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lunedì 20 maggio 2019

IL PRIMO ” PUTSCH DEGLI ONESTI”

E’ stato nel numero  del 3 febbraio 1993 di “L’Italia Settimanale”, direttore Marcello Veneziani, e per cui lavoravo anch’io. L’articolo rivelava per primo che meno di un anno prima, il 2 giugno 1992, “a bordo del regio yacht Britannia (che si trova “per caso” nelle nostre acque territoriali) dei rappresentanti della BZW (la ditta di brocheraggio della Barclay’s), della Baring   § Co., della S.G. Warburg , e  dai nostri rappresentanti dell’ENI, dell’AGIP, di Mario Draghi del  ministero del Tesoro, Riccardo Gallo dell’IRI, Giovani Bazoli dell’Ambroveneto, Antonio Pedone del Crediop e da alti funzionari della Comit, delle Generali e della Società Autostrade [danno] il via alla svendita dello Stato. Prime vittime annunciate, i patrimoni industriali e bancari più prestigiosi.  Il nome dell’operazione èprivatizzazione”. Formula magica presentata alla collettività come unica cura per risanare la nostra economia e che invece  nasconde un business di proporzioni incalcolabili […] fra le famiglie del capitalismo, banche e signori della moneta. Accordi e strategie politiche ben precise: scippare agli Stati,  considerati un inutile retaggio del passato e un odioso freno la globalizzazione del mercato, la sovranità monetaria”.
Che ve ne pare, come attualità, ora che Mario Draghi torna venerato a qualche massima carica che è stata approntata  per lui? Traggo queste righe  dal libretto di Michele Rallo, “La Crociera del Britannia”, Dino Grammatico Edizioni, per un buon motivo. Rallo, di Trapani, che è stato deputato di Alleanza Nazionale per due legislature dal 1994 al 2001, ebbe la dignità civile di fare quattro interrogazioni parlamentari per sapere cosa s’era deciso sul Britannia: quattro interrogazioni  al governo Amato, al governo Ciampi, al governo Berlusconi. Senza mai ottenere risposta.


Attenzione alle date, consiglia giustamente Rallo:   i media erano  pieni dello scandalo di Mani Pulite (cominciato a febbraio  ‘92)  delle ondate di arresti eccellenti, della crisi del governo democristian-socialista,  le elezioni di aprile avevano segnato la liquidazione politica di Craxi e di Andreotti e il vuoto di potere reale della classe dirigente  – il primo e originale Golpe degli Onesti –  con Giuliano Amato capo di un governo di emergenza. Come non  bastasse, il 23  maggio era stato ucciso il giudice Falcone nel famoso mega-attentato; i media   avevano le migliori scuse per non riferire che, all’orizzonte di Civitavecchia, era comparso il Britannia dove uno sconosciuto funzionario del Tesoro di nome Draghi era presente all’incontro  dove (precisa un’altra interrogazione di Rallo) “fu decisa  la dismissione delle aziende a partecipazione statale […] Le procedure di vendita sono a buon punto per Maccarese e Italstrade, e c’è la conferma della volontà di quotare in Borsa, scendendo sotto il  51%, anche le azioni della Società  Autostrade”  :  che sappiamo in quali mani  private è finita, a render lucri inverosimili ingiustificati.
Per di più, a settembre del ’92, ecco l’attacco di George Soros alla lira, che “obbliga”  Ciampi  a svalutare del 30% dopo una inutilmente ostinata  (e sospetta) difesa della nostra valuta,  che costò all’erario  una perdita valutaria di 48 miliardi di dollari,  facendo arricchire qualcun altro di altrettanto. Con la svalutazione, “calcolato in dollari, l’acquisto delle nostre imprese da privatizzare è diventato per gli acquirenti esteri meno costoso del 30%”.  Sarà certo una coincidenza  se Soros riceverà la laurea honoris causa dalla massonica università di Bologna, su indicazione(si dice) di Romano Prodi, uno degli artefici maggiori della esaltante stagione delle privatizzazioni.
A rivedere  il film di quei tempi che ho vissuto,  resto colpito dall’accumulo straordinario di eventi enormi che avvennero tutti in pochi mesi del 1992.  Il  7  febbraio, il Trattato di Maastricht:  17, arresto di Mario Chiesa e inizio della tempesta giudiziaria di Mani Pulite;  aprile, le elezioni disastrose per i vecchi partiti, e che vedono l’affermazione di Lega Nord e di Rete (Leoluca Orlando), i due “partiti degli Onesti” dell’epoca, con molti punti in comune con il grillismo odierno.  Il 27 aprile, le dimissioni anticipate di Cossiga, “perché ci vuole un presidente forte” per  reggere  il timone nella tempesta (e tenere a freno le procure) e lui, prossimo alla scadenza  e dunque al semestre bianco, non lo è. A maggio la morte di Falcone;  a giugno, l’arrivo del Britannia; a settembre Soros che attacca la lira. E in questi mesi Amato, Ciampi, Prodi, Andreatta che ci danno dentro  con le privatizzazioni delle aziende a partecipazione pubblica. Con un governo Ciampi  che  è il primo di uno  al di fuori del  parlamento (meglio: il secondo, il primo fu il governo Badoglio), e pieno di “tecnici”, ossia gente delle banche e della finanza.

