Manifestazioni in tutto il mondo, copertura mediatica da mondiali di calcio, e tutti a strapparsi i capelli per il "miracolo" di questa ragazzina che, "da sola", ha messo in moto la rivoluzione ambientale che salverà il pianeta.
Con un piccolo particolare, che tutti si dimenticano di citare: non esiste un solo partito al mondo, in nessuna delle nazioni più industrializzate, pronto ad accogliere e a fare proprio il messaggio ambientalista di Greta Thunberg.
Manca cioè l'anello di congiunzione fra le parole e i fatti. Ed è forse proprio questo il motivo per cui i media si sono buttati a corpo morto sul fenomeno Greta: perchè sanno tutti benissimo che nessuno farà comunque niente, e che questa faccenda è destinata a dissolversi nel nulla nell'arco di pochissimo tempo. Un po' come quando Bergoglio invoca "la pace nel mondo" serza rivolgersi a nessuno in particolare: lo dice, la notizia passa sui telegiornali, e dopo dieci minuti è già stata dimenticata.
Quindi con Greta si fa audience - e si distoglie la gente da problemi più reali e contingenti - praticamente a costo zero. E' il buonismo da un tot al chilo, quello classico di natura boldriniana che così ferocemente appesta il mondo del politically correct.
E' bello poter stare tutti con Greta, e quindi i media fingono di stupirsi per un fenomeno che in realtà loro stessi hanno creato. Ancora una volta la popolazione di pecore è caduta nella trappola dei potenti: una vetrina assolutamente inutile, che serve da valvola di sfogo per gli animi più sensibili e frustrati, ma che non porterà assolutamente a nulla di concreto. Lo zero a zero è garantito già in partenza.
Avete infatti visto un solo politico - in Italia o nel mondo - che abbia detto. "Cazzo, Greta ha ragione! Svegliamoci, facciamo qualcosa prima che sia troppo tardi"?
Non uno. Esattamente come previsto dal piano originale.
Ancora una volta, il grande esperimento di manipolazione mediatica è riuscito in pieno.
Massimo Mazzucco
FONTE: https://www.luogocomune.net/LC/27-media/5178-un-pacco-chiamato-greta
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