La data limite del 31 marzo è stata fissata dalla parte gnostica (convertiti alla Luce ndt) degli “illuminati” ed annunciata al Comitato dei Trecento.
Il gruppo che sostiene di avere iniziato le rivoluzioni dello Stato Americano, Francese e Russo, ha fissato una scadenza al 31 marzo 2012 e riferita al Comitato dei Trecento, secondo il loro portavoce “Alexander Romanoff.” Inoltre, il principe Harry è stato in contatto con il gruppo e ha accettato di assumere il controllo della Famiglia Reale Britannica dalla Regina Elisabetta.
Le dimissioni di oltre una dozzina di banchieri senior, l’annuncio di una frode di quindicimila miliardi di dollari nel Regno Unito e una di seimila miliardi di dollari in Italia (quello del sequestro alla dogana di Chiasso in titoli, ndt), sono avvertimenti da predersi sul serio.
Il caso italiano è particolarmente evidente perché uno dei personaggi indagati è stato l’ex primo ministro Silvio Berlusconi (che rappresentava l’Italia nel 2009 ndt).
In più è prevista una riunione questa settimana tra un rappresentante della Società del Drago Bianco e alcuni portavoce della Dragon Family nel continente Asiatico per discutere la creazione di un organismo di pianificazione economica che assuma personale solo su base meritocratica.
Può anche essere rivelato ora, che l’Irlanda, il Portogallo, la Grecia e la Spagna hanno detto che le banche non rimborseranno alcuno dei loro prestiti, perché effettuati illegalmente.
Questo è uno dei motivi per cui Moody ha declassato 114 istituzioni finanziarie tra cui Citibank, Goldman Sachs, Bank of America, Deutschebank ecc. Queste sono le Istituzioni che detengono la Federal Reserve Board che sta per essere chiusa presto, secondo fonti del Pentagono.
In altri termini, questi paesi si trovano in “default” (inadempienza ndt) e, per un cambiamento, saranno i banchieri e non i cittadini medi, a pagarne il prezzo.
Le dimissioni dei capi della Banca Mondiale, del Credit Suisse (Credito Svizzero ndt), della Bank of India e la “rimozione pianificata” del capo della Goldman Sachs è solo l’inizio di un completo smantellamento del monopolio bancario Khazariano.
Tutto il denaro creato attraverso la frode sta ora per essere cancellato dai sistemi informatici finanziari globali, secondo i funzionari coinvolti nel take-down (abbattimento ndt).
Il fatto dei seimila miliardi di dollari (in Buoni del Tesoro ndt) requisiti in Italia, è degno di nota, perché è uno dei primi casi che è stato riportato in tutto il mondo dalle maggiori corporazioni mediatiche di propaganda.
Anche i giornali italiani hanno iniziato a riferire sulla causa Neil Keenan contro il Forum mondiale di Davos, le Nazioni Unite e Berlusconi (nel ruolo di ex primo ministro italiano ndt), ecc. accusati di un furto da mille miliardi di dollari.
Per conoscere tutta l’incredibile vicenda leggere dopo la biografia di B. Fulford: “Strana causa legale di Neil Keenan per 1.000 miliardi di dollari”
L’arresto di otto individui è un ulteriore segno concreto delle misure prese nei confronti della Loggia massonica P2. Ciò significa che le persone che erano fino ad allora al di sopra della Legge e delle Istituzioni, di cui sopra, come il Vaticano e le Nazioni Unite, non sono più immuni da arresto.
L’annuncio, alla Camera Alta del Regno Unito, di Lord Blackheath che quindicimila miliardi di dollari erano stati rubati da un membro della famiglia reale “Indiano-cinese” per mezzo del Presidente della Federal Reserve Board Ben Bernanke, dal segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner e da “Yusuke Horiguchi” (stiamo facendo indagini su questo personaggio), è un altro segno di un grande mutamento.
L’aspetto più notevole della testimonianza alla Camera Alta è stato il riferimento a “Lord Sassoon.” I Sassoon sono una delle famiglie che hanno tratto profitto da entrambe le guerre dell’Oppio e dalla colonizzazione del Giappone, ed è interessante vedere il loro nome, finalmente, appparire sotto i riflettori.
