Gli sprechi insensati di cui i politici si fanno artefici sono ormai sempre più palesi agli occhi di tutti e, nonostante questi fatti scandalosi siano raccontati quotidianamente ormai da tutti i media, essi continuano ad andare avanti nella completa indifferenza. Tutto questo appare decisamente strano se si pensa che ogni cittadino comune, in presenza di prove così schiaccianti, finirebbe sotto processo.
Da alcuni anni ho la possibilità di avere contatti diretti col mondo del Vaticano e delle più alte sfere politiche: i meccanismi che nascono all’interno di questi ambiti darebbero una spiegazione purtroppo ragionevole a questo comportamento di indifferenza di cui ho detto poc’anzi: secondo le mie conoscenze infatti costoro partecipano - a cadenze regolari ed in particolari condizioni e congiunture astronomiche - a riti energetici occultisti che mirano a tenere sotto controllo le energie delle masse, abbassandole per indurle a subire lo sfruttamento senza agire. Non sono gli unici. Sebbene ciò non accada in tutti gli Stati, purtroppo i Paesi più potenti del mondo, tra cui quelli del G8, fanno la stessa cosa. È come una rete mondiale in grado di creare le crisi in cui versano le popolazioni e di lanciarle come piaghe anche su quegli Stati non allineati con i loro interessi. Il meccanismo ha molto a che vedere con quello massonico, mafioso e delle lobby economiche e finanziarie.
Se ognuno di noi riflettesse si renderebbe infatti conto di come sia l’Uomo stesso a creare la sua apocalisse attraverso immagini-simbolo sapientemente veicolate, attraverso media pilotati dall’alto, che insistono in certi periodi piuttosto che altri su determinate catastrofi per alimentare nella gente il senso di impotenza di fronte agli eventi, inducendo quei malumori e nervosismi che poi sfogano in suicidi, stragi ed omicidi.
L’Uomo tende a trovarsi da solo le prove delle sue stesse profezie ed è quindi così che riesce a farle avverare: ecco, ad esempio, come accade che tutti i segnali predetti sul 2012 stiano trovando conferma. Niente è a caso e vi è sempre una mano a porre in essere le cose: se questa mano riesce a far credere ciò che desidera scoraggiando le energie delle persone, arriviamo al presente.
Ciao cari Amici e Amiche, come alcuni di Voi hanno saputo, io con altri rappresentanti PACIFISTI e non rivoluzionari di Gaetano Ferrieri, siamo riusciti ad entrare in Parlamento. Ebbene, dopo che ci hanno accompagnati, NON ci hanno fatto minimamente parlare! Che senso ha avuto? Ma ho potuto osservare coi miei occhi, i nostri governanti cosa combinano. La maggior parte era su Facebook, altri giocavano a Poker con gli IPad, e altri sdraiati che se la contavano. Tutto questo mentre uno di loro parlava al microfono! Oltretutto ci hanno fatto entrare dopo il voto che avrebbe portato all'arresto di Milanese. Non molliamo,Vi prego! Facciamolo per l'Amico Gaetano che da 111giorni sciopera per la fame. Un Abbraccio di Cuore a Tutti.
Rappresentazione artistica del satellite Uars (fonte: NASA)
ROMA - I frammenti del vecchio satellite della Nasa che domani si distruggera' a contatto con l'atmosfera potrebbero cadere sulle regioni del nord d'Italia.Allo stato delle simulazioni e' questa la previsione degli scienziati che stanno analizzando la traiettoria del satellite. La zona di caduta individuata e' un'area di 200 chilometri che sara' via via ristretta con il passare delle ore.L'area di caduta dei frammenti individuata comprende Val d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli, Liguria ed Emilia Romagna e potra' essere definita con certezza solo tra un'ora e 40 minuti prima dell'impatto al suolo.Allo stato non e' neanche possibile stabilire che tipologia dei 26 frammenti previsti potrebbe abbattersi sul nostro territorio: si tratta di pezzi, ha spiegato il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, che vanno da 158 chili a sei etti.Allo stato delle simulazioni la probabilita' che un frammento colpisca il nostro Paese e' dello 0,9%. Due al momento le traiettorie di caduta individuate: una che taglia tutto il nord Italia e l'altra che invece interesserebbe solo il nord-ovest.I pezzi del satellite della Nasa potrebbero cadere sull'Italia tra le 19.15 di venerdi' e le 5 di sabato. E' questa la 'fascia' di allarme individuata dagli scienziati che hanno partecipato questa mattina al Comitato operativo della Protezione civile. In particolare al momento sono due le possibili finestre di caduta: la prima tra le 21.25 e le 22.03 del 23 e la seconda tra le 3.34 e le 4.12 del 24.Secondo le previsioni della Nasa almeno 26 frammenti potenzialmente pericolosi potrebbero disperdersi nel raggio di circa 600 chilometri. Il rischio che possano esserci danni per gli esseri umani è pari a 1 su 3.200.Grande quanto un autobus, il satellite era in orbita da 20 anni per raccogliere dati sulla fascia di ozono che protegge la Terra dai raggi ultravioletti. La sua caduta è probabilmente la conseguenza dell'impatto con i detriti di un altro satellite, avvenuto pochi anni fa. GABRIELLI: NO EVACUAZIONE MA MISURE DI AUTOPROTEZIONE - Non ci sara' nessuna evacuazione dei cittadini che abitano nelle zone del nord Italia che potrebbero essere interessate dalla caduta dei frammenti del vecchio satellite della Nasa, prevista per domani, ''anche perche' dovremmo evacuare 20 milioni di persone''. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, al termine del Comitato operativo della Protezione civile per fare il punto sulla situazione e mettere in atto gli interventi necessari. ''Ci troviamo di fronte a un evento - ha spiegato Gabrielli - di cui non c'e' letteratura perche' la stragrande maggioranza di questi frammenti cade in mare o in zone deserte. Dunque stiamo cercando di mettere in piedi per la prima volta un sistema di autoprotezione che passa innanzitutto per una informazione trasparente, chiara e tempestiva''. Al momento, ha spiegato Gabrielli, i suggerimenti che vengono dati alla popolazione sono di evitare i luoghi aperti nelle finestre di caduta e di evitare i piani alti degli edifici e di porsi sotto le architravi o nelle zone ad angolo delle proprie case e non al centro dei solai. Gabrielli ha assicurato che tutte le misure necessarie verranno approntate nelle prossime ore e che in ogni caso quel che e' fondamentale e' l'informazione ai cittadini, proprio per l'impossibilita' di prevedere una evacuazione di massa. ''Mai come in questa situazione gli organi di informazione diventano strutture di Protezione civile con una grande responsabilita' ''. Informare tempestivamente, ha aggiunto il capo del Dipartimento, ''non e' sinonimo di allarmismo: il nostro dovere e' di consentire alla gente di essere adeguatamente e correttamente informata''. Per questo tutte le informazioni necessarie saranno pubblicate sul sito della Protezione Civile (www.protezionecivile.it), compresi i bollettini di aggiornamento della situazione previsti ogni due ore. E' inoltre attivo un Contact center dove i cittadini potranno chiamare per segnalare particolari situazioni. Gabrielli ha annunciato inoltre che in ogni singola regione verra' costituito un gruppo di coordinamento per le attivita' di Protezione civile e di allertamento, sia della popolazione sia per quanto riguarda i siti strategici.
