Marco Cedolin
In un paese serio, magari governato
dalla politica e non dalle banche, dopo avere preso atto dei
devastanti danni alla salute causati alla popolazione di Taranto,
oltre che agli operai, dal cancrificio dell'Ilva, le autorità si
sarebbero mosse immediatamente, attraverso una serie di passi logici
di fatto irrinunciabili.
Avrebbero preso per le orecchie la
famiglia Riva (quella che regalava milioni a Bersani e ad altri
intrallazzatori politici per avere il diritto di distribuire cancro a
profusione) intimandole di chiudere immediatamente gli impianti e
procedere a proprie spese a tutte le bonifiche necessarie,
permettendone la riapertura solamente quando gli impianti fossero
stati realmente a norma. Avrebbe preteso che tutti gli operai (non
solo quelli di Taranto ma anche delle altre sedi che dalla produzione
di Taranto dipendono) venissero lasciati a casa, regolarmente
stipendiati dalla famiglia Riva, fino al momento del loro rientro in
azienda.....
E nel caso la stessa famiglia Riva,
dopo avere accumulato per anni ed anni, con l'aiuto dello stato,
profitti miliardari, si fosse rifiutata di adempiere al proprio
dovere, avrebbe proceduto all'esproprio coatto degli impianti,
facendosi carico in prima persona dei salari degli operai, della
bonifica e della riapertura o riconversione ad altro uso degli
impianti stessi.
Non avendo invece l'Italia neppure la
parvenza di un paese serio, non esistendo la politica ma solamente
camerieri prezzolati stipendiati dalla stessa famiglia Riva e
mancando un governo legittimo, sostituito dal regime dei banchieri,
le cose sono andate molto diversamente.
Si é preferito tergiversare per lungo
tempo in un braccio di ferro fra istituzioni, con il sottofondo della
guerra fra poveri, per poi arrivare ad un decreto, firmato da Mario
Monti, disceso per l'occasione dall'Olimpo, che magicamente risolverebbe
ogni cosa.
Per decreto l'Ilva continuerà a
lavorare come prima, ma i suoi miasmi tossici non avveleranno più
nessuno. Il territorio verrà bonificato come per incanto (in gran
parte con i soldi dei contribuenti) mentre nel frattempo le ciminiere
continueranno a dispensare veleni, la famiglia Riva a lucrare miliardi, gli operai a
lavorare in un ambiente malsano nel quale però non si ammaleranno più e forse un giorno verrà perfino
presa in considerazione l'ipotesi di mettere gli impianti a norma, o
meglio di adeguare la norma alle emissioni degli impianti.
Dopo avere eliminato il problema dei
suicidi, semplicemente facendoli scomparire dalle pagine dei
giornali, Monti ha dunque deciso di renderci partecipi di un nuovo
miracolo. In barba a tutti i miliardi dissipati negli anni per la
ricerca oncologica, sarebbe bastato un decreto per sconfiggere il
cancro e un usuraio per avere successo laddove finora hanno fallito
migliaia di medici. Per fortuna almeno un "cervello",
anziché fuggire all'estero è tornato qui a lavorare per il nostro
bene e non sembra avere alcuna intezione di andarsene.
Tratto da: http://ilcorrosivo.blogspot.it/2012/11/ilva-un-futuro-di-salute-per-decreto.html