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venerdì 12 luglio 2019

L'EDITORIALE DI TOM BOSCO

La catena degli eventi che stanno caratterizzando questa rovente estate del 2019 è talmente frenetica e soverchiante che non mi ci proverò nemmeno a passarla in rassegna e a commentarla. La mia personalissima sensazione è che ormai si sia raggiunto il classico “orizzonte” di un buco nero il quale, come una sorta di “setaccio”, sta provvedendo a separare il fine dal grossolano, il grano dal loglio della famosa parabola. Se le cose stanno così, non tarderemo a vederne gli effetti e a capire da che parte ci ritroveremo... Salti dimensionali e teorie quantistiche a parte, per questo numero ho preparato un dossier, basato su del materiale che conservavo nel cassetto da diversi anni, e che da solo vale ampiamente il prezzo della rivista che avete in mano. Mi riferisco alla storia cancellata dalla Storia di Biostene di Atene, una sorta di Einstein del mondo antico che anticipò di migliaia di anni concetti scientifici talmente avanzati da risultare ancora oggi semplicemente sbalorditivi e in alcuni casi incredibili. I motivi di questo insabbiamento appariranno evidenti di per sé durante la lettura, ma si sposano magnificamente con altri due argomenti che troverete esposti in questo numero, ovvero la cosiddetta “elettrocultura” (un rivoluzionario sistema di coltivazione praticato per secoli, in grado di aumentare considerevolmente la qualità e la quantità dei raccolti agricoli senza peraltro l’utilizzo di pericolosi fertilizzanti e pesticidi di origine chimica) e la “Grande Tartaria”, una civiltà estesa su tutto il pianeta, tecnologicamente ed eticamente avanzatissima, i cui magnifici resti sono ancora intorno a noi. Mai come in questo caso (o meglio, in questi casi) si applica quella famosa citazione tratta da 1984 di George Orwell: “Chi controlla il passato, controlla il futuro; chi controlla il presente, controlla il passato.” Vale la pena riportare per intero il famoso “bispensiero” tramite il quale, nel romanzo, si controllava la realtà: Dimenticare tutto quello che era necessario dimenticare, e quindi richiamarlo alla memoria nel momento in cui sarebbe stato necessario, e quindi dimenticarlo da capo: e soprattutto applicare lo stesso processo al processo stesso. Questa era l’ultima raffinatezza: assumere coscientemente l’incoscienza, e quindi da capo, divenire inconscio dell’azione ipnotica or ora compiuta. Anche per capire il significato della parola ‘bispensiero’ bisognava mettere, appunto, in opera il medesimo.” Mai come in questi tempi la neolingua orwelliana impera e ottenebra le menti delle masse confuse, e tale già grave situazione peggiorerà in modo esponenziale nel momento in cui saremo totalmente immersi nel campo delle microondeirradiate dai famigerati sistemi 5G, che la criminale élite dominante, fiancheggiata da politici corrotti sino al midollo, del tutto incurante delle proteste popolari e degli avvertimenti di numerosi scienziati in tutto il mondo, ha deciso di installare in ogni centro abitato del pianeta e ha già iniziato a mettere in orbita su satelliti. Anche di questo si parla ampiamente in queste pagine, e si tornerà a parlare sui prossimi numeri. Buona lettura.




Tratto da: https://www.nexusedizioni.it/it/CT/nexus-138-leditoriale-di-tom-bosco-5930