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venerdì 22 novembre 2013

“L’HIV NON ESISTE”: DENUNCIANO UN PREMIO NOBEL PER LA CHIMICA E ILLUSTRI SCIENZIATI. L’UNICEF E’ UN PERICOLO PER I BAMBINI


di Gianni Lannes

Secondo l'insospettabile organizzazione mondiale dell’Onu creata su misura per i minori «Il Mozambico sta vivendo un’emergenza sanitaria a causa della trasmissione del virus dell’HIV». Nel 2012 è andata in onda la campagna mondiale per la lotta all’Hiv-Aids. la soluzione fondamentale prospettata, o meglio imposta dall'Unicef ai "bambini bisognosi" è un "trattamento antiretrovirale o cotrimoxazolo". Infatti, è in atto una gigantesca raccolta fondi a livello planetario. Anche l’Europa è investita da una pubblicità martellante. In Italia la propaganda è in mano alla Rai, di fatto un ex servizio pubblico, finanziato dagli ignari contribuenti.





Qual è il problema? L’Hiv è un’invenzione truffaldina. Chi lo attesta, anzi lo denuncia? Niente meno che un premio Nobel per la chimica, ma non solo, anche illustri scienziati, biologi e medici. Ecco la truffa del secolo.








E’ proprio vero che il retrovirus Hiv è il responsabile della sindrome chiamata Aids? Alcuni esperti - parecchio chiacchierati nella comunità scientifica - ne sono convinti. Ma altri - negli Stati Uniti d’America e in Italia - contestano con riscontri inequivocabili questo teorema non dimostrato. E denunciano una speculazione di dimensioni mondiali. «L’Hiv non è responsabile dell’Aids». La sconvolgente affermazione è di un luminare della scienza, Peter Duesberg, cattedra di biologia molecolare all’università di Berkeley, in California. E non è il solo. Negli USA un gruppo di scienziati sostiene che quella collegata all’Hiv è la “truffa del secolo”. 



Rivela il professor Duesberg:



«I primi dubbi l’ebbi già nel 1984, dopo una conferenza stampa tenuta dal segretario di Stato per la sanità: il ricercatore Robert Gallo aveva scoperto la causa dell’Aids, il retrovirus dell’Hiv. E’ strano pensai, per due motivi: primo, per venticinque anni avevo studiato, insieme allo stesso Gallo, i retrovirus, e sapevo bene che non uccidono le cellule. Gallo, al contrario sostiene che l’Hiv distrugge le cellule T del sistema immunitario. Secondo: per anni hanno tentato di isolare l’Hiv nel sangue, senza riuscirci mai: se questo retrovirus fosse così potente, in un sieropositivo ce se sarebbero quantità stratosferiche». 



L’Aids, recita la vulgata degli esperti è “la sindrome da immunodeficienza acquisita, e provoca una caduta totale delle difese immunitarie”. E’ proprio sulle cause che generano tale sindrome che si è creato il dissenso accademico. Qui in Italia alcuni ricercatori controcorrente condividono, in parte, questa visione scientifica. Il dottor Aldo Morrone, aiuto dell’Istituto di ricerca scientifica San Gallicano di Roma, è uno di questi: «Noi diciamo che il retrovirus dell’Hiv non può spiegare tutta l’evoluzione della malattia. Esiste una percentuale bassa di forme descritte di Aids conclamato senza alcuna traccia del retrovirus». Inoltre, secondo quanto sostenuto da Montaigner nella seconda conferenza mondiale sull’Aids di Berlino del 1993, il venti per cento dei sieropositivi non contrarranno mai la malattia, perché il loro corpo ha sviluppato altri sistemi difensivi. La sieropositività non è la cronaca di una morte annunciata, ma un pregiudizio sconvolgente che indebolisce sulla difesa immunologica. 



Il sedicente virus dell’Hiv non è mai stato isolato, ovvero  a tutt’oggi non è stata ancora provata sul piano scientifico la sua esistenza. attesta Kary Mulis, premio Nobel per la chimica nel 1993:



«Tutto ebbe inizio nel 1984 quando uno scienziato molto ambizioso, Robert Gallo, che non riusciva a trovare nessun cancro causato dal suo virus favorito e si sentiva per questo estremamente frustrato, ricevette una comunicazione dal suo collega Montaigner: aveva trovato l’Hiv in un paziente omosessuale malato di Aids. Il passo successivo fu quello di fare un test per trovare questo retrovirus in tutti gli ammalati di Aids. Fatto il test e incamerati anche un sacco di soldi. Videro che il virus era presente effettivamente nella maggioranza dei pazienti. Ma in qualunque malato di Aids si trovano una montagna di virus che possiamo caratterizzare, e la maggioranza di questi sono assolutamente innocui. A quel tempo era presidente Ronald Reagan, sotto pressione dell’opinione pubblica perché si trovasse qualcosa alla svelta per fermare questo nuova malattia». 