Lord Sassoon ha, come la deposizione indica chiaramente, già commesso spergiuro in relazione al caso dei quindicimila miliardi di dollari. Egli dovrebbe essere arrestato e interrogato al più presto.
Negli Stati Uniti, il cambiamento così continua sotto la superficie. Il Pentagono ha già deciso che un’epurazione della massima importanza dall’influenza satanista Khazari, dal controllo delle imprese, dalle banche e dalle organizzazioni professionali, avrà luogo.
Tra le Corporazioni nelle quali potrebbero manifestarsi arresti di alto profilo ci sono: l’American Medical Association, l’American Dental Association, le Psychiatric e Psychology Associations, la Bar Association (la più grande associazione privata di avvocati ndt), le Camere di Commercio e, naturalmente, la Washington DC beltway.
(“Dentro la Beltway” è un’espressione usata per caratterizzare il reale o immaginato sistema politico americano. Si riferisce alla Capital Beltway (Interstatale 495), la tangenziale che attornia Washington DC, e vuole alludere alle più importanti questioni dentro gli uffici del Governo Federale, i suoi appaltatori e lobbyisti e i media che parlano di loro ndt).
Particolare attenzione verrà diretta alle compagnie Farmaceutiche e Chimiche, nonché alle corporazioni sataniche come la Microsoft e la Monsanto, secondo le fonti del Pentagono.
Anche Rahm Emmanuel, Karl Rove, Paul Wolfowitz, Donald Rumsfeld, J. Rockefeller, i Bush e i vari “Neocons” (neoconservatori come questi appena menzionati ndt), sono in dirittura d’arresto, secondo fonti multiple.
La dimostrazione di queste affermazioni, ovviamente, può essere effettuata solo se questi imprigionamenti promessi, avranno effettivamente luogo. Fino ad allora lo scetticismo rimane all’ordine del giorno.In Giappone ci sono prove più credibili di cambiamento. I migliori power-brokers (mediatori del potere ndt) in Giappone hanno deciso che una rivoluzione accadrà.
Essi fanno pressione affinché Osaka Major Toru Hashimoto possa essere il leader del nuovo regime in questo paese.È particolarmente interessante notare che due acerrimi rivali, ma estremamente influenti, tra i power-brokers, entrambi supportano Hashimoto. I tirapiedi Sionisti stanno anche cercando di aggregare Hashimoto e fare di lui uno dei loro strumenti.
Non sarà permesso che questo avvenga.I dominanti power-brokers del Partito Democratico del Giappone, Ichiro Ozawa (un servo Rockefeller) e l’ex primo ministro Yukio Hatoyama (un Framassone che lavora per le famiglie reali europee) porteranno in Marzo alla Cina un folto gruppo di deputati alla ricerca di sostegno finanziario ed altri supporti.È già stato concluso, torneranno da quel viaggio a mani vuote.C’è molto di più che questo scrittore sa, ma gli è stato chiesto di tacere. Tuttavia, ci saranno le prove e i dettagli dalle riunioni disponibili in questi sette giorni, nella relazione della prossima settimana.
Traduzione: Sebirblu.blogspot.com
Fonte: kauilapele.wordpress.com
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Biografia di Benjamin Fulford
Tokyo, Giappone Febbraio 2008
Il figlio di un diplomatico canadese, Benjamin Fulford si è ribellato alla sua educazione e all’età di 17 anni ha intrapreso la sua strada con una nave nel cuore dell’Amazzonia per vivere con una tribù di ex-cannibali.
Continuando a cercare risposte e tentando di comprendere meglio la società occidentale, ha trascorso del tempo in una comunità autosufficiente in Argentina, prima di frequentare l’università in Giappone.
Ricco di principi, coraggioso e irriducibile idealista, dopo tutti questi anni si è dimesso da capo Asia-Pacific Bureau del Forbes Magazine dopo l’indagine su uno scandalo che l’editore si era rifiutato di pubblicare.
Durante le sue ricerche sugli affari globali, ha scoperto per proprio conto la complessa rete del controllo finanziario globale, che è nelle mani dei Rockefellers e dei Rothschilds, come anche l’esistenza di armi biologiche per razze specifiche, tipo la SARS.
