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giovedì 22 agosto 2013

McDonald’s – Ecco i 17 ingredienti delle patatine fritte

OVUNQUE BASTEREBBERO OLIO E PATATE MA LA CATENA DI FAST FOOD UTILIZZA BEN 17 INGREDIENTI
Lo scorso anno McDonald’s avviò una campagna sulla trasparenza dei propri prodotti, con lo scopo di dare all’opinione pubblica un’immagine di sé sempre migliore. Una delle strade intraprese è stata quella di rendere più efficace utilizzo dei social network da parte dei “comunicatori” al soldo della multinazionale. Il recente avvento degli hashtag, tuttavia, si è rivelato, un boomerang incredibile. A migliaia hanno criticato la qualità del cibo e – in particolare – il tema degli ingredienti delle patatine fritte è in breve tempo diventato virale.Già, le patatine fritte. Ovunque si fanno con due soli ingredienti: olio e patate. I consumatori del McDonald’s hanno però scoperto che la catena di cibo veloce utilizza 17 (diciassette) ingredienti e che il processo produttivo è incredibilmente lungo. Le patate vengono lavate e sbucciate in Canada, per l’esattezza a New Brunswick. Successivamente vengono “scottate” per rimuoverne gli zuccheri naturali che potrebbero variarne l’aspetto. Poi imbevute di destrosio per dar loro un colore omogeneo. Un altro ingrediente serve a prevenirne l’ingrigimento. Ma torniamo agli ingredienti: abbiamo detto che sono 17.

CHI LI HA SCOVATI NON HA DOVUTO ANALIZZARE AL MICROSCOPIO LE PATATE FRITTE
perché è stato sufficiente leggere attentamente un documento prodotto dalla multinazionale.Le patate fritte di McDonald sono composte da patate, olio di colza, olio di soia idrogenato, olio di cartamo, aroma naturale, destrosio, sodio pirofosfato acido (serve a mantenere il colore), acido citrico, dimetilpolisilossano (antischiuma), olio di mais, Thbq, dimetilpolisiloxano, sale silicoalluminato, destrosio, ioduro di potassio. Secondo True Activist - comunità di giornalismo partecipativo - alcuni degli ingredienti utilizzati sono pericolosi per la salute: “Si va da quelli geneticamente modificati (come gli olii), agli antischiuma, passando per i coloranti artificiali”.
>Fonte< http://www.fanpage.it/
Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio.org

COCA COLA LIFE – Basta aggiungere la stevia per diventare green e naturale?

COCA COLA LIFE NE AVEVAMO DAVVERO BISOGNO?
La nota multinazionale delle bibite gassate ha lanciato sul mercato sudamericano una nuova versione della Coca Cola, dolcificata con la stevia. La bevanda viene pubblicizzata come naturale e benefica, ma rimangono davvero numerosi sospetti in merito.Il lancio della nuova bevanda è avvenuto a Buenos Aires: l’Argentina sarà dunque il primo mercato nel qual Coca Cola Life verrà venduta. La stevia, in Sudamerica, è conosciuta da sempre per le ormai ben note proprietà curative e dolcificanti. La multinazionale spera, probabilmente, che la nuova versione della bevanda venga accolta con favore da coloro che utilizzavano la stevia normalmente, prima ancora dell’invasione commerciale dei dolcificanti derivati da essa.Coca Cola Life non è una bevanda né salutare, né green, come invece il cambio di immagine della bibita, con tanto di lattina che si tinge di verde, vorrebbe suggerire. Resta infatti una bibita completamente priva di nutrienti benefici. Coca Cola Life non è altro che acqua, coloranti, dolcificanti più o meno naturali e bollicine, con un contenuto calorico inferiore rispetto alla versione classica, ma pur sempre non trascurabile, pari a 64 calorie per lattina (anziché 139), e con il 50% degli zuccheri in meno.

LA NUOVA IMMAGINE DELLA COCA COLA E LA PRESENZA DELLA STEVIA RIUSCIRANNO A TRARRE IN INGANNO I CONSUMATORI?
Gli esperti di alimentazione d’Oltreoceano hanno forti dubbi che la Coca Cola alla stevia possa essere considerata come una bevanda adatta per obesi o diabetici. L’estratto di stevia utilizzato per dolcificare la nuova Coca Cola prende il nome di Truvia, e sarebbe già stato impiegato per le versioni a minor contenuto calorico di Fanta e Sprite.Inserire la stevia tra gli ingredienti della Coca Cola non rende la bevanda né più salutare né più sostenibile, al di là della riduzione dell’apporto calorico della stessa. Non dimentichiamo la principale ragione di fondo per boicottare multinazionali come Coca Cola. Si tratta dell’accaparramento di risorse idriche, che priva di acqua potabile le popolazioni dei Paesi più poveri, come reso noto dal documentario Bottled Life.
*Marta Albè

Redatto da Pjmanc: http://ilfattaccio.org



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