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domenica 24 febbraio 2013

Vitamina B12: la verità!




 
Ripensare e Chiarire la questione della B12
D.ssaVivian V. Vetrano 




Non esiste alcuna carenza di B12, neanche negli individui 100% crudisti vegan. Non hanno bisogno di mangiare cibi sporchi, prodotti animali o prendere pillole per assicurarsi i coenzimi della B12.
I batteri nel tratto intestinale lo fanno per noi, e le forme metabolicamente disponibili e necessarie di coenzima B12 sono contenute nei cibi vegetali non raffinati, freschi e naturali, specialmente nelle noci e nei semi. Il vero problema della cosidetta carenza di B12 è la mancata digestione ed assorbimento dei cibi invece che della vitamina stessa.

I coenzimi della vitamina B12 si trovano nelle noci e anche nei semi come pure in molte verdure a foglia verde, frutta, ortaggi. Se mangiassimo 100 grammi di fagioli verdi, barbabietole, carote e piselli e la nostra digestione ed assorbimento fossero normali, avremmo così ottenuto il bisogno giornaliero minimo di coenzimi B12. Dal libro "The Complete Book of Vitamins", pagina 236 di Rodale, prendiamo atto del seguente chiarimento:" Come sapete, il complesso B delle vitamine viene chiamato "complesso" perchè, invece di essere una vitamina sola, si è scoperto fosse un vasto numero di vitamine, che si trova generalmente negli stessi cibi".
Una fonte poco pubblicizzata di coenzimi B12 attivi proviene dai batteri della bocca, intorno ai denti, nella nasofaringe, intorno alle tonsille e nelle cripte tonsillari, nelle pieghe alla base della lingua, e nell'albero bronchiale superiore. Questa fonte da sola fornirà sufficienti quantità di coenzimi B12 per i bisogni minimi di tutti i vegetariani, considerando che il loro bisogno di questa vitamina non è maggiore a quelle delle altre persone che seguono una dieta convenzionale.
Ho studiato molto attentamente la questione della B12 ed ho imparato che i biochimici, gli scienziati nutraceutici, e molti scrittori scambiano spesso il termine Vitamina B12 per cianocobalamina, che il corpo non può usare ma che si trova in tutti gli integratori di Vitamina B12. Quando parlano di Vitamina B12, si stanno riferendo alla Vitamina B12 semisintetica (cianocobalamina) che inizialmente fu contaminata con il cianuro velenoso durante la sua estrazione chimica dai tessuti animali. Durante il processo di estrazione vengono usate colonne di carbone ed il carbone si combina con l'azoto medio formando la cianocobalamina velenosa, che gli scienziati continuano a chiamare Vitamina B12.
Il metodo usato in origine per estrarre la Vitamina B12 dalle sue fonti includeva il riscaldamento del medio in un acido debole, l'aggiunta di uno ione di cianuro, ed esposizione alla luce. In questo processo i coenzimi venivano convertiti in cianocobalamina, ma ciò venne ignorato.(Review of Physiological Chemistry, Harper, Harold A., Lange Medical Publications, New York, 1977, page l81.
Riferimenti anche in Cobalamin: Biochemistry and Pathophysiology, Wiley. N. and F. Sicuteri, New York, 1972.)
Inoltre, nella produzione di integratori di questa vitamina, il cianuro viene aggiunto al medio perchè il carbone e l'azoto sono necessari per formare grandi molecole così come si trovano nelle vitamine; ed INOLTRE hanno bisogno di estrarre la B12 dalla fermentazione dei liquori e dagli omogenati di fegato. Il carbone è necessario in grandi quantità quando si producono queste vitamine o qualsiasi altra vitamina o sostanza che mimi la vitamina naturale che normalmente contiene molto carbone.

