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mercoledì 31 ottobre 2012

Tal Golesworthy: Come ho riparato il mio cuore














di David Perry

Quello che stai guardando si chiama ExoStent. É fondamentalmente una benda comprimente che avvolge l'aorta ascendente ed applica una pressione esterna, rafforzando l'importantissimo vaso sanguigno nello stesso modo in cui si avvolge o si fissa un tubo ad alta pressione in una macchina o in una caldaia. È un miglioramento impressionante nella tecnologia medica, molto superiore del trattamento che va a sostituire, ed è stato inventato da un uomo con praticamente nessuna nozione medica per trattare la propria malattia.
 


Quest'uomo è Tal Golesworthy, un idraulico inglese che soffre della sindrome di Marfan2, una malattia genetica dei tessuti connettivi che gli aveva reso la sua aorta ascendente più piccola e debole del normale. Dato che l'aorta è un vaso sanguigno ad alta pressione questo porta alla sua dilatazione (espansione) nel tempo e potrebbe succedere che si dilatati così tanto da scoppiare e quindi provocare la morte. Il suo dottore voleva che lui si sottoponesse alla chirurgia tradizionale, rimuovendo il vaso difettoso assieme alla valvola collegata, rimpiazzarlo con una vavola di plastica e destinare Tal ad una vita di Warfarin3. Tal, essendo un ingegnere delle caldaie, ha pensato alla sua aorta come ad un tubo debole e disse: “perché non lo possiamo semplicemente avvolgere?”.
In quel momento, Tal cambiò la storia della medicina. Aveva una soluzione semplice proveniente da un campo non correlato che poteva funzionare e fortunatamente aveva un dottore che considerò seriamente cosa aveva da proporre. Tal e il suo dottore iniziarono a mettere in piedi un team che creò una procedura rivoluzionaria: usando scansioni del corpo ad alta risoluzione fecero un immagine 3D della sua aorta ascendente, la riprodussero grazie a macchinari di prototipazioni rapidi e poi crearono banda comprimente personalizzata che si avvolgesse perfettamente attorno alla sua aorta. Un dispositivo completamente personalizzato costruito rapidissimamente dal nulla -- e funzionò. Dopo aver passato le varie commissioni etiche, prove cliniche, peer-review e le altre cose necessarie per ogni nuova procedura medica il dispositivo è stato impiantato in più di 30 pazienti e ha correttamente prevenuto le loro aorte del continuare ad espandersi.
Tutte queste informazioni vengono dal discorso di TED intitolato “Come ho riparato il mio cuore4 e ricorda la storia di Cenerentola. Tal pensava che la sua storia dovesse vertere sull'incredibile difficoltà del mettere assieme un team che fosse in grado di far diventare realtà il suo progetto, di quanto possa essere complicato riuscire a gestire tante risorse così diverse e dei problemi etici e professionali che comporta innovare nel campo medico, il tutto condito da un racconto molto interessante. Ma non è assolutamente quello che ho visto io.
Quello che ho visto era un uomo senza esperienza medica, ma esperto in un altro campo, usare il buon senso per realizzare che i due campi non erano poi così diversi. Quello che ho visto era un uomo che non era spaventato dal chiedere ciò che, in quel momento, probabilmente pensò potesse essere una domanda stupida. Quello che ho visto è un dottore il cui ego non ha cercato di impedire lo sviluppo di una idea fantastica visto chi l'aveva avuta. Quello che ho visto è ciò di cui il mondo ha disperato bisogno, ma che ogni parte di tutti i sistemi a cui ci affidiamo tradizionalmente è progettata per prevenire.
I modelli tradizionali dell'educazione ci insegnano che ci sono gli esperti e che poi ci siamo noi. E che la conoscenza si trasmette in una sola direzione. Siediti, ascolta, stà zitto, alza la mano se hai una domanda, ma non farlo mai se vuoi fare un commento o se pensi che qualcosa sia sbagliato, perché ti creerà problemi con l'insegnante. Se gli esperti vogliono la tua opinione te la chiederanno ma anche in quel caso ti staranno solo chiedendo di dimostrare che stavi ascoltando, o ti faranno sembrare stupido come punizione. Mai correggere o dubitare dell'esperto.
I tradizionali modelli lavorativi ci insegnano che la persona sopra di noi nella catena dell'organizzazione è il nostro superiore, e non deve essere messo in dubbio. Siedi nel tuo cubicolo, fai come ti hanno detto, il successo o il fallimento della compagnia non è il tuo problema, preoccupati solo del tuo lavoro, qualsiasi altra cosa causerà il tuo licenziamento. Mai correggere o dubitare del tuo capo.
I tradizionali modelli economici e di governo ci insegnano che il governo è la nostra benevola figura paterna. Il loro compito è vedere le cose come stanno e sono molto preparati per farlo. Tu non sai abbastanza di macroeconomia o di sociologia per partecipare alle loro discussioni e quindi perché dovresti farti sentire? Se lo facessi saresti subito messo a terra da parolone così grandi che neanche capiresti. Devi essere un membro produttivo della società, pagare le tasse, non fare domande, non protestare, non attirare l'attenzione; ogni altra cosa ti farà sembrare un idiota e c'è anche la possibilità, se criticherai la cosa sbagliata (o lo farai nel paese sbagliato) che ciò ti farà arrestare, torturare e persino uccidere.
No. No no no. Questo è senza ombra di dubbio sbagliato al 100%. Rispettare l'autorità va bene, ma non senza domande e mai senza come minimo porti il dubbio che c'è qualcosa che potresti conoscere, qualche pensiero che tu hai che magari gli esperti non hanno mai considerato.
Visto che, male che ti vada verrai considerato un po' stupido, e bene che ti vada cambierai il mondo per il meglio, è sempre meglio esprimere le proprie idee.

Non sederti tranquillamente in classe supponendo che il tuo insegnante o il tuo libro sono l'autorità suprema su tutto, se qualcosa sembra sbagliato, chiedi. Un buon insegnante dovrebbe incoraggiare la sperimentazione, la logica, il porre in discussione la conoscenza accettata da tutti e non dovrebbe prendere nulla per ovvio. Se qualcosa è vero, perché devo accettarlo in base alla tua autorità? Perché non lo puoi provare, o almeno darmi gli strumenti per provarlo da solo se voglio?
Non sederti tranquillamente nel tuo cubicolo supponendo che il tuo capo sia una sorta di essere onnisciente e benevolo che ha preso in considerazione tutte le alternative, è completamente possibile che tu possa pensare a qualcosa che loro non hanno considerato, o che il tuo punto di vista lievemente differente possa portare una prospettiva necessaria alla discussione.
Potrebbe non essere una tua responsabilità tenere a galla l'intera compagnia in cui lavori, ma se va sott'acqua è sicuramente un problema anche tuo.