Sono stati questi i programmi per uno spopolamento globale che hanno sconvolto alcune importanti e potenti fazioni in Giappone, in Taiwan ed in Cina.
Dopo essere stato avvicinato da un vero Ninja dei giorni nostri, nel 2007 Benjamin divenne il primo Occidentale da 500 anni ad essere ammesso nei ranghi delle Eastern Secret Societies (Società Segrete Orietali), un vasto gruppo con 6 milioni di membri.
Fungendo da loro portavoce, si impegnò a trasmettere un messaggio agli Illuminati:
“Riconoscete che il vostro tempo è scaduto, cedete le armi senza combattere e permettete al mondo di prosperare come dovrebbe, o affrontate le conseguenze contro oltre 100.000 assassini professionisti che non hanno perso l’amore verso la sedicente elite dominante del pianeta.”
Questo è stato il primo comunicato tramite il Dr Henry Makow e Jeff Rense nel luglio 2007.
Project Camelot è ora andato in Giappone per incontrarsi con Benjamin Fulford personalmente.
Armato anche di una contagiosa visione ottimistica del futuro, Benjamin è pronto a divenire il prossimo Ministro della Finanza per il Giappone.
I suoi piani su come vorrebbe spendere i 5 trilioni di dollari giapponesi delle riserve straniere per eliminare la povertà globale sono punti pratici, plausibili ed ispiranti, che vanno oltre la retorica, per riparare generazioni di danni fatti dalla spietata elite dominante.
Questo è un uomo con una profonda comprensione sia dell’Oriente che dell’Occidente, uno storico dell’economia globale che pensa in modo diverso, un amante della pace che non ha timore di usare parole da guerrieri.
tratto da: http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.2465.1
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Strana causa legale di Neil Keenan per 1.000 miliardi di dollari
Dan McCue, Courthouse News Service, 2011/12/05
MANHATTAN (CN) – Un americano espatriato in Bulgaria sostiene che le Nazioni Unite, il World Economic Forum, l’Ufficio di Controllo Internazionale del Tesoro e il Governo Italiano con una serie di altri abbiano cospirato per rubare più di 1.100 miliardi di dollari in strumenti finanziari destinati a sostenere scopi umanitari.
La pagina 111 della querela federale contiene un ventaglio di entità comuni ai teorici della cospirazione, tra cui gli Illuminati del Vaticano, i Massoni, la “Trilateral Trillenium Tripartite Gold Commission”, e la Federal Reserve.
Il richiedente Neil Keenan sostiene che gli furono affidati nel 2009 degli strumenti finanziari – tra cui banconote USA della Federal Reserve per un valore di 124,5 miliardi dollari, due titoli di Stato giapponesi per un valore nominale combinato di 19 miliardi dollari, e un’obbligazione U.S. “Kennedy” di un valore nominale di 1 miliardo di dollari – da un’ente chiamato “Dragon Family”, che è un gruppo di diverse famiglie asiatiche ricche e segrete.
“La Dragon Family si sottrae alla conoscenza e alla vista del pubblico ma, su informazione e fede, agisce per il bene e il meglio del mondo in costante coordinamento con i livelli più elevati di organizzazioni finanziarie globali, in particolare, la Federal Reserve System,” afferma Keenan.
“Nel corso della sua esistenza, durante l’ultimo secolo, la Dragon Family ha accumulato grandi ricchezze, avendo rifornito la Federal Reserve Bank e il governo degli Stati Uniti di beni patrimoniali in oro e argento attraverso certi conti tenuti in Svizzera, per cui ha ricevuto considerazione sotto forma di una varietà di Banconote, Bonds e Certificati come quelli descritti… che sono un’obbligazione del Sistema della Federal Reserve”.
Keenan dice che con gli interessi maturati gli strumenti valgono ora più di mille miliardi di dollari. Afferma che la Famiglia lo ha designato come suo principale (procuratore) nel tentativo di selezionare alcuni programmi di investimento privati (PPP) registrati e autorizzati, per il beneficio di non specificati sforzi globali umanitari.