I DUE COENZIMI VITAMINA B12 CONOSCIUTI COME ESSERE METABOLICAMENTE ATTIVI NEI TESSUTI DEI MAMMIFERI SONO 5'deoxyadenosilcobalamina e metilcobalamina (metil- B12). Quando viene estratta alla luce, questi due coenzimi subiscono la fotolisi e vengono distrutti. La B12 naturale si trova solamente nelle piante e negli animali, e questa è l'unica forma che può esser chiamata "coenzima B12". Se un animale o un individuo assume cianocobalamina il corpo rimuove il cianuro perchè non viene usato come coenzima ed è tossico. Allora il cobalto della precedente cianocobalamina può combinarsi con altre sostanze che non sono tossiche e formare davvero i coenzimi Vitamina B12 che sono usabili dal corpo. Queste coenzimi Vitamina B12 normalmente esistenti sono labili e si rompono molto facilmente a meno che non vivano in un tessuto vivente. Il potassio nel corpo può reagire con il cianuro che si trova nella cianocobalamina - la "Vitamina B12" - e formare cianuro di potassio tossico. Il cianuro di potassio è un composto tossico usato come fumigante. Questo è il motivo per cui il corpo si libera delle iniezioni di "Vitamina B12" così rapidamente. Entro 24 ore la maggior parte (il 90%) degli integratori di integratori di cianocobalamina vengono eliminati. I nomi di cobalamine formate dal corpo o in un laboratorio sono: 1. idroxocobalamina se si combia con ione di ione ossidrilico (OH) e 2, aquocobalamina, quando si combina con acqua. La cobalamina si combina anche con anioni come per esempio nitriti una forma di azoto, cloruro, e zolfo. Questi non sono disponibili per il corpo. I due coenzimi attivi che possono essere formati nel corpo dopo aver rimosso il cianuro sono 5'deoxydenosicobalamina, o adenosilcobalamina e metilcobalamina. Il problema è che il cianuro è tossico e rende le persone ancora più malate di quello che erano prima di prendere gli integratori.
La cianocobalamina è in ogni integratore di Vitamina B12 conosciuto perchè è
stabile e la sua produzione costa meno. Ma non è disponibile per il corpo. Se il corpo ha energia sufficiente può scaricare il cianuro e beneficiare dell'altro componente utile. Ciò che le persone provano dopo aver preso gli integratori di cianocobalamina è una stimolazione. L'effetto tossico del cianuro scatena un flusso di energia perchè il corpo lavora duramente per espellere il veleno, e questo fa credere alle persone che l'integratore ha "funzionato" per guarirli. Nel frattempo, se i loro esami del sangue mostrano un aumento di B12, ciò riflette la quantità di CIANOCOBALAMINA nel flusso sanguigno. Le forme disponibili sono trasportate nelle cellule e non possono essere scoperte testando il sangue come è pratica comune. Gli esami del sangue sono spesso inaccurati e, come già detto in precedenza, nel caso degli integratori di cianocobalamina e delle iniezioni di B12, circa il 90% di questi viene eliminato dal corpo in 24 ore.sono sbagliati. Non stanno prendendo coenzimi Vitamina B12 disponibili, ed il loro corpi sono costretti a convertire il cianuro in forme attive, metilcobalamina e adenosilcobalamina. Questa funzione extra stimola ma spreca energia, ed in realtà stanno aggravando le loro condizioni, non migliorando. Non hanno individuato la causa dei loro mali. Vedendo tutto ciò da una prospettiva di Igiene Naturale, nessuna terapia di vitamina B12 può causare una ripresa da una cosidetta malattia da carenza. Può solamente nascondere i sintomi e non dare la salute ad un individuo. Quando le persone dicono che i sintomi della loro apparente carenza di B12 sono stati alleviati dagli integratori di cianocobalina, si sbagliano. Non stanno assumendo coenzimi Vitamina B12 disponibili, ed i loro corpi sono forzati a convertire il cianuro in forme attive, metilcobalamina e adenosilcobalamina. Questa funzione extra stimola ma spreca energia dei nervi ed in verità stanno solamente peggiorando, non migliorando. Non hanno compreso la causa dei loro problemi. In conclusione, i vegani ed in crudisti vegani hanno quantità sufficienti di coenzima B12 nelle loro dieta, e DA QUELLE prodotte dai loro corpi. La causa più comune della carenza di B12 è l'incapacità di digerire, assorbire ed utilizzare le varie cobalamine dal cibo e dall' apparato intestinale come in casi di gastrite o gastroenterite. La causa del malassorbimento è comunemente un disordine gastrointestinale e di questo ne erano a conoscenza i patologi già nel 1800. In questo caso, bisogna rivedere il proprio stile di vita e riportarlo all'unisono con i bisogni dell'organismo vivente. Inoltre, l'assorbimento dei coenzimi B12 naturali può avere luogo nella bocca, nella gola, nell'esofago, nei tubi bronchiali ed anche nei piccoli intestini superiori, come pure lungo l'apparanto digerente. CIO' NON COMPORTA IL COMPLESSO MECCANISMO DI ASSORBIMENTO (FATTORE INTRINSECO) DELL'ENZIMA NELL'INTESTINO TENUE RICHIESTO INVECE DALLA CIANOCOBALAMINA. I COENZIMI SONO ASSORBITI PER DIFFUSIONE DALLE MEMBRANE MUCOSE.

