Napolitano & Kissinger |
di
Gianni Lannes
Se
l’Italia nel 2014 è ancora rappresentata indegnamente dal traditore della Patria
e della Costituzione repubblicana, tale Giorgio Napolitano, nonché da
Berlusconi, Grillo, Renzi e perfino lo straniero Tsipras, e tanti li votano pure
e applaudono, allora
siamo passati dalla tragedia alla farsa.
Il
piduista tessera 1816 invece di stare in galera in ragione di una grave condanna
giudiziaria passata in giudicato, imperversa in tv, inclusa la Rai dei soliti
insetti e lacché, agitando lo spettro del comunismo con cui ha intessuto affari
per decenni, che gli ha consentito di devastare il belpaese. Invece, il padrone
pentastelluto, cooptato dallo zio Sam, fa squarciagola nelle piazze con toni
mafiosi, dittatoriali e razzisti, cavalcando il malcontento popolare. Dal canto
suo Renzi, piazzato a palazzo chigi da chi ha preteso la distruzione delle
intercettazioni telefoniche sulla trattativa Stato&Mafia (è la stessa cosa)
spara menzogne istituzionali un giorno si e l'altro pure.
Dal
1943 lo Stivale non ha più alcuna sovranità: il suo destino è deciso a
Washington, Londra, Berlino e Tel Aviv. Peggio ancora: i politicanti parassiti
trattano il “popolo sovrano” come un analfabeta chiamato in causa soltanto sotto
elezioni, per mettere una croce su candidati inqualificabili e imposti
dall’alto. Anche l'Europa, sull'orlo di un'ecatombe atomica, non ha alcuna
sovranità sotto il tallone NATO, peraltro imbottita di ordigni nucleari degli
Stati Uniti d'America,
Il
Parlamento europeo non ha alcun potere: conta e comanda la Commissione europea
non eletta dai popoli del vecchio continente. Il voto quando il gioco è truccato
non serve a niente, se non a legittimare l’oppressione in atto.
Un
sistema così iniquo non può essere riformato, ma soltanto spazzato via dal buon
senso comune, o meglio dall'autodeterminazione dei popoli.
Un
mondo nuovo nasce da una rivoluzione interiore. Non abbiamo che da perdere le
catene, partendo alla conquista della libertà con uno sciopero generale ad
oltranza.
Su la testa!
Su la testa!