Non basta il pensiero positivo per cambiare il mondo ma l'azione
positiva volta a migliorare se stessi. Il Mondo cambierà di conseguenza
nell'azione ... Credere ed essere convinti di essere liberi mentre è
tutto finto attorno a noi. Credere ed essere convinti che con il
pensiero positivo stile "the secret" si possa "configurare" un nuovo
mondo di pace o fare un salto quantico, ma questa ancora non è reale
consapevolezza spirituale. La new age fu pianificata dai poteri oscuri
viceversa l'avrebbero soppressa o combattuta incluso molti filoni di
messaggi dal cosmo se essi il più delle volte non servissero esattamente
i loro intenti. Gli oscuri sono ben felici che l'uomo venga bombardato
da nozioni e conoscenze esoteriche da sempre nascoste alla sua mente.
Spesso vengono offerte fino a farne indigestione ma svuotate del loro
cuore pulsante che è sempre rapporto rinnovato con Dio e non D'Io.
L'uomo rimane così prigioniero della seduzione luciferina primordiale,
prigioniero del suo sogno alimentato ad arte mentre viene deviato dalla
vera strada interiore che conduce al suo se spirituale ed alla libertà
nella coscienza del cristo, quella che permette di dire ad una montagna
spostati ed essa si sposterà ...
non dovremmo temere ciò che non conosciamo, ma ciò che riteniamo vero ed invece non lo è
domenica 14 ottobre 2012
Il bluff di Israele è fallito?
Sembra che il vento sulla questione nucleare iraniana stia cambiando decisamente.
Dopo mesi e mesi di tamburi di guerra, che sembravano voler obbligare gli Stati Uniti a cadere a tutti i costi nella trappola di un attacco militare all'Iran, da Israele arrivano segnali più tranquillizzanti.
Pochi giorni fa il governo israeliano ha riconosciuto, tramite i media nazionali, che gli iraniani stanno effettivamente destinando almeno un terzo dell'uranio arricchito per l'utilizzo di tipo medico. A sua volta - hanno ammesso - non esiste conferma che la fatidica soglia del 20% di arricchimento, che separa l'uso pacifico da quello potenzialmente bellico, sia stata effettivamente superata.
Proprio due giorni fa, durante il dibattito fra i candidati alla vicepresidenza, Joe Biden ha detto chiaramente che "non solo l'Iran è ancora lontano dal confezionare una bomba atomica, ma poi non avrebbe comunque un'arma su cui montarla". [...]
Dopo mesi e mesi di tamburi di guerra, che sembravano voler obbligare gli Stati Uniti a cadere a tutti i costi nella trappola di un attacco militare all'Iran, da Israele arrivano segnali più tranquillizzanti.
Pochi giorni fa il governo israeliano ha riconosciuto, tramite i media nazionali, che gli iraniani stanno effettivamente destinando almeno un terzo dell'uranio arricchito per l'utilizzo di tipo medico. A sua volta - hanno ammesso - non esiste conferma che la fatidica soglia del 20% di arricchimento, che separa l'uso pacifico da quello potenzialmente bellico, sia stata effettivamente superata.
Proprio due giorni fa, durante il dibattito fra i candidati alla vicepresidenza, Joe Biden ha detto chiaramente che "non solo l'Iran è ancora lontano dal confezionare una bomba atomica, ma poi non avrebbe comunque un'arma su cui montarla". [...]
Biden ha anche aggiunto che "su questo
tipo di informazione, i servizi segreti americani e quelli israeliani
concordano al cento per cento".
Nel frattempo in Israele stavano aumentando le voci di preoccupazione per un attacco unilaterale, dopo che il capo delle forze armate congiunte americane, Martin Dempsey, ha dichiarato che "non vorrebbe mai rendersi complice di un attacco unilaterale da parte di Israele all'Iran". Parlando chiaramente per conto di Obama, Dempsey aveva aggiunto che "gli USA hanno certamente la capacità militare per rallentare la corsa all'atomica dell'Iran, ma non necessariamente quella di fermarla del tutto".
Traduzione: un paio di bombe possiamo anche tirarle, ma di un'altra guerra con invasione armata non se ne parla nemmeno.
Questa frasi, pronunciate da Dempsey a Londra lo scorso 30 agosto, sembrano aver radicalmente cambiato gli umori in Israele, dove ora si comincia a parlare di tempi molto più lunghi per la "risoluzione" della crisi iraniana.
In ogni caso, conoscendo i personaggi in questione, rimane saggio tenersi pronti ad un improvviso colpo di coda, che nel caso arriverebbe - ovviamente - prima delle elezioni presidenziali. Ovvero, nelle prossime due o tre settimane.
Massimo Mazzucco
Fonte The Real News .
Nel frattempo in Israele stavano aumentando le voci di preoccupazione per un attacco unilaterale, dopo che il capo delle forze armate congiunte americane, Martin Dempsey, ha dichiarato che "non vorrebbe mai rendersi complice di un attacco unilaterale da parte di Israele all'Iran". Parlando chiaramente per conto di Obama, Dempsey aveva aggiunto che "gli USA hanno certamente la capacità militare per rallentare la corsa all'atomica dell'Iran, ma non necessariamente quella di fermarla del tutto".
Traduzione: un paio di bombe possiamo anche tirarle, ma di un'altra guerra con invasione armata non se ne parla nemmeno.
Questa frasi, pronunciate da Dempsey a Londra lo scorso 30 agosto, sembrano aver radicalmente cambiato gli umori in Israele, dove ora si comincia a parlare di tempi molto più lunghi per la "risoluzione" della crisi iraniana.
In ogni caso, conoscendo i personaggi in questione, rimane saggio tenersi pronti ad un improvviso colpo di coda, che nel caso arriverebbe - ovviamente - prima delle elezioni presidenziali. Ovvero, nelle prossime due o tre settimane.
Massimo Mazzucco
Fonte The Real News .
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