Non sederti tranquillamente mentre il tuo governo fa azioni stupide una dopo l'altra sotto la pretesa di una qualche supposta superiorità. I governanti sono solamente persone e nonostante quello che cercano di farti pensare, gran parte di loro sono al massimo di intelligenza media. Conoscere dei paroloni non ti rende un esperto economista o sociologo, e anche essere realmente un esperto economista o sociologo non ti rende immune dagli errori umani. Se qualcosa non ha senso, fatti sentire.
Se Tal Golesworthy avesse ascoltato quella vocina in testa, quella che dice: “è una domanda stupida Tal, non chiederla. Tu lavori con le caldaie, questo tizio è un dottore, lascia fare a lui la sua specialità”, proprio ora sarebbe sotto Warfarin, dopo aver superato una operazione che consiste nell'aprirgli il torace, attaccarlo ad una macchina per il cuore ed i polmoni, fermare il cuore, abbassare la sua temperatura corporale e rimpiazzare una buona parte del suo cuore con un pezzo di plastica. La curiosità ha avuto la meglio su di lui, il suo dottore ha riconosciuto qualcosa di veramente intelligente nella sua idea ed ora anche grazie a questo il mondo è un posto migliore. Sentirsi stupidi non è la cosa peggiore del mondo, mentre una vita intera di terapia a causa del rigetto del trapianto potrebbe esserlo. Fai la scelta giusta: parla, chiedi, ascolta e impara -- da, per e con ognuno -- non solo con le supposte autorità.
In conclusione, in quanto è sia fantastico che pertinente vi lascio con Tal Golesworthy e il suo fantastico intervento a TED.


Fonte: http://ilporticodipinto.it/content/tal-golesworthy-come-ho-riparato-il-mio-cuore

lunedì 29 ottobre 2012

PER UN MONDO MIGLIORE - Paolo Barnard



Per Un Mondo Migliore”, il lungo documento che segue, fu la mia risposta/appello ai Movimenti all’indomani del primo Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre nel 2001. Fu poi aggiornato nel 2004 dopo la seconda vittoria presidenziale di G. W. Bush negli USA.
Esso contiene l’elaborazione più completa della mia critica ai Movimenti fino a quell’epoca (integrata in seguito da Considerazioni sul V-day e L’Informazione è Noi), Movimenti che ritenevo (e ritengo) inconcludenti, contraddittori, e persino ipocriti, ma soprattutto auto-consegnatisi all’irrilevanza storica, fatto tragico per le speranze di un Mondo Migliore, e ancor più tragico per i destini di milioni di poveri che dal grande movimento di Porto Alegre si attendevano un aiuto reale. La mia critica in “Per Un Mondo Migliore” propone però anche indicazioni precise e dettagliate sulle alternative percorribili, cioè proposte concrete per un riscatto decisivo contro i Poteri Forti.
Per Un Mondo Migliore” fu pubblicato ovunque, anche in inglese all’estero, fu mille volte acclamato come “l’interessante provocazione di Paolo Barnard” da parte di ogni sorta di gruppo militante, ma poi nulla oltre quel chiasso.
Sotto, ho messo altri miei lavori sugli stessi temi, che descrivono ulteriori tentativi di scuotere i Movimenti, finiti in nulla. Mi prendo la responsabilità di affermare che le mie intuizioni alla base delle proposte per ottenere un reale cambiamento verso un Mondo Migliore sono centrali. Altre vie non ne vedo, né alcuno ha saputo proporle.
A voi la lettura e un’opinione.

sabato 27 ottobre 2012

I virus dei vaccini vengono coltivati in cellule di feti umani abortiti

Helen Ratajczak, ricercatrice della Boehringer Ingelheim Pharmaceuticals, ha recentemente sollevato un vivace e turbolento dibattito tra chi discute il problema delle relazioni vaccino-autismo pubblicando un suo studio di revisione sulla ricerca sull’autismo. Si tratta di una nuova revisione di studi che esamina le varie cause ambientali dell’autismo, tra cui i vaccini e i loro componenti. Un elemento messo in luce, e che sembra essere sfuggito ai più è l’uso di cellule embrionali abortive nella produzione di vaccini.
La CBS News ha riportato: “La Dr. Ratajczak riferisce che quando i produttori di vaccini hanno dovuto eliminare il thimerosal dai vaccini (con l’eccezione dei vaccini contro l’influenza che ancora contengono thimerosal), hanno cominciato a produrre alcuni vaccini utilizzando tessuti umani.
L’utilizzo di tessuti umani secondo la Ratajczak riguarda attualmente 23 vaccini.
Nel suo studio ha discusso l’aumento di incidenza dell’autismo in corrispondenza con l’introduzione di DNA umano nel vaccino MMR, e suggerisce che le due cose potrebbero essere collegate.
Le pagine della revisione contengono un dettaglio che difficilmente poteva passare inosservato, cinque parole che rivelano uno dei segreti più shoccanti di Big Pharma, delle aziende farmaceutiche cioè: “…allevato in tessuti fetali umani”
A pagina 70 si legge: “Un aumento aggiuntivo del picco di autismo si raggiunse nel 1995 quando il vaccino della varicella fu allevato in tessuti fetali umani”.
La maggior parte di noi è del tutto ignara che le cellule di cultura umana usate per allevare i virus dei vaccini derivano da feti abortivi da decenni ormai e chi li produce è ben felice che il pubblico continui ad ignorarlo, perché sa che questo non potrebbe essere accettato dalla gente sia per le ignote conseguenze per la nostra salute che per il credo religioso di molti. 
Il vaccino contro la varicella non è l’unico prodotto in questo modo e, secondo il Sound Choice Pharmaceutical Institute (SCPI), i seguenti 24 vaccini sono prodotti usando cellule provenienti da feti abortivi e/o contenenti DNA, proteine, o frammenti cellulari di colture di cellule coltivate derivate da feti umani abortivi:
Polio PolioVax, Pentacel, DT Polio Absorbed, Quadracel (Sanofi)
Measles, Mumps, Rubella MMR II, Meruvax II, MRVax, Biovax, ProQuad, MMR-V (Merck)
Priorix, Erolalix (GlaxoSmithKline)
Varicella (Chickenpox and Shingles) Varivax, ProQuad, MMR-V, Zostavax (Merck)
Varilix (GlaxoSmithKline)
Hepatitis A Vaqta (Merck)
Havrix, Twinrix (GlaxoSmithKine)
Avaxim, Vivaxim (Sanofi)
Epaxal (Crucell/Berna)
Rabies Imovax (Sanofi)

