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sabato 20 ottobre 2012

Esponente politica svedese denuncia la Geoingegneria

Un’esponente politica dei Verdi, Pernilla Hagberg, ha recentemente denunciato le proditorie e venefiche operazioni di Geoingegneria. Quantunque le finalità indicate dalla Hagberg siano soltanto la classica punta dell’iceberg, è notevole che la rappresentante individui nella C.I.A. e nella N.S.A. alcuni tra i nefandi organismi coinvolti nelle operazioni di avvelenamento globale. D’altronde è risaputo che la C.I.A. controlla gran parte del narcotraffico mondiale. Non ci sorprendiamo dunque se qualcuno afferma che l’infame agenzia statunitense riveste un ruolo diretto pure in altri crimini. Ha pure ragione la Hagberg quando sostiene che le irrorazioni sono compiute con la fattiva complicità del governo svedese: in effetti, senza la vergognosa collusione dei vari esecutivi nazionali non sarebbe possibile perpetrare tale scelleratezza.

“I lunghi pennacchi e la foschia lattiginosa che vediamo comunemente in cielo non sono identificabili con le scie di condensazione”, afferma la leader del Partito Verde svedese, Pernilla Hagberg. Come riportato dal quotidiano svedese “Katrineholms Kuriren”, la Hagberg, il primo importante leader politico a denunciare il problema, ha apertamente ammesso che queste nubi anomale sono miscele tossiche di prodotti chimici, virus e metalli, misture indicate volgarmente come "scie chimiche".

Secondo la Hagberg, le irrorazioni sono il risultato di una sinergia tra la Central Intelligence Agency (C.I.A)., la U.S. National Security Agency (N.S.A.) ed il governo svedese con lo scopo di modificare le condizioni atmosferiche. Gli aerosol contengono metalli come l'alluminio ed il bario che si sono accumulati nell’acqua e nel suolo in tutto il mondo.

Le normali e rarissime scie di condensazione, che sono formate per lo più da vapore acqueo, sono molto diverse dalle scie chimiche. [...]

"E’ confortante vedere un politico che focalizza l'attenzione su questo problema, poiché contribuisce ad accreditare la realtà dela questione all’interno del’ambiente mainstream", scrive J.G. Vibes per “The Hub Intel”, in merito all'ammissione senza precedenti per opera della Hagberg. "Purtroppo questo è un problema politico che richiede risoluzioni che prescindono dalla ‘politica’, come normalmente è intesa.”

La Geoingegneria per salvare il pianeta?

È interessante notare che le Nazioni Unite, la "Bill & Melinda Gates Foundation" ed altri gruppi sono stati recentemente costretti a riconoscere che le irrorazioni sono in corso e che le scie visibili non sono contrails, ma i geoingegneri asseriscono che le attività sono finalizzate a preservare la Terra dagli effetti devastanti del cosiddetto "riscaldamento globale", la teoria pseudo-scientifica che viene spesso usata come pretesto per tutte le proposte politiche più bislacche. [1]

Nel caso delle coperture chimiche, esse sarebbero volte a deviare parte della radiazione del sole in modo da abbassare la temperatura media della Terra. Il pesante intervento sui fenomeni meteorologici sarebbe volto ad evitare il presunto scioglimento dei ghiacci polari, ma è solo un’altra scusa per cercare di legittimare la cornucopia di veleni riversati nella biosfera.

Se rieletta per un altro mandato, la Hagberg si ripromette di continuare a combattere la Geoingegneria clandestina, gestita con l’avallo e la collaborazione del governo nazionale.

[1] Circa la balzana teoria del riscaldamento planetario che sarebbe dovuto alle emissioni di biossido di carbonio, si veda l'approfondimento su Tankerenemymeteo.

Fonte: worldtruth.tv
 
Tratto da:  http://www.tankerenemy.com/2012/10/esponente-politica-svedese-denuncia-la.html

"Benzina pulita creata dall'aria" C'è riuscita un'azienda inglese

L'Air Fuel Synthesis di Stockton-on-Tees, da agosto, ha prodotto in una raffineria pilota cinque litri di carburante a partire dall'anidride carbonica. E conta di potersi espandere su larga scala nei prossimi due anni, fino a produrne una tonnellata al giorno. Una svolta per la crisi energetica, che potrebbe ridurre anche il riscaldamento globale?  

 

CATTURARE anidride carbonica dall'aria che respiriamo quotidianamente e trasformarla in carburante, eliminando al tempo stesso uno dei principali gas serra nell'atmosfera, prodotto dalla combustione dei combustibili fossili. Troppo bello per essere vero? Il colpaccio, che potrebbe risolvere la crisi energetica e aiutare a ridurre il riscaldamento globale, è riuscito ad una piccola azienda britannica. In una piccola raffineria pilota, la Air Fuel Synthesis 1 di Stockton-on-Tees da agosto ha effettivamente prodotto cinque litri di benzina usando anidride carbonica e vapor d'acqua, dimostrandone la fattibilità. E nei prossimi due anni è convinta di potersi espandere su scala commerciale, arrivando a produrne una tonnellata al giorno.


L'Independent, in un servizio esclusivo, cui il giornale e il sito dedicano l'apertura, parla di "pietra miliare" sulla via della corsa all'energia pulita, "sacro graal della green economy". La svolta è stata annunciata dal ceo dell'azienda Peter Harrison durante una conferenza a Londra. "Abbiamo preso anidride carbonica dall'aria e idrogeno dall'acqua e li abbiamo trasformati in carburante", ha raccontato Harrison davanti all'Institution of mechanical engineers di Londra. Benzina che può essere immagazzinata, trasportata
e usata anche nei motori attualmente in uso, pur non contenendo gli additivi che si trovano nei carburanti tradizionali. La nuova benzina "pulita" può essere usata, quindi, senza bisogno di nuove, costose infrastrutture.

Siamo ancora alle fasi iniziali, ma è tutto vero, assicura al quotidiano britannico Tim Fox, che guida il dipartimento dell'energia e dell'Institution of mechanical engineers londinese. I principi sono noti, spiega, ma la svolta consiste nell'averli messi insieme, "dimostrando che si può fare e funziona".

Le potenzialità, secondo l'azienda, sono enormi e potrebbero cambiare per sempre il panorama economico ed ambientale del Paese. In fase iniziale viene usata l'elettricità della rete nazionale, ma in futuro si potranno sfruttare altre fonti rinnovabili di energia, a partire dal vento e dalle maree. Futuro remoto? Non proprio. L'aspettativa è quella di produrre carburante, usando energie rinnovabili, su larga scala già dalla fine del 2014.

Per ora il sistema per estrarre l'anidride carbonica dall'aria per creare carburante è ancora troppo costoso: si parla di 400 sterline per catturare una tonnellata di CO2. Ma una volta che i costi si saranno abbattuti, come è sempre successo nel tempo per le nuove tecnologie, il miracolo potrebbe essere a portata di mano.

Tratto da: http://www.repubblica.it/ambiente/2012/10/19/news/scoperta_inglese_trasforma_aria_in_carburante-44843493/?ref=fbpr