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mercoledì 21 gennaio 2015

ITALIANI SCHEDATI DAL PENTAGONO CON LA TESSERA SANITARIA







di Gianni Lannes
Che fine ingloriosa per gli italidioti che spesso applaudono i carnefici: servi, schiavi, cavie. In una frase: schedati da un sistema militare e bancario di Washington, grazie a Ciampi, Berlusconi e Prodi, nonché a tutti quelli che li hanno seguiti al quirinale e a palazzo chigi, fino ad oggi senza mai fiatare. Peggio delle merci, inferiori alle cose: privi di identità, soltanto cifre a buon  mercato. Insomma, peggio delle bestie senza sapere di essere trattati come tali. Esseri umani equiparati ai codici a barre: niente di nuovo. Già i nazisti grazie all'Ibm avevano inventato un sistema di sterminio tecnologico.
Allora, che c’azzeccano tre codifiche degli Stati Uniti d’America con i dati sanitari sensibili della popolazione italiana? Disarmante: il controllo totale di cittadine e cittadini fin dalla nascita da parte del governo USA. Ecco come hanno fatto all’insaputa di tutti noi. Iata-Aba e barcode 39 sono standard di schedatura mondiale. Provate a indovinare dove sono immagazzinate tutte queste informazioni personali. Insomma, chi gestisce questa banca dati? Eurogendfor, ossia la Nato. Con quale diritto? Non si sa. Quasi dimenticavo: in base alla legge numero 91 dell'anno 1999 (grazie a Scalfaro e D'Alema), non siamo neanche padroni del nostro corpo, che invece appartiene a questa parvenza di Stato telecomandato dall'estero.



L’operazione schedatura di massa decolla con il decreto legge 30 settembre 2003, numero 269 (articolo 50) poi convertito con la legge 24 novembre 2003, numero 326, promulgata da mister Azeglio Ciampi, su proposta del governo Berlusconi. Il pretesto per l’introduzione della nuova tessera sanitaria, è il monitoraggio della spesa sanitaria e delle prescrizioni farmaceutiche.

Basta dare un’occhiata al decreto interministeriale dell’11 marzo 2004 (ministero economia e finanze, ministero salute, presidenza consiglio dei ministri) per rendersi conto della violazione costituzionale:
«Sulla traccia 1 della banda magnetica sono registrate le seguenti informazioni, secondo la codifica IATA (International Air Transport Association)».

E ancora: «Sulla traccia 2 della banda magnetica è registrato con codifica ABA (American Bankers Association) lo stesso codice fiscale registrato in traccia 1, convertito in forma numerica».
Infine, decisamente inquietante: «Il codice fiscale in modalità “BAR CODE” è riportato sul retro della tessera secondo lo standard di codifica 39 che risponde alle norme MIL-STD-1189 e ANSI MH10.8M1983».
Ma procediamo per ordine. La  IATA è un'organizzazione internazionale di compagnie aeree con sede a Montréal, nella provincia del Quebec, Canada. L'unione regola anche il trasporto di materiale pericoloso e pubblica lo IATA Dangerous Goods Regulations manual. La IATA è stata costituita al termine della Seconda guerra mondiale. I principali obbiettivi erano quelli di assistere le compagnie aeree a «Promuovere trasporti aerei sicuri, regolari ed economici a beneficio dell'umanità, favorire il commercio aereo e studiare i problemi connessi».
L’American Bankers Association non necessita di chiarimenti, mentre le norme MIL-STD 1189 rispondono a un codice militare elaborato dal  ministero della difesa nordamericano.
   
riferimenti:





Fronte tessera sanitaria Retro tessera sanitaria
La tessera è necessaria ogni volta che il cittadino si reca dal medico o dal pediatra, ritira un medicinale in farmacia, prenota un esame in un laboratorio di analisi, beneficia di una visita specialistica in ospedale e alla ASL o quando fruisce di cure termali e, comunque, ogni volta che deve certificare il proprio codice fiscale.
I cittadini, i medici, i farmacisti e tutti coloro che operano nel mondo della sanità sono coinvolti nell'attuazione del Sistema TS di Monitoraggio della Spesa Sanitaria, un sistema efficiente che vuole restituire alla salute le risorse disperse.
La Tessera Sanitaria contiene:
    i dati anagrafici dell’assistito ed il Codice Fiscale in chiaro;
    la data di scadenza valida ai soli fini dell’assistenza sanitaria;
    un’area libera per eventuali dati sanitari regionali più tre caratteri 'braille' per i non vedenti;
    il Codice Fiscale in formato 'codice a barre' (barcode) e banda magnetica
Lato anteriore della Tessera Sanitaria con dati anagrafici, data di scadenza, caratteri Braille e spazio per dati sanitari regionali
1 Nella sezione in alto a destra del fronte della Tessera si trova la Data di scadenza: normalmente è di sei anni, per gli assistiti in via definitiva, o periodi inferiori per casi particolari (ad es. stranieri con permesso di soggiorno limitato).
2In basso al centro, accanto alla data di nascita, si trovano tre lettere in formato Braille standard a 6 punti che rappresentano la combinazione di 3 lettere del codice fiscale: le prime due lettere che identificano il nome e il sedicesimo carattere del codice fiscale che ha la funzione dell’esatta trascrizione dei primi quindici caratteri del codice fiscale stesso.
3 L’area in basso a destra è riservata ai dati sanitari regionali ed è utilizzabile per l'apposizione di adesivi o simboli regionali.
4 Provincia: corrisponde alla sigla della provincia al momento della nascita dell’intestatario, anche se ha subito variazioni successive.
Per i cittadini nati all’estero il codice della provincia è rappresentato dalla sigla EE.
5 Luogo di nascita: riporta il Comune di nascita. Per i cittadini nati all’estero è riportato lo Stato estero di nascita.
Lato posteriore della Tessera Sanitaria con banda magnetica, Codice Fiscale in formato "barcode" e sigla identificativa dello Stato che rilascia la Tessera
Il retro della Tessera, come mostra l'immagine, costituisce di fatto la T.E.A.M. (Tessera Europea Assistenza Malattia) ed i dati riportati, ad eccezione del codice a barre (barcode), vengono esposti solo se l’assistito ha diritto all’assistenza sanitaria all’estero.
1 Nella parte alta del retro della Tessera Sanitaria si trova la banda magnetica contenente le informazioni anagrafiche dell’assistito.
2 Immediatamente sotto la banda magnetica si trova il Codice Fiscale in formato 'codice a barre' (barcode).
3 A destra del Codice Fiscale in formato "barcode" si trova la sigla di identificazione dello Stato che rilascia la Tessera; per il nostro Paese tale sigla è IT secondo il codice ISO 3166-1.
Documenti normativi correlati
11/03/2004
Applicazione delle disposizioni di cui al comma 1 dell’articolo 50 legge 24 novembre 2003, n.326 - Definizione dei parametri tecnici della Tessera Sanitaria.
    Testo del decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, adottato di concerto con il Ministero della salute e con la Presidenza del consiglio dei ministri - dipartimento per l'innovazione e le tecnologie - Gazzetta Ufficiale n. 251 del 25 ottobre 2004, S.O.
30/06/2004
Applicazione delle disposizioni di cui al comma 6 dell’articolo 50 legge 24 novembre 2003, n. 326, concernente l'avvio del sistema di monitoraggio della spesa nel settore sanitario.
    Testo del decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministero della Salute – Gazzetta Ufficiale n. 153 del 2 luglio 2004
19/04/2006
Applicazione delle disposizioni di cui al comma 1 dell’articolo 50 legge 24 novembre 2003, n. 326, integrazione del decreto 11 marzo 2004, concernente la conformità delle tessere sanitarie regionali alla Tessera Sanitaria.
    Testo del decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, adottato di concerto con il Ministero della salute e con la Presidenza del consiglio dei ministri - dipartimento per l'innovazione e le tecnologie - Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 Aprile 2006 
30/11/2006
Attuazione del comma 2 dell'articolo 1-ter del decreto 11 marzo 2004 e successive modificazioni - Riconoscimento della tessera sanitaria della regione Lombardia anche sostitutiva del tesserino plastificato del codice fiscale.
    Testo del decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, adottato di concerto con il Ministero della salute e con la Presidenza del consiglio dei ministri - dipartimento per l'innovazione e le tecnologie - Gazzetta Ufficiale n. 287 del 11 dicembre 2006
25/02/2010
Aggiornamento del decreto 11 marzo 2004 e successive modificazioni, attuativo del comma 1 dell'articolo 50 della legge n. 326/2003 (Progetto tessera sanitaria).
    Testo del decreto del Ministero dell'economia e delle finanze – Gazzetta Ufficiale n. 56 del 09 marzo 2010  
 
