non dovremmo temere ciò che non conosciamo, ma ciò che riteniamo vero ed invece non lo è
sabato 17 marzo 2012
♥ Crescere significa anche comprendere e comprendersi ღ
Nel quotidiano vissuto può capitare di avere tante buone intenzioni ma poi all'atto pratico, scoprire amaramente di non riuscire a metterle in atto, e magari proprio con le persone con cui invece più avremmo voluto.
Le ragioni sono molteplici.
A volte si è obbligati a fare delle scelte dolorose ma necessarie, dando la priorità NON a chi amiamo, ma a ciò che è necessario fare per il benessere della collettività.
Altre volte invece capitano eventi che ci scoprono essere dei paurosi egocentrici, talvolta addirittura ipocriti, ma che non si rendono conto di esserlo.
E si punta il dito contro terzi.
Altre volte invece siamo tutte e due le cose o anche peggio.
Questo fenomeno non riguarda solo il singolo individuo ma tutti noi.
Ciò che importa è almeno rendersene conto.
Nel momento in cui si comprende la verità su noi stessi, qualunque essa sia, per quanto possa essere dolorosa, si conoscono anche i propri limiti e difetti caratteriali.
E come dissi a suo tempo, il modo migliore per superare i propri limiti e difetti caratteriali è proprio rendersi conto di averli.
E' come per un qualsiasi problema: prenderne realmente atto, è il primo passo per risolverlo.
Questo concetto vale per tutti noi.
Anche per le persone apparentemente più perfette.
Nel mondo materiale niente è perfetto.
Ma si può migliorare.
Le crisi, di qualsiasi origine siano, naturali, o artificialmente indotte da chi intende specularci, svolgono comunque una funzione importante: ci consentono, nel tentativo di superarle, in questa miracolosa esperienza che è il vivere da essere umano, forma di vita organica autocosciente, di prendere coscienza di noi stessi e di ciò che non va in noi, di ciò che ci separa dall'essere davvero noi stessi, consentendoci così di comprendere, quali modifiche apportare per evolverci senza ferirci o ferire... anche se un pò di male, per quanto lo si voglia risparmiare a noi stessi e al prossimo, purtroppo alla fine ce lo si fa sempre.
Ma è normale. Infatti è proprio dal dolore che si impara.
Le ragioni sono molteplici.
A volte si è obbligati a fare delle scelte dolorose ma necessarie, dando la priorità NON a chi amiamo, ma a ciò che è necessario fare per il benessere della collettività.
Altre volte invece capitano eventi che ci scoprono essere dei paurosi egocentrici, talvolta addirittura ipocriti, ma che non si rendono conto di esserlo.
E si punta il dito contro terzi.
Altre volte invece siamo tutte e due le cose o anche peggio.
Questo fenomeno non riguarda solo il singolo individuo ma tutti noi.
Ciò che importa è almeno rendersene conto.
Nel momento in cui si comprende la verità su noi stessi, qualunque essa sia, per quanto possa essere dolorosa, si conoscono anche i propri limiti e difetti caratteriali.
E come dissi a suo tempo, il modo migliore per superare i propri limiti e difetti caratteriali è proprio rendersi conto di averli.
E' come per un qualsiasi problema: prenderne realmente atto, è il primo passo per risolverlo.
Questo concetto vale per tutti noi.
Anche per le persone apparentemente più perfette.
Nel mondo materiale niente è perfetto.
Ma si può migliorare.
Le crisi, di qualsiasi origine siano, naturali, o artificialmente indotte da chi intende specularci, svolgono comunque una funzione importante: ci consentono, nel tentativo di superarle, in questa miracolosa esperienza che è il vivere da essere umano, forma di vita organica autocosciente, di prendere coscienza di noi stessi e di ciò che non va in noi, di ciò che ci separa dall'essere davvero noi stessi, consentendoci così di comprendere, quali modifiche apportare per evolverci senza ferirci o ferire... anche se un pò di male, per quanto lo si voglia risparmiare a noi stessi e al prossimo, purtroppo alla fine ce lo si fa sempre.
Ma è normale. Infatti è proprio dal dolore che si impara.
Come?
Semplicemente comprendendo la lezione che il dolore stesso ci impartisce (A volte ci vuole molto tempo) e poi perdonando.
Chi?
Non solo chi, a torto o ragione, ci ha fatto soffrire, ma anche la persona più difficile da perdonare quando si comprende che non è perfetta come credevamo:
noi stessi.
Un Abbraccio e tanti Auguri a tutti di un meraviglioso 2012
Adam Kadmon
Tratto da: http://777babylon777.blogspot.it/2011/12/crescere-significa-anche-comprendere-e.html
Iscriviti a:
Post (Atom)