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sabato 29 settembre 2012

La Keshe Foundation e l’Iran saranno il fulcro del nostro futuro?

Fra la fine di agosto e l’inizio di settembre si sono verificati due eventi che potrebbero avere ripercussioni molto importanti sul futuro prossimo dell’umanità e che, pertanto, meritano tutta la nostra attenzione. Mentre tutti i sistemi,...


Fra la fine di agosto e l’inizio di settembre si sono verificati due eventi che potrebbero avere ripercussioni molto importanti sul futuro prossimo dell’umanità e che, pertanto, meritano tutta la nostra attenzione.

Mentre tutti i sistemi, le convinzioni e i dogmi del nostro mondo occidentale si stanno lentamente ma inevitabilmente sgretolando, i paesi del Non-Aligned Movement (NAM) si sono riuniti dal 26 al 31 agosto nel sedicesimo summit NAM ospitato dall’Iran. Pochi giorni dopo, il 6 settembre, una fondazione scientifica belga, con a capo un ingegnere nucleare iraniano, ha presentato una tecnologia avanzatissima che smentisce i dogmi della scienza e della fisica ufficiale e che potrebbe risolvere tutti i problemi più urgenti dell’umanità.
Questi due eventi hanno come fattore comune l’Iran, proprio la stessa nazione epicentro del cyber spionaggio e degli attacchi informatici che stanno caratterizzando la guerra cibernetica, oltre che delle varie operazioni militari e terroristiche in corso in Medio Oriente. La stessa nazione vittima delle ingiuste sanzioni e delle inique misure di restrizione decise dall’ONU e dall’Unione Europea, di un immotivato decreto restrittivo emesso dal presidente degli Stati Uniti, nonché dell’infame propaganda dei mainstream media occidentali che continuano a descrivere l’Iran come uno stato terrorista, un vero e proprio asse del male. Una nazione che, invece, potrebbe diventare il fulcro del nostro futuro.

Il summit NAM e l’isterismo dei media occidentali
Il sedicesimo summit NAM è stato indubbiamente un enorme trionfo diplomatico, con ben 120 paesi, provenienti da cinque continenti, che si sono incontrati a Teheran nonostante Stati Uniti, Israele e Unione Europea abbiano tentato di tutto per isolare, infamare e attaccare in vari modi il paese ospitante. La frustrazione derivante dal fallimento dei miseri tentativi di minarne l’immagine e il grande successo del summit hanno provocato un reazione furiosa ed isterica dell’élite governativa occidentale nei confronti dello stato iraniano.
Mentre centinaia di delegazioni di tutto il mondo intavolavano discussioni con i rappresentanti iraniani e sfruttavano questa opportunità per espandere reciproche relazioni bilaterali, i mainstream media occidentali, notoriamente manipolati, controllati e corrotti, hanno in parte scelto la strategia del silenzio, in particolare in Italia, e in parte deciso di dare voce alla rabbia e al malcontento.
Fra questi ultimi c’erano, in prima linea, importanti testate giornalistiche come The Guardian, The New York Times e The Huffington Post, la cui tattica è consistita nel mettere in discussione l’importanza dell’evento, tentando di ridicolizzare l’immagine e l’ospitalità iraniana, senza tralasciare l’infame pratica di censurare, tagliare e manipolare ad arte le dichiarazioni degli esponenti intervenuti al summit. Il ricorso unanime a pregiudizi, luoghi comuni e ignobili insulti comprova ancora una volta la propaganda falsa ed ingannevole sistematicamente intrapresa dai mainstream media verso qualsiasi antagonista dei corrotti governi occidentali che sia in grado di minacciarne gli obiettivi di controllo, sottomissione e vessazione.
Il summit di Teheran, invece, ha dimostrato che l’Iran non solo non è affatto isolato, ma potrebbe addirittura avere un ruolo centrale e decisivo nell’importante processo di evoluzione tecnologica, di soluzione pacifica dei conflitti, di risveglio delle coscienze e di comprensione del concetto universale di comunità.