 

Tratto da: http://lafruttacheparadiso.blogspot.it/2011/07/b12-la-verita.html

sabato 23 febbraio 2013

I crimini di Monsanto, con i soldi di Bill Gates



 




Natural Society – Tratto da Effedieffe - 20 Febbraio 2013
www.effedieffe.com

Bill Gates, è fondamentalmente noto per essere il fondatore di Microsoft, l’azienda produttrice del notissimo sistema operativo Windows. Ricchissimo, si è ritirato dalla guida dell’azienda ed ora impiega tempo e denaro nel finanziare le tecnologie per la modificazione genetica, la geo-ingegneria, le vaccinazioni sperimentali e nel diffondere la buona novella della Monsanto salvatrice dalla fame nel mondo.
Nessuna sorpresa quindi nel leggere che Gates possiede 500.000 azioni della Monsanto. Controvalore: 23 milioni di dollari.
Ma è sempre Monsanto quell’azienda che è stata beccata a gestire in Argentina gruppi di lavoratori in nero, schiavizzati e costretti a lavorare 14 ore al giorno – per giunta spesso senza stipendiarli. Azienda che ricorre ai propri colossali fondi per pagare organizzazioni che falsificano letteralmente le dichiarazioni della FDA al fine di diffondere gli organismi geneticamente modificati.
Non mettiamo nemmeno in conto i suicidi di agricoltori in India, dovuti all’incapacità dei prodotti Monsanto di garantire i raccolti, suicidi che si verificano al ritmo di 1 ogni 30 minuti in quella zona agricola che è tristemente nota come ‘fascia dei suicidi’.
Bill Gates finanzia anche aziende che riducono i minori in schiavitù
Come se non bastasse, la Bill and Melinda Gates Foundation collabora con la Cargill con l’obbiettivo di diffondere la soia OGM nel 3° mondo. La Cargill è una multinazionale da 133 miliardi di dollari beccata anch’essa a violare le leggi sul lavoro ed incriminata dall’International Labor Rights Fund per traffico di minori dal Mali e per riduzione in schiavitù di minori come lavoratori nelle piantagioni di cacao, dove sono costretti a lavorare dalle 12 alle 14 ore al giorno, con paghe misere ed alimentazione insufficiente. L’azienda intanto continua ad acquistare cotone dall’Uzbekistan, dove è ben noto che sia il frutto di lavoro nero minorile.
Bill Gates si è prestato in prima persona per spot pubblicitari a favore degli OGM Monsanto, nei quali li magnifica come «La soluzione» alla fame nel mondo quando persino l’ONU ha riconosciuto che gli OGM non possono sconfiggere la fame altrettanto bene quanto l’agricoltura tradizionale.
Il tema della fame nel mondo è stato studiato in particolar modo dall’International Assessment of Agricultural Knowledge, Science and Technology for Development (IAASTD), un gruppo di 900 fra scienziati e ricercatori. I risultati della ricerca sono abbastanza chiari: 900 scienziati concordano che le sementi OGM non sono la soluzione alla fame nel mondo. I risultati sono stati pubblicati nel 2008, ben prima che Bill Gates – ignorandole – iniziasse a proclamare per ogni dove che gli OGM sono la soluzione miracolosa.
Anche la Union of Concerned Scientists ha esaminato la verità sui raccolti prodotti dagli OGM, giusto per scoprire che sul lungo periodo le sementi OGM non producono nessun aumento nei raccolti, mentre hanno un costo eccessivo e recano un grosso danno alla salute ed all’ambiente. La mancanza di basi scientifiche è risultata tanto evidente agli occhi della Union da voler documentare tutto in modo dettagliato, all’interno di un resoconto del 2009 intitolato: «Raccolti fallimentari».