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Vaccini e autismo: una nuova revisione scientifica
Gabriele Milani -
http://autismovaccini.com

Sharyl Attkinsons è una giornalista investigativa della CBS News ed ha intervistato nei giorni scorsi Helen Ratajczak: ex ricercatrice della Boehringer Ingelheim Pharmaceuticals che ha pubblicato, come autrice o coautrice, 41 articoli articoli scientifici a volte “castrati dagli interessi delle case farmaceutiche“. E’ stata anche coautrice nel 2006 di uno studio per l’FDA e, nello stesso anno, è stata eletta  Presidente della sezione Nord Est dell’Istituto di Tossicologia. E’ una scienziata seria e rispettata che dichiara apertamente alla CBS: “ora che sono in pensione posso scrivere ciò che voglio“.

E così è stato!… La sua revisione scientifica relativa al collegamento tra autismo e vaccini sta facendo tremare la CDC che, da nota ufficiale, risponde imbarazzata affermando che “ci vorrebbe troppo tempo per studiare e controbattere questa revisione scientifica“.
L’articolo è stata pubblicato dal Journal of Immunotoxicology ed è intitolato “Aspetti teorici dell’autismo: cause – un riesame“.  Un pò a sorpresa è quindi un ex scienziato senior presso una ditta farmaceutica ad aprire il coperchio del pentolone degli orrori. La Ratajczak ha fatto quello che nessun altro ricercatore, a quanto pare, si è preoccupato di fare: ha esaminato tutto il corpo delle pubblicazioni scientifiche emerse dopo che l’autismo è stato descritto dal 1943. Non solo la teoria suggerita dalla ricerca quale il ruolo del vaccino trivalente Morbillo Parotite Rosolia, o il conservante al mercurio (thimerosal), ma ha analizzato tutte le ricerche riguardanti i vaccini in generale.

Nel suo articolo la Ratajczak afferma che “cause documentate di autismo includono mutazioni genetiche e/o delezioni cromosomiche, infezioni virali, e l’encefalite a seguito della vaccinazione. Conseguenza: l’autismo è il risultato di difetti genetici e/o infiammazione del cervello provocato dai vaccini“.

L’articolo prende in esame molti colpevoli potenziali correlati alle vaccinazioni, compreso il numero sempre più crescente di vaccini somministrati in un breve periodo di tempo. “Ciò che ho pubblicato è altamente incentrato sulla ipersensibilità del sistema immunitario del nostro corpo che viene buttato fuori di equilibrio” così afferma la Ratajczak nell’intervista.

Il Dr. Brian Strom, Università della Pennsylvania, che ha lavorato per lo I.O.M. (Istituto di Medicina) in qualità di consigliere per il governo sulla sicurezza dei vaccini, dice che l’opinione medica prevalente è che i vaccini sono scientificamente legati alla encefalopatia (danno cerebrale), ma non sono scientificamente legati all’autismo. Così, per quanto riguarda la revisione della Ratajczak, afferma che non trova nulla di straordinario: “Questa è una rassegna di teorie. La scienza è basata su fatti. Bisogna trarre conclusioni sugli effetti di un’esposizione sulle persone, avendo dati sulle persone. I dati sulle persone non supportano l’esistenza di una relazione in quanto tale, qualsiasi speculazione su una spiegazione per un (inesistente) rapporto è irrilevante“.

Però la Ratajczak si occupa anche di un fattore che non è stato ampiamente discusso ma che è stato ampiamente denunciato anche dal sottoscritto: DNA umano contenuto nei vaccini. Proprio così, DNA umano come denunciato anche dalla Pontificia Accademia Pro Vita. I rapporti della Ratajczak mettono in evidenza che all’incirca nello stesso momento in cui i produttori di vaccini furono chiamati a togliere dalla maggior parte dei vaccini il thimerosal (con l’eccezione dei vaccini antinfluenzali che ancora ampiamente contengono thimerosal), hanno iniziato a produrre alcuni vaccini utilizzando tessuti umani. La Ratajczak dice che tessuti umani sono attualmente utilizzati in 23 vaccini. Lei quindi discute l’aumento dell’incidenza dell’autismo corrispondente all’introduzione di DNA umano nel vaccino Morbillo Parotite Rosolia, e suggerisce come gli eventi potrebbero essere collegati. La Ratajczak afferma anche come un picco ulteriore di aumento dei casi di autismo si è verificato nel 1995 quando il vaccino contro la Varicella (Varivax) è stato coltivato nel tessuto fetale umano (MRC-5 si trova anche nel trivalente Priorix antiMoribillo-Parotite-Rosolia della GlaxoSmithKline che viene somministrato qui in Italia).

Perché il DNA umano potrebbe potenzialmente causare danni al cervello?  Il modo in cui si instaura questo meccanismo, da far gelare il sangue, viene spiegato molto semplicemente dalla Ratajczak: “Perché è DNA umano e i destinatari sono gli esseri umani. Avviene una ricombinazione omologa del DNA integrato nel DNA dell’ospite. Una volta cambiato il DNA, secondo il concetto immunologico del self (proprio) e non-self (non proprio), si instaura un’alterazione del concetto di self e il proprio corpo attacca le proprie cellule. La maggior parte di questi avvenimenti avvengono nella loro massima espressione a danno dei neuroni nel cervello ancora in fase di maturazione del bambino. Così si instaura un processo di malattia autoimmunitaria che sfocia poi in una infiammazione. Questa infiammazione non si ferma, diventa cronica e continua per tutta la vita di quella persona“.

Il Dr. Strom afferma che non era a conoscenza che il DNA umano era contenuto nei vaccini (ma che strano!), e ribatte: “Non importa … Anche se il DNA umano è stato utilizzato nei vaccini, non significa che essi causano l’autismo“. La Ratajczak concorda sul fatto che “forse” nessuno ha ancora dimostrato come il DNA umano causa l’autismo, ma ricorda come i recentissimi studi del Sound Choice Pharmaceutical Institute sono una prova molto pesante che comprova questo legame e semmai nessuno ha dimostrato scientificamente il contrario.

