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giovedì 19 febbraio 2015

Il ruolo saudita negli attacchi dell’11 settembre

Il ruolo saudita negli attacchi dell'11 settembre

finalmente ripreso dalla grande stampa negli Stati Uniti e in Europa


movisolMoviSol - Le dichiarazioni rilasciate poco prima della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco da Zakariya Musawi, condannato negli Stati Uniti per il suo ruolo negli attacchi dell'11 settembre a New York e Washington, hanno portato ad un'esplosione di articoli negli Stati Uniti, ed anche in Europa, sul ruolo di funzionari e istituzioni sauditi negli attentati.
Ciò ha alimentato la campagna per la pubblicazione delle famose 28 pagine del rapporto del Congresso sull'11 settembre, censurate dall'amministrazione Bush prima, e poi da quella di Obama.
Ma che cosa afferma Musawi, che pianificava di partecipare all'attacco dell'11 settembre? Che prima dell'attentato faceva la spola con Riad, agendo come corriere, consegnando a mano lettere e assegni firmati personalmente da Osama bin Laden e dal principe Salman – che, dopo la recente morte di Re Abdullah, è diventato il nuovo monarca dell'Arabia Saudita.

Bush-Abdullah_2005

I documenti messi agli atti processuali insieme alla sua testimonianza puntano il dito su Salman per il suo ruolo di direttore dell'Alta Commissione Saudita per i Soccorsi in Bosnia-Erzegovina, che "contribuì a finanziare gli stessi campi di addestramento di Al Qaeda in cui furono addestrati i dirottatori dell'11 settembre, nonché i covi in Afghanistan da cui persone come Osama bin Laden e Khalid Sheikh Mohammed pianificarono e coordinarono gli attacchi".
La notizia è stata ripresa per due giorni di seguito dal New York Times in articoli di prima pagina (il 4 ed il 5 febbraio). L'autore di un articolo, Carl Hulse, era stato alla conferenza stampa del 7 gennaio a Capitol Hill indetta su questo tema dai congressisti Walter Jones e Stephen Lynch, a cui aveva parlato anche il Sen. Bob Graham, che era presidente della Commissione autrice del rapporto, poi censurato.
In Francia e Belgio, dopo i recenti attacchi terroristici a Charlie Hebdo ed i raid condotti dalla polizia belga contro le cellule terroristiche, la notizia delle 28 pagine censurate è stata ripresa dai media. Questo è chiaramente il risultato degli interventi dei movimenti associati a LaRouche in Francia e Belgio, inclusi i recenti discorsi di Jacques Cheminade e Christine Bierre ad un colloquio ad alto livello sul terrorismo che si è tenuto all'Assemblea Nazionale (il Parlamento francese) sull'operazione anglo-saudita di Londonistan che controlla il terrorismo cosiddetto "islamico", e sulla battaglia negli Stati Uniti per desecretare le 28 pagine.
Ne hanno parlato Paris Match, Le Figaro, L'Express 20 minutes, nonché la belga RTBF.
MOVISOL


Visto su: http://www.ilsovranista.it/