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domenica 27 aprile 2014

SISTEMA BATES

 Sommario:  anche a chi già conosce i grandi beneficî della cura della vista imperfetta mediante trattamento senza occhiali può capitare di non applicarne i principî di fondo in àmbito familiare e cosí procurarsi un livello di sofferenza che sarebbe invece stato assai facile prevenire ed evitare.
 
Parlando per esperienze personali empiriche e lasciando da parte la “scienza medica” ufficiale che non ha niente di meglio da proporci, dobbiamo dire che la piú grossa cazzata che un genitore può infliggere a un figlio è quella di mettergli gli occhiali nel momento in cui il professionista di turno dovesse ravvisare una visione inferiore al livello standard comunemente accettato, i famosi 10/10 davanti all’ottotipo oculistico.  Questa nostra considerazione è oramai assodata, dato che sono diventati numerosi i casi di bambini che risolvono il loro problema di vista difettosa, anche grave, senza ricorrere agli occhiali ma – al contrario – ottenendo, grazie a impegno e auto-coscienza, una vista ben superiore a quella dei loro coetanei e compagni rimasti ignari degli argomenti trattati qui.
Ma c’è una cazzata possibilmente ancóra piú grande che può incredibilmente capitare a chi ha pure visitato questo sito web e ha letto i documenti da noi pubblicati relativi alla “cura della vista mediante trattamento senza occhiali”, come specificati dal famigerato Dott. W. H. Bates nel suo “Sistema Originario”.  La cazzata immane di cui parliamo sarebbe la seguente:  non controllare regolarmente la vista dei proprî bambini per mezzo delle tabelle di controllo di Snellen affisse permanentemente nella loro cameretta in posizione comoda, sempre visibile e bene illuminata.
Ad avviso di chi scrive, questa cazzata incredibile è molto piú grave della precedente, in quanto rileva nel genitore che la compie una mancanza di “presenza mentale” proprio nel dimostrare praticamente, nel modo piú semplice e prontamente disponibile che ci sia, le verità riguardo la prevenzione e la cura della vista imperfetta mediante l’auto-trattamento di riposo e rilassamento che dobbiamo al grande Dott. Bates.  Il genitore che abbia già avuto modo di sperimentare questi fatti, magari rimuovendo gli occhiali per se stesso e traendo grandi beneficî da queste pratiche batesiane davanti alla tabella di controllo di Snellen, non dovrebbe mai privare questi enormi beneficî ai suoi figli e anzi dovrebbe approfittare della festante presenza dei bambini nella sua abitazione per praticare insieme a loro quotidianamente l’auto-trattamento che garantisce l’efficienza mentale, in un mondo in cui gli attacchi al benessere e alla pace interiore sono praticamente ininterrotti.
Eppure, ci càpita di venire a sapere che esperti lettori delle opere del Sistema Bates® Originario™ si accorgono – dopo anni e anni di felice ed efficace studio pratico su di sé – che un proprio figlio pre-adolescente rimanga colpito da una micidiale forma di “ambliopía ex anopsía”, su un solo occhio, per la quale il professionista prescrive una pressoché inutile lente correttiva da meno dieci diottríe, avendo riscontrato una condizione simile alla cecità, di cui non si era mai potuto sospettare dato che il soggetto riusciva a “compensare bene” con l’altro occhio (apparentemente).
Una notizia come questa è un trauma micidiale vero e proprio, per tutti i soggetti coinvolti, – il genitore, il figlio e l’umile cronista che riporta la vicenda in queste tristi colonne, – tranne che per il professionista, che si assicura cosí un ottimo paziente a cui affibbiare lenti e altre pratiche correlate, quali l’instillazione di cicloplegici per il “controllo della rifrazione” in condizioni le piú innaturali possibili o tutti i numerosi altri esami che non fanno altro che aggiungere insulti alla miseria in cui ci si è ritrovati nostro malgrado.
Tuttavia, passato lo “shock”, ai nostri malcapitati corrispondenti non rimane altro che iniziare finalmente l’auto-trattamento batesiano, bendando l’occhio buono e mettendosi all’opera con i varii ed esclusivi metodi del Sistema Bates® Originario™ quali palmeggiamento, dondolamento, trattamento con il sole, pratica della “centrale fissazione” davanti alla tabella di controllo di Snellen, eccetera.  Non c’è motivo per non credere che nel giro di due o tre anni di appassionato lavoro quotidiano davanti alla tabella di controllo di Snellen non si possa conseguire una guarigione completa del problema, visto anche che il soggetto interessato non ha mai portato gli occhiali e con tutta probabilità il suo difetto è stato preso in tempo durante la fase acuta, magari susseguente a un paragonabile trauma di tipo hameriano (conflitto per la perdita di un nonno a cui si era molto legati?, conflitto per il cambio di insegnante a scuola, o cose similari), non essendo stato abituato l’occhio alla lente correttiva.  Sta di fatto però che se al bambino in questione fossero state somministrate le tabelle di controllo di Snellen sin da quando era infante, a scopo preventivo e migliorativo dell’intelligenza e della focalizzazione mentale, questa infinita pena di dover trattare un difetto cosí spaventoso sarebbe stata evitata.
Vedremo nei prossimi mesi che cosa saremo in grado di testimoniare seguendo l’evoluzione della cura di questo soggetto particolarmente sfortunato, ma per l’intanto dobbiamo rilevare che nell’arco di una settimana la visione è già migliorata da 2/100 a 2/35, il che farebbe bene sperare.  Per un caso grave come questo, sarebbe necessaria la collaborazione delle Autorità istituzionali, che dovrebbero consentire di utilizzare una tabella di controllo di Snellen affissa in modo permanente nella aula scolastica, come faceva il Dott. Bates a suo tempo, esattamente cento anni fa, ma nei tempi moderni questo appare davvero impossibile data la elevata “medicalizzazione” della struttura statale, che se da un lato tollera la presenza nella società di un ampio e variegato panorama di operatori “alternativi”, quasi sempre cialtroneschi e inefficaci, dall’altro si dimostra totalmente refrattaria a qualsiasi tipo di approccio non convenzionale negli àmbiti in cui il suo potere è piú fortemente radicato, come quelli legati all’infanzia, all’adolescenza e alla minore età in generale, ovvero:  la Scuola.  Ciò sta a dire:  «Non si sgarra!  Occhiali sul naso e via andare a studiare!».
Come diceva il Dott. Bates, «È tutto sbagliato!».
Quello che sarebbe necessario è una temporanea rinuncia allo stress della vita scolastica in favore di una dedizione totale, 24/7, per qualche settimana alla cura della vista con i metodi naturali batesiani, riscontrando i progressi giorno per giorno e perseguendo quindi con fiducia la guarigione del problema, arrivando a raggiungere perciò le condizioni migliori per poi ricuperare il ritardo scolastico in tempi successivi.
Questo nostro modo di pensare divergente è ancóra assai prematuro oggigiorno e non verrà messo in pratica, ne siamo certi.  Ma ci sembra giusto comunque ribadirlo, per offrire una traccia di ragionamento che possa stimolare nel Lettore interessato il desiderio a documentarsi autonomamente e mettersi cosí in grado di evitare di fare cazzate, in primo luogo per il suo stesso caso personale e di conseguenza per i membri della sua famiglia e dei bambini in particolare.
 
