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martedì 27 giugno 2023

La Piramide Di Nizza, Il Simbolo Emblematico Dell’antica Civiltà Dei Nativi Europei.

L’antica storia d’Europa rappresenta le radici dei suoi popoli. Tuttavia sembra che sia sistematicamente dimenticata a favore della cultura romano-cristiana. Il caso emblematico della piramide di Nizza in Francia, distrutta come altri monumenti evidentemente “scomodi” del passato europeo. Antiche Civiltà, il luogo comune
La storia insegnata sui banchi di scuola e proposta dai media mostra la civiltà Egizia come la cultura più antica che si sia affacciata sul Mediterraneo. Il luogo comune dell’immaginario collettivo è categorico. Contempla Faraoni vestiti di sontuosi abiti dorati e templi magnifici che si ergono con la loro storia sul suolo nordafricano, mentre si intravedono orde di barbari rivestiti di pelli popolare il continente europeo. Sempre secondo questo luogo comune spettò, molti secoli più tardi, all’Impero romano creare una vera forma di civiltà in Europa ed espanderla in tutti i paesi limitrofi. Fu poi la rivoluzione cristiana a passare il testimone dall’Impero a Costantino che avrebbe gettato le basi della civiltà occidentale e purtroppo anche delle sue sanguinose colonizzazioni, ispirate alla Discovery Doctrine promulgata della Chiesa del ‘400. Inizia la scoperta e lo studio scientifico delle Piramidi Europee Nel 2006 sono state scoperte, in Bosnia vicino alla cittadina di Visoko, una serie di piramidi di varia grandezza. A seguito di accanite contestazioni che le ravvisavano solo come formazioni naturali, il materiale che ricopre una delle strutture è stato portato all’università bosniaca di Zenica. Gli esami hanno rivelato trattarsi di cemento più performante di quello oggi conosciuto e quindi di origine inevitabilmente artificiale. Il Politecnico di Torino su richiesta della Ecospirituality Foundation ha esaminato il materiale confermando l’analisi fatta in precedenza. Stupisce che i detrattori della loro esistenza non abbiano mai eseguito un simile esame La conferma dei due laboratori porta a stabilire che la struttura della piramide è inequivocabilmente di natura artificiale e non si tratta di una formazione naturale di sedimenti dovuti a fenomeni geologici. Vista la possibilità di condurre un esame del genere, perché mai i detrattori della veridicità delle piramidi di Visoko non hanno mai eseguito un esame di laboratorio tanto semplice e rivelatore?
La scomparsa della grande piramide di Nizza Della grande piramide di Nizza che si trovava nei pressi della cittadina di Saint-André, a nord-est della città della Costa Azzurra, non ci è rimasto più nulla sebbene sino agli anni ’70 si ergesse maestosa a testimoniare antiche vicende e conoscenze spirituali e scientifiche. La piramide di Nizza poteva essere considerata una delle più grandi piramidi rinvenute sul continente europeo. Un simbolo emblematico dell’antica civiltà dei Nativi europei. Quale nazione potrebbe avere interesse a distruggere un monumento di tale importanza? A meno che ci fosse l’intenzione di rifiutare un collegamento storico e ideologico con la cultura che ha provveduto alla sua costruzione. Realizzata con la posa di pietre a secco, alta più di 50-60 metri e lunga circa 200 metri, la piramide presentava una evidente similitudine con altre piramidi europee, come quella di Barnenez in Bretagna e quelle di Güímar sull’Isola di Tenerife nelle Canarie. Alla sommità della piramide era stato edificato un grande dolmen, a testimonianza del legame con i monumenti megalitici presenti su tutti i continenti. La sua costruzione potrebbe essere collocata intorno al 4000-3500 a.C., l’epoca a cui si fanno risalire anche le altre citate piramidi europee. La stessa epoca in cui i Pelasgi, conosciuti anche come i “popoli del mare”, si stabilivano in Europa abbandonando le terre fertili nel bacino dell’attuale Mar Nero invase progressivamente dalle acque del Mediterraneo.
La strada carrabile costruita per consentire ai camion di portare via il materiale dalla piramide. Nonostante la sua importanza, alla fine degli anni ’70, inspiegabilmente le autorità locali hanno decretato che la piramide dovesse venire completamente rasa al suolo per fare posto a un raccordo autostradale a Est della città di Nizza. Del resto, già da tempo, la sua sommità risultava essere smantellata per via dell’asporto del materiale con cui era costruita come se si trattasse di una cava di pietrisco di facile reperimento. Era stata persino costruita sui suoi fianchi una strada carrabile per consentire ai camion di portare via il materiale. Fra qualche decennio, scomparsi coloro che sono stati testimoni della sua presenza, di questa importante opera non se ne saprà più nulla e con tutta probabilità, come è accaduto per altri monumenti, simbolo della cultura ancestrale degli europei, il ricordo rimarrà solo nella leggenda e verrà considerata tale. Ancora una volta si perpetuerà l’idea che sul continente europeo siano vissuti solamente dei barbari ignoranti e predoni, incapaci di sviluppare una vera civiltà. Rimangono a testimoniare la sua imponente dimensione le fotografie eseguite da scrupolosi osservatori poco prima che venisse demolita. A cui si aggiungono inoltre, con ampia descrizione della struttura della piramide di Nizza, autori dell’800, come Christian Bouquet, e del ‘900, come Bonaventure Salvetti, Roger Cheneveau e Henri Broch.
Questo è ciò che è rimasto della piramide di Nizza. Visto su: https://www.ilsapere.org/la-piramide-di-nizza-il-simbolo-emblematico-dellantica-civilta-dei-nativi-europei/