Sono molte le critiche che si sono levate contro Gates per tali finanziamenti, per esempio dal gruppo Community Alliance for Global Justice, che ha dichiarato:
«La Monsanto ha un passato di crasso spregio delle esigenze e del benessere dei piccoli agricoltori sparsi per il mondo... la questione solleva grossi dubbi sul pesante finanziamento dato dall’azienda allo sviluppo dell’agricoltura africana...».
Allora, come mai Bill Gates, un uomo osannato dai media come un santo filantropo versa milioni – se non miliardi – in operazioni di questo tipo? E perché continua a dire che gli OGM possono combattere la fame nel mondo quando sa che non è vero, visto che fanno al contrario calare i raccolti e creano altri problemi?
Domandiamolo a Bill Gates
Ieri Gates si è reso disponibile a rispondere alle domande di utenti online tramite il sito sociale Reddit, in quella che si presentava come una intervista aperta, del tipo «Chiedetemi qualunque cosa». Era un’opportunità unica per chiedere a Bill Gates in persona perché avesse acquistato in modo occulto 500.000 azioni Monsanto – a parte questioni fiscali – e perché facesse squadra con la Cargill per diffondere gli OGM nel mondo. Cosa che in tanti ci domandiamo.
Alle domande su Reddit avrebbe risposto in forma scritta. Così, benché avessi una quantità di domande da porgli – una per tutte: «se lui per primo mangiasse OGM» – gli ho semplicemente chiesto:
«Perché ha comprato 500.000 azioni Monsanto?».
Non arrivando la risposta, sono partiti numerosi commenti con gli utenti che domandavano a Gates, per favore, se voleva rispondere. Quindi molti altri hanno posto delle varianti di questa stessa domanda. Domande rimaste tutte senza risposta – come previsto.
Ecco alcuni commenti alla mia domanda:
Lawfairy scrive: «Avrei voluto rispondesse; per me questa è una delle cose più incomprensibili circa di Gates, persona che altrimenti rispetto come uno dei più eminenti filantropi della nostra generazione... Per me i rapporti di Gates con la Monsanto sono l’aspetto moralmente più discutibile della sua intera attività».
Un altro utente scrive: «Non potrebbe dedicarci un po’ del suo tempo per chiarirci dei suoi investimenti nella Monsanto? Questa multinazionale, benché titoli di voler metter fine alla fame nel mondo, ha fatto negli ultimi 100 anni delle cose decisamente deprecabili, ed io non credo che avessero a cuore gli interessi della gente. Io credo che il modo per metter fine alla fame nel mondo non consista nell’avere un’unica azienda che manipola, controlla o possiede le scorte alimentari mondiali – o cerca di farlo».
Un altro utente ha dato questa risposta: «[Ha le azioni Monsant] Perché appoggia il Bilderberg group!».
Comunque, nessuno ha avuto una risposta ufficiale alle domande sulle azioni Monsanto. L’intenzione ovvia sembra quella di voler lasciar svanire la cosa nel flusso della stampa allineata, quella che sembra pensare che Bill Gates sia il nr. 1 dei filantropi, incapace di fare del male.
Noi invece troviamo assolutamente inaccettabile che qualcuno che finanzia i piani di aziende collegate agli OGM ed allo sfruttamento del lavoro nero minorile venga accolto con un applauso.

