E’ fatta: il governo tedesco sta mettendo in atto l’uscita dall’euro. Uscita “furtiva”, come la definisce François Asselineau, economista, alto funzionario BCE, presidente della Union Populaire Républicaine. Non solo: hanno deciso di passare all’azione dopo le elezioni italiane, e contro l’Italia “sovranista”.
L’idea infatti corre da mesi in Germania, e ne discutono in tv e sui giornali gli “economisti da talk show”, con toni ogni giorno più freneticamente nazionalistici, e anti-italiani, perché è l’Italia che hanno di mira. Il punto è che essi ripetono ai tedeschi che la Germania “ha prestato” all’Italia centinaia di miliardi, come dimostra la crescente cifra del Target 2 presso la banca centrale europea, e li ha prestati “allo scoperto”, senza che gli italiani dessero “dei collaterali di garanzia” in deposito, e senza “pagare gli interessi”.
Ora, tutto ciò è assolutamente falso. Diciamo per fare un esempio elementare. Quando un italiano compra una BMW, ovviamente la paga facendo un bonifico bancario. Questo finisce per risultare alla BCE come un “attivo” tedesco e un “passivo” italiano nel Target 2, la speciale (e idiota) contabilità tecnica BCE. Ma l’italiano ha versato il corrispettivo, mica se l’è fatto anticipare dalla Bundesbank. I tedeschi continuano a dire che “gli dobbiamo” (un’altra volta!) quelle centinaia di miliardi: che riflettono l’enorme surplus tedesco verso i paesi membri, essendo grandi esportatori e piccoli importatori.
Se volete capire cosa è il Target 2, vi consiglio di leggere la spiegazione sul sito (tedesco, ma sensato) qui:
https://www.nachdenkseiten.de/?p=45529, magari aiutandovi con il traduttore automatico. Mi limito a riportare l’essenziale:
“Se Massimo (l’italiano) trasferisce denaro a Bjorn (tramite banca), questo non è un prestito. Per le banche commerciali , non fa differenza se il trasferimento ora va a una banca tedesca o italiana. E naturalmente la Banca d’Italia non ha concesso alla Bundesbank alcun “scoperto pubblico”, come ama dire Hans-Werner Sinn, e con un “trasferimento del rischio”, che Thomas Mayer crede di riconoscere. Ciò perché, naturalmente, una banca commerciale consente il trasferimento solo se l’account è coperto,indipendentemente dal fatto che il trasferimento sia nazionale o internazionale”.
Passi finché queste rimanevano discussioni tra economisti da talk show, ancorché di gran peso, come i citati Sinn e Mayer. Il fatto grave e decisivo,è che adesso questa tesi è stata fatta propria dal Consiglio Economico della CDU, ossia il partito al potere, di Angela Merkel. E questo Consiglio (Wirtschaftsrat ), in due testi ufficiali, ha istruito il governo delle soluzioni da prendere: essenzialmente, pretendere d’ora in poi che ogni versamento alla Germania proveniente dagli altri paesi, venga “collateralizzato”. Ossia che il paesi “debitore” depositi in oro o in titoli del debito pubblico, ai tedeschi, come “garanzia” e collaterale.
Gli effetti sul commercio intra-europeo sarebbero, ovviamente, esplosivi. L’Italia dovrebbe pagare in oro – che la Germania potrebbe sequestrare – le sue importazioni dalla Germania. O pagare in BOt e BTP: ma che la Germania valuterebbe come deprezzati. Di fatto questo creerebbe immediatamente “un corso di mercati variabili tra gli euro emessi dalle differenti banche nazionali della zona. Ciò ucciderebbe l’euro” come moneta comune, dice Asselineau.
Ovviamente infartuerebbbe anche l’economia italiana. Di colpo ci troveremmo a dove pagare in oro le Bmw, tutte le altre merci, il gas russo che arriva dalla Germania, e così via: dovremmo sopravvivere in autarchia di colpo, senza preparazione, e privati delle forze di base di un’industria nazionale, delle quali ci hanno privati i governi europeisti svenditori delle aziende IRI. Anche i privati ci si mettono: per esempio quasi non siamo più produttori di auto nazionali e dopo la morte di Marchionne, gli Elkann stanno per vendere la Fiat agli stranieri. Ciò dovrebbe far considerare il disastro che porterebbe, quando tedeschi attueranno il loro piano, per esempio la chiusura dell’ILVA: l’acciaio che produciamo in proprio dovremmo importarlo dall’estero a prezzi enormi O il danno che produrrà la non realizzazione del TAP, che ci alimenterebbe di gas indipendentemente dalle forniture germaniche.
Ma vediamo i due documenti in cui il Wirtschaftsrat dà le direttive per l’uscita furtiva dall’euro.
Il primo è a firma di Wolfgang Steiger, direttore del Consiglio suddetto. Il passo centrale:
“…è urgente limitare, o disporre di un collaterale di garanzia (un pegno) sui saldi del Target,che sono in crescita ed aumentati di circa 54 miliardi di euro solo nel mese di maggio [2018] e stanno per toccare i mille miliardi di euro. Da sola, questo aumento è il triplo degli introiti totali della fiscalità di solidarietà del 2017 e quattro volte e mezzo della spesa pubblica prevista per estendere la banda larga in Germania”.
E attenzione a quel che segue: “La Germania finanza così la fuga di capitali italiani, ciò che non è un dettaglio tecnico: si tratta di prestiti non garantiti, senza interessi e non rimborsabili, che abbiamo fatto a paesi con solvibilità minore”.
