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martedì 4 febbraio 2014

OGM: Organismi Generatori di Malattie

Marcello Pamio – 3 febbraio 2014


In Italia abbiamo raggiunto il punto di non ritorno.
Se le forze occulte in gioco e i loro prestanome, le loro marionette prive di coscienza, prevarranno sul buon senso, allora la salute pubblica sarà in serio pericolo.
Di cosa stiamo parlando? Andiamo per ordine e facciamo un passo indietro.
La primavera scorsa (2013) è stato illegalmente coltivato in Friuli, per l’esattezza in provincia di Pordenone e in provincia di Udine, il mais Mon-810: un mais transgenico che non esiste in Natura, prodotto dalla Monsanto.
Non tutti sanno però che questo mais, la cui coltivazione lo ripeto è vietata dalla legge italiana, è finito nella nostra catena alimentare, con tutti i rischi che possiamo solo lontanamente immaginare.
I responsabili, non solo morali, di questa pratica aberrante, pericolosa e soprattutto illegale, sono stati un certo Giorgio Fidenato e Silvano Dalla Libera, rispettivamente, segretario e vicepresidente di Futuragra, una associazione che ufficialmente riunisce gli agricoltori.
Futuragra, come altre società e/o associazioni italiane, sono strutture che fungono da testa di ariete, da apripista!
Le lobbies del biotech, tra cui Monsanto, Basf, Pioneer (Du Pont), Dow Chemical, Bayer Cropscience, Syngenta tramite simili organizzazioni e associazioni del settore, vogliono far penetrare gli organismi geneticamente modificati nelle coltivazioni tradizionali, anche illegalmente.
Questi potentati sanno benissimo che una volta entrati non si torna più indietro. Proprio questo desiderano ardentemente.
Per quanto riguarda questi agricoltori, così esagitati e innamorati del biotech, non sappiamo se si tratta di faraonica ignoranza, cioè non conoscenza dei rischi di quello che hanno fatto e che vogliono fare, o se invece il loro interesse è esclusivamente il business: fare soldi alla faccia degli altri, alla faccia della Natura, degli uomini, donne e bambini.
La cosa certa è che rimarranno profondamente amareggiati quando si accorgeranno cosa significa diventare schiavi delle industrie della chimica, schiavi dei brevetti, schiavi delle sementi sintetiche, schiavi dei mortiferi e cancerogeni diserbanti e schiavi delle malattie da loro stessi provocate.
I soldi sono di pertinenza esclusiva delle lobbies, e i contadini non li faranno mai e poi mai: ne sanno qualcosa le oltre 100 mila persone che in India si sono suicidate per aver creduto nella medesima propaganda. Centomila persone che si sono tolte la vita perché non ce l’hanno più fatta a pagare i diritti sui prodotti, le sementi ogni anno (visto che quelle transgeniche sono appositamente sterili e non producono semi), i diserbanti e la chimica in genere.
Tali gruppi, si nascondono dietro parole assolutamente vuote come libertà, autonomia, ricerca e democrazia, ma il loro piano è diabolicamente congegnato: partire a coltivare transgenico.
Proprio quello che hanno fatto la primavera scorsa. Sbeffeggiando la democrazia, la costituzione e i diritti sacrosanti dei cittadini, approfittando illegalmente di un vuoto legislativo e sfruttando il disinteresse della giustizia sorda e cieca, hanno coltivato tranquillamente mais gm, e questo senza etichettatura è finito nelle nostre tavole: nelle merendine, nei pop-corn dei nostri figli.
Non è possibile trattare in questa sede i danni provocati a livello genetico ed organico da questi organismi, interessa qui sottolineare l’altro grossissimo problema degli ogm: una volta coltivati, la contaminazione sarà irreversibile.
Grazie alle correnti d’aria e ai venti, agli insetti impollinatori come le api, ma non solo, ai funghi e batteri che vivono e rendono fertile il sottosuolo, potremo dire addio alle coltivazioni biologiche e molto probabilmente anche a quelle biodinamiche.
Il momento storico è delicatissimo e rappresenta chiaramente un punto di non ritorno, se non s’interverrà immediatamente e con decisione e forza sufficienti.
Le parole non servono più, adesso è il momento dei fatti.
Dove sono finite le numerose associazioni di settore che più ne risentiranno dall'entrata degli ogm? Dove sono finiti i coltivatori biologici? E quelli biodinamici?
Stessa cosa per le catene di distribuzione degli alimenti biologici.
In fin dei conti, sarano proprio loro ad avere il danno economico più grande dall'entrata di un'agricoltura brevettata!
Non avrà più alcun senso parlare di agricoltura biologica, le certificazioni degli enti preposti non avranno più motivo di esistere, perché tutto sarà modificato geneticamente, chi più chi meno, ma tutti i vegetali e i frutti conterranno frammenti di dna transgenico. Dna creato in laboratorio da qualche pazzo in camice bianco.
Il passaggio successivo da parte delle istituzioni corrotte e colluse con il Sistema, sarà quello di alzare ulteriormente la soglia di contaminazione. L’hanno già fatto portandola a 0,9%.
Un alimento oggi deve per legge riportare nell’etichetta che contiene ogm, se ne contiene per un valore superiore allo 0,9%. Parametro ridicolo per non dire offensivo per l’intelligenza umana.
Qual è infatti la differenza tra un alimento che contiene ogm per lo 0,9% e uno che ne contiene 0,7% oppure 0,5, o per che no, 0,2?