La tecnologia della Keshe Foundation
La Keshe Foundation è un’organizzazione senza scopo di lucro registrata in Olanda e con sede in Belgio, fondata dall’ingegnere nucleare iraniano Mehran Tavakoli Keshe. La fondazione, mai nominata da emittenti televisive e testate giornalistiche, studia da qualche decennio i campi gravitazionali, i campi magnetici e l’utilizzo del plasma come fonte di energia libera, con l’obiettivo di sviluppare tecnologia avanzata per l’esplorazione spaziale, come mezzi di trasporto e propulsione, generatori di energia, sistemi medici e sanitari, nonché sistemi di alimentazione per i viaggiatori spaziali.
Gli sforzi profusi negli anni da Keshe e dai suoi collaboratori hanno consentito alla fondazione di comprendere appieno come generare, replicare e controllare campi gravitazionali e magnetici, rilasciando contestualmente specifiche quantità di luce ed energia. La scoperta alla base della tecnologia Keshe, denominata MAGRAVS (Magnetic and Gravitational Field Force), è in antitesi con i principi della fisica ufficiale finora insegnata nelle università di tutto il mondo e stravolge il canonico modello a quark dei neutroni. Secondo Keshe, il neutrone, chiamato anche plasma fondamentale inerziale, è formato dai tre tipi fondamentali di materia, cioè la materia, l’antimateria e la materia oscura, i quali, interagendo reciprocamente allo stato di plasma, generano campi gravitazionali e magnetici. Quando campi magnetici di intensità simile interagiscono fra loro, possono legarsi formando i cosiddetti pacchetti di dinamica sferica i quali, rotando e interagendo, consentono di generare campi magnetici e gravitazionali.
Il neutrone, che al di fuori del nucleo atomico diventa instabile e ha un’emivita di circa 15 minuti, può decadere in un protone e un elettrone che, a loro volta, sono entrambi composti di materia, antimateria e materia oscura. Il processo di decadimento del neutrone rilascia piccoli campi magnetici sotto forma di luce ed energia allo stato libero. La manipolazione del plasma magnetico consente di creare semplici reattori al plasma e, quindi, di generare campi magnetici e gravitazionali, permettendo di controllare energia e materia nei diversi stati di aggregazione: solido, liquido e gassoso. Vi invito a guardare con attenzione il video sotto allegato per una breve rappresentazione della tecnologia.

L’importante conferma scientifica di Giuliana Conforto
La Keshe Foundation afferma che diversi eminenti scienziati hanno valutato ed accettato l’applicabilità della loro tecnologia e, a supporto di questa affermazione, giunge un interessantissimo articolo intitolato “Possiamo vincere la gravità?” nel quale Giuliana Conforto, astrofisica e docente di meccanica classica e quantistica,  evidenzia diverse analogie fra le sue ricerche e i fondamenti teorici di Keshe.
Da tempo, infatti, Giuliana Conforto denuncia il tabù della gravità come un mistero che la scienza ortodossa ufficiale afferma erroneamente di aver definitivamente risolto. Analogamente a M.T. Keshe, ella ritiene che la sfera di circa 300 chilometri di raggio, posta al centro del core cristallino del nostro pianeta e definita dai geofisici “inner inner core”, altro non sia che un wormhole, cioè un buco nero in istantaneo contatto con il sole vero e proprio che possiamo ammirare in cielo. Una rivoluzione astronomica e antropica che identifica questo buco nero come il sol invictus, il sole nero legato al culto di Mitra nato nell’antica Persia (l’attuale Iran, guarda caso) e propagatosi nell’antica Roma, una rivoluzione proposta per millenni e infine cancellata sia dalle religioni che dalla scienza.
In definitiva, Giuliana Conforto ritiene veritiera la tecnologia gravitazionale di Keshe e riconosce che potrebbe realmente cambiare le sorti del mondo, a meno che non venga anch’essa invischiata nei soliti giochi di potere come già accaduto per altre scoperte. Invito personalmente a consultare con attenzione le teorie e le prove che la nostra astrofisica illustra sul proprio sito web poiché le ritengo molto interessanti e in grado di fornire spiegazioni più che plausibili a diversi interrogativi esistenziali dell’essere umano.