Con le sue stesse parole, Steiger tradisce la verità: i passivi italiani sul Target 2 non sono prestiti. Infatti sono “senza interesse” e “non rimborsabili”: e non si è mai visto che un creditore faccia a un debitore un prestito, senza fargli pagare interessi e senza stabilire una data per la restituzione della somma.
Ma è chiaro che Steiger ha di mira l’Italia (che non è il solo “debitore” sul Target 2: anche tutti gli altri paesi, Francia compreso, sono importatori dalla Germania), e lo dimostra nel secondo documento: questo, pubblicato sulla rivista del Consiglio (WirtschaftWoke) il 9 agosto 2018, e intitolato
Disinnescare la bomba ad orologeria dei Target”
Il passo centrale recita:
“In modo intenzionale, certi politici italiani gettano sempre più benzina nel fuoco, sottolineando costantemente i vantaggi dell’introduzione di una moneta parallela. Questi partecipanti politici italiani sono convinti che una possibile uscita sarà non tanto un problema per l’Italia, quanto per la Germania. Come ha indicato il presidente della Commissione Bilancio del parlamento italiano, Claudio Borghi, “ciò spingerebbe la Germania nell’abisso, perché dopotutto è il paese che più ha investito nel sistema eur …Wolfgang Steiger, segretario del Consiglio economico della CDU, esige l’intervento del governo federale”.
Vediamo qual è la proposta degli economisti del partito alla Merkel:
“L’eurosistema consente ai suoi membri di finanziare scoperti bancari illimitati [menzogna!] per una durata indeterminata e a costo nullo. Il Target è “la carta di credito degli stati indebitati”, [la “American Express Oro” che noi tedeschi diamo a questi straccioni avidissimi]. Esattamente come il quantitative easing [della BCE], il sistema Target è una redistribuzione forzata tra i paesi della zona euro, che è democraticamente ingiustificata.
Ecco la soluzione:
“La Bundesbank non può esigere il rimborso dei crediti accumulati fino ad oggi [bontà sua, ndr]- I politici tedeschi devono però con tutta urgenza vegliare che questa montagna di crediti – che rappresentano oltre la metà degli eccedenti commerciali tedeschi accumulati – non continuino a gonfiarsi”.
Come? Steiger propone due misure:
“La più debole sarebbe di usare non soltanto la chiave della ripartizione dei paesi della zona euro nel riparto dei benefici della banca centrale non soltanto effettati dalla BCE, ma di includervi anche i saldi. Paesi membri creditori sul Target devono ricevere più considerazione dei paesi che hanno debiti”.
Ma ecco la soluzione che Steiger preferisce e consiglia:
“La soluzione più coerente sarebbe invece di congelare i saldi attuali e introdurre un nuovo sistema, Target 3: i crediti devono essere regolarmente compensati da garanzie come oro o dei titoli pubblici”.
Questo Target 3 è “l’uscita furtiva” della Germania dall’euro senza dichiararla. La Bundesbank può attuarla in qualunque momento senza passare per la BCE: crea una copia del Target 2 modificata, Target 3, che le permette di recuperare il collaterale e di bloccare i trasferimenti transfrontalieri per i quali ritiene necessario un collaterale e per cui tale collaterale non venisse fornito”, Insomma, vuoi una BMW? Deposita prima oro o titoli BTP”.
LE conseguenze gigantesche di questa decisione non sono completamente presenti al povero giornalista. Dico solo che i tedeschi lo faranno, per primi. Contro di noi, anche se questo ovviamente destabilizzerà ancor più le economie di Spagna, Portogallo, Francia soprattutto: ma la permanenza al potere di un individuo come Macron garantisce che non ci sarà alcuna alleanza dei paesi dell’eurozona contro il folle progetto germanico.
Attenzione perché la Germania si sta preparando – come sempre – non a chiacchiere come da noi, ma concretamente e seriamente. E con la silenziosa unità d’intenti fra maggioranza e opposizione che noi nemmeno possiamo sognarci nel delirio, essendo l’opposizione anti-nazionale e composta di traditori che non aspettano altro di godere che “i mercati ci puniscano” per aver votato . Gli incontri della Merkel con Putin configurano accordi bilaterali in sfida all’egemonia USA e centrati sul NortStream 2, a dispetto delle proteste “europee” e della NATO, peraltro entrambe in sgretolamento.
La nuova “indipendenza” tedesca deve necessariamente dotarsi di una forza militare, essenzialmente non per difendersi da Mosca, ma per segnare l’autonomia dagli USA e se del caso, venire a prendersi l’oro del “debitore” italiano in Bankitalia.
Infatti la Germania – che è già grande esportatore di armi – sta progettando di fornirsi della bomba atomica (può farsela in poche settimane, avendo le centrali e tutto il knowhow
e di reintrodurre la leva obbligatoria:
“La presenza dell’esercito nelle scuole, nelle università e perfino negli asili è sempre più pressante. Almeno due volte l’anno tutte le città tedesche sono tappezzate di manifesti” per l’arruolamento, mi scrivono gli amici del sito DeutscheVita.
Confrontiamo la notizia con questa:
Silvio Berlusconi, con Matteo Renzi fonderà Viva l’Italia
Qui, finisce che gli ultimi sostenitori dell’euro rimasti, e gli ultimi fedeli all’europeismo, saranno proprio gli italiani.
TRATTO DA: https://www.maurizioblondet.it/cosi-berlino-ci-espellera-dallleuro/