Purtroppo non c’è alcuna differenza, sempre ogm si tratta.
Questo è il motivo per cui è nato un Comitato in Veneto dal nome inequivocabile che non lascia spazio a dubbi: “Coordinamento ZERO-OGM”.
Non ci devono essere dubbi su questo: un alimento che contiene ogm - a prescindere dalla percentuale - è un alimento che non va bene per la nutrizione umana e neppure animale*.
Il discorso è semplicissimo: non ci devono essere ogm nella catena alimentare, senza se e senza ma.
Il rischio per la salute umana e la biodiversità è altissimo, e la politica cosa fa?
Invece di intervenire con la magistratura per salvaguardare la salute pubblica, fa orecchie da mercante, girandosi dall’altra parte.
Si sa che la maggior parte dei politici è facilmente corruttibile, anche perché se così non fosse, non occuperebbero gli scranni che contano, ma qui il problema è serissimo perché qui di mezzo c’è la salute di tutti: uomini, donne, bambini e perfino la loro.
E’ importante quindi intervenire quanto prima. Tutti.
Il Comitato “ZERO-OGM”, è un gruppo totalmente indipendente formato da oltre 44 associazioni diverse, tutte unite da un unico motto: “cibo sano per tutti”.
Ovviamente nel cibo sano, gli ogm non ci possono stare ne oggi e ne mai.
La prima iniziativa che questo Comitato ha organizzato è avvenuta sabato 1 febbraio 2014 in contemporanea in oltre 100 comuni del Veneto (ma non solo).
Una campagna di volantinaggio per sensibilizzare le persone su questo gravissimo problema.
Nonostante un tempo infausto (vento, pioggia e neve) e nonostante l’ostruzionismo da parte di alcuni gestori di supermercati, la prima giornata della campagna “Zero ogm - cibo sano per tutti” è stata un successo straordinario, per molti inaspettato.
Oltre 20mila volantini distribuiti nelle scuole, davanti ai market, in piazza, ecc. in oltre 100 comuni interessati dal volantinaggio.
A questo grande successo di “piazza” si aggiungono due dichiarazioni molto decise e importanti di sostegno verso questa campagna, una del Governatore del Veneto Luca Zaia (che allego qui), e l’altra dell'eurodeputato Andrea Zanoni. Così sottolinea Zaia: "C’è chi vuole imporre organismi brevettati che creano sudditanza tra agricoltore e fornitore; che inquinano le produzioni normali, la cui coltivazione ha comportato un aumento dell’uso dei fitofarmaci, che inficiano la biodiversità ad ogni livello; che in più casi si sono rivelati nel tempo nocivi; che non aumentano il guadagno degli imprenditori agricoli se non i grandi possessori di terra coltivata da terzi; che riguardano produzioni che possono essere ottenute altrove identiche e a minor prezzo, che contrastano con la tradizione di qualità, tipicità e varietà dell’agricoltura per la quale il Veneto e l’Italia sono famosi nel mondo e vengono imitati anche con produzioni fasulle; che non hanno risolto nessuno dei problemi di alimentazione dell’umanità e che anzi hanno fatto crescere fame e povertà nei Paesi del terzo modo, dove anzi in più casi la terra è per coltivarli è stata espropriata a chi vi viveva da millenni".
Un ringraziamento per tale presa di posizione è d’obbligo a questi due politici, con l’auspicio però che le parole si trasformino in fatti concreti: in disposizioni o decreti regionali.
Tenendo conto che il 70-80% della popolazione, e forse anche di più, NON vuole assolutamente gli ogm, certamente moltissime persone si ricorderanno di loro e soprattutto delle loro azioni!
Per finire su suggerimento del gruppo Coltivar Condividendo, il Comune di Calalzo di Cadore ha adottato una delibera che dichiara il “comune anti transgenico e amico della biodiversità”.
Un plauso anche al Sindaco di Calalzo per questa delibera, e giriamo l’invito a tutti gli altri sindaci ed amministratori a seguire l'esempio di questa amministrazione.
E’ possibile, chiedendo a coltivarcondividendo@libero.it richiedere la bozza di delibera da inoltrare al proprio comune, nella speranza che via siano sempre più sindaci sensibili alla salute e al benessere dei propri cittadini.
L’obiettivo del Comitato è prendere questa giornata meravigliosa “ZERO-OGM: cibo sano per tutti” e farla diventare una giornata di mobilitazione e sensibilizzazione permanente, trecentosessantacinque giorni all’anno. Quindi verranno organizzati una serie di iniziative, congressi, convegni, volantinaggi, dibattiti, e tutto quello che può aiutare a sensibilizzare ed informare le persone e anche la politica, senza la quale, purtroppo, non è possibile ottenere grandi risultati di salvaguardia.
Desidero approfittare dell’occasione per ringraziare tutti i volontari, tutte le persone che si sono date da fare nella giornata del 1° febbraio, e anche coloro che si aggregheranno in futuro!
Abbiamo (e avete) bisogno dell’aiuto di tutti.
Scaricate i volantini dal blog oppure richiedeteceli via mail.

Invitate i vostri Sindaci ad adottare la delibera che sancisca che il comune è un “comune antitransgenico e amico della biodiversità” (coltivarcondividendo@libero.it)
 
* negli allevamenti industriali di animali destinati al macello da moltissimi anni, si usano per farli ingrassare meglio e prima, farine a base di soia transgenica. Per tanto le persone che mangiano questi animali e i loro derivati: carne, latte e formaggi, si mangiano anche frammenti di dna transgenico!