Le possibili applicazioni della tecnologia Keshe
La tecnologia individuata dalla Keshe Foundation, già esposta ai rappresentanti dei governi che hanno risposto all’invito e sono intervenuti alle presentazioni ufficiali, può essere applicata in diversi settori come i trasporti, la creazione di nuovi materiali, l’ambiente, la salute, l’alimentazione, l’energia e l’esplorazione spaziale. Questo è già sufficiente per far immaginare in quale misura essa possa realmente cambiare la nostra vita a livello planetario.
In maggiore dettaglio, la tecnologia Keshe consente di ripristinare lo stato originale di salute del corpo umano con una metodologia di cura rapida, senza ricorso a medicinali e senza effetti collaterali, agendo sulla combinazione plasmatica dei campi magnetici che compongono gli atomi di idrogeno, ossigeno, carbonio e azoto, che sono alla base degli amminoacidi del nostro organismo. Le malattie curabili sono moltissime e comprendono il cancro, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e la cancrena.
Nel settore dei trasporti,  la tecnologia Keshe consente di produrre reattori al plasma a doppio magnetismo, in grado di creare gravità o magnetismo, ovvero attrazione o repulsione rispetto ai campi magnetici planetari e interplanetari, permettendo sia di sollevare automobili, navi o velivoli, sia di viaggiare nello spazio con navicelle che ricreano condizioni simili a quelle che sperimentiamo sul nostro pianeta.
La medesima tecnologia, inoltre, consente di produrre batterie elettriche alimentate al plasma e generatori ad energia libera e pulita con potenza fino a 10 KW senza bisogno di alcun carburante, consente di decontaminare le pericolosissime scorie chimiche e nucleari, nonché di ripulire le dannose emissioni di anidride carbonica nel processo di produzione di acqua pulita. Oltre 300 brevetti sono già stati registrati per diverse applicazioni, ad esempio per la creazione di nuovi materiali conduttivi ad uso industriale. Molto presto ognuno di noi potrebbe essere in grado di costruire autonomamente impianti domestici per la produzione di energia elettrica.