Anthony Gucciardi 

Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla, revisione di Lorenzo de Vita

Tratto da:  http://www.disinformazione.it/bill_gates_monsanto.htm

giovedì 21 febbraio 2013

Le dimissioni del Papa e le sorti del Vaticano

Novembre 2010, dichiarazione di Papa Benedetto XVI nel libro intervista con Peter Seewald «Luce del mondo»: «Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, mentalmente e spiritualmente di svolgere l’incarico affidatogli, allora ha il diritto e in talune circostanze anche il dovere di dimettersi».

Il Fatto Quotidiano, febbraio 2012: “Vaticano, trame e veleni. Complotto contro il Papa: entro 12 mesi morirà – Un appunto consegnato dal cardinale Castrillon a conoscenza di Benedetto XVI riferisce quanto detto dal cardinale Romeo, arcivescovo di Palermo, nel novembre scorso durante colloqui in Cina “I suoi interlocutori hanno pensato, con spavento, che sia in programma un attentato contro il Pontefice.” C’è anche il nome di Scola come possibile successore.

8 febbraio 2013, ultima lectio di Benedetto XVI ai seminaristi di Roma: «San Pietro sapeva che la sua fine sarebbe stato il martirio, sarebbe stata la croce. E così, sarà nella completa sequela di Cristo. Andando a Roma certamente è andato anche al martirio: in Babilonia lo aspettava il martirio»

11 febbraio 2013, Benedetto XVI «Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell'animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato».


Con queste parole Papa Benedetto XVI si dimette. L'11 febbraio, giorno dell’apparizione della Madonna di Lourdes, che con quel fulmine sorpreso da qualche obiettivo proprio sulla cupola vaticana pare quasi aver lanciato il suo segnale, ma anche e soprattutto anniversario dei Patti lateranensi, simbolo dell’abbraccio tra politica e fede. O meglio, del travalico della politica sulla fede.
Curiosamente un anno dopo la profezia del cardinale Romeo, arcivescovo di Palermo, definita all'epoca “ridicola” dagli ambienti vaticani, ecco che il Papa sparisce dalla scena. Il Codice di diritto canonico contempla la possibilità delle dimissioni del Pontefice, che per avere validità devono essere fatte liberamente e debitamente manifestate, ed ecco un crescendo di dichiarazioni da parte di Pontefice e collaboratori, una pedante insistenza mediatica tra articoli scritti e parlati a ribadire la legalità del fatto, la libera volontà di Ratzinger nel dimettersi da successore di Pietro, nello scendere dalla croce, o forse, chissà, nel salirci definitivamente, tra le mura del convento di clausura Mater Ecclesiae dove si ritirerà al termine dei lavori. Fuori dal mondo, all’oscuro di ogni notizia e calunnia, per pregare e convivere con due tumori e seri problemi di cuore. Per sopportare nel silenzio il giudizio impietoso di molti, che non sapendo lo crederanno vergognosamente debole, supportati dall'immagine che ne hanno sempre costruito i media fin dalla sua elezione nel 19 aprile 2005, stravolgendo certi suoi discorsi per giungere a conclusioni diametralmente opposte e creare incidenti diplomatici o conflitti con le diverse realtà dei nostri tempi.
E poi c'è il giudizio della Storia, che nasconde le sue trame tra le stanze vaticane, nella tensione che l’ha costretto ad accettare e dichiarare un atto definitivo per il disegno di potere di qualcun altro, mentre lo taccia tra le sue pagine come il primo Papa ad aver rinunciato per motivi di fiacchezza fisica e morale, motivi “di second’ordine” rispetto ai grandi esempi dimissionari che lo hanno preceduto: Celestino V, da un lato, per manovre legate alla sua persona dagli interessi politici ed economici di Carlo d’Angiò; Gregorio XII, dall'altro, impegnato a porre fine al "grande scisma" fra i pontefici di Roma e quelli di Avignone, nonostante ogni tentativo fosse risultato vano e avesse visto trionfare solo il concilio di Costanza.

Le dimissioni del Papa nella Chiesa, insomma, non sono mai state un semplice ritiro per ragioni private, e probabilmente le cronache non ufficiali arriveranno anche in questo caso a rivelare i sotterfugi legati alla “scelta” che ha sorpreso i giorni odierni..Guarda caso in periodo di elezioni politiche italiane e relativi scandali economici, e guarda caso a seguito dell’emorragia di documenti privati che avrebbe reso via via insostenibile, se non una pura facciata, il rapporto con il segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, irremovibile dal suo incarico per immagine di coerenza e coesione della Curia, poichè l'immagine stessa del Pontefice, già fragile, ne sarebbe uscita ancora più sconfitta.