L'Islanda è fuori dal Fondo monetario internazionale.
La Nazione-isola del Nord Europa si sta riprendendo dalla crisi economica indotta dal monetarismo usuraio internazionale e lo sta facendo in modo del tutto opposto a quello che viene generalmente propagandato come inevitabile. Niente salvataggi da parte di Bce, Fmi o Banca Mondiale, niente cessione della propria sovranità a nazioni straniere, ma piuttosto un percorso di riappropriazione dei diritti e della partecipazione, e un coinvolgimento dell’opinione pubblica nazionale tra le più alte d’Occidente.
Anzi, dopo circa tre anni di aut aut rigettati dal popolo islandese attraverso un referendum e una Assemblea Costituente, il Fondo Monetario Internazionale e l’Islanda hanno preso strade diverse.
In tempi di presunti salvataggi nazionali portati avanti con ricette neoliberiste, di annullamenti di sovranità monetarie nazionali e di politiche di tagli violenti alle strutture amministrative, sociali ed economiche dei singoli Stati, lo stato islandese ha deciso di proseguire fermamente nella strada intrapresa oltre un anno fa, attraverso un imponente consenso dell’opinione pubblica nazionale, generalmente formata ed informata su temi così delicati e importanti.
Come riportato da diversi servizi della tv pubblica islandese Ruv, l’Fmi, portato a termine la sua sesta revisione dell’economia nazionale islandese a Washington, non proseguirà con altri “rapporti” o “consigli” pertinenti l’isola dell’Atlantico. L’Fmi conclude quindi le operazioni in Islanda, e la lascia.
Il Primo Ministro islandese Johanna Siguroardottir ha annunciato la partenza dei funzionari in una conferenza stampa nella cittadina di Iono nei giorni scorsi, aggiungendo che la ricostruzione economica islandese è sulla retta via, con miglioramenti in corso e risultati ottenuti prima del previsto. Ha inoltre detto che la ricostruzione islandese dopo il collasso bancario del 2008 “è andata oltre ogni aspettativa” ...
Il ministro delle Finanze Steingrimur J. Sigfusson ha preso parte alla conferenza sostenendo che la stabilità finanziaria islandese sarebbe nuovamente solida.
Il ministro dell’Economia e del Commercio Arni Pall Arnason ha ricordato come molte persone fossero preoccupate e avverse alla cosiddetta cooperazione tra Fmi e Islanda, proprio per il timore che il loro “benessere” – altro elemento di vanto e di efficienza - sarebbe stato tagliato duramente e che sarebbero state prese misure drastiche, basate sui diktat classici utilizzati dal Fondo Monetario nei suoi interventi in Europa, Estremo Oriente e in Sudamerica.
L’arrivo del FMI in Islanda fu accolto in maniera estremamente fredda da gran parte della popolazione, convinta che il Fmi avrebbe affogato la nazione in uno stato di permanente debito, come ormai troppi paesi hanno già sperimentato in passato. La partenza dei funzionari del Fmi è stata quindi vista con soddisfazione da gran parte dei cittadini.
L’Islanda ha seguito un particolare percorso per questo sganciamento dal sistema monetario occidentale. Anche chiedendo un aiuto alla Russia (4 miliardi di euro) nel 2008. E di fatto duplicando quanto a suo tempo operato sia dalla stessa Russia (caduta nel baratro monetarista ai tempi di Eltsin) che dall’Argentina, la cui economia - fermato il debito pubblico sotto la presidenza Kirchner - è tornata a volare a tassi del’’8% annuo.
Il recente e interessante dibattito sul video di Emmanuel Kelly che canta “Imagine” al programma televisivo X-Factor, ha evidenziato in modo esemplare l'efficacia della propaganda nel colpire le persone creando stati emotivi che spengono il pensiero critico scavalcando la razionalità e sui quali si costruiscono opinioni e idee. Lo ha fatto utilizzando (e quindi permettendoci di vedere in azione) una delle armi propagandistiche per eccellenza: “L'immagine”. Nel caso specifico: la sequenza di immagini in movimento con tutta la loro grammatica cinematografica.
Il potere che possiede una fotografia o una sequenza di immagini in movimento, di comunicare una quantità enorme di informazioni, la maggior parte delle quali non vengono analizzate dal nostro cervello ma arrivano direttamente a colpire il nostro subcosciente creando gli stati d'animo più diversi, è enorme. Probabilmente pochi di noi si rendono conto di questo anche se tutti ci emozioniamo, ci spaventiamo, versiamo lacrime o ci sbellichiamo dalle risate al cinema.
Si dice che un'immagine valga più di mille parole e non c'è nulla di più vero; una fotografia tocca il nostro immaginario ma per sua stessa natura è ingannevole: ci mostra infatti una rappresentazione della realtà e non la realtà oggettiva. Noi però abbiamo la tendenza a confondere le due cose e riteniamo verosimile ciò che stiamo osservando.
Del resto, come osserva Gustav LeBon, le folle pensano per “immagini” e non si lasciano influenzare dai ragionamenti: “L'apparenza ha sempre un ruolo più importante della realtà”
Agli albori del cinema, uno dei primi esperimenti fatti con la macchina da presa dai fratelli Lumiere, fu quello di filmare un treno mentre arrivava alla stazione …
… avvicinandosi all'obiettivo grandangolare. Quando il filmato fu mostrato per la prima volta al pubblico, si scatenò il panico; le persone non abituate a vedere una rappresentazione della realtà sullo schermo, pensarono che quel treno fosse vero e che stesse piombando su di loro; in un attimo si precipitarono urlando fuori dal l'improvvisato cinematografo.
Un altro esempio di immagine ingannevole allo scopo di suscitare emozione, in questo caso non per la volontà di manipolare l'opinione pubblica ma semplicemente per fare colpo in un certo ambiente, è da attribuire ad un altro grande maestro del cinema: il 26 giugno 1945 viene pubblicata la prima fotografia di un giovane aspirante, Stanley Kubrick, che ritrae un edicolante affranto per la morte di Roosevelt, L'immagine affascinerà cosi tanto gli editors di Look da offrire al fotografo dilettante la possibilità di entrare nello staff della rivista come fotoreporter.