Cronologia di Mario Draghi

Ciò  che non ricordavo è la provenienza di Draghi. Com’è che appare al Tesoro,  e come direttore generale? Dove stava, prima?
Era direttore esecutivo, ossia altissimo dirigente, della Banca Mondiale. Dal 1984 al 1990.  La Banca Mondiale, fondata nel ’45 dopo Bretton Woods come primo pilastro del futuro Governo Mondiale;  quello di cui il banchiere Warburg disse al Senato, nel 1950: “Avremo un governo mondiale, vi piaccia o no – o col consenso o  con la forza”.  E’ alla Banca Mondiale  che  Bush jr. ha messo il  suo complice-chiave del’11 Settembre, il Paul Wolfowitz dal doppio passaporto.
Dunque Draghi aveva alle spalle una eccelsa carriera nel mondo della finanza anglo, in corso dal 1984 al 1990.  Ma proprio nel 1990, per divina ispirazione, lascia l’America  e torna in Italia. Nel 1991, viene nominato al Tesoro: Direttore Generale. Da chi? Dal ministro di allora, Guido Carli,“co-autore con Giuliano Amato della legge delega che aveva avviato la privatizzazione” della Banca d’Italia.  In tempo per salire sul Britannia. Un “tecnico”. E’ possibile, ma non c’è prova, che ci fosse anche Andreatta.  Se fosse vero, era l’unico politico italiano invitato. Se si può chiamare “politico” quello che attuò il divorzio fra Tesoro e Bankitalia nell’81.
Torniamo a Draghi:
1984-1990 direttore della World Bank.
1991-2001 Direttore generale del Tesoro e – insieme  – Presidente del Comitato Privatizzazioni: carica in cui  si avvicendano altri liquidatori del patrimonio pubblico, fra cui Romano Prodi, successivamente presidente IRI (fino al ’94), capo del governo (1996-1998),  e come premio,  presidente della Commissione Europea (1999).
2002  – Draghi lascia e va a Goldman Sachs. “Non  da semplice manager, ma addirittura da vicepresidente con competenza dell’area europea, e membro del suo  Management Committee Worldwide”. Ossia della finanziaria  speculativa  che non soltanto aveva fatto la “consulente della privatizzazione di Credito Italiano e Fintecna,  ma aveva acquistato in prima persona consistenti pezzi del nostro patrimonio nazionale: fra cui l’intera proprietà immobiliare dell’ENI , più altri patrimoni immobiliari da Fondazione Cariplo,  RAS, Toro eccetera”.
Ah, se ci fossero stati i procuratori di Mani Pulite! Avrebbero potuto rilevare  come  possibile reato  il gigantesco conflitto d’interesse in capo a Draghi e incriminarlo! Ma  non c’erano. Solo trent’anni dopo,   una loro emulatrice avrebbe messo sotto intercettazione  il sindaco di Legnano. I conflitti d’interesse   diventano delitti solo a quel livello.
2006 – Draghi rientra in Italia e diventa Governatore della Banca d’Italia. Ah, peccato  che si fossero distratti i procuratori di Mani Pulite! E il partito degli Onesti non abbia eccepito l’inammissibilità che un dirigente di Goldman prendesse la più  importante carica pubblica monetaria  –    ah già, ora  Bankitalia era privata.
Chi ce l’ha messo?  “Male, molto male io feci ad appoggiarne, quasi a imporne la candidatura a Silvio Berlusconi”, esplose Cossiga  ….”E’ il liquidatore,  dopo  la famosa crociera del Britannia,  dell’industria pubblica ..  la svendita dell’industria pubblica italiana quand’era Direttore generale del Tesoro” . E’ il celebre  momento  del “vile  affarista”:
Un vile, vile affarista…non si può mettere a presidente del Consiglio [se ne parlava già  allora] chi è stato socio di Goldman Sachs”. 