Tratto da: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/07/italiani-schedati-dal-pentagono-con-la.html

Strage a Parigi: fanatici religiosi o False Flag?

Marcello Pamio - 16 gennaio 2015
 
Ennesimo copione, e purtroppo ennesima strage di innocenti.
Si dovrebbe parlare anche in questo caso di False Flag, o Fausse Bannière alla francese, visto che questa volta la Falsa Bandiera è toccata a Parigi.
Per coloro che non sanno cosa s’intende per falsa bandiera, la spiegazione è semplicissima: qualcuno esegue un attentato e poi fa cadere la colpa su qualcun altro che non c’entra assolutamente nulla. Hanno fatto credere al mondo che il vergognoso attentato di Parigi sia stato eseguito da un paio di terroristi vestiti di nero, estremisti islamici per vendicare Maometto, mentre è evidentissimo dalle immagini che si è trattato di un commando militare super addestrato!
Ne più ne meno quello che è accaduto l’11 settembre 2001 a NY, dove il Sistema ha fatto ricadere la colpa degli attentati, magistralmente eseguiti, su un gruppo di stolti talebani, che improvvisandosi piloti di boeing hanno fatto crollare le Torri Gemelle e un lato del Pentagono.
I fatti dell’ultimo episodio di Parigi sono abbastanza conosciuti da tutti: due personaggi (commandos), urlando Allah Akbar, hanno ucciso dodici persone nella sede di un giornale satirico parigino. Erano tutti colpevoli di aver offeso il Profeta.
Dopo la strage, prendono l’auto e con estrema tranquillità se ne vanno. Abbandonano la macchina, e incredibilmente uno di loro si dimentica sbadatamente la patente sul sedile (sic!).
Di primo acchito questo potrebbe sembrare assai anomalo, ma sappiate che è tutto normale, perché nel “manuale del giovane attentatore” infatti si consiglia caldamente di portare sempre con sé la patente di guida. Sempre.
Esattamente come il passaporto di uno dei talebani trovato magicamente sotto milioni di tonnellate di macerie delle Torri nel 2001. Anche in questo caso un vero e proprio colpo di fortuna.
La commedia però non finisce qua, perché la patente dimenticata sul sedile dell’auto, invece di essere sequestrata e secretata dagli inquirenti come prova centrale, viene fotografata e le immagini fanno il giro del mondo! Cosa questa alquanto ambigua, eppure nessuno si è posto la domanda su chi avesse avuto accesso alle foto per poi pubblicarle in rete.
Siamo talmente obnubilati, cerebralmente parlando, che nessuno è in grado di pensare.
Inizia così la caccia all’uomo con quasi 90.000 uomini.
Ma tale ricerca finisce presto, e come sempre accade in casi simili, gli attentatori vengono uccisi nello scontro a fuoco. Sempre lo stesso copione. In tutte le tragedie come queste, i “colpevoli” finiscono sempre con la morte, come se l’imperativo e l’ordine fosse quello di vendicare i colpevoli per le masse, eliminandoli, quindi cancellando anche tutte le prove e tutti i possibili testimoni.
Da ricordare in questo caso il film hollywoodiano della cattura di Osama Bin Laden: dopo l’arresto è stato ucciso e il corpo gettato a mare, cancellando ogni prova. Nessuna immagine, nessun video: una esecuzione rimasta nel silenzio. Cosa questa impossibile nell’era della comunicazione. Ovviamente era impossibile farlo vedere, perché Bin Laden è morto nel 2001!
La cosa ancor più incredibile è che tutto il commando militare di Navy Seals, oltre 17 militari dell’unità Team 6, che avrebbe partecipato a questa spudorata quanto ridicola messinscena, ha trovato la morte in un attentato. Quindi i possibili testimoni, cioè coloro che avrebbero potuto smaronare la vicenda, misteriosamente sono tutti morti assieme. Il mistero del karma di gruppo…