Un altro classico esempio di “falso d'autore” è la famosa foto di Robert Capa che ritrae il partigiano spagnolo colpito, durante la guerra civile del '36.
Sembra che Capa abbia fatto ripetere al partigiano quel gesto più volte, fino ad ottenere uno scatto che avesse la massima efficacia visiva ed emotiva.
Cinema e fotografia hanno, fin dalla loro origine, codificato tutta una serie di regole per la comunicazione non verbale che comprendono, tra le altre, anche il modo di trasmettere determinati stati emotivi attraverso l'uso dell'inquadratura.
Per comprendere meglio questo concetto e per capire più a fondo il potere dell'immagine, facciamo una piccola e breve lezione di cinema in compagnia di Blain Brown, regista e direttore della fotografia:
prendiamo una piccola scena: un albero, un ampio orizzonte con il sole che tramonta, un uomo, una donna e un cane. Se prendiamo semplicemente il mirino e lo puntiamo lì, stiamo facendo una scelta unica. Al di là di essa non influenziamo in alcun modo ciò che il pubblico vede (in questo esempio).
Ed ecco come risponderebbe la maggior parte delle persone alla domanda: “Cosa vedi?”. Quasi tutti risponderebbero: “Un uomo, una donna, un cane e un albero”. Solo se gli chiedeste “Che ora è nella scena?” risponderebbero forse “Più o meno al tramonto”. Se si spostasse il mirino in modo da portare l'orizzonte in un altro punto rendendo il sole che tramonta non visibile, probabilmente non saprebbero neanche dire che ora è.
Ma questo è importante: anche facendo quest'unica scelta su dove posizionare il mirino, stiamo già influenzando la percezione dello spettatore. Facciamo un passo in più: mettiamo il mirino in maniera che l'uomo sia nascosto dall'albero; improvvisamente è una scena completamente diversa: dove prima avrebbe potuto esserci forse un pic-nic, adesso c'è una donna da sola tra gli alberi con un cane. Si sente sola? E' in pericolo? Non abbiamo ancora molte informazioni e potrebbe trattarsi di molte cose, ma sicuramente la nostra percezione di cosa potrebbe accadere sarà diversa rispetto a prima. Ciò che abbiamo fatto, è cambiare l'inquadratura.
Ma noi possiamo scegliere non solo l'angolo da cui è vista la scena, ma anche se gli spettatori la vedranno tutta o ne vedranno solo una parte. Se prendiamo ad esempio il mirino lungo (Teleobiettivo Ndr) e lo puntiamo al sole, la prima cosa che vedremo sarà il tramonto. Questo stabilisce immediatamente una certa atmosfera e passa delle informazioni importanti: non solo l'orario, ma anche che ci troviamo in un posto in cui è possibile vedere un bel tramonto, quindi, quasi certamente un bel posto; in fin dei conti, ha un bel panorama. Se ciò che vediamo dopo è un'inquadratura della coppia che si bacia, sappiamo subito che è una bella giornata, che questa coppia se la sta godendo e che probabilmente sono innamorati. Ma se invece l'inquadratura successiva isolasse l'uomo e vedessimo ora che ha delle bende sugli occhi? Che triste ironia: è un bellissimo tramonto ma i suoi occhi sono malati. E' cieco permanente? La donna è la sua amante o la sua infermiera? Non otteniamo solo nuove informazioni, ma anche nuove emozioni
La tecnica cinematografica è in larga parte creare domande e aspettative nella mente dello spettatore. Perchè è cieco? Lei è responsabile dell'incidente? L'ha fatto apposta? O forse è l'infermiera che si è innamorata di lui? Questa storia d'amore andrà avanti meravigliosamente oppure finirà con una grande tristezza?
Tutto a partire da due inquadrature, se sono fatte bene.
(Blain Brown - La fotografia nel film - 2002)
Ad esempio inquadrare un personaggio con una prospettiva dal basso verso l'alto, aiutandosi con un obiettivo grandangolare, conferisce al soggetto un senso di potenza mentre il pubblico che guarda l'immagine, assumendo il punto di vista dell'obiettivo si sente annichilito e sottomesso.
Eppure, molto difficilmente qualcuno, quando osserva una fotografia si pone domande sul perchè il fotografo ha scelto quell'inquadratura e quel particolare obiettivo per realizzarla. Reagisce semplicemente in modo emotivo a quell'immagine.
Ma l'inquadratura dal basso verso l'alto che abbiamo descritto solo per fare un esempio, poggia su basi neurobiologiche, e apprendiamo da precise nozioni di psicologia che è efficace nel trasmettere inconsciamente un senso di potenza invincibile che mette in sottomissione chi la osserva. Ecco allora, che le agenzie di stampa che hanno diffuso le fotografie dei militari americani in Iraq, hanno selezionato sempre con cura, il tipo di immagini da mostrare:
Immagini tratte da: Corriere della Sera 2003, La Repubblica 2003, Il Giornale 2003 (Matteo Rampin – Tecniche di controllo mentale)
Così come non è certo un caso (gli addetti stampa sono perfettamente informati sulla natura delle immagini che diffondono) che durante la guerra siano state diffuse molte immagini che mostravano le suole delle scarpe dei soldati americani, ben sapendo che mostrare le suole delle scarpe è una mancanza di rispetto nella cultura araba; immagini come la seguente possono avere quindi un forte impatto psicologico:
Nella nostra cultura invece, siamo stati completamente influenzati dai canoni che ci ha imposto il cinema di Hollywood e quindi, risultiamo sensibili a tutte quelle fotografie che richiamano quei canoni di bellezza o di tenerezza, solo per fare due esempi:
Fotografie tratte da: Leggo aprile 2003, La Repubblica 2003 (Matteo Rampin – Tecniche di controllo mentale)
Ma oltre a queste caratteristiche psicologiche, la fotografia, come dicevamo prima è profondamente ingannevole anche se noi siamo portati a identificarla con la realtà; ricordiamoci ora la lezione di cinema sulle inqudrature e guardiamo questa foto:
Una foto dal grande impatto emotivo che ha fatto il giro del mondo diventando il simbolo delle atrocità e della barbarie di Milosevic, mostra dei prigionieri bosniaci in un campo di concentramento che guardano fuori, da dietro una rete di filo spinato. La fotografia in realtà era un inganno; chi si trovava all'interno del recinto infatti era il fotografo, mentre gli uomini fotografati erano all'esterno, in un campo aperto e guardavano verso l'interno.
