Aeronautica militare italiana |
di
Gianni Lannes
Tema
del giorno: la guerra batteriologica, anche se viene passa passare sotto mentite
spoglie. Non a caso, la paura opportunamente inoculata a livello sociale dai media, è la più potente arma di
controllo delle masse usate come cavie.
Attualmente,
la NATO mediante l'aersolchemioterapia bellica coattiva e segreta cosa sta
spruzzando nell'aria che respirano milioni di ignari europei?
Italia: scie chimiche |
Per
la cronaca rimossa e seppellita dall’oblio. Nella primavera del 1995 è stata
resa nota la notizia del contagio di una ricercatrice svizzera a Berna a causa
del virus Ebola. Si trattava del primo caso di contagio in Europa, proprio
mentre era in atto l'epidemia opportunamente diffusa in Africa, ed inizialmente
disseminata nello Zaire. Dalla stessa fonte che ha rivelato il contagio della
ricercatrice - il presidente della società internazionale Travel Medicine - si è
appreso che il laboratorio in cui la donna operava, produceva
vaccini.
Contemporaneamente,
sempre nel 1995, il bollettino settimanale dell'Organizzazione mondiale della
sanità ha comunicato le notizie relative ad un'epidemia causata dal virus Ebola
nel 1992 tra le scimmie di un laboratorio di Siena che produceva vaccini. Dopo
la morte di alcuni degli animali, altri 150 furono abbattuti per timore del
contagio; nei laboratori degli istituti pubblici del Belpaese erano detenute
allora oltre 3 mila scimmie.
A
tutt’oggi nessun governo tricolore e nessuno ministro della prima e seconda
repubblichetta della banane ha fornito spiegazioni di quanto avvenuto nel
laboratorio di Siena dove si sperimentavano vaccini.
Per
la storia dimenticata o ignota, ma documentata. Nel 1967 a Marburg, in Germania,
dai laboratori farmaceutici locali controllati dalla NATO - ove le scimmie
africane erano utilizzate come cavie - si diffuse un'epidemia causata da un
virus, chiamata appunto Marburg, che provocò la morte di almeno cinque
ricercatori.
L’agente
patogeno, denominato Ebola, è stato isolato per la prima volta nel 1967, e si
trasmette per via aerea. Un attacco significativo di Ebola è avvenuto nel 1989 a
Reston, ad appena 15 chilometri da Washington. Il contagio sarebbe stato fermato
da uno speciale reparto batteriologico dell'esercito USA, che allora tenne
rigorosamente segreta la notizia; la vicenda è venuta alla luce grazie allo
scrittore Richard Preston autore del libro "Hot zone" di cui sono state rese
delle anticipazioni da parte del quotidiano "El Pais"; sul caso di Reston
proprio il quotidiano spagnolo ha trovato conferme alle notizie rese note da
Richard Preston, interpellando alti ufficiali della Usamriid (US army medical
research institute of infectious diseases), di Frederick, nel Maryland, il
centro ricerche dell'esercito che si dedica alla guerra
batteriologica.
Di
Ebola sono stati fabbricati in laboratorio tre tipi di microrganismo: il
Marburgo, lo Zaire e il Sudan, così denominate per le aree geografiche in cui
furono mandate in onda; il Marburgo ucciderebbe il 25 per cento dei contagiati,
lo Zaire il 90 e il Sudan il 50 per cento. Il primo attacco di Ebola è avvenuto,
appunto, nel 1967 a Marburgo, in Germania, dove le locali autorità sanitarie
l'avrebbero tenuto segreto. Nei laboratori farmaceutici Behring Works, che
utilizzavano cellule renali di scimmie africane per fabbricare vaccini,
sarebbero morti, prima l'operaio che dava loro da mangiare, poi altre sette
persone. Poi, il caso di Reston. In
questa cittadina ha sede la Hazletyon Research Products, una impresa che importa
scimmie da tutto il mondo per poi rivenderle a laboratori farmaceutici o
istituti di ricerca medica. Come da copione: la Hazletyon si sarebbe rivolta
agli specialisti militari dell'Usamriid.
Nei
tempi correnti le epidemie sono spesso inventate a tavolino dalle autorità
(civili & militari) per compiacere le multinazionali farmaceutiche. che
prontamente sfornano la soluzione a pagamento.
Tratto da: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/10/ebola-il-virus-fabbricato-in-laboratorio.html