Un ulteriore prova di come questo dibattito sia definitivamente aperto, arriva dalla denuncia sanitaria di un buon numero di scienziati indipendenti che affermano di essere stati sottoposti a orchestrate campagne di discredito quando la loro ricerca esponeva i problemi di sicurezza del vaccino, soprattutto se si entrava in tema di autismo. Così è stato chiesto alla Ratajczak come ha potuto effettuare ricerche in merito ad un argomento così controverso. Lei ha affermato che per anni, mentre lavorava nel settore farmaceutico, è stata limitata in quanto a ciò che le è stato permesso di pubblicare. “Ora sono in pensione“, ha quindi ribadito alla CBS News, “Io posso scrivere quello che voglio“.

Così la CBS news ha deciso di mettere alla prova il CDC per dargli modo di sfidare l’opinione della Ratajczak. Dal momento che molti funzionari governativi e gli scienziati proseguono ad insinuare che le teorie che collegano i vaccini all’autismo sono state smentite, mentre la ricerca della Ratajczak dimostra il contrario, la CBS ha organizzato un contraddittorio. Ebbene, a sorpresa i funzionari del CDC affermano che “ci vorrebbe troppo tempo per studiare e controbattere questa revisione scientifica“.

Integrazione

Sentitosi punto sul vivo, il Centro americano per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) comunica sul suo sito che intende studiare l’autismo come possibile conseguenza clinica delle vaccinazioni, in un progetto di ricerca di 5 anni sulla sicurezza dei vaccini.
Il CDC studierà anche la disfunzione mitocondriale e il potenziale rischio di “danni neurologici” post vaccinali e per questo sta riunendo un team di esperti sulla fattibilità di studiare conseguenze sulla salute come l’autismo su bambini vaccinati e non vaccinati.

La mossa del CDC giunge un mese dopo che l’ente governativo che coordina le politiche sull’autismo (IACC) ha annunciato un cambiamento nelle priorità della ricerca verso i fattori ambientali scatenanti l’autismo, tra i quali include tossine, agenti biologici e “effetti avversi in seguito alle vaccinazioni”.
Il Centro per la sicurezza dei vaccini del CDC ha identificato la necessità di studiare “i disordini neurologici, tra cui i disordini dello spettro autistico” come una possibile conseguenza clinica delle vaccinazioni.

Il programma, che trovate qui nella sua interezza, si propone anche di stabilire se il conservante a base di mercurio thimerosal sia associato altresì all’aumento del rischio di “tic clinicamente importanti o della sindrome di Tourette“.
Il CDC ha citato uno studio (Thompson, NEJM, 2007), che “ha stabilito che una aumentata esposizione al mercurio dalla nascita ai 7 mesi sia associata con tic motori e fonici nei maschietti” e ha aggiunto che “un’associazione tra esposizione al thimerosal e tic è stata trovata in due precedenti studi (Andrews, Pediatrics, 2004; Verstraeten, Pediatrics, 2003).” Anche se bisogna sottolineare che Verstraeten ha poi rimangiato tutto quando è salito sulla carrozza della GlaxoSmithKline.

Notando che il team IACC “suggerisce diversi studi che comprendessero bambini vaccinati rispetto a quelli non vaccinati per stabilire se c’erano delle differenze conseguenti sulla salute“, il CDC ha stabilito di riunire “una commissione esterna di esperti per offrire una guida sulla fattibilità sulla conduzione di questi studi e su quelli aggiuntivi sul programma vaccinale, comprendendo studi che possano indicare se le vaccinazioni multiple aumentino il rischio di disordini del sistema immunitario“.

Probabilmente assisteremo a un bel valzer di burattini e bustarelle, possiamo facilmente scommetterci, però di fatto il tema relativo alla correlazione tra autismo e vaccinazioni apre finalmente tutte le porte degli orrori.
Ne vedremo delle belle…. anche dal punto di vista dell’informazione!

Tratto da:  http://www.disinformazione.it/vaccini_feti_abortiti.htm

giovedì 25 ottobre 2012

Chi tace i possibili danni da vaccinazione antinfluenzale ha la coscienza sporca. E inganna chi ama