Se una singola immagine ha quindi tutto questo potere, provate a pensare a quanto può averne l'immagine in movimento o una sequenza di immagini in movimento.
Martin Scorsese, uno dei grandi maestri del cinema, nelle sue lezioni spiega che il regista è di fatto un illusionista e dalla sua abilità di ingannare il pubblico dipende il successo del film. Perchè se il regista riesce a spegnere il ragionamento critico della platea e a fargli credere a quella che di fatto è un'illusione, una finta rappresentazione della realtà, allora il pubblico si diverte, si emoziona e il film incassa un bel po' di soldi.
Fu Ejzenstejn, un altro maestro del cinema (quello della corazzata Potiemkin) a sostenere che gli elementi di una singola ripresa possono essere pensati in modo matematico, al fine di produrre uno shock emozionale; guardate ad esempio l'intensità di questa sequenza (Consigliamo la visione dal minuto 49:03 al minuto 55:56)
Se esiste un esempio nel quale immagine e ideologia siano venute a coincidere in modo poderoso e devastante è sicuramente il film di Leni Riefenstahl: “Il trionfo della volontà”.
Il film può essere considerato un capolavoro già di per sé, in quanto fu girato in modo innovativo e con geniale maestria, ma è soprattutto un film che emoziona fortemente – grazie anche all'associazione con la musica di Wagner - e riesce a trasmettere un epico senso di potenza, che rimane impresso nel subconscio dello spettatore in modo indelebile.
Il film fu presentato come un documentario di cronaca, alla stregua di un moderno reportage giornalistico, che doveva semplicemente “raccontare” al pubblico il congresso di Norimberga, ma in realtà rappresentava un completo capovolgimento del meccanismo dell'informazione. Molte sequenze furono “inventate” appositamente per il film, al fine di ottenere i massimi risultati dal punto di vista della comunicazione visiva. Lo stesso architetto di Hitler, Speer, venne ingaggiato come “production designer” di quel blockbuster made in Germany. Vennero assoldate migliaia di comparse e diverse troupe di ripresa tutte al servizio della Riefensthal; furono impiegati mezzi imponenti, e le sequenze furono pianificate al punto da “costringere” lo stesso Fuhrer a fare spesso da comparsa. Consideriamo ad esempio queste due inquadrature, che compaiono nella sequenza iniziale del film, a pochi secondi l'una dall'altra:
Come si vede chiaramente, nella prima inquadratura non c'è nessuna macchina da presa alle spalle di Hitler. Questo significa che la stessa scena fu ripetuta in seguito, con la cinepresa montata sull'automobile, mentre il Fuhrer ripeteva il gesto di saluto alla folla, e la folla docilmente tornava ad applaudirlo. Esattamente come al cinema: “Motore, ciack, azione!”
Il film vinse numerosi premi anche all'estero, ad esempio negli Stati Uniti e in Francia, e continuò per lungo tempo ad influenzare i documentari e le produzioni pubblicitarie di tutto il mondo, tanto da sollevare molte domande sulla linea di separazione tra arte e moralità.
Resta il fatto che dal giorno in cui “Il trionfo della volontà” fu presentato al pubblico, è diventato impossibile per chiunque pensare al nazismo senza associarlo alle immagini impressionanti e poderose del congresso di Norimberga.
Se quindi ci domandiamo che cosa sarebbe stato il nazismo senza la potenza di quelle immagini, non possiamo non domandarci che cosa sarebbe oggi il mondo intero se non esistessero i grandi mezzi di comunicazione di massa.
Agli Amici e alle Amiche di ADAM KADMON e il suo Team:
Vi Ringraziamo di tutti i messaggi privati e i commenti bellissimi che ci scrivete ma purtroppo hanno raggiunto un numero talmente elevato da non consentirci più di rispondervi senza rinunciare completamente alle nostre quotidiane attività nel mondo non virtuale. Ci vediamo inoltre obbligati a disabilitare del tutto la pubblicazione automatica dei commenti, a causa della condotta delinquenziale di un ristretto ma determinato gruppo di individui che abusano della nostra pazienza per pubblicare impunemente gravissime falsità e oscenità ai danni sia nostri che dei nostri lettori
esprimendoci tutto il loro minaccioso disprezzo e il loro odio perché anziché istigare alla violenza, all'eversione e al razzismo come fanno loro , noi-voi abbiamo scelto da anni di divulgare Valori Educativi atti a migliorare la Qualità della Vita di Tutti senza distinzioni di razza o credo, quali Buon Senso, Perdono verso chi ci fa del male, Amore Incondizionato per il prossimo, SALVAGUARDIA DI OGNI FORMA DI VITA, NON violenza, NON assumere sostanze stupefacenti, NON essere razzisti, NON essere fanatici.
Questo ferocissimo odio nei nostri confronti sembrerebbe dovuto al fatto che i nostri valori intralcerebbero in qualche modo gli affari di questi signori. E' il caso che le autorità competenti indaghino a fondo su questi individui perché i loro video, alimentano pericolosamente odio verso le istituzioni e stanno raggruppando sotto la loro egida persone dalla mentalità violenta, fanatica ed estremista. Sarebbe il caso di indagare anche su quei blog , siti e forum dove vendono a carissimo prezzo oggetti che secondo loro impedirebbero lo scatenarsi di terremoti per verificare che non si tratti di truffe. Noi li abbiamo pregati di smetterla di alimentare odio ma quelli per tutta risposta hanno dato inizio ad una campagna diffamatoria e calunniosa ai nostri danni e dei nostri lettori, usando anche artefizi grafici atti a cambiare il contenuto delle nostre preghiere.
Ad ogni modo è' stato bello trascorrere insieme a Voi, persone sensate ed oneste, tutti questi anni. Abbiate comunque fiducia nel presente e nel futuro perché migliorerà tutto. Siate voi il cambiamento perché il "sistema di cose" che non funzionano è fatto sempre di persone. Se migliorano le persone, migliora tutto il Sistema anche il più potente e intoccabile. Per questo da anni vi dico che "migliorando noi stessi, miglioriamo il nostro mondo". Un grazie di Cuore a Tutti coloro che ci hanno provato, a coloro che ci provano, a coloro che ci sono riusciti, a coloro che lo insegneranno ai loro figli e alle persone che amano. Non ci sarà nessuna apocalisse nel 2012 come vi spiego nel mio dal 2009. Siate felici e vivete sereni con le vostre famiglie. Vi Vogliamo Bene e vi porteremo per Sempre nel nostro Cuore. Un Abbraccio Fortissimo ad ognuno di Voi.