Nella sua notevole denuncia, Keenan sostiene che enormi quantità di denaro del governo degli Stati Uniti – sono state consegnate in oro e altri metalli preziosi – dalla Dragon Family molti anni fa, e che il denaro è stato piazzato nel sistema della Federal Reserve per il beneficio e sostegno di sottoscrizione a supporto del dollaro”, che sarebbe diventato e rimane attualmente la valuta di riserva globale”.
Keenan sostiene che la cospirazione è iniziata con la detenzione illegale di due cittadini giapponesi, Akihiko Yamaguchi e Mitsuyoshi Watanabe, e con il sequestro di 134.500 milioni dollari in obbligazioni che tenevano in Italia, nel giugno 2009.
Yamaguchi può essere meglio descritto come il predecessore di Keenan nel cercare di collocare gli strumenti della Dragon Family in legittimi PPP, per fare avanzare gli scopi umanitari del Gruppo, secondo la denuncia.
Keenan dice che ha conosciuto sia Yamaguchi che la Dragon Family grazie agli sforzi dell’uomo giapponese per conto del gruppo, che li ha introdotti in una banca a Cipro con cui si potevano fare affari.
Egli afferma che in segno di gratitudine, Yamaguchi ha chiesto ed ottenuto l’approvazione per eseguire una procura speciale, in cui anche lui avrebbe potuto agire per conto della Dragon Family per collocare i loro beni nei PPP.
Fu allora, egli dice, che prese possesso degli strumenti che sono il cuore della causa. Per la sua assistenza, Keenan dice, doveva ricevere una quota degli utili pari al 30% di ogni particolare PPP che avesse organizzato.
Un mese dopo che gli uomini giapponesi sono stati arrestati, un uomo di nome Leo Zagami – “che si autodefinisce un 33° grado della Massoneria e che, a partire dall’aprile 2008, aveva riferito e sostenuto di essere il leader di una fazione dissidente dei Cavalieri Templari e Framassone di alto livello incentrato sulla elite della Loggia P2 a Montecarlo” – arrivò sulla scena, secondo la denuncia.
Zagami ha affermato di essere un rappresentante degli Illuminati del Vaticano e di altre sette di società europee e che “stava cercando di prendere contatto con alcune Società Segrete Asiatiche”, dichiara la denuncia.
Durante un incontro in Giappone, dice, ha dichiarato a un contatto che Yamaguchi e Watanabe erano stati “esposti” e che aveva informazioni privilegiate sugli strumenti sequestrati.
Successivamente, ha presentato il suo contatto in Giappone al convenuto (in tribunale) Daniele Dal Bosco, un banchiere del Vaticano e socio della Loggia massonica P2, che “sarebbe capace di incassare i bonds sequestrati dalla Finanza italiana”, secondo la denuncia.
La querela sostiene una storia complessa con molte parti in movimento e decine di personaggi di fama internazionale conosciuti e sconosciuti, la cui somma è che Keenan sostiene di aver avuto l’affido di miliardi di dollari di obbligazioni da parte della Dragon Family.
Egli afferma che presto, lui e Dal Bosco sarebbero entrati in contatto quotidiano via Skype e avrebbero organizzato di incontrarsi in Italia. Durante queste conversazioni, Dal Bosco spiegava che non era solo consulente finanziario di Zagami, ma anche del Vaticano a Roma, e tesoriere della Loggia massonica P2.
Come risultato, Keenan ha dichiarato che, sebbene abbia cercato di mantenere il possesso personale degli strumenti finanziari che gli erano stati affidati, egli, tuttavia, si è fidato di Dal Bosco, ed ha trasferito le obbligazioni a lui per “custodia temporanea”.
Dal Bosco è fuggito con i bonds ed ha cercato aiuto nella vendita degli strumenti “nel mercato globale attraverso la furtività, la conversione e la corruzione”, afferma Keenan.
Egli sostiene che la cospirazione continua a svolgersi; diversi funzionari di alto livello reiteratamente gli hanno offerto una tangente di 100 milioni di dollari per “liberare” i beni senza rivelare il loro furto alla Dragon Family, e per consentire agli stessi di essere convertiti in un cosiddetto “Programma Sovrano” delle Nazioni Unite (ONU), interamente sotto la protezione, gli auspici e l’ombrello dell’immunità sovrana di cui godono gli imputati.