Ah ,  che bell’occasione per le Procure!   Prendere le parole dell’ex capo di Stato e usarle come notitia   criminis onde indagare Draghi, l’uomo di Goldman Sachs  –  per appurare,  con intercettazioni 24 ore  su 24  come  quelle che fanno adesso ai leghisti, di quali “vili affari” lo si potesse accusare. Niente. Davigo, l’occhiuto Procuratore Totale,  non raccolse.
2006-2011 Draghi resta dunque a governare Bankitalia.
2011 – spicca il  grande balzo: governatore della Banca Centrale Europea.
….Adesso torna, tranquilli.  Capo di governo “tecnico” e poi presidente della Repubblica, come Ciampi –  a  completare l’opera e  applaudito dagli Onesti.
Fini dai Rotschild: entrò fascista uscì conservatore
La storia non sarebbe completa senza il finale comico che riguarda Gianfranco Fini, allora segretario di Alleanza Nazionale, presidente della Camera, alleato di Berlusconi nel governo e desideroso di sostituirlo. Una vicenda di cui Rallo, in quanto parlamentare di AN, conosce particolari a me sfuggiti.
Il Corriere della Sera del 21  gennaio 1995 titolava: “Fini a Londra: polemica sul Times, colazione dai Rotschild”. Si riferiva di una “colazione di lavoro” della  Banca Rotschild “Per sentire cosa propone Fini. E si riportava di una voce di corridoio: “Arriverà fascista e partirà conservatore”.
Quello che volevano sapere i banchieri Rotschild  dal successore di Almirante: “AN è un partito liberista o statalista? Era  a favore o contro lo stato sociale? A favore o contro la moneta unica europea?
E più e più volte: siete a favore delle privatizzazioni?” – e lui, Fini, “fa di tutto per rispondere”, riferisce l’inviato del Corriere – che era l’inviata: Lucia Annunciata, passata al Manifesto a Repubblica e  dal ’93 appunto al Corriere; ma anche, dal ’95, in RAI 3 – dove dirige Linea 3. Mi stupii un po’ allora, assistendo alle interviste faccia a faccia che  la “rossa”  Annunciata faceva a Fini:  simpatizzanti,   di sdoganamento, quasi di promozione. Adesso capisco perché.  Repubblica, lo stesso giorno, dettava: “Il presidente di AN parla a favore delle privatizzazioni –che la City e la Banca Rotschild ascoltino”.
Un pilota del parco velivoli dello Stato mi disse che Fini (e neo-consorte) volavano spesso a Londra impegnando un  executive della repubblica.   Imparava bene. Nel 2003 in Israele,  kippà in testa, pronunciò la frase: “Fascismo male assoluto”, ed eccolo, purificato  nell’apposito lavacro, pronto a sostituire Berlusca. Il quale durava troppo, probabilmente, anche per quelli di Londra. Fino al giorno del “Che fai, mi cacci?”, del 22 aprile 2010. Era sul punto di…ma arrivò la storiaccia della casa di Montecarlo, rivelata da Il Giornale di  Berlusconi.
Per Rallo, era finita prima. Le quattro interrogazioni che  aveva presentato per sapere  dal governo di cosa si era parlato sul Britannia, lo rendeva inadatto alla nuova nascita del Segretario come Rotschildiano. “Al convegno di Fiuggi (gennaio 1995) dall’elenco dei deputati del Gruppo Sud , il mio nominativo veniva cassato personalmente dal presidente. Non mi spiego il perché”, mi disse allora Antonio Parlato, l’onorevole che  aveva presentato l’elenco a Fini.
(Da ricordare a chi ha meno di 40 anni e quindi non  sa del “Britannia”.  Specie adesso che Berlusconi ha candidato Mrio Draghi… anche se è possibile che l’abbia nominato per bruciarlo.   Almeno a giudicare dal dispetto con cui nel  hanno parlato a Radio Radicale: ….Ha voluto trascinarlo nella  campagna elettorale…”. Indicazione che l’ordine è:  non si faccia nemmeno il santo nome del Banchiere, deve restare candido e sacro, da Venerato Maestro, per gli usi ulteriori).
Qui sotto un video del gruppo Larouche, a cui risale il merito di aver rivelato per primo la crociera del Britannia:


venerdì 3 maggio 2019

RIECCO IL “CALIFFO”. TUTTO FALSO. SOLO IL PERICOLO E’ VERO.

Ben pasciuto,  riposato e disteso,  per nulla provato e smagrito da una guerra  che ha perduto  rovinosamente  (ancora poche settimane fa lo si dava nell’ultima trincea dell’ISIS a Baghouz a morire con gli ultimi fedelissimi; i kurdi  gareggiavano con l’esercito siriano per catturarlo, si diceva) è riapparso Al Baghdadi.
Spero che nessuno abbia ancora il minimo dubbio:  questo personaggio, selezionato  dagli americani ad Abu Ghraib, è stato messo a capo di un’armata di guerriglia e terrore per l’occupazione della Siria, pagato dal regno wahabita, addestrato da Cia, NATO e Mossad, nell’ambito dell’operazione CIA chiamata “Timber Sycamore”, su cui sono stati scritti libri; al più ampio scopo del cosiddetto Piano Kivunim, la creazione di una zona di vastissima instabilità, degrado morale e materiale,  e terrore islamista attorno alla “sola democrazia  del Medio Oriente”.
https://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Timber_Sycamore
I  dirigenti di questa armata chiamata ISIS sono stati continuamente sostenuti dalle armi USA, anche dall’US Air Force con bombardamenti mirati  contro le truppe del governo legittimo di Damasco; quando erano  in difficoltà, elicotteri Usa sono arrivati ad esfiltrarli.
Come dice Thierry Meyssan, che scrive da Damasco ed  ha entrature nell’intelligence musulmana anti-jihadista (Siria, Iran, Hezbollah, Mosca…)  se  “ Al Qaeda è una forza paramilitare suppletiva della NATO,   Daesh è un esercito di terra alleato, finanziato ed armato direttamente dagli Stati Uniti –  e nato  per amministrare un territorio, il Sunnistan o Califfato, che avrebbe dovuto separare l’Iraq dalla Siria”,  in funzione anti-sciita –  ossia per rompere la continuità  territoriale e quindi logistica  fra sciiti iracheni e siriani ,  secondo la volontà di Sion.
Ora questo “califfo”, che  è stato debellato ed ha perso almeno 80 mila uomini, jihadisti   raccolti ed arruolati da tutto il mondo, Cina ed Europa compresa,  addestrati e pagati dagli occidentali, compare come niente fosse, ingrassato,  sotto il logo del SITE di Rita  Katz, e annuncia una guerra di logoramento  contro “I crociati”; riceve  il giuramento di lealtà da presunti  sudditi dell’ISIS venuti dal Mali, Burkina, Afghanistan e Sri Lanka che  appaiono  nel video a volto coperto, secondo la nuova moda Katz; dice  che la strge di Sri Lanka è stata la rappresaglia per Baghouz, l’ultima trincea dell’ISIS in Siria…Il video è pesantemente editato con tagli e cuci, e realizzato apparentemente in più riprese. La voce fuori campo che annuncia la strage di Sri Lanka sembra aggiunta dopo.
IS leader Abu Bakr claims that members of his group were responsible for the Easter attacks in
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In one of his rare appearances since the 2014 famous video at the Nouri Mosque is , leader comments on latest developments in the region, without going into details, just making it clear the video is recent pic.twitter.com/NjUUhEYLMQ
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Insomma tutto è falso: falso il califfo, falso il video, falso ciò che racconta – tranne il pericolo. Quello è vero. Significa che i burattinai – Israele e Deep State, Regno Saudita  – non hanno affatto rinunciato a compiere stragi “islamiste”  –   firmate Daesh e diffuse da Katz: in tutto il mondo.
“Una campagna di terrore continua, dispersa geograficamente, dopo che non ha più alcun   insediamento stabile”, dice il sito di Eliha Magner, il miglior giornalista dell’area.  Meyssan concorda: “ Essendo stato Daesh privato del proprio territorio, i sopravvissuti di quest’organizzazione non potranno più svolgere il ruolo loro assegnato dagli occidentali, ma soltanto adempiere una funzione comparabile a quella  precedente  di Al Qaeda: agire come una milizia terrorista.”.

