.
Per non parlare poi delle Linee Guida sull’ipertensione, per le quali, nel giro di pochi anni, si è passati da una pressione di 140/90 considerata normale a 120/80. Nella primavera del 2003, gli esperti chiariscono che se si raggiungono quei valori di 120/80 la persona deve essere considerata in “pre-ipertensione”. In sostanza, per questi signori, una persona, per essere considerata sana, dovrebbe viaggiare sempre sul filo del rasoio dell’ipotensione!
Anche in questo caso è ovvio che abbassare la soglia significa alzare le prescrizioni di farmaci, e comunque medicalizzare uno stato normale.
Altri esempi massicci sono rappresentati dagli sforzi di etichettare come malattie delle normali condizioni come perdere i capelli, avere un calo del desiderio sessuale dopo una certa età, non riuscire da piccoli a stare inchiodati in un banco di scuola per molte ore di fila, etc etc.
Eppure, i soliti incalliti detrattori che si permettono addirittura di tacciare per “complottisti” degli stimati professionisti e soprattutto i genitori che hanno assistito impotenti alla regressione autistica del proprio figlio causata dai vaccini, proseguono ad affermare che le industrie hanno dalla loro la ricerca e una solida documentazione scientifica, che viene pubblicata su riviste di grande prestigio.
Questi detrattori, a volte perfino pagati sotto banco dalle stesse industrie, sembrano dimenticare il segreto nelle procedure riguardanti il sistema regolatorio dei farmaci, i conflitti d’interesse della cricca dei vaccini e nella pratica clinica, i risultati di una ricerca tutta italiana [The unbearable lightness of health science reporting] che misura il grado di attendibilità, trasparenza ed equilibrio della divulgazione scientifica sui quotidiani e i settimanali di casa nostra, la risposta non lascia spazio all’ottimismo. Quando si parla di salute al grande pubblico, devono essere soppesati tutti gli aspetti in gioco: i benefici di un vaccino o di una terapia non farmacologica, ma soprattutto i rischi per il paziente e i costi per il sistema. E va cercata e svelata la presenza di eventuali conflitti di interesse, se cioè esiste un legame di natura finanziaria fra l’azienda produttrice e la fonte di informazione: medici, riviste, associazioni, giornalisti. Perchè se l’esperto è a libro paga dell’industria, questo condiziona inevitabilmente il punto di vista. E chi legge, ha tutto il diritto di saperlo!
Addirittura tre pezzi da novanta dell’editoria medica sono scesi in campo sull’argomento: Marcia Angell e Jerome Kassirer [ex Direttori del "New England Journal of Medicine] e Richard Smith [ex Direttore - per venticinque anni - del "British Medical Journal"].
Richard Smith, con dovizia di particolari, mostra tutti i trucchi usati dalle industrie farmaceutiche per ottenere risultati favorevoli ai loro studi clinici. Si va dal confrontare il proprio farmaco con un concorrente noto per avere una scarsa efficacia, oppure con un dosaggio o troppo basso o troppo alto del concorrente, oppure a giocare a fini statistici sul numero delle persone coinvolte nello studio, sull’analisi dei cosiddetti sottogruppi, fino a evitare di pubblicare gli studi che danno risultati negativi.
L’industria, infatti, essendo la principale promotrice di ricerca, ne detta anche le condizioni riguardo all’uso e alle proprietà dei dati raccolti, che rimangono saldamente nelle sue mani, e quindi può decidere se saranno pubblicati o no, a seconda del vantaggio o dello svantaggio che ne può ricavare.
L’ex Direttore del British Medical Journal descrive poi i legami e la dipendenza dell’editoria medica dall’industria farmaceutica, non solo tramite la pubblicità, che, scrive, “almeno è visibile“, ma, soprattutto, tramite pratiche come l’acquisto, da parte delle compagnie, di riproduzioni di molte migliaia di copie di articoli pubblicati e favorevoli ai loro prodotti. Per i giornali medici queste copie sono fonte di forti ingressi finanziari e, soprattutto, hanno costi bassissimi.