Quindi anche per Parigi non sapremo mai come sono andate realmente le cose e soprattutto non sapremo mai chi sono stati i veri mandanti.
Un'altra notizia passata completamente in secondo piano dai media mainstream, è la seguente: Helric Fredou, uno dei commissari di polizia giudiziaria scelti per fare le indagini si è misteriosamente ucciso. All'una di mattina dell'8 gennaio, dopo aver finito di scrivere la sua relazione, a soli 44 anni si è sparato un colpo alla testa! Stiamo parlando di un commissario di polizia di alto livello. "Quella notte - racconta il fratello - che era sempre di guardia, è stato convocato ed è andato in ufficio intorno alle 22:30. La serata è stata molto tesa secondo i suoi colleghi, c'era anche la Polizia di Parigi. Mio fratello doveva aver scritto un rapporto, poi c'erano delle tensioni, non so perchè. Ha detto che doveva fare una telefonata urgente e, quando dopo un po' non era ancora tornato...hanno mandato un collega a cercarlo... e lo hanno trovato morto"
Spesso la realtà supera anche la più fervida immaginazione.
Se tutto ciò non bastasse, c’è sono alcuni filmati molto interessanti…
Si chiama Amichai Stein ed è il vicecapo redattore della tv israeliana di stato Channel 1. Questo fortunato giornalista si trovava casualmente nel posto giusto al momento giusto: esattamente sotto di lui infatti gli attentatori uscivano dall’auto spianando i mitra e lui aveva, sempre casualmente, la telecamera in mano.
Non ci è dato sapere come faceva questo Stein ad essere lì in quel preciso istante e perché avesse la telecamera. Una fortuna sfacciata per un giornalista, visto che con i diritti del video avrà guadagnato moltissimi soldi. E' perfino riuscito, con freddezza e lucidità uniche, a twittare le foto in Tete in diretta mentre avveniva l'attentato.
Dicono che avrebbe ripreso tutto con il proprio telefonino, ma questa storia non regge: dalle immagini si vede chiaramente che viene registrato tutto da una posizione ottimale in maniera quasi cinematografica, e ad un certo punto la scena sembra addirittura tagliata e in dissolvenza…
Qualcuno forse ha eseguito un montaggio per motivi a noi sconosciuti?
Molto probabilmente invece del cellulare il giornalista aveva con sé una telecamera con tanto di treppiede pronto a registrare quello che sarebbe successo. Quindi forse sapeva qualcosa che noi non sapevamo?
Dalle immagini del video si vede un furgone parcheggiato esattamente nello stesso punto in cui l’auto del commando si è fermata. Si tratta di un furgone bianco con la scritta Rent Car, uno di quelli presi a noleggio. Dire che sembra il classico furgone da osservazioni, posizionato in maniera ad hoc nella scena del delitto, sembra un discorso da complottisti, quindi è meglio lasciare stare, ma il dubbio rimane.
L'altro video inedito di Sky News mostra qualcosa di ancor più inquietante: una volante francese (vedi foto sotto) anziché opporre resistenza e bloccare la macchina dei terroristi, li lascia tranquillamente fuggire. La polizia si trovava di fronte all'auto e ne bloccava il passaggio. Uno dei "terroristi" esce e lancia una smitragliata contro la volante, la quale invece di rispondere al fuoco, scappa arretrando, permettendo così la fuga agli attentatori...(sic!)
Hanno per caso ricevuto l'ordine di lasciarli andare? E per quale motivo?

