Vaccinazione antinfluenzale, vaccino e influenza sono temi molto caldi. Come ogni anno, la campagna mediatica per la vaccinazione antinfluenzale ha iniziato a battere la sua grancassa già dalla fine di agosto. La campagna vaccinale 2012-2013 sarà però ricordata per l'ulteriore perdita di credibilità proposta da chi sostiene la vaccinazione come strumento unico di prevenzione.
Ottobre ha visto il blocco di 2,5 milioni di dosi vaccinali prodotte dalla Crucell per una contaminazione batterica e ieri il blocco di 3 milioni di dosi di vaccini antinfluenzali di Novartis (Agrippal, Influpozzi subunità, Influpozzi adiuvato e Fluad) di cui 500.000 già distribuiti e i restanti già prodotti e pronti all'uso.
Questi ultimi sono stati ritirati dal commercio per una probabile azione eccessiva di stimolo del sistema immunitario. In parole povere, siccome la loro risposta immunologica sembrava un po' debole sono stati "adiuvati" con qualcosa che l'organismo può riconoscere come "nemico" provocando un eccesso di reazione immunologica, non più solo indirizzata verso l'eventuale virus, ma anche verso organi e apparati dell'intero organismo, rischio presente in ogni pratica vaccinale, ma probabilmente in questo caso estremamente accentuato.
Si tratta di una situazione grave, in cui viene perso di vista l'obiettivo primario. A fronte di una ricerca ossessiva della protezione antinfluenzale, che quest'anno non dovrebbe essere preoccupante, si innescano potenziali risposte organiche altamente rischiose. Come se per impedire al bambino di sporcarsi la maglietta mentre gli si dà la pappa, si usasse un bavaglino che lo strangola...
La scienza dovrebbe meglio definire i suoi obiettivi primari quando inventa qualcosa di potenzialmente rischioso. E se fosse vero, come il Ministro ha tristemente affermato, che Novartis conosceva il pericolo dei suoi vaccini già da luglio e lo ha comunicato solo il 18 ottobre, la mia affermazione sulla sfiducia in certi tipi di Scienza assume un significato sempre maggiore.
Da immunologo faccio ogni anno riferimento ai dati Australiani, che con un anticipo di 6 mesi fornirebbero ai nostri scienziati l'esatta descrizione (o quasi) di quello che avverrà nel nostro emisfero durante l'inverno. Anche quest'anno i dati Australiani sono molto rassicuranti e ci dicono qualcosa sia sulla scarsa forza dei virus sia sulla scarsa efficacia dei vaccini in uso. Infatti in Australia si è ammalato il 2,5% dei vaccinati e il 3,5% dei non vaccinati. Una differenza sufficientemente risibile.
Eppure sentiamo affermazioni pesanti sulla futura influenza. In spregio alle più elementari regole sulla memoria, nonostante le polemiche roventi seguite alla falsa pandemia di H1N1 suina, e come già avvenne a settembre 2010 quando in Italia i giornali riportavano gli articoli dei soliti virologi che ripetevano esattamente le stesse cose dette negli anni precedenti, il rito si ripete con le stesse cose che vengono nuovamente ridette. Se non fosse una triste realtà sembrerebbe uno scioglilingua...
Abbiamo sentito e letto che l'influenza sarà potente e devastante, che arriverà in anticipo, che mieterà vittime in assenza del giusto atteggiamento vaccinale preventivo. Esattamente come tutti gli anni.
Ricordiamo il 2004 con la SARS e l'aviaria con l'H5N1 in cui i maggiori danni si ebbero per gli effetti dipendenti dalla paura. Molti si vaccinarono anche se dubbiosi. In relazione alla influenza A suina H1N1 del 2009 ho detto chiaramente perché non mi sarei vaccinato in un articolo che è stato poi ripreso anche da diversi quotidiani italiani.
Inoltre la prevenzione antinfluenzale è attuabile anche attraverso forme naturali di terapia. Fortunatamente la consapevolezza e internet e la diffusione della conoscenza hanno avuto ragione e nel 2009-2010 la campagna vaccinale fu un flop assoluto.
Noi crediamo che chi ha la convinzione di vaccinarsi abbia il diritto di farlo. Dobbiamo però ricordare che le campagne di stampa non sempre sono legate a fatti oggettivi e che la immunizzazione antinfluenzale è una profilassi forse utile, ma certamente non priva di rischi. E chiunque, nel dubbio, deve poter avere la libertà di astenersi dalla vaccinazione.
I datiUn vaccino antinfluenzale ha, come tutti i vaccini, dei possibili benefici, e anche dei possibili danni che dovrebero essere resi noti con chiarezza per consentire scelte consapevoli ai cittadini.
La variabilità delle influenze è altissima, ed è molto difficile prevedere il tipo di diffusione che avrà: nonostante questo, tra settembre e ottobre di solito i titoli dei giornali parlano di milioni di persone ammalate che puntualmente non si verificano.
Le previsioni epidemiche spesso vengono disattese. Basta ad esempio pensare a cosa è successo nel 2009 e nel 2010 nella stagione invernale dell'emisfero Sud. L'epidemia o pandemia H1N1 che veniva paventata ha provocato un numero irrisorio di decessi. Circa un ventesimo di quelli che ogni anno vengono riferiti alla classica influenza. La comunità scientifica anziché leggere i dati e interpretarli ha continuato a segnalare rischi e problemi in realtà falsi.
Il problema non riguarda solo i danni possibili da vaccinazione antinfluenzale, ma in genere tutte quelle che mirano in modo ossessivo alla protezione senza ricordarsi che il sistema immunitario è qualcosa di vivo e biologico e non meccanico. In questo periodo, le polemche sugli effetti gravi di danno provocato da un numero eccessivo di vaccinazioni praticate ai militari italiani ha portato ad un'inchiesta i cui risultati appaiono sconvolgenti.
Per contro sappiamo che negli anni passati intere squadre di calciatori vaccinati erano a letto con l'influenza anziché in campo. E anche se, come ci spiegano alcuni esperti, essere vaccinati fa diminuire il pericolo di confondere i sintomi dell’influenza con quelli della SARS (o con quelli dell'aviaria, o con quelli della H1N1 A come alcuni sostengono), non si vede in che modo questo possa essere vero, considerato il numero di casi di influenza che comunque si verificano proprio tra i soggetti vaccinati.
Per quanto riguarda la possibile vaccinazione per l'H1N1, il cui ceppo è comunque presente in tutte le preparazioni vaccinali dal 2009 ad oggi, è bene invece ricordare, come spiegato sotto, quanto accaduto nel 1976 per la unica vaccinazione suina attuata fino ad ora, per capire quanto sarebbe più utile una riflessione critica prima di partire con una vaccinazione a tappeto con vaccini non ancora sperimentati. Purtroppo, nel vaccino trivalente previsto per la vaccinazione 2010-2011 è stato inserito, senza che ce ne fosse alcun bisogno, il vaccino anti H1N1 suino che tante polemiche ha scatenato lo scorso anno, e di anno in anno questo vaccino viene sistematicamente riproposto nella formulazione.
Non intendiamo entrare qui nel dibattito relativo all’efficacia di questa forma di profilassi, ma in considerazione del pubblico e martellante invito a vaccinare tutti i bambini (e non solo quelli per i quali i vantaggi potrebbero superare i rischi), ci appare doveroso contribuire oggi anche con le notizie relative ai possibili effetti dannosi, che gli organi ufficiali di informazione, in questi giorni, sembrano deliberatamente o inconsapevolmente trascurare.
I bambini in prima lineaIn un paese libero e civile le persone devono essere informate e poter scegliere. Ma se chi stimola la vendita dei vaccini determina anche l’informazione, e questa informazione continua a dire che la vaccinazione è assolutamente innocua, i conti non tornano più. Quanto viene detto è falso e i possibili rischi, anche gravi, della vaccinazione antinfluenzale sono scientificamente dimostrati (ma scarsamente divulgati!).
Se (come è avvenuto in passato e ci auguriamo non debba più avvenire) qualcuno continua a segnalare che quanto più i bambini saranno vaccinati tanto meno avremo paura della SARS o della suina o di altre forme virali gravi e tanto meno sofferenze infliggeremo loro, mente spudoratamente, cercando solo di cavalcare un momento emotivo intenso per ottenere un vantaggio commerciale o altri vantaggi indiretti (il mantenimento della paura).
Un bambino sano che si ammala di influenza (posto che si ammali anche se viene cautelato con la necessaria profilassi comportamentale), se è ben nutrito e ha un adeguato supporto minerale e vitaminico supera l'influenza, talvolta con l'uso di qualche sintomatico di supporto.