In sostanza Smith conclude affermando che “i giornali medici sono l’estensione del settore marketing delle industrie farmaceutiche“. Per uscire da questa incresciosa situazione, propone, con una serie di accorgimenti, di recidere il cordone ombelicale tra stampa medica e industrie e di incrementare la presenza pubblica nel campo degli studi controllati.
L’analisi di Kassirer è più centrata sulla corruzione, sul “fiume di denaro che dalle industrie arriva ai medici“, come scrive nel suo libro denuncia, il cui titolo è tutto un programma, “On the take” [Nel taschino] e, affinchè il messaggio sia chiaro, l’editore, che è nientemeno che la Oxford University Press, mette in copertina un primo piano di un camice bianco con una mazzetta di dollari nel taschino!
E’ un vero e proprio libro-shock [del quale consiglio vivamente la lettura], anche per la fonte: Kassirer infatti è un monumento della medicina americana, non è certo un contestatore alternativo che agita la folla nè uno straccione [come qualche stupido dalle parti di Belluno mi ha scritto in messaggio privato]. L’emerito Professore della Tufts University, insignito di molti riconoscimenti, non si rivolge ai suoi colleghi, ma ai cittadini perchè “c’è poca possibilità che i conflitti finanziari di interesse diventino meno diffusi e influenti senza un’attenzione attiva da parte della gente“. E prosegue: “E’ tempo di svelare la complessità e l’estensione della complicità tra medici e industria”, perchè la gente deve essere sicura di “avere il medico al suo fianco, e non dall’altra parte“.
Il libro di Marcia Angell, “The truth about the drug compagnie” [La verità sulle aziende farmaceutiche], è tutto dedicato all’industria farmaceutica, documentando i suoi enormi tassi di profitto, superiori a qualsiasi altro settore, e le strategie davvero non limpide per produrre dati, che poi vengono rivenduti a medici e cittadini.
Sconvolgente è la strategia che la ditta produttrice di un noto antiepilettico, ha usato per allargare l’uso di questo farmaco e una serie di altre indicazioni. Angell descrive la procedura nei minimi particolari: organizzazione di piccoli studi senza alcun valore, produzione di articoli scritti dai ricercatori dell’azienda e fatti firmare [dietro lauti compensi] a professori universitari e a leader della materia, organizzazione di meeting a cui partecipano i suddetti accademici [ancora generosamente ricompensati] rivolti a un pubbico di medici [anch'essi ospiti coccolati dell'azienda e talvolta pagati come "consulenti"]. Con questo farmaco “d’acqua fresca” la strategia ha funzionato a tal punto da portarlo, nel 2003, a fatturare 2.3 miliardi di dollari.
L’aspetto più grave della pervasiva intrusione dell’industria nella gestione della salute è proprio quello di essere un potente fattore di condizionamento delle conoscenze. E’ evidente infatti che, essendo la gran parte della ricerca mondiale in mano all’industria, il campo epistemologico, e cioè la definizione delle domande a cui rispondono ricercatori e scienziati, sarà ampiamente strutturato dalle esigenze delle industrie farmaceutiche.
Questo vuol dire che possiamo fare a meno dell’industria dei farmaci? … Vuol dire che sogniamo un ritorno a un’era pre-scientifica e pre-tecnologica?
No, sulla scorta delle analisi di autorevoli membri dell’establishment medico, come Kassirer, Angell, Smith e altri, è possibile immaginare un forte controllo pubblico sull’attività di aziende che non producono caramelle, ma beni essenziali per la salute. Non si tratta di penalizzare nessuno. Si tratta di interrompere l’inquinamento delle conoscenze scientifiche da parte dell’industria, così come si tratta di salvarci la pelle come individui e come specie, perchè, come insegnano i danni da vaccino, i costi umani [prevalentemente innocenti, inconsapevoli, bambini] in questa situazione sono molto, molto, molto, molto pesanti.