Tra gli altri imputati il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-Moon, l’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi, Giancarlo Bruno, che è identificato come capo del settore bancario per il World Economic Forum, l’ambasciatore d’Italia presso le Nazioni Unite Cesare Maria Ragaglini, Ray Dam C., presidente dell’Ufficio del Tesoro di controllo internazionale, e David A. Sale, il vice capo del consiglio di gabinetto dell’OITC.
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Keenan vuole il ritorno dei beni rubati, il risarcimento dei danni e delle spese di giustizia per le richieste multiple di frode, violazione contrattuale e del diritto internazionale.
Egli è rappresentato da William H. Mulligan Jr., con Bleakley, Platt & Schmidt di White Plains, NY
Traduzione: Sebirblu
Fonte: http://www.courthousenews.com/2011/12/05/41930.htm
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non dovremmo temere ciò che non conosciamo, ma ciò che riteniamo vero ed invece non lo è
martedì 28 febbraio 2012
lunedì 27 febbraio 2012
Il piccolo segreto delle Torri Gemelle
Anche coloro che conoscono bene la storia degli Stati Uniti, e faticano meno ad accettare l’idea che l’11 settembre sia stato un autoattentato, a volte si domandano: “D’accordo farsi del male, ma perchè andare a distruggere due dei gioielli più meravigliosi che l’America abbia mai avuto? Non si poteva distruggere qualcos’altro?”
In realtà, le Torri Gemelle erano di tutto meno che gioielli meravigliosi.
Per quanto fossero collocate su un terreno fra i più appetibili e redditizi al mondo, dopo trent’anni i due edifici erano diventati decisamente obsoleti. Poichè ciascun piano era stato costruito come uno spazio aperto di oltre 4.000 metri quadrati, l’aumento dei costi energetici aveva reso i due edifici estremamente gravosi da riscaldare d’inverno, ed altrettanto gravosi da raffreddare d’estate. Il perimetro del WTC Plaza, inoltre, rappresentava un vero e proprio macigno nel mezzo della circolazione di Downtown Manhattan, una zona della città costruita all’inizio del secolo scorso, fatta tutta di strade lunghe e strette. I tassisti raccontavano che nell’ora di punta ci voleva più di un’ora solo per aggirare l’intero perimetro del World Trade Center.
Mai il problema più ingombrante per le Torri Gemelle era rappresentato dall’enorme quantità di amianto che contenevano. Costruite in un’epoca (1969-1973) in cui l’amianto non era ancora proibito, …
… questo composto fu usato sia per la protezione antincendio delle strutture in acciaio sia come isolante per le condutture dell’aria condizionata e dell’acqua.
Solo nei primi anni ’70 l’amianto iniziò ad essere riconosciuto come cancerogeno, ma a quel punto la costruzione delle Torri Gemelle era quasi terminata. Non è chiaro fino a che punto della costruzione sia stato usato, nè quale sia la quantità esatta di amianto utilizzato, ma le stime variano fra 400 e 5000 tonnellate complessive di amianto presenti nelle Torri Gemelle a costruzione ultimata.
Man mano che venivano introdotti i regolamenti contro l’amianto, la situazione per le Torri Gemelle si faceva sempre più difficile, finchè nel 1989 l’amianto fu definitivamente proibito in tutte le costruzioni civili. A quel punto si provò una soluzione di fortuna, incapsulando l’amianto delle Torri Gemelle con un cemento particolare, per evitare la dispersione nell’aria delle sue particelle.
Ma verso la metà degli anni ’90 i nuovi regolamenti prevedevano che dovunque si intervenisse per fare delle riparazioni o delle opere di manutenzione, l’amianto presente venisse rimosso per intero.
Nel frattempo, proprio a causa della sua pericolosità, il costo per la rimozione dell’amianto era diventato astronomico, poiché bisognava prima fare evacuare tutti i piani interessati, e poi utilizzare solo operatori specializzati, che dovevano lavorare esclusivamente con tute ermetiche e bombole di ossigeno.
Una cosa è chiamare l’idraulico per riparare una tubatura rotta, ben altra e dover evacuare un piano intero, con dozzine di società commerciali che perdono soldi ogni minuto che passa, e poi chiamare una squadra di astronauti per fare lo stesso lavoro.