Da qualche tempo sul web, numerosi catastrofisti annunciano, anche con una certa insistenza, una nuova fine del mondo, questa volta dovuta al passaggio della Cometa Elenin.
Annunciata dalla Nasa a suo tempo, entrerà nel Sistema Solare agli inizi dell'Autunno, ovvero tra pochissimi giorni.
Nel video, che trovate a fondo pagina, vi parlo di quale sia il suo vero livello di pericolosità per la Terra.
Ma agli Amici e alle Amiche che seguono fedelmente il mio Blog, dedico una informazione extra.
Prendetela come una curiosità ma sono certo che la troverete quantomeno intrigante.
Fra le mie fiabe, ve n'è una in cui una Cultura antichissima ed evolutissima, creatrice e studiosa degli esseri umani, comunicherebbe a chi fra questi ultimi avrebbe "orecchie per intendere", tramite codici e insegnamenti morali che verrebbero posti in film, libri, fumetti, videogiochi, monumenti, planimetrie ecc...
Attenzione, non sto parlando di simboli massonici ma di veri e propri messaggi sotto forma di consigli integrati, ad esempio, in alcuni aspetti della storia di un film, o anche soltanto nei nomi, o facendo accadere delle coincidenze in determinati eventi umani, da mostrare un vero e proprio messaggio a chi ha gli occhi per interpretarlo.
Applicando questa teoria, ad esempio, al nome del misterioso astronomo Elenin Leonid, vediamo se è possibile ottenere qualcosa.
Scomponiamo "Elenin" in ELE e NIN.
ELE è l'acronimo di "Extinction Level Event"
NIN in sumero significa "Signora".
Traducendo in italiano Elenin diventa la "Signora dell'Evento di Livello Estinzione"
Ma NIN, in Giapponese, significa anche persona
Dunque ELE NIN si potrebbe anche leggere come "Livello Evento di Estinzione Persone".
sarà una coincidenza, ma il concetto non cambia.
Vediamo adesso "Leonid".
LEONID potrebbe indicare una sciame di meteore, le famose Leonidi, pioggia di meteoriti che rendono romantici i cieli estivi fra il 10 e il 12 Agosto (tradizionalmente conosciuta con il nome di Notte di San Lorenzo)
Se la cometa di Elenin si frantumasse per effetto dell'attrazione esercitata dal Sole, si trasformerebbe proprio in una pioggia di meteore la cui direzione sarebbe augurabile NON sia quella della Terra perché sarebbe impossibile neutralizzarle dato numero e dimensione dei frammenti.
Sarà anche questo un caso.
Scomponiamo anche il nome LEONID e otteniamo LEO e NID dove LEO è il nome della costellazione del Leone dove guarda caso si troverà proprio la cometa Elenin fra Settembre e Ottobre mentre NID è l'acronimo di"National Intelligence Department".
Anche questa è una interessante coincidenza.
Passiamo adesso al film Deep Impact di cui parlo anche nel video,la cui trama parla di una cometa che impatta sul pianeta.
E' del 1998
Il nome dell'astronomo scopritore della cometa è "LEO" Biederman... nella realtà come vi ho detto si chiama "LEO"nid Elenin.
Entrambi hanno nomi russi ed entrambi sono nati a Gennaio.
Nel film la cometa viene considerata un E.L.E, appunto Evento di Livello di Estinzione in caso impatti sulla Terra.
La cometa abbiamo detto che si chiama "ELE"nin.
Nel film recita Elijah Wood che sul corpo ha il tatuaggio della parola "Nine"
Sarà sempre una coincidenza ma abbiamo i termini EL e NIN anche nell'attore.
Nel film il casting ha assunto Tea Leoni.
Ancora il termine LEO.
Deep Impact era il nono film di questa attrice.
Nove in inglese si scrive Nine.
Ancora una volta ritroviamo il nome LEONIN
Sempre per coincidenza un certo asteroide... l'ottomiladuecentonovantanove (8299) fu chiamato Tealeoni, in onore dell'attrice.
Ma non è tutto.
Si rilevano altre coincidenze molto interessanti..
Il presidente che nel film annuncia l'imminente impatto con la cometa è di colore (Morgan Freeman). I genitori sono uno bianco e uno di colore. E' il 1998.
All'epoca immaginare che un presidente statunitense potesse essere di colore era una ipotesi ritenuta semplicemente più fantascientifica della cometa stessa.
E invece esattamente dieci anni dopo Obama viene nominato presidente degli Stati Uniti. Anche lui ha un genitore bianco e uno di colore. E durante il suo mandato ecco comparire la Cometa Elenin.
Si noti che sia nel film sia nella realtà, la cometa viene scoperta il giorno 10.
Nel film, la si avvista il 10 maggio 1999.
Nella realtà, il 10 Dicembre 2010.
Pure coincidenze, Sincronismo Junghiano da Teoria Olografica (secondo cui il mondo fisico non sarebbe altro che una sofisticatissima realtà virtuale e le coincidenze indicherebbero l'espressione di un preciso disegno del suo programmatore?) oppure messaggi scambiati fra componenti di società segrete per anticipare, solo a chi aveva "orecchio per intendere", ciò che sta per accadere?
Parafrasando la canzone "Con il nastro Rosa" del bravissimo e mai troppo compianto Lucio Battisti, potrei dirvi che la Verità la "scoprirete solo Vivendo" e lasciarvi con il pathos, e invece desidero rassicurarvi.
"Solo chi ha perso, all'improvviso, inaspettatamente vissuto la perdita tragica o comunque non dipendente dalla sua volontà, della persona che Ama più della sua Vita (uso il presente perch...é l'Amore Vero è per Sempre, non si dimentica, non si tradisce: chi lo sperimenta capisce benissimo cosa intendo ), darebbe la sua stessa Vita perché nessuno, neppure i suoi peggiori nemici, soffrano il suo stesso calvario. Se vi Amate davvero, ditevelo l'un l'altro tutte le volte che potete, e state insieme quanto più vi sia possibile, perché ogni giorno che trascorrete separati l'uno dall'altra, è un giorno in meno da Vivere con la metà del Vostro Cuore: e in quel meraviglioso viaggio chiamato Vita, nulla è più prezioso" Adam Kadmon
Questo video rappresenta, a mio parere, una sintesi eccezionale di tutto quello che è la società mediatica di oggi.
Da una parte abbiamo il dramma personale – assoluto e incontestabile – di una vittima dell’imperialismo occidentale. Un bambino abbandonato in una scatola di scarpe, nato deforme a causa dei bombardamenti all’uranio impoverito effettuati durante la Prima Guerra del Golfo. (C'eravamo anche noi, non dimentichiamolo).