Chi ha voluto la strage? C’entrano davvero le vignette su Maometto e l’Islam?
Interessanti e alquanto inquietanti sono le dichiarazioni di Alan Dershowitz, un avvocato ebreo molto neocon e soprattutto un falco filoisraeliano, secondo le quali: “la Francia raccoglie quello che ha seminato” e il motivo sarebbe che l’Eliseo sarebbe troppo indulgente con il terrorismo, cioè sarebbe troppo buono con l’Islam. Detto così sembra che qualcuno abbia voluto punire i francesi perché non usano il pugno di ferro nei confronti dei musulmani…
Il sindaco di Ankara ha le idee un po' più chiare: secondo lui il "mossad è sicuramente responsabile di tali incidenti...incrementando l'inimicizia verso l'islam"
Questo non è così fantascientico se pensiamo che il Primo Ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha dato ordine al Ministero degli esteri e al mossad stesso di dare al governo francese ogni assistenza necessaria per combattere il terrorismo. Quindi assistiamo a qualcosa di eccezionale e senza precedenti in un paese sovrano come la Francia. Quindi a Parigi viene mobilitato un servizio segreto, viene fatto arrivare dal medio oriente in poche ore, o forse è meglio dire che era già nella capitale francese...
Nonostante le dichiarazioni dell’avvocato e del sindaco, ricordiamo sempre il problema-reazione-soluzione.
Lo scopo degli attentati è accelerare la creazione di uno stato di tensione, di terrore, di conflitto con il mondo arabo (scontro di civiltà). Ma non solo, perché da una parte inoculare il virus della paura paralizza e blocca le coscienze e, dall’altra, lo stato di tensione permette di far passare leggi e decreti ad hoc, con la scusa del terrorismo, che andranno a limitare sempre più le libertà individuali. Leggi che altrimenti non sarebbero mai passate: vedi le Patriot Act del 2001.
Passaggi eccezionali verso l’instaurazione di un Ordine Internazionale…
La cosa incredibile è che saranno le stesse persone (mentalmente condizionate e indottrinate dagli eventi) a richiederlo…
Saranno le persone a pretendere maggiori limitazioni delle proprie libertà, più stretti controlli in tutti gli ambiti (telematici, elettronici, informatici, ecc.) e naturalmente tutto questo per la sicurezza pubblica. Nessuno avrà il coraggio di condannare la crescita esponenziale di telecamere che saranno installate ovunque: strade, piazze, locali e bagni pubblici compresi perché tutti vogliono la sicurezza.
Saremo felici nel vedere l’esercito (come sta già avvenendo) che pattuglierà le nostre strade: i militari in mimetica infondono sicurezza.
Quindi tutti saremo più sicuri: cosa volete di più?
Ma di quale sicurezza stiamo parlando? Quella stessa sicurezza messa ko e annientata dagli stessi personaggi che poi si occuperanno di proteggerci dal terrorismo?
Lo vogliamo capire o no che ci stiamo appoggiando, chiedendo maggiore sicurezza, proprio ai fautori dello stato di tensione?
Forse è arrivato il momento di uscire dal letargo cerebrale nel quale ci hanno fatto piombare per ritornare ad usare il nostro cervello e il nostro senso critico.

Tratto da: http://www.disinformazione.it/strage_parigi.htm

Un 11 settembre francese? Chi ha ordinato l’attentato contro Charlie Hebdo?