Bibliografía essenziale su cui riscontrare quanto detto sopra:
  1. Bates, William H., M.D., VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI.  La cura della vista imperfetta mediante trattamento senza occhiali (l’unico vero libro originale scritto dal Dott. Bates!).  VII ed. 2013, isbn 978-88-89292-57-0, pp. 360+80+4 e contenuti aggiuntivi, € 45 [inclusa una copia omaggio della rivista “IL FALCO”].
  2. Lierman, Emily C.I Metodi di Trattamento nelle STORIE DALLA CLINICA.  Centinaia di casi trattati nella clinica ambulatoriale del Dott. Bates, sapientemente narrati dalla sua fedele assistente.  IV ed. 2012, isbn 978-88-89292-48-8, pp. 260+44 e contenuti aggiuntivi, € 32.
  3. Friedrichs, ElsbethIMPARATE A VEDERE DI NUOVO!  Nuovi percorsi di guarigione per occhi malati, con le istruzioni per l’auto-trattamento dei disturbi alla vistacome sperimentati da una diretta e vera discepola del Dott. Bates in Germania.  I ed. 2013, isbn 978-88-89292-44-X, pp. 208+12 e contenuti aggiuntivi, € 24,50.
  4. AA.VV., “IL FALCO PER L’EDUCAZIONE ALLA VISTA PERFETTA”, numero 45, aprile 2014, Juppiter Consulting Publishing Company®, Milano
  5. Krishnamurti, J., “LA RICERCA DELLA FELICITÀ”, settima edizione BUR supersaggi 1997, Milano
 
a cura di Rishi Giovanni Gatti, presidente del Consiglio Direttivo
della Associazione Vista Perfetta di Milano