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sabato 24 maggio 2014

ITALIA A PERDERE: LA FARSA DELLE ELEZIONI EUROPEE

Napolitano & Kissinger





di Gianni Lannes





Se l’Italia nel 2014 è ancora rappresentata indegnamente dal traditore della Patria e della Costituzione repubblicana, tale Giorgio Napolitano, nonché da Berlusconi, Grillo, Renzi e perfino lo straniero Tsipras, e tanti li votano pure e applaudono, allora siamo passati dalla tragedia alla farsa.



Il piduista tessera 1816 invece di stare in galera in ragione di una grave condanna giudiziaria passata in giudicato, imperversa in tv, inclusa la Rai dei soliti insetti e lacché, agitando lo spettro del comunismo con cui ha intessuto affari per decenni, che gli ha consentito di devastare il belpaese. Invece, il padrone pentastelluto, cooptato dallo zio Sam, fa squarciagola nelle piazze con toni mafiosi, dittatoriali e razzisti, cavalcando il malcontento popolare. Dal canto suo Renzi, piazzato a palazzo chigi da chi ha preteso la distruzione delle intercettazioni telefoniche sulla trattativa Stato&Mafia (è la stessa cosa) spara menzogne istituzionali un giorno si e l'altro pure.



Dal 1943 lo Stivale non ha più alcuna sovranità: il suo destino è deciso a Washington, Londra, Berlino e Tel Aviv. Peggio ancora: i politicanti parassiti trattano il “popolo sovrano” come un analfabeta chiamato in causa soltanto sotto elezioni, per mettere una croce su candidati inqualificabili e imposti dall’alto. Anche l'Europa, sull'orlo di un'ecatombe atomica, non ha alcuna sovranità sotto il tallone NATO, peraltro imbottita di ordigni nucleari degli Stati Uniti d'America,



Il Parlamento europeo non ha alcun potere: conta e comanda la Commissione europea non eletta dai popoli del vecchio continente. Il voto quando il gioco è truccato non serve a niente, se non a legittimare l’oppressione in atto.



Un sistema così iniquo non può essere riformato, ma soltanto spazzato via dal buon senso comune, o meglio dall'autodeterminazione dei popoli.
 
Un mondo nuovo nasce da una rivoluzione interiore. Non abbiamo che da perdere le catene, partendo alla conquista della libertà con uno sciopero generale ad oltranza. 
Su la testa!