La flèche con la croce di Nostra Signora che si abbatte in fiamme. Tutti sentono che qui c’è un messaggio, un simbolo e un augurio di sciagura.
ma non è la prima.
Il 17 marzo, è incendiata la chiesa di Saint Sulpice, la seconda di Parigi dopo Notre Dame. Incendio doloso.
Il 6 aprile, spaventosa esplosione ed incendio in un palazzo del 19mo Arrondissement: numerose bombole di gas erano accumulate su un balcone, perché l’immobile, incredibilmente, non è connesso alla rete gas urbana. Per fortuna nessuna vittima.
16 marzo: il Magasin Longchamp sui Champs Elisées incendiato alla fine del 18mo Acte dei Gilet Gialli
Casseurs danno fuoco a una banca. Nell’appartamento soprastante, una donna e il suo bambino sono salvati a stento dai pompieri.
24 febbraio: Spettacolare incendio accidentale nel 17mo. Un furgoncino sarebbe esploso, e la benzina incendiata, versandosi nel rigagnolo lungo il marciapiede, ha incendiato una dozzina di veicoli.
5 febbraio: un violento incendio in un immobile di 8 piani al 16 arrondissement uccide 10 persone
12 gennaio: spaventosa esplosione, dovuta a una fuga di gas, in rue de Trévise, nel centralissimo 9o arrondissement. Due pompieri morti, una cinquantina di feriti, fra cui Angela Grignano, una ragazzza siciliana che lavorava come cameriera al vicino hotel Ibis.
Poi ci sono queste:
Boom di chiese
bruciate e profanate in Francia. In un anno oltre mille gesti di violenza, i vescovi: “Siamo preoccupati”
Chiese bruciate, vandalizzate, rovinate, imbrattate. La Francia sta conoscendo un’epoca di violenza contro gli edifici di culto cattolici. Nelle ultime due settimane si sono consumati almeno nove episodi di vandalismo contro cinque chiese in Francia. Anche Le Figaro ha lanciato l’allarme per i preoccupanti episodi che prendono di mira la fede cattolica.
Statue e crocifissi sono stati distrutti, chiese incendiate, ostie rovesciate. La Conferenza Episcopale d’Oltralpe si dice preoccupata dall’intensificarsi di atti di violenza contro le chiese. Le autorità locali indagano, per ora non è noto se ci sia un collegamento fra gli episodi, anche se il loro crescere di numero lascia pensare che possa essere così.
Non siamo superstiziosi. Nè omofobi. Nè crediamo all’ira di Dio e né tantomento all’opera di Satana. Quindi,
Sicuramente non c’è alcuna relazione con questo infuriare del fuoco ostinato, infernale, a PArigi con quel che ha dichiarato il portavoce della Conferenza Episcopale francese:
G
Un portavoce della Chiesa [Cattolica] francese ha affermato che “c’è qualcosa di divino che ci parla” nelle relazioni omosessuali, e ha invitato le persone LGBTQ cattoliche a rimanere nella Chiesa per aiutarla ad essere più inclusiva. Monsignor Olivier Ribadeau-Dumas, segretario generale e portavoce della Conferenza Episcopale Francese, ha affermato lo scorso ottobre, a un incontro del gruppo LGBT cattolico Devenir Un en Christ, come riportato dal [portale web francese] Riposte Catholique: (…)
Un lettore mi ha ricordato la profezia di Don Bosco scritta il 5 gennaio 1870:
Le leggi di Francia non riconoscono più il Creatore, ed Egli si farà conoscere e la visiterà tre volte con la verga del suo furore.
Nella prima abbatterà la sua superbia con le sconfitte, con il saccheggio e con la strage dei raccolti, degli animali e degli uomini.
Nella seconda la grande prostituta di Babilonia, quella che i buoni sospirando chiamano il Postribolo d’Europa, sarà privata del capo in preda al disordine.
– Parigi! Parigi! Invece di armarti del nome del Signore, ti circondi di case di immoralità. Esse saranno da te stessa distrutte, l’idolo tuo, il Pantheon, sarà incenerito, affinché si avveri che mentita est iniquitas sibi (l’iniquità ha mentito a se stessa). I tuoi nemici ti metteranno nelle angustie, nella fame, nello spavento e nell’abominio delle nazioni. Ma guai a te se non riconosci la mano di chi ti percuote! Voglio punire l’immoralità, l’abbandono, il disprezzo della mia legge – dice il Signore.
Nella terza cadrai in mano straniera, i tuoi nemici di lontano vedranno i tuoi palazzi in fiamme, le tue abitazioni divenute un mucchio di rovine bagnate dal sangue dei tuoi prodi che non sono più”.
Nessun commento:
Posta un commento