Restiamo sempre sorpresi dal fatto che in due metaanalisi successive la Cochrane (ente mondiale super partes, che analizza tutti i dati scientifici prodotti dalla comunità scientifica internazionali) ha confermato la inefficacia preventiva del vaccino nei bambini fino ai due anni, e che nonostante questo venga sistematicamente indicato di vaccinare i bambini a partire dai 6 mesi di età. Perché il Ministero dà indicazioni contrarie alle conoscenze scientifiche?
Inoltre, non ci stanchiamo di ripeterlo, chi si ammala di influenza, ne esce guarito e con un aumento delle difese immunologiche (durante una forma virale cresce l'Interferone che ci difende, ad esempio, da future forme tumorali).
L'esperienza di chi usa forme di terapia omeopatica e naturale, per prevenire le infezioni invernali ricorrenti e l'influenza, è ampia e ben rappresentata nella popolazione italiana.
A fronte di un’informazione corretta, i cittadini potrebbero comunque scegliere, in relazione alle proprie convinzioni, se seguire un iter vaccinale con dei probabili benefici (e alcuni rischi) oppure un trattamento diverso, probabilmente benefico (ma senza alcun rischio “vaccinale”).
Verità scientifiche nascoste sotto il tappeto Allora veniamo alle menzogne. Non ci stiamo riferendo al fatto che le troppe vaccinazioni potrebbero fare male (anche se sempre più dati invitano a riflettere su questo tema), perché dalla parte opposta si potrebbe dire che ci attacchiamo a un’ideologia o a un credo diversi da quelli che propone la “scienza” medica.
Facciamo dunque riferimento solo ad alcuni lavori scientifici, alcuni dei quali recentissimi, che non fanno che ribadire l’esistenza di possibili rischi da vaccinazione antinfluenzale, lavori scritti nei centri più famosi del mondo per le medicine “classiche” e convenzionali.
Cosa direste, ad esempio, se vi dicessero che vaccinando con “l'innocua vaccinazione” antinfluenzale tutti i bambini italiani ci possiamo aspettare almeno 10-15 casi di sindrome di Guillaine-Barrè (poliradicolonevrite) più del solito, cioè almeno 10-15 bambini minori di 7 anni tra cui forse anche il nostro, semiparalizzati per molti mesi e in alcuni rari casi anche per tutta la vita, con incapacità di muoversi, agire, pensare come prima?
Eppure un gruppo di epidemiologi americani segnala questo dato già dal 1998 (N Engl J Med. 1998 Dec 17;339(25):1797-802 ), un dato che va ad affiancarsi a uno studio australiano che conferma, a fronte di 67 banali eventi post-vaccinali ogni 100.000 dosi di vaccino, la frequenza di ben 16,7 eventi avversi seri ogni 100.000 dosi per i bambini sotto i 7 anni, negli anni 2000 e 2002 (Commun Dis Intell. 2003;27(3):307-23).
Ma la citazione dei lavori sui danni neurologici post vaccino antinfluenzale può continuare. Non si tratta di eventi frequentissimi, ma si tratta di eventi possibili, gravi, e chi li nega mente, crea un'informazione sanitaria artefatta.
Andiamo dalla nevrassite (Eur J Neurol. 2000 Nov;7(6):731-3) alla nevrite ottica (J Neuroophthalmol. 1996 Sep;16(3):182-4). Per una corretta informazione, è opportuno ricordare che la stessa influenza può determinare un'infiammazione del tessuto nervoso come complicanza, ma è drammatico riconoscere che la maggior parte delle 58 morti per Guillaine Barrè verificatesi nel 1977 negli USA, si verificò nei soggetti vaccinati, con insorgenza della malattia dopo 3-4 settimane dalla vaccinazione (Neurology. 1980 Sep;30(9):929-33).
Sono forse più i danni da vaccinazione di quelli che determina la malattia? Non lo sappiamo con certezza, ma esprimere un dubbio è molto diverso dal trasmettere una tracotante e colpevole certezza di innocuità. In questo caso, da immunologo, mi sentirei di esprimere ben più che un singolo dubbio.
Trovo profondamente disdicevole che la presenza di eventi pur non frequentissimi ma ben documentati a seguito della vaccinazione antinfluenzale non sia resa pubblica. Non è accettabile che il sito del Ministero della Salute fino allo scorso anno abbia evidenziato solo un modesto rialzo febbrile e la “bua sul sederino” come unici possibili danni rilevabili nel post vaccinazione. Fortunatamente per la campagna 2010-2011 ha almeno evidenziato che qualche rischio potrebbe esserci(in una pagina raggiungibile dopo 6 click) anche se, nonostante l'evidenza scientifica qui presentata, precisa che tale evenienza è stata riferita ma mai confermata.
I bambini paralizzati dalla vaccinazione, in fondo, non saranno tantissimi nell'economia commerciale italiana, ma ogni singolo caso merita una consapevole decisione per poter affrontare un rischio. È giusto che chi sceglie lo sappia, e non si senta dire che la vaccinazione è praticamente del tutto innocua, quando non è vero. Sapere le cose dopo, centuplica il livello del dramma.
Che dire, per fare un altro esempio, dei casi di ORS (sindrome oculo-respiratoria) dei quali Eurosalus ha subito parlato e che sono stati prima minimizzati e ritenuti dipendenti da un vaccino un po' anomalo, e poi oggi addirittura riconfermati in doppio cieco contro placebo nel 44% dei soggetti che l'hanno già avuta? Il lavoro è stato pre-pubblicato on line (Clin Infect Dis. 2003 Oct 15;37(8):1059-66. Epub 2003 Sep 26) ed è stato tanto significativo da portare i suoi autori a suggerirne l'informazione specifica a chi ne ha sofferto.
Sicuramente si tratta di un problema di gravità molto relativa, ma perché chi si vaccina non deve sapere che potrebbe perdere del tutto i capelli? Questo dato riguarda soprattutto la vaccinazione obbligatoria antiepatite B, ma in buona misura vale anche per l'antinfluenzale (JAMA. 1997 Oct 8;278(14):1176-8). In fondo, sembra pensare l'industria vaccinale, che male c'è ad avere dei bambini calvi, se hanno evitato 4 giorni di febbre e mal di gola?
Che dire poi se dal numero del maggio 2003 della rivista Clinical Immunology (Clin Immunol. 2003 May;107(2):116-21), uno dei più autorevoli studiosi americani, analizzando i 382 casi di sindrome di Guillaine-Barrè post-vaccino antinfluenzale rilevati in USA negli anni 1991-1998, cioè la bellezza di 50 casi all'anno documentatamente causati dalla vaccinazione e dal particolare quantitativo di endotossina associato al virus, confrontato a un rischio 0 (zero) per la vaccinazione con la anatossina tetanica, suggerisce che forse per la vaccinazione antinfluenzale dovrebbe essere richiesto un consenso informato scritto? Ma a cosa serve un consenso informato per qualcosa che dovrebbe fare solo bene?
Come cittadino credo che meritiamo qualcosa in più di un'informazione pubblica parziale e aggressiva come si è dimostrata quella di quest'ultima campagna per la diffusione del vaccino antinfluenzale. La coscienza della popolazione è probabilmente cresciuta ed è in grado di percepire dove gli interessi commerciali finiscono per prevalere sul rispetto. Rimango comunque indignato.
Anche se le mie scelte possono essere diverse, rispetto e apprezzo i colleghi medici che suggeriscono la vaccinazione antinfluenzale per loro convinzione, segnalandone però i potenziali rischi.
Stigmatizzo e condanno invece la protervia commerciale che cerca di nascondere “sotto al tappeto” le verità scientifiche che tanto difende, quando diventano scomode. Su Eurosalus abbiamo già dato ripetutamente indicazioni esaustive sulle ampie possibilità di prevenzione naturale delle forme di raffreddamento invernale, influenza compresa  (vedi anche gli altri link di questo articolo).
E tutti gli anni ormai riconosciamo un'aggressione di questo tipo, che puntualmente si verifica nella comunicazione televisiva e giornalistica.
Oggi, questo articolo serve solo per tranquillizzare coloro che sceglieranno consapevolmente di non fare e di non fare eseguire ai figli la vaccinazione antinfluenzale proposta in modo così pressante e di informare serenamente coloro che in modo consapevole sceglieranno di vaccinare se stessi o di fare vaccinare i loro figli. .
Ci sono molti i motivi scientifici che sostengono questa scelta e ci sono, fortunatamente, gli strumenti per affrontare con serenità i virus vecchi e nuovi senza credere di avere fatto scelte sbagliate per i propri figli. Siamo ancora in uno stato che deve garantire le scelte autonome e consapevoli del cittadino, che può farle, in un senso o nell'altro solo se realmente informato.