Il possibile utilizzo militare e pacifico della tecnologia MAGRAVS
Come ho già esposto in un articolo precedente, la tecnologia MAGRAVS consente importanti applicazioni in ambito militare, dichiaratamente a scopo difensivo e pacifico, in grado di avere effetti devastanti su qualsiasi tipo di mezzo militare convenzionale con qualsiasi armamento, anche quelli più tecnologicamente avanzati posseduti dalle superpotenze occidentali. Il sistema MAGRAVS, infatti, può bloccare qualsiasi dispositivo elettronico e oscurare i sistemi di comunicazione a qualsiasi frequenza e in un ampio raggio, anche a grande distanza e satelliti compresi. Secondo le affermazioni di M.T. Keshe e del governo iraniano, questa potente tecnologia di difesa militare sarebbe già a disposizione di Iran e Siria e avrebbe consentito la cattura di un avanzatissimo drone statunitense senza provocargli nemmeno un graffio.
Una prospettiva terribile per quelle poche nazioni finora abituate a spadroneggiare in lungo e in largo nel nostro pianeta, provocando, forti del proprio strapotere militare e senza scrupolo alcuno, guerre, stragi e rivoluzioni assolutamente immotivate, ingiuste e sanguinarie in nome del profitto. Ecco spiegato perché il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si è precipitato ad emanare un decreto urgente, dopo neanche due giorni dalla prima presentazione di MAGRAVS, per mettere fuori legge la tecnologia Keshe e diffidare qualsiasi nazione, in particolare Iran e Siria, ad introdurla in qualsiasi forma sul territorio americano, in quanto metterebbe a rischio la sicurezza nazionale americana e costituirebbe una grave violazione dei diritti umani.
In aggiunta, nei giorni scorsi, il Canada ha deciso di chiudere la propria ambasciata in Iran ed espellere i diplomatici iraniani dal proprio territorio, denunciando il supporto dell’Iran al presidente siriano Bashar Al-Assad, il mancato rispetto verso gli ispettori delle Nazioni Unite, nonché la retorica razzista antisemita e l’incitamento al genocidio del governo iraniano. Infine, si è ulteriormente inasprito l’atteggiamento di Israele, che ha accusato gli Stati Uniti di essere praticamente impotenti e ha minacciato più volte il lancio di un attacco militare verso l’Iran.
La Keshe Foundation, in risposta a queste e ad altre provocazioni, ha sempre replicato in maniera aperta e pacifica, invitando gli scienziati americani e la NASA a collaborare per utilizzare efficacemente la tecnologia MAGRAVS per l’esplorazione spaziale, ed esortando il presidente Obama ad emanare un nuovo decreto che porti su un cammino di pace. L’intenzione dichiarata di M.T. Keshe, infatti, è quella di portare la pace nel mondo e mettere in grado l’umanità intera di partecipare alla comunità universale e di capire che stiamo per assistere ad un cambiamento fondamentale.
Keshe ha anche proposto al governo americano di convertire le fabbriche militari affinché producano risorse per l’utilizzo della tecnologia MAGRAVS a beneficio dell’intera umanità, trasformando qualsiasi strumento di guerra in mezzo di pace universale. Mediante l’utilizzo di questa potente tecnologia, qualsiasi nave portaerei diverrebbe in un instante solo una semplice vasca galleggiante, i caccia bombardieri dei semplici uccelli di metallo e i sommergibili delle lugubri tombe marine. Questo è uno spostamento di forze che le super(pre)potenze occidentali devono assolutamente comprendere, per il bene dell’intera umanità e del pianeta, perché qualsiasi atto di forza sarebbe totalmente inefficace e comporterebbe l’inutile perdita di molti soldati.
Sebbene non vi siano ancora grosse rivelazioni su quanto accaduto e divulgato nel corso dell’ultima presentazione, Mehran Keshe ha già ufficializzato l’istituzione del programma spaziale africano, denominato ASSP, dichiarando che vi sarebbero ottime probabilità che venga stabilito anche un programma aerospaziale nel Sud America (SASSP). Rivelazioni di grande importanza perché, qualora permanesse l’ostruzionismo dei paesi occidentali e della NASA verso la tecnologia MAGRAVS, due dei continenti che in passato non hanno avuto alcun accesso a programmi spaziali potrebbero disporre di sistemi di esplorazione spaziale di gran lunga più avanzati rispetto a Russia e Stati Uniti, poiché basati su tecnologia gravitazionale e magnetica anziché sull’antiquata propulsione a combustibile.
È recentissima la notizia dell’avvio di una prima serie di lezioni internazionali sulla tecnologia spaziale Keshe, le sue applicazioni ed implicazioni, presso l’Università di Freetown in Sierra Leone a metà di ottobre.

Il ruolo centrale dell’Iran negli accadimenti planetari
La potente tecnologia di cui disporrebbe l’Iran e la pacifica supremazia che ne deriva spiegherebbero l’affollarsi di accadimenti intorno a questo paese. Ormai anche i bambini hanno perfettamente compreso che tutte le denunce sbraitate da Stati Uniti, Israele, Unione Europea e alleati vari non sono altro che falsi pretesti senza alcun fondamento.
L’Iran è stato accusato di voler sviluppare armi nucleari con una certa insistenza da parte di Stati Uniti ed Israele, cioè da due fra le prime tre nazioni al mondo in possesso del maggior volume di testate nucleari operative. L’Iran è stato additato, senza alcun prova, come responsabile degli attacchi informatici subiti da grosse compagnie petrolifere in Arabia Saudita e Qatar, mentre ci sono diverse prove che consentono di attribuire con certezza a Stati Uniti e Israele la paternità di tutti i maggiori attacchi informatici subiti dall’Iran per mezzo dei malware Stuxnet, Duqu, Flame, Gauss e Wiper.
L’Iran è stato accusato anche di fomentare lo scoppio della terza guerra mondiale, ma gli unici movimenti di mezzi militari nello Stretto di Hormuz e tutto intorno al confine iraniano sono opera degli Stati Uniti e dei suoi fidi alleati, accompagnati da esplicite e ripetute minacce di attacco militare imminente, soprattutto da parte di Israele.
Come non bastasse, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha recentemente dichiarato che le superpotenze occidentali hanno provocato l’eccezionale stato di siccità in cui sta versando il suo paese, parlando esplicitamente di operazioni di geoingegneria clandestina che bloccano sistematicamente qualsiasi perturbazione prima che arrivi sull’Iran. Sebbene la siccità non sia un fenomeno così raro in Medio Oriente, per chi conosce la geoingegneria, già adottata su vasta scala in tutto il mondo e ormai così evoluta da dover essere considerata a tutti gli effetti una vera e propria arma scalare, non è difficile immaginare che possa essere usata dai poteri criminali come arma verso una nazione che per loro è diventata una vera ossessione.

