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mercoledì 12 dicembre 2018

L'11 settembre arriva in tribunale?

Il Lawyers' Committee for 9/11 Inquiry è una organizzazione di avvocati americani che combatte da anni per la verità sui fatti dell'11 settembre. Dopo aver lanciato un enorme numero di petizioni che sono state sistematicamente ignorate dalle autorità americane, finalmente il Lawyers' Committee ha riportato una importante vittoria: il procuratore distrettuale di New York ha accettato di far valutare le prove di una demolizione controllata del World Trade Center ad un Grand Jury appositamente stabilito. Se il Grand Jury riterrà le prove valide e sostanziate, si potrà dare luogo ad un processo vero e proprio sulle responsabilità dei crolli dei tre grattacieli del World Trade Center.
La notizia è importante, perchè per la prima volta dopo 17 anni una entità governativa americana (il procuratore di New York) riconosce che vi siano elementi oggettivamente validi per sottoporli ad un Grand Jury. (Questa è la lettera con cui il procuratore di New York, Geoffrey Bergman, conferma al Lawyers' Committee che seguirà le procedure indicate dalla legge).
Il Grand Jury è una istituzione tipica del sistema legale americano, che non è presente in nessun altra nazione al mondo. Svolge una funzione simile a quella di una indagine preliminare, con la differenza che l'indagine non è condotta da magistrati ma da normali cittadini, che vengono scelti casualmente nella popolazione. I membri della giuria ascoltano e valutano le prove presentate dall'accusa, e determinano se secondo loro vi siano elementi per procedere ad una incriminazione. Se la loro decisione è positiva, si passa al processo vero e proprio.
Avremo quindi una ventina di normali cittadini americani che ascolteranno le deposizioni di Richard Gage e di tutti gli altri membri di "Architects Engineers for 9/11 Truth", che presenteranno le prove di una demolizione controllata: le tracce di termite trovate nei resti delle Torri gemelle, i tempi di caduta dei tre grattacieli, le testimonianze di esplosioni da parte dei pompieri e dei poliziotti, eccetera eccetera.
Resta difficile immaginare, a questo punto, che una giuria popolare debba ritenere che non esistono prove sufficienti per procedere ad una incriminazione vera e propria.
I tempi saranno lunghi (circa un anno per selezionare e far convenire il Grand Jury), ma la falla nella diga è stata aperta. Chissà che magari per il ventennale dell'11 settembre non riusciremo tutti a celebrare una piccola fetta di verità in più emersa sulla tragedia di quel giorno.
Massimo Mazzucco
In questo video (in inglese) Richard Gage e Barbara Honegger commentano l'accettazione della petizione del Lawyers' Committee.
[Grazie a CUSCRET per il video, e a PRIMUS ECCETERA per la segnalazione]
Tratto da: https://www.luogocomune.net/LC/24-11-settembre/5100-l-11-settembre-arriva-in-tribunale

L'attentato "salva Macron"






Ci risiamo. Puntuale come un orologio svizzero arriva l'attentato che distoglie dai veri problemi politici e sposta l'attenzione sul "terrorismo internazionale".

Ormai la dinamica è talmente prevedibile che bisognerebbe quasi farne una regola: se un certo governo attraversa un periodo particolarmente difficile, state alla larga dai mercatini e dai luoghi affollati di quella nazione. La "cellula dormiente" di turno sarà pronta a risvegliarsi proprio in quelle occasioni.

Pensate solo alla coincidenza: fino a ieri sera tutti i tg e le testate giornalistiche francesi parlavano solo di Macron, di come il suo discorso non fosse riuscito a placare i Gilet Gialli, e di come ormai la fine del suo governo apparisse scontata. Ma da stamattina tutto questo passa in secondo piano, perchè ora ci dobbiamo occupare di Cherif Chekatt, l'uomo sospettato di aver sparato ieri a Strasburgo, e prontamente dato in pasto alla stampa mondiale dall'efficientissimo SITE di Rita Katz.

Davvero dobbiamo aggiungere altro?

Massimo Mazzucco


Tratto da: https://www.luogocomune.net/LC/15-terrorismo/5101-l-attentato-salva-macron