Di Thierry Meyssan - voltairenet.org
 
7 gennaio 2015, un commando fa irruzione nei locali parigini di Charlie Hebdo e uccide 12 persone, ferendone gravemente altre 4. Nei video si sentono gli assalitori urlare “Allah Akbar!” e dire che hanno “vendicato Maometto”. Una testimone, la vignettista Coco, ha detto che gli assalitori si dichiaravano membri di Al Quaeda. Questo è bastato perché molti francesi denunciassero un attentato di matrice islamica. Ora, questa ipotesi è illogica.
La missione del commando non ha alcun legame con l’ideologia jihadista
In realtà dei veri membri o simpatizzanti dei Fratelli Mussulmani, di Al Quaeda o dell’Isis non si sarebbero accontentati di uccidere dei vignettisti atei, avrebbero prima di tutto distrutto gli archivi del giornale sotto i loro occhi, sul modello di quello che hanno fatto nella totalità delle loro azioni in Maghreb o Medio Oriente. Per un jihadista il primo compito è distruggere gli oggetti che, a suo modo di vedere, offendono Dio, e solo in seguito punire i «nemici di Dio».
Allo stesso modo, non sarebbero subito fuggiti dalla polizia senza prima aver portato a termine la loro missione, anche a costo di morire sul posto.
Peraltro i video e alcune testimonianze mostrano che gli assalitori sono professionisti. Sanno maneggiare le armi e hanno sparato a colpo sicuro. Non erano vestiti alla maniera dei jihadisti, ma come un commando militare. Il modo in cui hanno freddato un poliziotto ferito a terra, che non rappresentava più un pericolo, dimostra che la loro missione non era quella di «vendicare Maometto» dal sarcasmo di Charlie Hebdo.
Questa operazione intende porre le premesse di una guerra civile
Il fatto che gli assalitori parlassero bene il francese, e che probabilmente siano francesi, non ci permette di dire che l’attentato sia un fatto interno al mondo francofono o francese. Al contrario il fatto che siano dei professionisti ci obbliga a distinguerli dai loro probabili mandanti. E non c’è nulla che provi che questi ultimi siano francesi.
È un riflesso naturale, benché intellettualmente sbagliato, quello di credere di conoscere i propri aggressori allorché si viene aggrediti. Sarebbe una cosa più logica se si trattasse di criminalità comune, non quando si tratta di politica internazionale.
I mandanti dell’attentato sapevano che il gesto avrebbe provocato una rottura tra francesi mussulmani e francesi non mussulmani. Charlie Hebdo si era specializzato nelle provocazioni anti-islam e la maggior parte dei mussulmani di Francia ne erano diventati direttamente o indirettamente le vittime. Se i mussulmani francesi condanneranno senza appello il gesto, sarà per loro difficile provare lo stesso dispiacere che i lettori di quel settimanale provano per le vittime. E questa situazione sarà percepita come una forma di complicità con gli assassini.
Per questo, anziché considerare l’attentato sanguinario come una vendetta islamica contro un settimanale che pubblicava caricature di Maometto e non risparmiava le sue prime pagine in senso anti-islam, sarebbe più logico ipotizzare che questo sia il primo episodio di un processo finalizzato a creare una situazione di guerra civile.
John Kerry ha parlato per la prima volta in francese per inviare un messaggio ai francesi. Egli ha denunciato l' attacco alla libertà  di espressione (ma il suo paese ha continuato dal 1995 a bombardare e distruggere le televisioni che lo in Jugoslavia, Afghanistan, Iraq e Libia) e celebra la lotta contro oscurantismo.
La strategia dello «scontro di civiltà» è stata elaborata a Tel Aviv e a Washington
L’ideologia e la strategia dei Fratelli Mussulmani, di Al Quaeda e dell’Isis non si prefigge di creare la guerra civile in Occidente, quanto piuttosto di realizzarla in Oriente e di separare ermeticamente i due mondi. Né Sayyid Qotb [leader e massimo ideologo dei Fratelli Mussulmani, N.d.T.] né nessuno dei suoi successori hanno mai cercato di provocare scontri fra mussulmani e non mussulmani.
Al contrario, la strategia dello «scontro di civiltà» è stata formulata da Bernard Lewis per il Consiglio di Sicurezza Nazionale USA, ed è stata poi divulgata da Samuel Huntington non più come strategia di conquista ma come situazione prevedibile [1].. Tale strategia intendeva convincere i popoli membri della NATO circa un inevitabile scontro che avrebbe preventivamente preso la forma di «guerra al terrore».
Non è al Cairo, a Riad, o a Kabul che si patrocina lo «scontro di civiltà», ma a Washington e a Tel Aviv. I mandanti dell’attentato contro Charlie Hebdo non intendevano soddisfare qualche jihadista o talebano, ma dei neo conservatori o dei falchi liberali.
Non dimentichiamo i precedenti storici
Dobbiamo ricordare che negli ultimi decenni abbiamo visto i servizi speciali USA o NATO:  
•    testare in Francia gli effetti devastanti di certe droghe sulla popolazione civile[2];
•    sostenere l’OAS nel tentativo di assassinare il presidente Charles De Gaulle [3];
•    procedere ad attentati sotto false flag, contro civili, in molti stati membri della NATO [4].
Dobbiamo ricordare che, dopo la disgregazione della Jugoslavia, lo stato maggiore statunitense ha sperimentato e messo in pratica in molti paesi la sua strategia del «combattimento fra cani». Essa consiste nell’uccidere i membri della comunità maggioritaria, poi i membri delle minoranze, iniziando infine un gioco di accuse incrociate finché ognuno sarà convinto di essere in pericolo di morte. È in questo modo che Washington provocò la guerra civile in Jugoslavia e, recentemente, in Ucraina[5]. 
I Francesi faranno bene anche a ricordarsi che non sono stati loro a prendere l’iniziativa della lotta contro i jihadisti reduci della Siria e dell’Iraq. Peraltro fino ad oggi nessuno di loro ha commesso attentati in Francia, e il caso di Mehdi Nemmouche non ha nulla a che fare con quello di un terrorista solitario ma con un agente incaricato di uccidere a Bruxelles due agenti del Mossad [6] [7].. È Washington che il 6 febbraio 2014 ha convocato i ministri degli Interni di Germania, USA, Francia (M. Valls si era fatto rappresentare), Italia, Polonia e Regno Unto per fare della questione del ritorno dei jihadisti europei una questione di sicurezza nazionale [8].. Ed è solo dopo questa riunione che la stampa francese ha cominciato a parlare del tema e le autorità hanno iniziato a reagire.
Non sappiamo chi abbia ordinato questa operazione professionistica contro Charlie Hebdo, ma dovremmo fare attenzione a non perdere il controllo. Faremmo meglio a considerare tutte le ipotesi e ammettere che, allo stato attuale, il suo scopo più probabile è quello di dividerci e che i suoi più probabili mandanti stanno a Washington. 