Sul finire degli anni ’90 i preventivi per la rimozione completa e lo smaltimento dell’amianto delle Torri Gemelle arrivavano ad un miliardo di dollari – più o meno la cifra che sarebbe costato costruire una torre nuova.
Con una mossa disperata la Port Authority, proprietaria delle Torri Gemelle, denunciò le compagnie di assicurazione perchè si rifiutavano di coprire i costi della rimozione, ma alla fine di una lunga battaglia legale persa la causa.
A quel punto la Port Authority si trovò fra l’incudine e il martello: non si poteva più effettuare la manutenzione delle Torri Gemelle, per il costo della rimozione dell’amianto, ma non si potevano demolire proprio per le grandi quantità di amianto che contenevano. L’unica soluzione sarebbe stata di smontarle pezzo per pezzo, ma il costo di una tale operazione era semplicemente improponibile.
Fortuna volle che nella primavera del 2001 un imprenditore chiamato Larry Silverstein, già proprietario del Building 7, si sia offerto per rilevare la gestione delle Torri Gemelle con un lease di 99 anni.
In quel momento il valore sul mercato delle Twin Towers era di circa 1,2 miliardi di dollari, ma Silverstein pagò 3,2 miliardi pur di entare rapidamente in possesso di quello che lui ha definito “il sogno della sua vita”.
Nonostante la bomba del ‘93 avesse distrutto solo qualche piano all’interno della Torre Nord, nella nuova polizza assicurativa Silverstein fece aggiungere anche la possibilità di una distruzione completa delle torri per attacco terroristico.
Non si sa mai - avrà pensato - metti che invece di un camioncino pieno di letame ne usano tre o quattro, e io rischio che venga giù tutto insieme.
Quello che è successo l’11 di settembre lo sappiamo tutti.
Il mattino del 12 settembre Silverstein era talmente abbattuto per la perdita dei suoi “gioielli”, che andava dicendo a tutti di essere certo di poter incassare dall’assicurazione il doppio del massimale previsto – 7 miliardi invece di 3,5 - “perchè si è trattato di due attacchi terroristici separati”.
Alla fine della lunga battaglia legale, Silverstein ha preso 4,5 miliardi di dollari per ricostruire le Torri Gemelle, ritrovandosi in mano dieci ettari di un terreno edilizio fra i più ambiti e redditizi al mondo.
Nel frattempo l’amianto delle Torri Gemelle lo hanno respirato tutto i soccoritori che hanno lavorato alacremente per sgomberare il suo terreno dalla macerie, e che oggi stanno morendo a centinaia, falciati dal mesotelioma e da altre malattie respiratorie, nel silenzio più vergognoso della stampa di tutto il mondo.
Massimo Mazzucco
In realtà, le Torri Gemelle erano di tutto meno che gioielli meravigliosi.
Per quanto fossero collocate su un terreno fra i più appetibili e redditizi al mondo, dopo trent’anni i due edifici erano diventati decisamente obsoleti. Poichè ciascun piano era stato costruito come uno spazio aperto di oltre 4.000 metri quadrati, l’aumento dei costi energetici aveva reso i due edifici estremamente gravosi da riscaldare d’inverno, ed altrettanto gravosi da raffreddare d’estate. Il perimetro del WTC Plaza, inoltre, rappresentava un vero e proprio macigno nel mezzo della circolazione di Downtown Manhattan, una zona della città costruita all’inizio del secolo scorso, fatta tutta di strade lunghe e strette. I tassisti raccontavano che nell’ora di punta ci voleva più di un’ora solo per aggirare l’intero perimetro del World Trade Center.
Mai il problema più ingombrante per le Torri Gemelle era rappresentato dall’enorme quantità di amianto che contenevano. Costruite in un’epoca (1969-1973) in cui l’amianto non era ancora proibito, …
… questo composto fu usato sia per la protezione antincendio delle strutture in acciaio sia come isolante per le condutture dell’aria condizionata e dell’acqua.