Poi abbiamo l’avventura umana di Moira Kelly, una donna eccezionale che ha dedicato la sua vita ad aiutare migliaia di vittime dell’ingiustizia e delle guerre nel mondo, come Emmanuel e suo fratello. Dopo aver lavorato con Madre Teresa, la Kelly ha promosso diversi interventi umanitari su larga scala, che le sono valsi svariati premi e riconoscenze.
Ed è qui che termina la vicenda individuale di queste persone, ...
... e scatta la cosiddetta “macchina mondiale della compassione”. Migliaia di organizzazioni “nobili” che vanno dall’UNICEF al WWF, da Amnesty International fino a “Salviamo le trote del Monferrato”, che si accapigliano per avere finanziamenti statali e internazionali, spesso – ma non sempre – con intenti sinceri, ma che di fatto svolgono una funzione riparatrice a livello morale, verso i responsabili di quei crimini, prima ancora di farlo a livello materiale, verso le vittime dei crimini stessi.
In questo senso Emmanuel Kelly rappresenta la quintessenza del “male” che l’occidente perpetra ai danni del terzo mondo, per mantenere egoisticamente uno standard di vita decisamente superiore a quello di tutti gli altri. L’intervento umanitario di Moira Kelly diventa quindi anche un intervento riparatore da parte nostra, che sappiamo inconsciamente di essere i responsabili ultimi della disgrazia di quel ragazzo.
Ma questo processo collettivo di “autoassoluzione” non sarebbe possibile senza l’intervento dei media, che fanno appunto da “mezzo”, o tramite, per collegare il carnefice alla sua vittima.
Il palcoscenico di “X-Factor” diventa così un moderno altare dell’olocausto: la macchina mediatica “accoglie” generosamente il povero Emmanuel, gli offre la possibilità di cantare la sua sete di giustizia, e premia il suo coraggio con un prolungato applauso, commosso e caloroso.
Grazie alle più smaliziate tecniche di montaggio la macchina mediatica costruisce poi un package irresistibile, nel quale gli elementi drammatici vengono sottolineati, esasperati, o persino creati ex-novo [credetemi, ve lo dice chi di montaggio se ne intende], ottenendo così la massima fruibilità televisiva a livello mondiale.
Questo naturalmente non toglie nulla al dramma personale di Emmanuel, o all’avventura umana di Moira Kelly, e le lacrime che fatichiamo a trattenere per loro sono lacrime genuine, e del tutto giustificate.
Quello che ci sfugge di mano è la funzione ultima di quelle lacrime, poichè rischiamo di annegare in un fazzoletto bagnato ciò che dovrebbe diventare invece una decisa richiesta collettiva, diretta ai nostri governanti, di mettere immediatamente fine a tutte le guerre nel mondo.
Nel momento in cui piangiamo per Emmanuel, ma poi non alziamo la voce per fare quella richiesta, diventiamo comunque complici della sua disgrazia. Se invece decidessimo fin da ora di non votare nessun partito che non si impegnasse chiaramente a ritirare le nostre truppe dai vari teatri di guerra, avremmo trasformato quelle lacrime in qualcosa di utile per il futuro dell’umanità.
La televisione è un mezzo poderoso, capace di un tale impatto emotivo da poter mettere fine ad una guerra, come nel caso del Vietnam, oppure di giustificarne subliminalmente una, come nel caso “catartico” di Emmanuel.
Sempre più spesso i discorsi della gente si dirigono sulla necessità di un Cambiamento molto concreto di Vita che risollevi dal fondo del baratro le sorti dello Stato italiano, riportando la serenità di un lavoro continuativo, di un guadagno equo che realizzi il diritto di Vivere e non il mero tirare a sopravvivere nonostante sudore e sacrifici.
Il Cambiamento concreto per un miglioramento nella propria Vita quotidiana e materiale, veicolo di crescita spirituale, nasce dall’Azione,dalla Forza di Volontà e dal Sacrificio di ciascuno di noi, di tanti consapevoli Singoli Uniti in un intento comune: tante piccole gocce che insieme creano la potenza del mare, in grado di arrivare anche a quegli occhi più ciechi che sembrano aver scordato che la legittimazione del proprio potere derivi da una popolazione nazionale sempre più provata, scambiando importanti ruoli politici per meri veicoli del proprio interesse.
Il caso dell’Islanda, su cui regna il timoroso silenzio di media e Governi, è un esempio di come l’Azione Consapevole di una collettività unita abbia potuto cambiare le cose fin dalle loro radici. Non è difficile capire perché tale notizia sia stata snobbata nella gran parte degli Stati, quando si apprende che il popolo islandese sia riuscito a far dimettere un governo al completo opponendosi pacificamente al Sistema con esemplare ordine e controllo, a colpi di semplici casseruole tra proteste di piazza e lanci di uova.
Nel 2009 il Parlamento propose una legge per il risanamento del debito verso Gran Bretagna e Olanda da 3,5 miliardi di euro, che avrebbe gravato su ogni famiglia islandese per 15 anni con un tasso d’interesse altissimo. L’anno successivo, in piazza, i cittadini in massa ottennero il referendum e votarono per oltre il 60% contro tale provvedimento. Usando dunque l’arma dellaDemocrazia Diretta, credendoci. Come ha dimostrato di saper fare anche l’Italia nell’ultimo referendum sul nucleare e la privatizzazione dell’acqua.
Là furono poi nazionalizzate le principali banche commerciali dopo l’arresto di diversi banchieri e membri dell’esecutivo giudicati responsabili della crisi islandese, e i cittadini dichiararono all’unanimità l’insolvenza del debito creando un’assemblea popolare per riscrivere l’intera Costituzione: per farlo elessero legalmente 25 cittadini liberi da affiliazione politica che avessero raggiunto la maggiore età e disponessero delle firme di almeno 30 sostenitori, ed appresero da linee guida emerse da diverse assemblee popolari svolte nel Paese e nei principali social networks. Tecnologia e virtualità a servizio di un fatto molto concreto.
Tale Costituzione sarà presto sottoposta all’approvazione del Parlamento subito dopo le prossime elezioni legislative.
Il popolo islandese è riuscito dunque legalmente a mettere fine al signoraggio bancario, a rifiutare il debito con l’estero, a riappropriarsi della sovranità monetaria e a riportare il reale interesse della collettività nella classe politica, sostituendola con rappresentanti che rispondessero ai criteri scelti dal popolo.
E lo ha fatto in modo opposto a ciò che oggi ci viene presentato come naturale ed inevitabile iter: niente salvataggi da parte della Bce o Fmi, niente cessione della sovranità a nazioni straniere, ma riappropriazione del diritto e partecipazione consapevole.
