Nel 1978 alcuni studiosi hanno rilevato inquinamento radioattivo nel Mar Mediterraneo. Nei primi anni '80 scienziati italiani hanno scoperto addirittura il plutonio 239 e 240, nonché il Cesio 137 e il Cobalto 60 nel mare di La Spezia, ad un soffio dalla riva spezzina.
Il plutonio è notoriamente un radionuclide artificiale, prodotto di fissione nucleare. Ha un tempo di dimezzamento pari a 24 mila anni. Può causare cancro, malformazioni e mutazioni genetiche. Anche Cesio 137 e Cobalto 60 non scherzano con la vita. Chi li ha scaricati nel golfo dei poeti? La centrale nucleare militare di San Piero a Grado (ex Camen, ex Cresam, infine Cisam)? Oppure si tratta di un perdita dei sommergibili a propulsione ed armamento nucleare della NATO che sostano illegalmente a La Spezia da decenni?
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=CAMEN
Prove alla mano lo Stato italiano, o meglio i governi tricolore, a livello locale e nazionale sono sempre al corrente, ma non hanno mosso un dito per salvaguardare la vita della popolazione, tantomeno l'integrità dell'habitat marino. Gli esperti di turno, poi, non hanno trasmesso queste scoperte incredibili all'opinione pubblica, ma le hanno sepolte nei cassetti accademici oppure hanno preferito minimizzare il grave fenomeno.
Vi invito a leggere il seguente studio pubblicato su una rivista scientifica inglese nel 1985. Purtroppo non è l'unica prova.
C. D. Jennings, R. Delfanti and C. Papucci,
“The Distribution and Inventory of Fallout Plutonium in Sediments of the
Ligurian Sea near La Spezia, Italy”.
Roberta Delfanti and Carlo Papucci,
“Mediterranean Sea”. ENEA-Marine Environment
Research
Centre, La Spezia,
Italy.
riferimenti:
http://www.iaea.org/Publications/Magazines/Bulletin/Bull083/08304600608.pdf
http://www.aiol.info/vol/4_AIOL.pdf
http://www.aiol.info/vol/4_AIOL.pdf
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