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mercoledì 11 luglio 2012

I missili delle Olimpiadi




I cittadini di Londra hanno perso una lunga battaglia legale per impedire che vengano installate postazioni di missili terra-aria nel loro quartiere, durante il periodo delle Olimpiadi.

"Le installazioni delle postazioni - ha detto il ministro della difesa - inizieranno immediatamente, e resteranno probabilmente per un certo periodo dopo la conclusione dei giochi".

I missili terra-aria servirebbero, secondo i militari, a difendere la zona dello stadio olimpico da eventuali attacchi terroristici.

E' chiaro quindi che l'equazione "attacco terroristico = aereo dirottato" sia ormai diventata un automatismo mentale, al punto da pensare di prevenire un fatto già successo, dimenticandosi nel frattempo che ci sono mille altri modi diversi per ottenere un simile risultato.

Non ci vuole molta fantasia per immaginare un semplice camioncino dei gelati che passa sotto il naso dei militari, ...

... mentre questi scrutano il cielo in ogni direzione, e poi va a farsi esplodere quattro isolati più avanti, magari proprio davanti allo stadio. Come Breivik e McVeigh insegnano, dopotutto, basta una quintalata di letame.

Oppure l'attentato lo fanno a Bristol, a Manchester o a Glasgow, e i tuoi missili terra-aria te li ficchi in zone oscure.

In realtà, come sappiamo, lo scopo non è affatto quello di "difendere le olimpiadi" da un terrorismo che non è mai esistito in primo luogo, ma è di continuare ad alimentare della popolazione quel senso di insicurezza permanente che permette ai governanti di implementare le loro leggi restrittive e repressive.

Persino l'obiezione - più che logica - sollevata dai cittadini interessati, che "piazzando i missili si potrebbe trasformare quel quartiere in un bersaglio ideale per i terroristi", non è stata presa in considerazione.

"I cittadini che non si sentono sicuri - ha risposto il governo inglese - possono tranquillamente trovare un posto dove andare a trasferirsi durante le Olimpiadi".

Che il terrore regni supremo, prima di tutto.

Massimo Mazzucco

Fonte BBC