In Italia, come illustrato in un mio precedente articolo, l’approvazione in gran fretta di una riforma economica ha sancito un ulteriore aumento della pressione fiscale del 43% già di per sé ostica ed un taglio delle agevolazioni fiscali in settori di primaria importanza come la sanità, le pensioni, l’istruzioni, l’iva, la bioedilizia, la benzina ed i ricorsi in tribunale, senza toccare gli sprechi economici ed i privilegi insensati della classe dirigente. Si sente spesso criticare che a pagare siano sempre gli stessi, ma la rassegnazione di chi guarda con sfiducia ad ogni iniziativa popolare porta al reale fallimento di ogni iniziativa popolare. Il primo passo perché queste germoglino il seme di un Cambiamento è crederci senza riserve, con tutto il Cuore e con fiducia gli uni negli altri. Perché non ci sono lotterie, giochi d’azzardo o ruote dell’abbondanza che possano ridarci ciò spetterebbe a ciascuno per diritto: la libertà di godere del frutto del proprio lavoro.Una questione che riguarda tutti.
Gaetano Ferrieri ha compreso questa lezione: lui è un uomo come tutti gli altri che ha avuto il coraggio di parlare da semplice Uomo, con l’integrità di rimanere tale senza cedere alle lusinghe di alcun colore politico. Gaetano è Uno a cui si stanno unendo altri Singoli, che gradualmente hanno preso a scrosciare col fragore di un’onda più grande. Da 3 mesi è fisso nella piazza del Parlamento in protesta pacifica attraverso lo sciopero della fame, per rivendicare con l’articolo 50 della Costituzione la riduzione del 50% dello stipendio dei politici, l’eliminazione dei rimborsi, vitalizi e pensioni d’oro, la riduzione del numero dei parlamentari e amministratori pubblici, la riduzione del 90% delle auto blu, una nuova legge elettorale con scelta diretta del candidato all’elettore e nuove elezioni. Perché, come recita la Carta italiana: “Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”. E non è necessario essere degli statisti o chissà quali esperti per rendersi conto di quali siano i bisogni comuni alla maggior parte degli italiani di questi tempi. Gaetano ha lavorato per 14 anni come amministratore delegato in tre attività di servizi del Caf, autorizzate dall’agenzia delle entrate, ed è stato licenziato per aver dichiarato pubblicamente le ingiustizie di cui era stato testimone. Si è poi ricostruito come consulente immobiliare a Venezia, ma ora ha lasciato tutto per rivendicare le sue idee ed i suoi sacrifici, comuni a molti.
Per mercoledì 21 settembre sta organizzando una manifestazione di protesta pacifica e silenziosa di fronte al Palazzo, senza colore politico, ma aperta alla partecipazione di tutti i cittadini che credano che Insieme si possa rifare un’Italia più italiana per tutti e non solo per “i soliti”. Si tratterà di un presidio ad oltranza che non si chiuderà senza l’ottenimento di risultati concreti e mirerà ad incontrare i politici proprio in uno dei loro giorni lavorativi, per ottenere maggiore efficacia rispetto alla comodità di un weekend che invece li troverebbe assenti. E il seguito potrebbe stupire anche la piccola Islanda: stavolta dipenderà veramente da TUTTI NOI.
Pochi giorni fa abbiamo parlato di alcuni grandi vulcani (Popocatepetl, Katla e Tambora) che starebbero dando segnali di possibili eruzion: per quanto riguarda il Tambora, dobbiamo aggiorenare la situazione in quanto quello che è considerato il 2° vulcano al mondo per indice di esplosività, probabilmente si sta per risvegliare davvero, di qui a poco tempo.
Martedì 30 agosto lo stato del vulcano era già stato innalzato dal livello Normale (livello I) al livello di allarme (livello II), adesso – dopo appena pochi giorni – i vulcanologi hanno ulteriormente innalzato l’allerta al livello III.
La più famosa eruzione del Tambora fu quella che ebbe luogo nell’aprile 1815: è stata una delle più potenti del pianeta, almeno dalla fine dell’ultima Era glaciale.
L’emissione di ceneri fu, quantitativamente, circa 100 volte superiore a quella dell’eruzione, pur rilevante, del monte Sant’Elena del 1980, e fu maggiore anche di quella della formidabile eruzione del Krakatoa del 1883. Complessivamente, vennero proiettati in aria circa 150 miliardi di metri cubi di roccia, cenere e altri materiali.
Quell’esplosione, creò disastri di proporzioni bibliche, con una stima di 60.000 morti dovuti sia direttamente all’esplosione che alle pesanti carestie che seguirono il disastro. La polvere restò per molti anni nell’atmosfera diminuendo la quantità di radiazione solare che abitualmente colpisce il suolo della terra. Il pianeta conobbe un’epoca di estati mancate ed inverni freddissimi, che ebbero come conseguenza scarsissimi raccolti e un impoverimento importante di vaste aree del pianeta. Il 1816, l’anno successivo all’eruzione, fu poi ricordato come l’“anno senza estate“.
L'articolo che pubblichiamo riguarda l'aumento dei ricoveri tra le persone dai 15 ai 44 anni per ictus ischemico. La vera causa di questo incremento non è tanto da ricondurre al tabagismo ed all’abuso di alcool, quanto alle irrorazioni clandestine: non è una coincidenza, se l'impennata di casi risale alla metà degli anni '90, periodo in cui l'infame operazione "scie chimiche" è, per così dire, entrata a regime negli Stati Uniti ed in Canada. Tra l'altro dubitiamo che i bambini, colpiti da ictus ischemico, siano fumatori e forti bevitori. E' evidente piuttosto che la quotidiana e massiccia dose di veleni riversata nella biosfera porta i suoi frutti amari. Anche l’accumulo di metalli in vene ed arterie può cagionare seri problemi; i consigli che si danno per prevenire le malattie cardio-vascolari sono senza dubbio utili, ma, oggigiorno, occorre vedere tutto sotto un’altra luce. Ad esempio, è di giovamento privilegiare un’alimentazione a base di frutta e verdura, ma non bisogna illudersi che tale regime sia una panacea, preservandoci da qualsiasi patologia, se i prodotti orto-frutticoli sono contaminati da pesticidi e dalle sostanze di ricaduta delle scie. L’attività all’aria aperta è poi del tutto sconsigliata nei giorni di irrorazione (ossia quasi sempre), poiché inalando, con una respirazione più veloce, maggiori quantità di veleni (soprattutto bario), si rischiano infarti che colpiscono sempre più spesso ciclisti, podisti ed altri atleti.
