Studio dell’Università di
Torino: psicofarmaci assunti dal 25% dei minori con amici e/o
somministrati dai genitori senza alcuna prescrizione medica. Alberto
Ugazio (SIP): “in assenza di patologia la terapia farmacologica non è
assolutamente indicata”. Poma (Giù le Mani dai Bambini): “Appello al
Ministro Balduzzi: allarme già rilanciato da noi nel 2009, ma l’Istituto
Superiore di Sanità (ISS) e l’Agenzia del Farmaco (AIFA) continuano a
sottostimare il problema”
TORINO – Secondo i risultati di uno studio condotto dall’Università di Torino a cura della Dott.
sa Roberta Siliquini – Professore Ordinario di Epidemiologia, Igiene
Generale e Sanità Pubblica all’Università di Torino - un adolescente su
quattro assume psicofarmaci a casa, su consiglio dei genitori, o fuori casa, in accordo con gli amici, quasi sempre senza prescrizione medica.
Inizialmente, lo studio ha preso in esame una casistica di 600
soggetti, ma il progetto di ricerca prevede di arrivare a 2.000 casi
esaminati entro la fine del corrente anno, alla ricerca di conferme per un trend che vari commentatori esperti definiscono “inquietante”.
Dopo la presentazione dei risultati
preliminari della ricerca, il primo commento ufficiale è quello del
Presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP), il Dott. Alberto Ugazio, il quale ricorda che “l’automedicazione,
o il fai da te‚ è quanto di meno auspicabile possa esserci per la
salute dei nostri bambini. Inoltre, l’ansia è un sintomo che va valutato
attentamente: se non indica una patologia, la terapia farmacologica non è assolutamente indicata”. Secondo
la Prof. Siliquini, infatti, molte assunzioni improprie di psicofarmaci
avvengono per scelta degli stessi genitori, che cercano in questo modo
di “dare una risposta agli stati di disagio dei propri figli”.
“Un fenomeno inquietante, in continua crescita ovunque nel mondo, come anche nel nostro Paese – ha commentato Luca Poma, giornalista e Portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”, il più rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza pediatrica in Italia (www.giulemanidaibambini.org) – che la nostra organizzazione aveva denunciato nel 2009,
riprendendo i dati del ‘rapporto ESPAD’ che evidenziò già allora il 10%
di minori che utilizzavano psicofarmaci con modalità “fai da te”.[1] I rischi sono molteplici – continua Poma – dagli effetti collaterali di queste molecole, che vanno dai problemi cardiaci anche gravi alla stimolazione di idee suicidarie,
a seconda della classe farmacologica utilizzata, a quelli di carattere
psicologico e pedagogico: stiamo permettendo la trasmissione ai nostri
figli un modello sbagliato, ovvero che basta una pillola per risolvere qualsiasi problema.
Tra l’altro questi prodotti – con buona pace delle norme stabilite
dagli organismi sanitari di controllo – si reperiscono con estrema
facilità su internet, pagando con un comune conto PayPal: sono
perlomeno 7 anni che ci siamo messi a disposizione dell’Agenzia del
Farmaco e dell’Istituto Superiore di Sanità una campagna seria di
prevenzione su questo tema, che impegnerebbe ben poche risorse, ma il
problema continua ad essere colpevolmente sottostimato. Ci appelliamo allora direttamente – conclude Poma – al Ministro della Salute Prof. Renato Balduzzi: non attendiamo che la situazione vada alla deriva, com’è già successo in USA e in altre nazioni, perché qui è in gioco il futuro delle nuove generazioni del nostro paese”
[1] vedi il nostro comunicato stampa del marzo 2009:
http://www.giulemanidaibambini.org/cms/wp-content/uploads/2011/11/glm_pressrelease__123.pdf
http://www.giulemanidaibambini.org/cms/wp-content/uploads/2011/11/glm_pressrelease__123.pdf
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