 

Successivamente intorno allo studio di questa patologia si addensarono interessi leciti e illeciti. Si provocò una sorta di disattenzione nei confronti di altre malattie mortali come il cancro, la tubercolosi, la lebbra. In due decenni la cosiddetta “Aids” è stata sviscerata nei minimi dettagli tranne che per la cura. Quanto alla paternità della finta scoperta se la litigarono Gallo e Montaigner, ma soltanto per usufruire dei milioni di dollari per il brevetto del test. 



Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (altra costola del Nuovo Ordine Mondiale) «soltanto due centesimi su ogni dollaro che viene speso per la ricerca riguarda la diffusione di questa malattia nei Paesi del Terzo mondo, che sono di gran lunga i più colpiti». 



La ricerca, inoltre, viene portata avanti in una sola direzione, cioè per lo studio di un vaccino contro l’Hiv, dando per scontata la tesi di Gallo. Non c’è spazio e non ci sono fondi per chi cerca di seguire altre strade. Per esempio, uno studio sull’alterazione delle membrane cellulari: in un soggetto con difese biologiche indebolite per denutrizione, il virus riesce a penetrare molto più facilmente. Questo vale per le popolazioni subsahariane, che muoiono di fame, o per i tossicodipendenti, che vantano una denutrizione chimica causata dall’attività del fegato. Per gli studiosi americani, ci sarebbero cause diverse dal virus dell’Hiv a determinare in alcune fasce di persone una così alta diffusione dell’Aids. 



Argomenta sempre con dovizia di riscontri inequivocabili il professor Duesberg: 

«Negli Stati Uniti gli omosessuali fanno un larghissimo uso di amilnitriti inalanti, sostanze altamente immunodepressive che servono a rilassare i muscoli, utili a facilitare i rapporti anali. Gli omosessuali, dunque, sono una categoria a rischio perché utilizzano queste medicine, non certo perché fanno troppo sesso. Gli emofiliaci nella loro vita sono costretti a utilizzare il fattore VIII, sintesi del sangue di centinaia di persone. Introducono così una grande quantità di proteine estranee al proprio corpo, anch’esse altamente immunodepressive. Per quanto riguarda i tossicodipendenti, la comunità scientifica si è occupata pochissimo degli effetti a lungo termine dell’eroina: la malnutrizione e la mancanza di sonno abbassano notevolmente le capacità del sistema immunitario». 



Ha denunciato Mark Alampi del Project Aids International:



«Da quando la nostra organizzazione ha denunciato alle Nazioni Unite l’inganno mondiale dell’Hiv sono arrivate migliaia di segnalazioni di persone che solamente per una diagnosi di sieropositività hanno visto crollare la loro vita, sono state licenziate, abbandonate dai loro figli e da mogli o mariti». 



Se fosse vera la tesi di questi studiosi, scoprendo il vaccino contro l’Hiv - per la cui ricerca si stanno spendendo milioni di miliardi - l’Aids non sarebbe definitivamente sconfitto.







«Orfani e bambini vulnerabili che vivono in un mondo colpito da Hiv e Aids» recitano i rapporti menzogneri dell’Unicef.  Il virus dell’Aids, per esempio, è stato elaborato in un laboratorio militare degli USA. Basta esaminare la mole di documentazione in parte de-secretata a Washington per rendersene conto. Un progetto di morte di alcuni Stati occidentali che risponde alla logica criminale di dimezzare il genere umano. Iniziative decollate negli anni ’70 in particolare su iniziativa diretta di Henry Kissinger, affiliato come Enrico Letta e Mario Monti alle organizzazioni terroristiche Bilderberg e Trilateral.




Piuttosto in Africa i problemi sono altri: colonialismo di ritorno, rapina delle materie prime, guerre endemiche foraggiate significativamente - anche attraverso la vendita di armamenti e l’occultamento nel continente nero di scorie nucleari e rifiuti chimici altamente pericolosi (in particolare in Somalia, Mozambico, Costa d’Avorio, Guinea Equatoriale) come aveva scoperto Ilaria Alpi, assassinata il 20 marzo 1994 insieme al video operatore Miran Hrovatin, proprio per tale scoperta) - da Usa, Gran Bretagna, Francia, Germania, Olanda, Svizzera, Belgio, Italia, Russia, Israele, Cina (Stati che usano Ong a copertura dei loro traffici illeciti).

Attenzione, dunque, alle organizzazioni internazionali, come ad esempio l’Unicef, che dall’alto perseguendo disegni oscuri, dettano legge all’umanità.



Chi manovra impunemente l'Unicef? Per caso altolocati pedofili governativi e multinazionali con diramazioni da New Yok a Bruxelles, transitando per Londra, Amsterdam, Parigi, Zurigo, Tel Aviv e Roma?

I bambini sono indifesi ovunque, anche nel crasso Occidente. Non hanno voce e subiscono inermi le consegue nefaste dell'azione disumana dell'uomo.



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