I ricoveri per ictus tra i bambini ed i giovani adulti negli Stati Uniti sono aumentati negli ultimi 14 anni: è la conclusione cui sono giunti i ricercatori. Gli specialisti del Centro statunitense per il "controllo" e la "prevenzione" delle malattie di Atlanta hanno segnalato l'aumento di ricoveri tra le persone nella fascia d'età compresa tra i 15 ed i 44 anni, per ictus ischemico. L'ictus ischemico si verifica quando un vaso sanguigno che irrora il cervello è bloccato da un trombo o da un accumulo di depositi di grassi definito "placca". L'ictus è la terza causa di morte negli Stati Uniti e l'87 per cento di tutti i decessi è attribuibile ad ictus ischemico, secondo l'American Heart Association. Fra il 1995 ed il 2008, le ospedalizzazioni per ictus ischemico nella fascia d'età tra cinque e 14 anni sono balzate del 31 per cento. Il tasso di ricoveri è cresciuto da 3,2 per 10.000 ricoveri a 4,2 per 10.000.
"Tra i 15 ei 34 anni, il numero dei ricoveri ha subito un incremento del 30 per cento, con un tasso passato da 5 per 10.000 ricoveri a 6,5 per 10.000. Nello stesso lasso di tempo preso in esame, i ricercatori hanno osservato un aumento degli ictus tra i giovani, hanno scoperto che il diabete ed i livelli di colesterolo sono aumentati negli adolescenti e nei giovani adulti colpiti da ictus", ha rilevato la Dottoressa Mary George, un ufficiale medico della Divisione del C.D.C. preposta alla "prevenzione" delle malattie cardiache e degli ictus.
"Sono rimasta sorpresa nel vedere l'entità dei fattori di rischio cardiovascolare in questa popolazione di giovani", ha notato. "Il controllo di questi rischi di solito si focalizza sugli adulti più anziani", ha affermato la Dottoressa George. "Abbiamo davvero bisogno di incoraggiare le persone a condurre stili di vita sani, sin da quando sono molto giovani", ha dichiarato. "L'ictus è in gran parte prevenibile con una dieta sana, una regolare attività fisica, evitando il tabacco e l'abuso di alcol", riferisce Hispanically Speaking News.
Una dieta sana e abitudini di vita corrette possono aiutare a prevenire l'insorgenza di malattie del cuore, degli ictus e di altre patologie. Questo significa mangiare frutta e verdura, consumare meno sale e grassi saturi, non fumare ed impegnarsi in un'attività fisica regolare. La National Stroke Foundation (Australia) raccomanda alle persone di imparare a riconoscere i prodromi di un ictus, in quanto la diagnosi precoce può essere utile. Queste avvisaglie includono mal di testa, i cambiamenti nel linguaggio come dislalia, perdita di coscienza, sensazione di vertigini, senso di stordimento.
Centrali nucleari, una tempesta solare è una minaccia più grave di un terremoto.
In effetti è vero, bastava pensarci: e in questi giorni qualcuno l’ha fatto. Sta rimbalzando in rete una constatazione: per le centrali nucleari, una tempesta solare molto forte rappresenta una minaccia più concreta rispetto a un terremoto come quello che ha innescato la catastrofe di Fukushima.
Solo che il rischio dei terremoti viene preso in considerazione quando si progetta una centrale nucleare, anche se non è detto che basti: Fukushima docet, appunto. Mentre nessuno finora ha pensato a mettere in sicurezza le centrali nucleari rispetto alle conseguenze delle tempeste solari extrastrong, come quelle ritenute possibili nei prossimi anni.
Quale è il pericolo? Una super tempesta solare manderebbe in tilt per giorni le reti elettriche in una parte più o meno ampia del mondo. Ma le centrali nucleari hanno assoluto bisogno di avere sempre un allacciamento alla rete elettrica, per mantenere in funzione l’impianto di raffreddamento. Altrimenti succede quel che sta accadendo a Fukushima.
Circostanziamo. Qui si parla di una tempesta solare davvero super, con effetti persistenti. Come quella del 1859: non c’erano reti elettriche, allora, ma c’era il telegrafo, che rimase muto per due giorni. O come quella del 1921, quando i cortocircuiti misero fuori uso linee elettriche e telefoniche sulle due sponde dell’Atlantico.
Eventi molto rari, ma comunque possibili in corrispondenza dei periodici massimi dell’attività solare. Il prossimo massimo solare è atteso verso il 2012-13. Ha fatto il giro del mondo, qualche tempo fa, lo studio commissionato dalla Nasa alla National Academy of Sciences sugli effetti di una maxitempesta solare.
In sè e per sè, le conseguenze di una tempesta solare sulla Terra sarebbero trascurabili: l’atmosfera ci protegge, tutt’al più vedremmo l’aurora boreale a latitudini inconsuete. Però in seguito alle grandi quantità di energia e di radiazioni provenienti dal Sole l’aria sarebbe – per così dire – carica di elettricità. Questo manderebbe fuori uso la rete elettrica e tutte le infrastrutture che da essa dipendono: un problema che nel 1859 non si poneva, e che nel 1921 non era poi così grave.
Lo studio di Nasa e National Academy of Sciences ha dipinto un quadro da catastrofe: i black out conseguenti ad una fortissima tempesta solare, adesso, paralizzerebbero le attività umane e causerebbero danni per trilioni di dollari; per rimettere pienamente in funzione le reti elettriche potrebbero essere necessari addirittura degli anni.
Tuttavia lo studio non si è soffermato sull’aspetto relativo alle centrali nucleari e alla loro necessità di avere sempre – anche quando sono spente -un impianto di raffreddamento funzionante: cosa che implica la disponibilità di energia elettrica.
Il gran parlare di questo problema che ora si fa in rete discende da un articolo uscito circa un mese fa su OpEdNews: sottolineava l’importanza di colmare la lacuna della sicurezza mondiale attraverso investimenti per attrezzare le centrali con sistemi d’emergenza più solidi rispetto agli attuali generatori diesel, che sono in grado di assicurare solo alcune ore di autonomia.
Gli investimenti, diceva l’articolo, contribuirebbero a rimettere in moto l’economia e a creare lavoro. Io, in nome dell’ambiente e della salute, preferirei invece che le centrali nucleari non ci fossero e basta, e che gli investimenti venissero piuttosto indirizzati verso le energie rinnovabili: ma è un altro discorso.
Sempre OpEdNews ha osservato che una centrale nucleare in funzione per 40 anni ha il 33% di probabilità di subire un black out connesso con una tempesta solare: e dunque si tratta di un rischio più serio di quello connesso a terremoti e tsunami