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domenica 13 febbraio 2022

LA MORTE E IL SONNO

Poche ore fa un familiare mi ha chiesto, in merito alle difficili condizioni di salute della sua nonna di 90 anni affetta da polmonite: "Fede starà soffrendo secondo te?" Io ho risposto NO! "Ma come no Fede?" Calma i bollenti spiriti Guglielmo e ascolta quanto segue... Per l'uomo comune la morte è la fine catastrofica che comporta l'interruzione di tutti i rapporti umani, la cessazione d'ogni attività fisica, lo spezzarsi di tutti i legami d'amore e d'affetto e il passaggio non voluto e al quale ci si ribella, nell'ignoto. È come lasciare un ambiente illuminato e riscaldato, accogliente e familiare, dove sono riuniti i nostri cari, per uscire nella notte fredda e buia, soli ed invasi dal terrore, sperando il meglio, ma senza nessuna certezza. Giusto? Dimentichiamo tuttavia che ogni notte, durante le ore di sonno, noi moriamo al piano fisico e siamo vivi altrove. La morte non è che un'intervallo più lungo nella vita attiva del piano fisico; semplicemente si esce per un periodo più lungo. Un altro aspetto che differisce dal sonno sono le onoranze funebri. Capirete che per certi versi non vi è coerenza in questa cerimonia: perché solo una volta e non tutte le volte che una persona si addormenta? Vabbè, torniamo a noi... Il processo del sonno quotidiano e quello della morte sono identici, con la sola differenza che nel sonno il filo magnetico, o corrente d'energia lungo la quale scorre la forza della vita, è mantenuto intatto e costruisce il sentiero di ritorno dell'anima nel corpo. Quel filo magnetico appunto, è il mezzo attaverso cui l'anima crea e domina, quando è presente, la propria personalità (corpo fisico, emozionale e mentale). "Dove risiede l'anima Fede?" L'anima, attraverso questo filo, si ancora in due punti precisi del corpo: uno si trova nella regione della ghiandola pineale, e l'altro nel cuore. Da questi due punti la divinità cerca di dominare il suo strumento. L'anima ancorata nel cervello rende l'uomo un entità razionale e intelligente, ed è cosciente del mondo un cui vive nella misura del proprio livello di coscienza. Gli strumenti d'espressione della forza spirituale posta in questa sede sono il sistema endocrino e IL SISTEMA NERVOSO. (Tenete a mente questo aspetto) L'anima che ha sede nel cuore è il principio di vita, il nucleo centrale d'energia per mezzo del quale tutti gli atomi del corpo sono tenuti al posto giusto. Il mezzo d'espressione dell'anima stabilita in questo punto è la CORRENTE SANGUIGNA. Qui ci sarebbe tanto da aggiungere, e lo faremo, ma non oggi, non in questa sede. Detto ciò, la morte è letteralmente il ritirarsi di queste due correnti d'energia dal cuore e dalla testa, ciò che determina di conseguenza la perdita totale di coscienza e la disintegrazione del corpo: "polvere tu sei e in polvere tornerai!" (Genesi 3, 19). Questo per quanto riguarda la morte... Nel sonno invece, si ritira solamente il filo d'energia ancorato nel cervello e quando ciò avviene la coscienza dell'uomo si trasferisce su un altro piano d'esistenza: l'astrale. "Tutto chiaro ma un'altra domanda: nella condizione di demenza senile cosa accade? Perché a me pare che non ci sia nessuno lì dentro..." Ottima domanda Guglielmo. Nel caso di "decadenza senile", ed è la condizione in cui versa da anni la nonna in questione, quella parte di anima ancorata nel cervello si è ritirata e vive altrove, mentre rimane quella ancorata nella regione del cuore. In tali condizioni l'essere umano ha vita, ma nessuna consapevolezza intelligente; compie movimenti, ma non vi è direzione intelligente. Segue i ritmi meccanici già stabiliti nella vita; è come se parlasse e camminasse attraverso un programma, non con un proposito coerente e coordinato. Ora andiamo a vedere le condizioni della nonna in questione: da giorni è a letto con una polmonite, febbre a 38, un respiro lieve ed emana un continuo rantolio. Fatte queste premesse dovreste dedurre facilmente il perché della risposta che ho dato al familiare: "A mio modesto parere non sta soffrendo a livello fisico, in quanto la sofferenza, per prodursi, richiede forza e una consistente presa sul sistema nervoso." "Perché Fede?" Ma come perché? È evidente Guglielmo caro, non mi ascolti quando parlo? Versi in uno stato di decadenza senile dalla nascita? Se quanto scritto sopra fosse vero, ossia che in uno stato di decadenza senile il filo magnetico dell'anima ancorato nel cervello si trasferisce in altre dimensioni, e l'anima ancorata in questa sede utilizza il Sistema nervoso come suo mezzo d'espressione, posso dedurre che nel sistema nervoso non arrivi energia sufficiente da generare sofferenza. Concludo: pare che nel prossimo futuro la morte sarà festeggiata più della nascita... non sarebbe male se iniziassimo a scardinare vecchi e inutili condizionamenti. Federico Cimaroli - Pensiero Caffè

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