Attilio Speciani
Allergologo e Immunologo Clinico

domenica 21 ottobre 2012

Il caleidoscopio della follia



Quando la pazzia è tutta concentrata in un solo individuo, in un singolo gesto, o in un'unica situazione, la vedi subito. Si distacca da tutto il resto, come l'unica macchia nera sulla schiena di un cavallo completamente bianco.

Quando invece la follia è frammentata in mille coriandoli infinitesimali, e questi coriandoli sono cosparsi un po' dappertutto, diventa molto più difficile riconoscerla, perché si confonde con il resto dell'ambiente. Quello che hai davanti non è più un cavallo pezzato, ma una pelle di leopardo.

Questa è la sensazione che può capitare di provare leggendo in modo frammentario le notizie dal mondo, senza seguire un criterio preciso.

Può capitare, ad esempio, di leggere questo titolo: "Passeggeri ed equipaggio dell'Air Canada alla ricerca dello yacht perduto". L'articolo parla di un volo dell'Air Canada che stava viaggiando da Vancouver a Sydney, al quale è stato chiesto di scendere di quota per cercare un navigatore solitario che si era perso in mare aperto. Il capitano ha chiesto ai passeggeri di armarsi di binocolo - racconta l'articolo - e di aiutarlo a cercare guardando dai finestrini. Dopodiché l'aereo è sceso a 1500 metri di quota, individuando lo yacht alla deriva. "Che bello" dici, "davvero una bella avventura per questi passeggeri. Chissà come si sentono bene, dopo aver contribuito a salvare la vita di questo povero naufrago".

Poi ascolti l'intervista del capitano dell'aereo, e scopri che "quasi immediatamente, appena ci siamo avvicinati alla zona indicata, il primo ufficiale ha detto 'credo di vedere lo yacht'. Si trovava quasi esattamente dove ci avevano detto che doveva trovarsi". Risulta infatti che il navigatore avesse attivato il segnale di S.O.S. inserito nel suo localizzatore GPS. [...]

La guardia costiera ha quindi passato le coordinate al volo Air Canada, e questo sì è abbassato di quota, confermando la posizione dello yacht in difficoltà.

La vera notizia quindi non era "i passeggeri aiutano a ritrovare il marinaio sperduto" ma casomai "il GPS dello yacht funzionava a dovere". Bastava quindi mandare una nave in quel punto esatto - come poi è stato fatto - per recuperarlo. Oggi non ci sono più i "naufraghi" di una volta.

Salti pagina, e ti ritrovi la notizia che dice "l'Unione Europea vince il premio Nobel per la pace". Ti dici "no, non è possibile. Questa è troppo grossa come cazzata. La lascio da parte e torno a leggerla dopo, altrimenti qui mi parte un quarto d'ora secco soltanto per capire".

Nel frattempo attrae la tua attenzione il titolo "Sventato dall'FBI un attentato terroristico alla Federal Reserve".

"Cavoli - dici - questa è grossa. Chissà cosa c'è sotto?" Subito la mente corre avanti e pensi "saranno stati forse i cinesi, che vogliono mandare un messaggio trasversale al governo americano? Oppure saranno quelli di Occupy Wall Street, che magari hanno deciso di saltare la staccionata e passare alla guerriglia attiva?"

Poi però leggi un paio di paragrafi, e subito ti cascano le braccia. Scopri infatti che l'attentatore era il solito poveraccio qualunque - con il solito nome islamico, ovviamente - che è stato adescato dall'FBI e convinto dai federali a fare un "attentato clamoroso" contro la FED. Dopo avergli scambiato la bomba vera con una falsa, gli stessi federali lo hanno arrestato, prendendosi l'applauso dei cittadini e la solita promozione con medaglia per tutti i personaggi interessati. Naturalmente, prima di finire in galera il poveraccio ha sostenuto di "essere collegato ad Al Quaida".

Mentre sei lì che ti domandi "chissà perchè nell'attentato al World Trade Center del '93 - che era scaturito da una situazione analoga - si sono invece dimenticati di sostituire la bomba vera con una falsa?", torna a fare capolino la notizia che l'Unione Europea ha vinto il Nobel per la Pace.

