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domenica 18 dicembre 2022

LA CAUSA DEI NOSTRI MALI SIAMO NOI

La schiavitù è quella condizione in cui la nostra libertà dipende da un evento al di fuori di noi. Per uscire da questa ipnosi globale dobbiamo compiere un atto trasformativo di enorme importanza: riconoscere che la causa del nostro malessere si trova dentro di noi. Osserviamoci e comprendiamo profondamente che quella situazione che ci causa sofferenza, rabbia, gelosia si sta manifestando Esclusivamente a causa nostra. Tutto ciò che ci appare come un problema non è altro che uno specchio del nostro mondo interiore, e come tale non esisterebbe affatto se noi fossimo diversi. Mettiamocelo bene in testa, non avremmo quel conflitto se non si trovasse già in noi! La vera prigione in cui siamo rinchiusi costantemente è il guardarci allo specchio ogni giorno (attraverso le nostre relazioni, il nostro lavoro e ogni circostanza che viviamo) e vedere nell’immagine riflessa qualcosa che crediamo non appartenga a noi. Di conseguenza cerchiamo di pettinare, di applicare il fondotinta o di tagliare la barba al nostro riflesso. I risultati sono spesso del tutto inconcludenti, quante volte infatti scappiamo dalle nostre situazioni di vita perché non riusciamo a modificarle adeguatamente ai nostri desideri. Presi dallo sconforto spacchiamo lo specchio sperando che nel prossimo riflesso troveremo qualcosa di più gradevole e “adeguato” per noi. Le poche volte che ci sembra di riuscire nell’intento, magari spargendo del fondotinta sullo specchio e vedendo il volto un po’ più curato, ci accorgiamo che quel cambiamento è solo temporaneo e che non abbiamo modificato nulla in profondità. Per fortuna accade così! Altrimenti l’esterno smetterebbe di avere la sua funzione preziosa di mostrarci come siamo fatti, di permetterci una conoscenza vera e limpida di noi stessi. Così come incolpiamo il mondo esterno della nostra sofferenza, altre volte crediamo sia colpa delle nostre azioni, quindi cerchiamo di modificare i comportamenti che reputiamo sconvenienti, spesso facendo più danno che altro a noi stessi. Ancora una volta non vediamo che quegli atteggiamenti altro non sono che il riflesso di una causa profonda che cerca di manifestarsi e farsi vedere, affinché possiamo riconoscerla ed amarla. Non stiamo male per ciò che gli altri o noi facciamo, ma per i composti psichici presenti in noi, sono quelli che governano la nostra vita ed il mondo intero. Le altre persone ed i nostri atteggiamenti quotidiani altro non sono che sintomi di ciò che si trova al nostro interno, smettiamola di sedare il sintomo, in quanto si esprimerà ancora con più veemenza, ci seguirà come un’ombra finché non sarà ascoltato ed integrato. Non si può scappare da ciò che siamo, solo accoglierlo. Tutto ciò nasce dal Profondo rifiuto che abbiamo verso di noi, preferiamo trascorrere un’incarnazione nella sofferenza piuttosto che accettare ciò che siamo, vederci come la causa di ogni evento esistente, gioioso o doloroso. Abbiate fede: questa totale accettazione da sola ci trasforma in esseri splendenti. Nella luce, Nicolò Cefalo

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