Dal Congo a Sri Lanka – vittorioso e come nuovo

Pensate solo se vi sembra pssibile questo: disfatto,  con centinaia di migliaia di combattenti   perduti, materiale, armamenti e milioni dissipati,  apparentemente ridotto a pochi uomini presuntivamente col morale a terra  – l’ISIS riappare  di colpo, contemporaneamente, sferra due attentati, in due zone  del mondo lontanissime fra loro, e dalla sua area: il Congo e Sri Lanka.
In Congo, il 16-17  aprile,  la loro agenzia Amaq (ossia rita Katz) annuncia che “combattenti dello Stato Islamico” hanno partecipato all’assalto di  una caserma nel Nord Kivu, e annunciato che  lo stato congolese è una nuova zona del suo califfato i Africa centrale,  in realtà avrebbe agito in appoggio di una milizia musulmana ugandeze ribelle, le Allied Democratic Forces.
A Pasqua, l’attacco alle chiese cattoliche e agli alberghi di Sri Lanka: operazione-massacro che dimostra la disponibilità di dozzine di kamikaze, quintali di esplosivo militare,  ufficiali di collegamento e coordinazione fuori area, ampie coperture, e  – non trascurabile  – la disponibilità di milioni di dollari, perché gesti del genere non  hanno nulla di improvvisato e volontaristico, e  costano.
Ora, se voi credete che sia Al Baghdadi, che sia l’ISIS  appena disfatto in Siria, senza l’aiuto USrael-Saudita, in grado di far questo, ho una fontana di Trevi da vendervi, come Totò in un famoso film.
Solo che non c’è niente da ridere. I mandanti ed organizzatori, che stanno tra Washington, Tel Aviv e Ryad, sono perfettamente in grado di seminare sangue e firmarlo “ISIS” e farlo dichiarare in video dal pingue califfone, creando il clima desiderato di anti-islamismo che serve a  far sentire gli europei assediati più di quello che sono, e far loro accettare una nuova guerra per Sion (Hezbollah, Iran, Siria di nuovo) o semplicemente far regnare il terrore in Europa per la loro strategia della  tensione.
Nel video, ad un certo  punto, uno dei mascherati passa al califfone un fascicolo su cui è scritto Wilayat Turchia: un attentato in Turchia potrebbe insegnare una lezione  islamista a Erdogan, sgradito agli USA e alla  NATO per via della sua insubordinazione all’alleanza. Al BAghdadi ha detto anche che attaccherà la Francia…
Sul dossier c’è scritto “Turchia”…Erdogan sarà punito.
Ora, conviene ricordare che  poco tempo fa, a febbraio, il governo francese   stava per rimpatriare centinaia di terroristi e guerriglieri dell’ISIs, di nazionalità francese,  sconfitti e prigionieri di curdi e siriani, di nazionalità francese, ed ha per il momento soprasseduto per lo scandalo che ciò ha fatto detonare sul web: ma evidentemente Parigi  sente un obbligo di assistenza e protezione verso questi giovani dal passaporto  nazionale   –   perché li ha arruolati e mandati a uccidere e farsi ammazzare in Siria. Dopotutto, “sul terreno Al Qaeda fa un buon lavoro”, disse il ministro degli esteri di allora, Laurent  Fabius. Meyssan aggiunge che attualmente, “incapaci di rompere con questi alleati di circostanza, Germania e Francia se ne sono fatte carico in termini umanitari, di alimentazione e sanitari.   Quando gli europei oggi parlano di aiuto ai rifugiati siriani, si deve intendere il sostegno ai membri di Al Qaeda, che generalmente non sono né civili né siriani. Tutto sommato, finché Germania e Francia manterranno i mercenari di Al Qaeda a Idlib, il ritiro dei soldati USA dalla Siria non modifica di molto la situazione”.