Nuovamente ti dici "no, non è possibile, questa casomai la leggo dopo", e intanto ti accorgi di una notizia legata alla precedente: "Yemen: attacco al Qaida a base, morti" (in realtà quando c'è di mezzo al Qaida ormai tutto è collegato a tutto, su questo non ci piove). Questa notizia però ha qualcosa di più delle altre, visto che per portare a termine l'attentato, costato 24 vittime - "i ribelli si sono travestiti da militari e hanno eluso i controlli." Ma come sarebbe, "si sono travestiti da militari"? Volete dirmi che basta mettersi una tuta mimetica e nessuno ti chiede più nemmeno come ti chiami?

E' chiaro che le cose non possano essere andate così, ma è altrettanto chiaro, a questo punto, che nessun giornalista si preoccuperà mai di ripristinare un pò di buon senso nel riportare le notizie. Poniti almeno la domanda, perdìo! Non dico di darmi la risposta, ma almeno il dubbio fattelo venire, no?

A proposito di buon senso, alla fine mi decido di andare a vedere la storia del premio Nobel, perchè a questo punto mi ha incuriosito.

La notizia era vera. L'Unione Europea ha realmente vinto il Nobel per la pace, e queste sono le motivazioni: "Il Comitato ha deciso di assegnare il premio Nobel per la pace 2012 all'Unione Europea. L'Unione e i suoi membri per oltre sei decenni hanno contribuito al progresso della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa. Durante gli anni della guerra, il comitato norvegese per il Nobel ha assegnato il riconoscimento a persone che hanno lavorato per la riconciliazione tra Germania e Francia. Dal 1945, la riconciliazione e' divenuta realta'."

A dir la verità, nel '45 la Germania ha perso la guerra, la sua economia è stata azzerata, la nazione è stata spaccata in due, e la loro capitale è stata divisa in 4 settori comandati da stranieri. Poi, per assicurarsi una "riconciliazione" ancora più rapida, gli hanno pure tirato su un muro in mezzo alla città, rendendo un milione di berlinesi letteralmente prigionieri in casa propria.

Va bene, ora sappiamo che tutto questo si chiama "riconciliazione", e non più "sottomissione". Tanto ormai le parole sono diventate come un elastico: le puoi tirare, strizzare, allungare e accorciare a piacimento, e non si rompono mai.

"La sofferenza terribile patita durante la Seconda Guerra mondiale - continua la motivazione - ha dimostrato la necessita' di una nuova Europa. In 70 anni Germania e Francia hanno combattuto tre guerre."

La terza mi deve essere sfuggita. Forse si riferiscono alla guerra Franco-Prussiana, combattuta 140 anni fa. (Perchè non metterci dentro anche la Guerra dei Trent'Anni, a questo punto? Così fanno più bella figura. Pensate: "Dopo quattro secoli di botte, Francia e Germania fanno la pace!").

"Oggi un conflitto tra Berlino e Parigi e' impensabile. Cio' dimostra come, attraverso sforzi ben mirati e la costruzione di una fiducia reciproca, nemici storici possano divenire partner."

Praticamente, ci sarebbero volute tre guerre per far capire a due nazioni di teste di cazzo che conviene giocare nella stessa squadra - quella dei banchieri di Bruxelles - a spese dei paesi più deboli, come Grecia Spagna o Portogallo, piuttosto che picchiarsi di santa ragione dal mattino alla sera?

"Le divisioni tra Est e Ovest sono in gran parte terminate, la democrazia e' stata rafforzata, molti conflitti su base etnica sono stati risolti".

Certo, come no? Le divisioni fra Est e Ovest sono state rimpiazzate da quelle fra paesi debitori e paesi strozzini. La democrazia è stata talmente rafforzata che noi ci ritroviamo un presidente del consiglio imposto da Bruxelles, che nessuno ha mai votato. E i conflitti su base etnica "sono stati risolti" solo nel senso che ormai i serbi non possono nemmeno più aprire bocca, perchè sono stati praticamente cancellati dalla mappa dei popoli che contano qualcosa in Europa.

Così sono capace anch'io a "risolvere" i conflitti su base etnica.

"L'ammissione della Croazia, il prossimo anno, l'apertura di negoziati con il Montenegro, e il riconoscimento dello status di candidato, sono passi per rafforzare il processo di riconciliazione nei Balcani."

Nuovamente, sostituisci "riconciliazione" con "sottomissione", e vedrai che i conti tornano. A Croazia e Montenegro è stato semplicemente riconosciuto che sono quasi pronti ad essere cucinati in salmì, con la ben nota ricetta dell'Euro moneta unica. (D'altronde, mica abbiamo fatto la Guerra nei Balcani per divertimento: in qualche modo il nostro investimento deve pur iniziare a fruttare, prima o poi).

"Il Comitato per il Nobel vuole concentrarsi su quello che considera il piu' importante risultato dell'Ue: l'impegno coronato da successo per la pace, la riconciliazione e per la democrazia e i diritti umani."

Ma quelle che hanno fatto la guerra nei Balcani insieme agli americani non erano nazioni europee? Gli aerei che andavano a sganciare uranio impoverito sui bambini jugoslavi non partivano dall'Italia? Quelle che hanno combattuto in Iraq accanto agli americani non erano nazioni europee? Quelle che ancora oggi combattono in Afghanistan non sono nazioni europee? Quelle che hanno bombardato la Libia l'anno scorso non erano nazioni europee?

"Il ruolo di stabilità giocato dall'Unione ha aiutato a trasformare la gran parte d'Europa da un continente di guerra a un continente di pace."

Certo, la guerra l'abbiamo spostata altrove. Ci credo che oggi Parigi e Berlino non si fanno più la guerra: fra loro ormai non c'è più niente da rubare. Ognuno ha quello che ha, e se lo tiene. Il bottino oggi si trova nel Terzo Mondo, ed è lì che andiamo a fare la guerra - tutti insieme appassionatamente.

"Il lavoro dell'Ue rappresenta la "fraternita' tra le Nazioni", e costituisce una forma di "congressi di pace" ai quali si riferiva Alfred Nobel nel 1895 come criterio per il premio Nobel per la pace".

Ma se quello era il criterio a cui si riferiva Alfred Nobel, perchè l'anno scorso il premio lo hanno dato a Obama? Almeno una frase sensata - non dico dieci, ma una - non potevano metterla, nella motivazione del Premio Nobel?

Massimo Mazzucco

Fonte:  http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4108