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lunedì 4 luglio 2011

Scie chimiche: il rimpallo delle responsabilità

L' A.R.P.A. scordata

Comunicato stampa del Comitato stop scie Firenze del 30 giugno 2011E'
lodevole la tenacia dei Fiorentini che hanno deciso di protestare
dinanzi alla sede dell'A.R.P.A.T., esigendo risposte chiare e tempestive
sulla geo-ingegneria. Purtroppo è il solito rimpallo delle
responsabilità: le competenze non sono dell'A.R.P.A., ma dell'E.N.A.C.,
al centro, in questi giorni, di uno scandalo per
una brutta storia di tangenti. No, non è l'E.N.A.C. responsabile, ma il
Ministero dell'ambiente, anzi il Ministero della "difesa" che demanda
ogni chiarimento all'A.R.P.A. che si appella al N.O.E. dei Carabinieri i
quali aspettano il benestare della magistratura... 'Todos caballeros'.
Lo scaricabarile sembra la creazione del moto perpetuo. Ciò succede
anche al di fuori dell'Italia, poiché la questione "scie chimiche" è
occultata da un muro spesso di omertà e di negazione, un muro in cui
bisognerà, in un modo o in un altro aprire una breccia.[ VIDEO: Scie chimiche: il rimpallo delle responsabilità ] FIRENZE Il
29 giugno 2011 alle 15.00, un gruppo di cittadini ha partecipato ad un
presidio di protesta davanti alla sede regionale dell'A.R.P.A.T.
(Agenzia regionale per la "protezione" dell'ambiente Toscana) di via
Porpora, per denunciare l'immobilismo dell'Agenzia sulla questione delle
cosiddette "scie chimiche". Numerosi sono stati gli esposti di
comitati e cittadini negli anni passati all'A.R.P.A.T., che si è decisa a
rispondere solo lo scorso aprile. E' stata, però, una risposta
completamente insufficiente, parziale e fuorviante, basata su materiale
di dubbia scientificità, raccolto da Internet e senza alcuntipo di
analisi di campioni (vedi sulla questione anche Scie chimiche: le
preoccupazioni dei Toscani e le risposte dell'A.R.P.A.T.).E'
stato un responso che il Comitato Stop Scie Firenze, uno dei gruppi
organizzatori del presidio, ha già contestato in una lettera diretta
all' A.R.P.A.T. e ad altri organismi interessati ( LINK).
Nei vari esposti si chiedeva di eseguire analisi di acqua, suolo ed
aria al fine di rilevare la presenza di alcuni elementi dannosi per la
salute (es. bario, alluminio, polimeri...). Molte analisi condotte
privatamente hanno rilevato la presenza in percentuali altissime e
ingiustificate di alcuni di questi elementi (bario ed alluminio),
presenza che ormai in tante parti del mondo si associa alle emissioni
deliberate da parte di velivoli non meglio identificati, emissioni
meglio note come SCIE CHIMICHE.Sulle scie chimiche solo in
Italia dal 2003 ad oggi sono state presentate 13 interrogazioni
parlamentari, di fatto cadute nel vuoto. Anche in Toscana è venuta alla
luce nel gennaio 2011 la questione del bario, nel caso che ha riguardato
l'acquedotto di Quarrata, dove ne sono state rilevate altissime
concentrazioni, senza individuare la fonte di inquinamento, almeno
stando a quanto affermano le autorità. I manifestanti con
cartelli, foto e volantini si sono piazzati davanti alla sede regionale.
Una delegazione è entrata nella sede per chiedere di conferire con il
direttore generale o con qualche altro responsabile di rilievo
dell'Agenzia. Sia il direttore sia altri responsabili non erano
disponibili, così i manifestanti hanno potuto incontrare l'addetto
stampa dell'A.R.P.A.T. che si è impegnato a riportare le richieste del
Comitato ai responsabili.

NOTIZIARIO: http://www.youtube.com/watch?v=ib--W3KppnE

Il progetto RFMP VRTPE e le attività di aerosol clandestine

La dispersione nell'atmosfera di metalli elettroconduttivi ed igroscopici, soprattutto il bario, si lega ad un sistema integrato che implica l'uso di aerei AWACS, di satelliti in orbita geostazionaria e di radar VLF ed ELF a terra. Gli AWACS sono dotati, dal 2003, grazie ad un contratto con la società MITRE, di sofisticate apparecchiature elettroniche che consentono di riprodurre il territorio in modalità tridimensionale. Ci riferiamo al Progetto RFMP, un programma appunto basato sulla connessione tra diffusione di sali di bario e specifiche esigenze legate alle comunicazioni radar e satellitari di ultima generazione, atte alla scansione e mappatura elettronica di intere regioni a fini strategici.Il progetto della Marina militare statunitense RFMP, ovvero "Pianificatore delle frequenze radio di missione", è il nome di sistema dato ad un gruppo di programmi informatici. Uno dei sottoprogrammi, nell'ambito di tale sistema, è il VRTPE che consente di osservare su un monitor il campo di battaglia in una configurazione tridimensionale. Il sistema RFMP dipende dai satelliti per ricavare e caricare le immagini del terreno di combattimento, per poi combinarle con l'immagine ripresa a terra, producendo così rappresentazioni tridimensionali. Il sistema RFMP funziona adeguatamente solo sull'acqua e lungo le linee di costa, ma non sulle masse terrestri, perché il radar per operare al meglio, ha bisogno di condizioni atmosferiche particolari. I militari hanno risolto questo problema, impiegando squadriglie di aerei che rilasciano nell'atmosfera una miscela di sali di bario, così da creare un canale per le frequenze radio. Ciò produce un ambiente adatto alla trasmissione di onde radio per il sistema RFMP/VRTPE.
https://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.tanker-enemy.tv%2Frfmp-vrtpe-project.htm&h=wAQByK9MZ