Non so dove lorsignori faranno il prossimo attentato islamico. E’ possibile che sia in Europa. E’ possibilissimo che siano musulmani che vivono qui a  farlo, siano immigrati recenti o di terza generazione.   Ignari di fare il gioco del nemico che li ha manipolati dal 2001. Perché l’Islam in terra straniera ha “un problema”   o due.  Non riconosce che quello che vige e  domina oggi,  è il wahabismo: una scheggia impazzita resa forte dai miliardi sauditi,  la potremmo definire una eresia  fanatica e demente  – i wahabiti sono convinti che  non solo i cristiani, ma quasi tutti   gli altri  musulmani siano traditori della Unicità, e degni di decapitazione  – ma purtroppo nell’Islam non c’è alcuna autorità   autorizzata a pronunciarsi in tema di ortodossia – anche  se  l’impero ottomano giustamente represse ferocemente il wahabismo. Il secondo “problema” è  che  nessun musulmano condannerà mai ad alta voce musulmani che uccidono “infedeli”,  perché  nella Sunna ciò è lodato ed approvato.  Così succederà che, se il Califfo chiama, altri loro giovani andranno, si faranno esplodere a Parigi e Berlino o Roma  gridando Allahu Akbar,  e  faranno ancora una volta  –  l’ennesima  –   il gioco di Israele che vuole che ogni europeo condivida il terrore e l’odio per  i musulmani, che provano loro in Sion. Che è uno dei motivi per cui hanno fatto riapparire Al Baghdadi.

I musulmani hanno un “problema”  che dovrebbero riconoscere: ammazzano troppo. Anche i loro.
il terrorismo è diffuso in tutto il Medio Oriente, l’Afghanistan, il Pakistan e alcune parti dell’Africa.  Dove c’è l’Islam.  












Morti totali legate al terrorismo dal 2001   al 2017  per le dieci nazioni più colpite dal terrorismo:
1.) Iraq – 65.519 morti
2.) Afghanistan – 31.965 morti
3.) Nigeria – 20.375 morti
4.) Siria – 9.574 morti
5.) Pakistan – 16.773 morti
6.) Somalia – 5.956 morti
7.) India – 8.123 morti
8.) Yemen – 4.633 morti
9.) Egitto – 2.215 morti
10.) Filippine – 2.869 morti