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sabato 1 settembre 2012

Condannato a 30 giorni in psichiatria per dei post su facebook

- di Laura Caselli -

Nonostante questa storia possa sembrare una scopiazzatura del famoso romanzo Orwelliano 1984, quella che segue non è la trama di un nuovo film di fantascenza, ma è una storia vera.
Virginia, Stati Uniti: Lo scorso 16 Agosto, l’ex marine 26enne Brandon J. Raub è stato ammanettato e trascinato in una clinica psichiatrica per aver postato su Facebook alcune frasi.
Ma cosa può aver detto di così tremendo? In breve Brandon ha accusato il governo americano di essere l’unico responsabile degli attacchi terroristici dell’11 Settembre; ha affermato che il paese è governato da un gruppo di malvagi cabalisti e ha più volte scritto che nel cielo vengono rilasciate sostanze dannose, come il bario.

In rete leggiamo che degli agenti del l’FBI, insieme ai Servizi Segreti Americani e alle autorità locali di polizia, hanno fatto irruzione in casa sua per interrogarlo ma, poichè Brandon si sarebbe rifiutato di collaborare e avrebbe fatto troppe domande, alla fine per lui sono scattate le manette.


“Attualmente mi trovo in un reparto psichiatrico dell’ospedale John Randolph contro la mia volontà.”
[intervista telefonica del Times-Dispatch]
Fortunatamente il giudice del tribunale di Chesterfield ha ordinato, qualche giorno fa,  che il veterano Marine venisse dimesso dall’ospedale psichiatrico poichè non vi è motivo di prolungare la custodia di emergenza (leggi “Trattamento Sanitario Obbligatorio”).
24 Agosto: Brandon torna a casa e scrive su facebook: “Pillole o non-pillole, rimango un guerriero”.

Lo psicoreato non comporta la morte: lo psicoreato è la morte.
[ George Orwell, 1984]

Tratto da:  http://www.losai.eu/condannato-a-30-giorni-in-psichiatria-per-dei-post-su-facebook/

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