mercoledì 20 giugno 2012

LA RIVOLUZIONE GENTILE VERSO PALAZZO DEI NORMANNI A PALERMO

" DA MERCOLEDI' 20 GIUGNO 2012 LA RIVOLUZIONE GENTILE SI DIRIGERA' AL "PALAZZO DEI NORMANNI" A PALERMO DOVE HA SEDE L'ALTRO "GOVERNO PAGLIACCIO REGIONALE" FORMATO DA 90 DEPUTATI QUASI TUTTI INQUISITI ! Partecipate in massa, con stile, educa...zione, gentilezza, ma FERMEZZA, CERCHIAMO DI DIFFONDERE A TUTTI ED ESSERE CON PRESENZA AD OLTRANZA. SE UN POPOLO SI MUOVE, TUTTI SE NE ACCORGERANNO E DOVRANNO RISPETTARLO.
QUESTA E' LA RIVOLUZIONE GENTILE: RISVEGLIO DELLE COSCIENZE, UNITA' DEL POPOLO, PACE, FRATELLANZA, SOLIDARIETA', SETE DI GIUSTIZIA. VI ASPETTIAMO NUMEROSI E SOSTENETECI !!!
Grazie e un caro abbraccio a tutti, un bacio ai Vs. figli piccini e un sorriso ai genitori anziani, ai nonni e a quanti hanno sofferenze ".
by Onofrio Carruba Toscano (+39 347 5451456)
http://www.facebook.com/events/376146529109761/Visualizza altro
Oggi alle 8.00 presso Palazzo dei Normanni

martedì 19 giugno 2012

MES: un trattato Europeo che tutti dovrebbero conoscere












Ovunque vi troviate nel mondo, spero stiate Benissimo e al sicuro, insieme a Persone che vi vogliono Bene.
E se invece siete soli e le cose girano alla rovescia... abbiate pazienza e non perdete la pazienza: a breve troverete l'Abbraccio di chi vi capisce e vi vuole bene. 

L'importante è non essere mai impulsivi o violenti altrimenti rischierebbero di non riconoscere la bellezza che avete dentro.

A proposito di persone veramente belle e coraggiose, vi ricordo, come riportato dal mio articolo precedente,  che ha avuto inizio la "Rivoluzione Gentile" (per saperne di più: : http://777babylon777.blogspot.it/2012/06/il-viaggio-verso-roma-della-rivoluzione.html )

Ma veniamo alla mia riflessione di oggi.

Più che una riflessione è un invito che rivolgo a Tutti: soli, o con chiunque Voi siate.

Appena avete voglia o tempo, Vi prego con Tutto il Cuore, con la C maiuscola, di confermare o confutare il contenuto del servizio televisivo: "MES: timore di una dittatura europea" trasmesso da Mistero (Italia 1).

Potrei dirvi direttamente io come stanno le cose, ma poiché alcuni articoli di questo importante trattato riguardano il Vostro imminente futuro, ritengo sia Vostro diritto e dovere di cittadini Italiani ed Europei, leggerli e comprenderli personalmente.

Fortunatamente dopo la messa in onda della mia rubrica su Italia 1, sembrerebbe che il sito ufficiale del Consiglio Europeo abbia pubblicato anche la versione in Italiano del trattato.
Invito quindi TUTTI a leggerlo con Calma e Attenzione ad ogni singola riga che vi troverete:http://www.european-council.europa.eu/media/582889/08-tesm2.it12.pdf  (italiano) http://www.european-council.europa.eu/media/582311/05-tesm2.en12.pdf (inglese)

 E poi, sottoforma di commenti (sono moderati per cui se volete che non vengano pubblicati è sufficiente che lo scriviate), comunicatemi le vostre conclusioni.

