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mercoledì 25 luglio 2012

ZEITGEIST

L’esafluoruro di zolfo e l'effetto serra indotto: il cosiddetto "riscaldamento globale" non è dovuto al biossido di carbonio

L’esafluoruro di zolfo è uno fra i numerosi ingredienti delle scie tossiche: è il principale responsabile dell’effetto serra indotto, cioè generato attraverso la creazione, per opera di velivoli ad hoc, di una coltre chimica che, soprattutto di notte, imprigiona la radiazione infrarossa proveniente dal suolo, impedendole di disperdersi nello spazio. Dunque non è il biossido di carbonio, a differenza di quanto asseriscono disinformati e disinformatori, a determinare l’aumento delle temperature globali.
Nell’ottobre 2000 il governo federale statunitense condusse alcuni esperimenti chimici nell’ambito di ricerche per la prevenzione di attacchi (?) bio-terroristici durante le Olimpiadi invernali del 2002. Nei cieli di Salt Lake City fu rilasciato esafluoruro di zolfo (SF6) con l’ausilio della D.T.R.A. (Defense threat reduction agency): la ricerca si estese all’interno del V.T.M.X. “Vertical transport and mixing program”, per lo studio del comportamento dei venti, del calore e del vapore acqueo negli strati bassi dell’atmosfera, nell’ordine di poche centinaia di metri di quota.

Attualmente i militari usano esafluoruro di zolfo puro e nessuna alternativa viene proposta. L’esafluoruro di zolfo è un gas che possiede caratteristiche dielettriche notevoli, perciò è largamente impiegato nei sistemi radar militari (es. AWACs). L'esafluoruro di zolfo cattura efficacemente la radiazione infrarossa e, vista la sua relativa inerzia chimica, non viene rimosso velocemente dall'atmosfera terrestre. Queste proprietà lo rendono un potente gas serra.

Diverse attività si basano sull’impiego di SF6: è usato come gas tracciante per lo studio delle peculiarità chimico-fisiche delle nubi. Una di queste attività è denominata “Studio dell'elemento tracciante nello scambio verticale dei cumulonembi”: ‹‹ Un composto tracciante inerte, gas di esafluoruro di zolfo (SF6) è stato scelto per rintracciare la traiettoria della quantità d'aria dentro e fuori le nubi. Questo tracciante è stato selezionato perché non è tossico (?), è facile da misurare in concentrazioni in parti per trilione e relativamente economico. Si è ricorsi ad un aereo per diffondere SF6, mentre un secondo velivolo ha campionato la traccia. Durante il rilascio di SF6, l’aereo campione è stato disposto parecchi chilometri sottovento e ad una quota diversa rispetto a quella del velivolo di rilascio. Il tracciante è stato diffuso ad una quota di circa 1.250 m. (in altre sessioni la quota è stata innalzata a 2500- 2670 metri, n.d.r.), seguendo una linea perpendicolare al vento di sedici chilometri. Il secondo velivolo ha cominciato il rilevamento che si è protratto per trenta minuti ››.

L’esafluoruro di zolfo viene anche adoperato nei programmi ufficiali di “cloud seeding”: anche in questo caso il composto è impiegato come agente tracciante per l'individuazione dei composti irrorati per mezzo di radar, sensori al suolo e nell’aria, come è illustrato nel dossier: “Inchiesta sugli effetti di irrorazione di ioduro d’argento in una tempesta invernale”, 1994. Nello studio sono descritti il trasporto e la dispersione di una nube di aerosol su Wasatch Plateau (Utah) da una singola fonte al suolo. L'esperimento è consistito nel rilascio simultaneo di ioduro d'argento e di un gas tracciante, l’esafluoruro di zolfo. Un furgone equipaggiato ha lavorato sulle strade del luogo ed un velivolo di ricerca del N.O.A.A. ha operato a 300-600 m. di quota. Il furgone ed il velivolo sono stati forniti di sensori per rilevare sia i nuclei di ghiaccio (AgI) sia l'esafluoruro di zolfo (SF6). […]

Nel “Climate action report: greenhouse gas inventory” del Dipartimento di stato, le caratteristiche della sostanza vengono così delineate: “L'esafluoruro di zolfo (SF6) è il gas serra più potente che l’I.P.C.C.I. abbia mai valutato. Circa l’80 % dell'uso mondiale di SF6 deriva da isolanti per sistemi elettrici di distribuzione e trasmissione. Inoltre è usato come protettivo atmosferico nelle colate di fusione del magnesio”.

Le conclusioni dello studio delle emissioni di gas serra in un periodo di cinque anni (1990-1995), portano il Dipartimento di stato alle seguenti conclusioni: “Nella maggior parte dei casi, le emissioni di metano, N2O, HFCs, PFCs, esafluoruro di zolfo sono rimaste relativamente costanti o sono leggermente aumentate. Ad esempio, le emissioni di metano sono aumentate di quattro punti percentuali. Nonostante sia solo una piccola parte del totale, l’incremento delle emissioni di HFC, PFC, e SF6 è significativa a causa del loro enorme potenziale sul riscaldamento globale e, nei casi di PFCs e SF6, per la loro lunga persistenza in atmosfera”. […]

Le agenzie hanno dichiarato pubblicamente che il gas è inerte ed innocuo, ma è soltanto una parte della verità: secondo il comitato "Citizens education project", l’esafluoruro di zolfo non è realmente inerte ed inoffensivo. Infatti, se viene riscaldato”, ha dichiarato Steve Erickson, portavoce per la giustizia sociale e responsabilità governativa, “si dà origine ad altri composti: uno di questi è S2F10 (decafluoruro di dizolfo), che è mortale in concentrazioni abbastanza elevate. Il gas SF6 pirolizza o cambia chimicamente a 440° F (226° C) trasformandosi in altri gas o polveri finissime, compreso il decafluoruro di di zolfo dal caratteristico odore di uova marce. L'inalazione di S2F10 può causare nausea, danni polmonari o morte”.

Questa è una sperimentazione umana su larga scala e ricorda le irrorazioni della baia di San Francisco e dei sottopassaggi di New York in occasione dei test batteriologici segreti che furono condotti in ambito bellico”, ha affermato Preston J Truman, direttore di Downwinders. “Il tutto è eseguito senza la nostra conoscenza o consenso. Pare che il D.O.E. ed il D.O.D. abbiano l'abitudine di trattare i cittadini dello Utah alla stregua di cavie. […]

Fonte:
adsabs.harvard.edu

Tratto da: http://www.tankerenemy.com/2012/07/lesafluoruro-di-zolfo-e-leffetto-serra.html