Solo nei primi anni ’70 l’amianto iniziò ad essere riconosciuto come cancerogeno, ma a quel punto la costruzione delle Torri Gemelle era quasi terminata. Non è chiaro fino a che punto della costruzione sia stato usato, nè quale sia la quantità esatta di amianto utilizzato, ma le stime variano fra 400 e 5000 tonnellate complessive di amianto presenti nelle Torri Gemelle a costruzione ultimata.
Man mano che venivano introdotti i regolamenti contro l’amianto, la situazione per le Torri Gemelle si faceva sempre più difficile, finchè nel 1989 l’amianto fu definitivamente proibito in tutte le costruzioni civili. A quel punto si provò una soluzione di fortuna, incapsulando l’amianto delle Torri Gemelle con un cemento particolare, per evitare la dispersione nell’aria delle sue particelle.
Ma verso la metà degli anni ’90 i nuovi regolamenti prevedevano che dovunque si intervenisse per fare delle riparazioni o delle opere di manutenzione, l’amianto presente venisse rimosso per intero.
Nel frattempo, proprio a causa della sua pericolosità, il costo per la rimozione dell’amianto era diventato astronomico, poiché bisognava prima fare evacuare tutti i piani interessati, e poi utilizzare solo operatori specializzati, che dovevano lavorare esclusivamente con tute ermetiche e bombole di ossigeno.
Una cosa è chiamare l’idraulico per riparare una tubatura rotta, ben altra e dover evacuare un piano intero, con dozzine di società commerciali che perdono soldi ogni minuto che passa, e poi chiamare una squadra di astronauti per fare lo stesso lavoro.
Sul finire degli anni ’90 i preventivi per la rimozione completa e lo smaltimento dell’amianto delle Torri Gemelle arrivavano ad un miliardo di dollari – più o meno la cifra che sarebbe costato costruire una torre nuova.
Con una mossa disperata la Port Authority, proprietaria delle Torri Gemelle, denunciò le compagnie di assicurazione perchè si rifiutavano di coprire i costi della rimozione, ma alla fine di una lunga battaglia legale persa la causa.
A quel punto la Port Authority si trovò fra l’incudine e il martello: non si poteva più effettuare la manutenzione delle Torri Gemelle, per il costo della rimozione dell’amianto, ma non si potevano demolire proprio per le grandi quantità di amianto che contenevano. L’unica soluzione sarebbe stata di smontarle pezzo per pezzo, ma il costo di una tale operazione era semplicemente improponibile.
Fortuna volle che nella primavera del 2001 un imprenditore chiamato Larry Silverstein, già proprietario del Building 7, si sia offerto per rilevare la gestione delle Torri Gemelle con un lease di 99 anni.
In quel momento il valore sul mercato delle Twin Towers era di circa 1,2 miliardi di dollari, ma Silverstein pagò 3,2 miliardi pur di entare rapidamente in possesso di quello che lui ha definito “il sogno della sua vita”.
Nonostante la bomba del ‘93 avesse distrutto solo qualche piano all’interno della Torre Nord, nella nuova polizza assicurativa Silverstein fece aggiungere anche la possibilità di una distruzione completa delle torri per attacco terroristico.
Non si sa mai - avrà pensato - metti che invece di un camioncino pieno di letame ne usano tre o quattro, e io rischio che venga giù tutto insieme.
Quello che è successo l’11 di settembre lo sappiamo tutti.
Il mattino del 12 settembre Silverstein era talmente abbattuto per la perdita dei suoi “gioielli”, che andava dicendo a tutti di essere certo di poter incassare dall’assicurazione il doppio del massimale previsto – 7 miliardi invece di 3,5 - “perchè si è trattato di due attacchi terroristici separati”.
Alla fine della lunga battaglia legale, Silverstein ha preso 4,5 miliardi di dollari per ricostruire le Torri Gemelle, ritrovandosi in mano dieci ettari di un terreno edilizio fra i più ambiti e redditizi al mondo.
Nel frattempo l’amianto delle Torri Gemelle lo hanno respirato tutto i soccoritori che hanno lavorato alacremente per sgomberare il suo terreno dalla macerie, e che oggi stanno morendo a centinaia, falciati dal mesotelioma e da altre malattie respiratorie, nel silenzio più vergognoso della stampa di tutto il mondo.
Massimo Mazzucco
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