Autore Luca
Martinelli - tratto da
http://www.stampalibera.com/
Sul sito
dell’U.N.A.C. (Unione Nazionale Arma Carabinieri) leggiamo una breaking
news inquietante: ”L’Arma verso lo scioglimento. L’Unione Europea impone
la smilitarizzazione della quarta Forza Armata e l’accorpamento dei
carabinieri alla Polizia di Stato … L’Arma dei carabinieri in un futuro
più o meno prossimo, ma certamente non remoto, è destinata ad un
inevitabile scioglimento“.
Poco meno di due anni fa la Camera dei Deputati ratificava ad unanimità l’accordo europeo per la costituzione di una forza armata speciale, chiamata EGF.
La Forza di gendarmeria europea (Eurogendfor o EGF) è il primo Corpo militare dell’Unione Europea a carattere sovranazionale. La EGF è composta da forze di polizia ad ordinamento militare dell’UE in grado di intervenire in aree di crisi, sotto egida NATO, ONU, UE o di coalizioni costituite “ad hoc” fra diversi Paesi.
Poco meno di due anni fa la Camera dei Deputati ratificava ad unanimità l’accordo europeo per la costituzione di una forza armata speciale, chiamata EGF.
La Forza di gendarmeria europea (Eurogendfor o EGF) è il primo Corpo militare dell’Unione Europea a carattere sovranazionale. La EGF è composta da forze di polizia ad ordinamento militare dell’UE in grado di intervenire in aree di crisi, sotto egida NATO, ONU, UE o di coalizioni costituite “ad hoc” fra diversi Paesi.
Eurogendfor può
contare su una forza di 800 “gendarmi”mobilitabile in 30 giorni, più una
riserva di altri 1.500; il tutto gestito da due organi centrali, uno
politico e uno tecnico. Il primo è il comitato interdipartimentale di
alto livello, chiamato CIMIN, acronimo di Comité InterMInistériel de
haut Niveau, composto dai rappresentanti dei ministeri degli Esteri e
della Difesa aderenti al trattato. L’altro è il Quartier generale
permanente (PHQ), composto da 16 ufficiali e 14 sottufficiali (di cui
rispettivamente 6 e 5 italiani). I sei incarichi principali (comandante,
vicecomandante, capo di stato maggiore e sottocapi per operazioni,
pianificazione e logistica) sono ripartiti a rotazione biennale tra le
varie nazionalità, secondo gli usuali criteri per la composizione delle
forze multinazionali.
Non si tratta
quindi di un vero corpo armato europeo, un inizio di esercito unico
europeo, nel qual caso si collocherebbe alle dipendenze di Commissione e
Parlamento Europeo, ma di un semplice corpo armato sovra-nazionale che,
in quanto tale, gode di piena autonomia. Infatti, la EGF non è
sottoposta al controllo dei Parlamenti nazionali o del Parlamento
europeo, ma risponde direttamente ai Governi, attraverso il citato
interministeriale (CIMIN)
L’articolo 21 del
trattato di Velsen, con cui viene istituito questo corpo d’armata
sovranazionale, prevede l’inviolabilità dei locali, degli edifici e
degli archivi di Eurogendfor.
L’articolo 22
immunizza le proprietà ed i capitali di Eurogendfor da provvedimenti
esecutivi dell’autorità giudiziaria dei singoli stati nazionali.
L’articolo 23
prevede che tutte le comunicazioni degli ufficiali di Eurogendfor non
possano essere intercettate.
L’articolo 28
prevede che i Paesi firmatari rinuncino a chiedere un indennizzo per
danni procurati alle proprietà nel corso della preparazione o esecuzione
delle operazioni.
L’articolo 29
prevede infine che gli appartenenti ad Eurogendfor non potranno subire
procedimenti a loro carico a seguito di una sentenza emanata contro di
loro, sia nello Stato ospitante che nel ricevente, in tutti quei casi
collegati all’adempimento del loro servizio.
Nel trattato di
Velsen c’è un’intera sezione intitolata “Missions and tasks“, in cui si
apprende che Eurogendfor potrà operare “anche in sostituzione delle
forze di polizia aventi status civile”, in tutte le fasi di gestione di
una crisi e che il proprio personale potrà essere sottoposto
all’autorità civile o sotto comando militare.
Tra le altre cose,
rientra nei compiti dell’Eurogendfor:
- garantire la
pubblica sicurezza e l’ordine pubblico
- eseguire compiti
di polizia giudiziaria (anche se non si capisce per conto di quale
Autorità Giudiziaria)
- controllo,
consulenza e supervisione della polizia locale, compreso il lavoro di
indagine penale
- dirigere la
pubblica sorveglianza
- operare come
polizia di frontiera
- acquisire
informazioni e svolgere operazioni di intelligence
Il 14 maggio 2010
la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana ratifica l’accordo.
Presenti 443, votanti 442, astenuti 1. Hanno votato sì 442: tutti,
nessuno escluso. Poco dopo anche il Senato dà il via libera, anche qui
all’unanimità. Il 12 giugno 2010 il Trattato di Velsen entra in vigore
in Italia. La legge di ratifica n° 84 riguarda direttamente l’Arma dei
Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa
degradata a polizia locale di secondo livello. Allo stesso tempo,
l’art.4 della medesima legge introduce i compiti dell’Eurogendfor, tra
cui:
a) condurre
missioni di sicurezza e ordine pubblico;
c) assolvere a
compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico,
controllo delle frontiere e attivita’ generale d’intelligence;
e) proteggere le
persone e i beni e mantenere l’ordine in caso di disordini pubblici.
In pratica,
significa che avremo per le strade poliziotti veri e propri, che non
rispondono direttamente delle loro azioni nè allo Stato italiano, nè
all’Unione Europea.
Forse non è a rischio solo lo scioglimento della Beneamata Arma ,potrebbe essere a rischio la sovranità nazionale.
Forse non è a rischio solo lo scioglimento della Beneamata Arma ,potrebbe essere a rischio la sovranità nazionale.
Dal sito: Quinto
Potere
Tratto da: http://www.disinformazione.it/arma_carabinieri.htm