Mi raccomando di NON inviarmi le vostre email private, di NON invitarmi a partecipare a forum e di NON chiedermi di scrivere commenti su Blog altrui: NON posso farlo.
Questo sacrificio si rende necessario allo scopo di proteggervi da mitomani e persone malintenzionate che da qualche tempo si spacciano per me, arrivando talora ad attribuire non solo al sottoscritto, ma anche al mio Team o addirittura al proprietario del sito dei fans www.adamkadmon.it, identità che sanno benissimo non appartenerci.

Pazienza.

Però sappiate che pur non potendo accogliere i vostri inviti, leggo volentieri tutte le cose belle che mi scrivete.
Anche le poesie, i disegni, le dediche video, l'affetto, la stima.

TUTTO.

Grazie di Cuore.

Ora vi lascio ai Video:
Buona visione e un Abbraccio.

ADAM

Questo è il link ufficiale di Italia 1.





Per chi invece trovandosi all'estero,  avesse il "blocco" dei video Mediaset, questo è il relativo video su Youtube pubblicato dal canale dei "Fronte Libero". 
Non li conosco, ma li Saluto e li Ringrazio per la loro
iniziativa e il loro lavoro.

Un Abbraccio anche a Voi.

ADAM

 

domenica 17 giugno 2012

Svenditalia



Marco Cedolin
Il "grande usuraio", parafrasando Stefano Benni un poco più sboccato nei suoi Celestini, sembra ormai essere in procinto di pensare alle cose serie. Dopo la valanga di nuove tasse (che con l'acuirsi della recessione non renderanno granché), dopo l'eliminazione delle pensioni per le generazioni future, che comunque saranno costrette a pagare sempre più Inps, dopo avere posto le basi per un mercato del lavoro dove esisterà solo più la parola "uscita", inizia il periodo delle grandi svendite. Saldi fuori stagione che costituivano il motivo primo dell'insediamento a Palazzo Chigi di un banchiere di Goldman Sachs che nessuno aveva votato, ma Napolitano si era premurato di nominare senatore a vita, per una serie di meriti che si perdono nell'imponderabile....

Ma quali saranno i beni pubblici oggetto della "svendita per cessazione di attività" che presto andranno sul mercato, per la felicità di banchieri e faccendieri senza scrupoli? Sostanzialmente, stando alle parole di Mario Monti, tutti i beni pubblici in attivo (gli unici appetibili), mentre le passività continueranno a rimanere appannaggio della contabilità dello stato, per contribuire all'incremento del debito pubblico, con lo spauracchio del quale da tempo immemorabile si menano per il naso i cittadini.

Nelle vetrine dei saldi andranno perciò le ultime grandi imprese statali, come ENI e Finmeccanica, ma anche le multiutility e le municipalizzate che gestiscono i servizi al cittadino, come Hera, Acea, A2A, partendo dai colossi, fino ad arrivare agli enti più piccoli che operano a livello comunale.

Uno schiaffo in faccia di violenza inusitata a tutti coloro che in varia misura auspicano ad un qualche recupero della sovranità nazionale, ma pure ai milioni di cittadini che si recarono a votare il referendum sull'acqua pubblica, invitati a farlo anche da quegli stessi partiti che oggi sostengono Monti e il suo programma svenditalia. Ai privati non andrà insomma solo la gestione dell'acqua, ma anche tutto il resto delle vettovaglie che si trovano sulla tavola. Dall'energia alla gestione dei rifiuti, dalle industrie di armi allo sfruttamento del suolo e del sottosuolo, dalla gestione del territorio a quella dei servizi, passando attraverso qualsiasi attività pubblica che renda quattrini.

E dove andranno a finire i ricavati di questa ciclopica operazione di svendita dell'Italia a prezzi da saldo? Ma naturalmente nel decreto sviluppo tanto caro a Corrado Passera, che ha già deciso di destinare almeno 100 miliardi di euro alla cementificazione del Belpaese.
Compiuto il delitto, una colata di cemento sistemerà tutto, nella migliore tradizione della pratica mafiosa.
 
Tratto da:  http://ilcorrosivo.blogspot.it/2012/06/svenditalia.html#more