Thierry Meyssan

Fonte: www.voltairenet.org
Link: http://www.voltairenet.org/article186408.html
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura della redazione
NOTE
[1] « La "Guerre des civilisations" », par Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 4 juin 2004.
[2] « Quand la CIA menait des expériences sur des cobayes français », par Hank P. Albarelli Jr., Réseau Voltaire, 16 mars 2010.
[3] « Quand le stay-behind voulait remplacer De Gaulle », par Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 10 septembre 2001.
[4] « Les Armées Secrètes de l’OTAN », par Daniele Ganser, éd. Demi-Lune. Disponible par chapitre sur le site du Réseau Voltaire.
[5] « Le représentant adjoint de l’ONU en Afghanistan est relevé de ses fonctions », « Washington peut-il renverser trois gouvernements à la fois ? », par Thierry Meyssan, Al-Watan (Syrie), Réseau Voltaire, 1er octobre 2009 et 23 février 2014.
[6] « L’affaire Nemmouche et les services secrets atlantistes », par Thierry Meyssan, Al-Watan (Syrie), Réseau Voltaire, 9 juin 2014.
[7] On objectera les affaires Khaled Kelkal (1995) et Mohammed Mehra (2012). Deux cas de « loups solitaires » liés à des jihadistes ; mais ni à la Syrie, ni à l’Irak. Malheureusement, tous deux furent exécutés en opération par les Forces de l’ordre de sorte qu’il est impossible de vérifier les théories officielles.
[8] « La Syrie devient "question de sécurité intérieure" aux USA et dans l’UE », Réseau Voltaire, 8 février 2014.

Visto su:  http://www.disinformazione.it/11_settembre_francese.htm