Il grande cambiamento all’orizzonte
A prescindere da questo teatrino di accuse reciproche, nel quale ritengo non esistano innocenti, qualora una tecnologia avanzata e potentissima come la MAGRAVS venisse finalmente usata per il bene comune e distribuita a tutte le popolazioni del pianeta, essa potrebbe realmente rendere del tutto inutile qualsiasi tentativo di conquista della supremazia sulla popolazione in qualsiasi forma: militare, energetica, economica o finanziaria.
Una tecnologia così potente può finalmente rendere l’essere umano moderno autosufficiente e in grado di assolvere in autonomia a qualsiasi necessità di sostentamento e di spostamento. In un tempo relativamente breve, il colossale impero costruito sul petrolio, sulla medicina ufficiale e sugli armamenti verrebbe spazzato via, liberando l’umanità da una schiavitù che dura da troppo tempo. Malattie, siccità, carestie, pestilenze, inquinamento, contaminazione ambientale e guerre, tutto diventerebbe solo un ricordo poiché la vera tecnologia avanzata non sarebbe più nelle mani di pochi criminali spietati, bensì a disposizione di tutti i popoli per il progresso della razza umana, non solo sotto l’aspetto tecnologico. Ecco perché l’Iran è coinvolto in molti dei più eclatanti eventi degli ultimi tempi, perché costituisce l’epicentro della guerra cibernetica, perché è sempre nei funesti pensieri dei governi occidentali e viene sistematicamente diffamato ed attaccato dai mainstream media.
L’Iran, in tutto questo processo, potrebbe realmente avere un ruolo centrale importantissimo ed essere il vero catalizzatore del futuro risveglio planetario dallo stato di incosciente sottomissione che mantiene frenati i popoli, soprattutto quelli occidentali. Il risveglio di massa consentirebbe finalmente a tutti noi di vedere con i nostri occhi, in maniera chiara e lampante, tutti gli inganni e le azioni criminali cui siamo stati e siamo tuttora soggetti ad opera delle élite di potere, dei governi corrotti, dei politici falsi e depravati, di tutti coloro che dovrebbero operare per il bene dell’umanità e avrebbero un’enorme responsabilità che è stata però sistematicamente tradita. Gli stessi che stanno tentando di tutto per screditare e infamare l’Iran, che hanno oscurato qualsiasi notizia sulla tecnologia Keshe, che vogliono a tutti i costi infiammare il Medio Oriente per avviare una nuova guerra mondiale ad unico vantaggio degli stessi, maledetti e occulti fini. Chi rappresenta, adesso, il vero asse del male?
Il crollo della schiavitù economica, energetica e militare potrebbe dare il colpo di grazia al già pericolante sistema finanziario mondiale, basato sul dollaro statunitense, una moneta ormai completamente priva di controvalore. In aggiunta, la Cina ha recentemente annunciato di aver avviato un nuovo sistema finanziario che consentirà alle nazioni di tutto il mondo di commerciare il petrolio in yuan e non in dollari, sterline o yen, svincolandosi completamente dalle valute occidentali. La Russia ha subito scelto di fornire alla Cina tutto il petrolio di cui hanno bisogno senza usare il dollaro americano come riferimento. Da oggi, quindi, qualsiasi nazione che voglia ricorrere al nuovo sistema finanziario potrà farlo, compreso il tanto bistrattato Iran che potrà così aggirare l’embargo e le sanzioni arbitrariamente comminate dalle élite occidentali.
Si prevedono tempi duri per chi ha mantenuto il potere fino ad oggi con le guerre, lo sfruttamento, la dittatura travestita da democrazia, il crimine, la crudeltà, l’inganno e la schiavitù, cioè chi non ha capito e non vuole ancora capire che è tempo di cambiare. Per tutti.

Ettore Guarnaccia


Fonte:  http://www.ettoreguarnaccia.com/archives/1616