Vatileaks, scoppiato nel 2012 ed ufficializzato dal portavoce vaticano Padre Lombardi il 13 febbraio 2012, ha avuto esiti sorprendenti: il corvo responsabile dell'emorragia di documenti privati, identificato nella persona del maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele, sarebbe stato condannato a 18 mesi di reclusione e graziato con inusitata celerità dopo il pentimento, tanto da tornare in servizio presso il Vaticano il 13 febbraio 2013. L'ipotesi che si sia trattato di un postino per un alto prelato o una congrega emersa da lotte di potere interne è avvalorata proprio da un'intervista che il corvo stesso concesse al giornalista Gianluigi Nuzzi, in una puntata de Gli Intoccabili: in quell'occasione parlò di almeno una ventina di persone organizzate nei vari dipartimenti.
D'altra parte i primi segni di cedimento e crisi vaticana erano sorti con lo scandalo pedofilia, a cui la diplomazia aveva reagito in maniera disorganizzata, spesso contraddicendosi. Quello che è accaduto dopo, secondo il Corvo si dovrebbe interpretare come un gesto di rabbia contro l'omertà che ha sempre regnato tra le mura d'Oltretevere, secondo Padre Lombardi rappresenterebbe un attacco all’opera di pulizia avviata da Benedetto XVI su tutti i livelli, specialmente quello finanziario. E' ormai vicenda risaputa infatti quella dell'allontanamento di monsignor Viganò dalla segreteria generale del governatorato, nonostante egli avesse riportato in attivo i conti e sanato spese poco chiare, a seguito di sue denunce di corruzioni interne. Una “rimozione” passata attraverso una “promozione”, in questo caso a nunzio apostolico presso gli Stati Uniti, come spesso capita agli individui scomodi ma difficili da far scomparire, proprio perchè in ragione. Un esilio dorato per chi troppo sa o troppo avrebbe visto, caldamente suggerito dal segretario di Stato Tarcisio Bertone. Come accadde a Dino Boffo, cacciato da L’Avvenire e reintegrato alla guida della televisione dei vescovi dopo accuse di molestie trapelate da un articolo de Il Giornale, false e probabilmente ricostruite da Gian Maria Vian, pupillo di Bertone.

La firma di Bertone parrebbe proprio presentarsi con insistenza, se consideriamo molte “sostituzioni” importanti spesso debolmente giustificate.
Bertone sarebbe infatti riuscito a costruire una ragnatela di potere, nominando cardinali e monsignori di sua fiducia alla guida di numerosi enti chiave in Vaticano, in particolare dicasteri economici e centri di spesa. Il cardinale Domenico Calcagno all’Apsa, a gestire l’enorme patrimonio immobiliare. Ettore Gotti Tedeschi allo Ior, salvo poi l'essersi verificata una rottura tra i due, secondo voci ufficiali per l'opposizione del banchiere al desiderio di Bertone di creare una spa che inglobasse la gestione del Policlinico Gemelli e dell'ospedale San Raffaele per salvare quest'ultimo da una condizione pesantemente debitoria, secondo invece voci ufficiose  per la scelta di Gotti Tedeschi di farsi interrogare dai magistrati di Roma per un'inchiesta su presunte violazioni delle norme anti-riciclaggio, che lo coinvolgevano col direttore generale dello Ior Paolo Cipriani. E poi l’ex nunzio vaticano in Italia Giuseppe Bertello al governatorato, il cardinale Giuseppe Versaldi alla prefettura degli Affari economici. ..Pian piano la lista pare avvicinarsi ai grandi nomi del conclave che sarà chiamato a scegliere il successore di Benedetto XVI.

Se infatti Bertone avrebbe poche possibilità di essere eletto Papa per la sua età avanzata (secondo il Codice di Diritto Canonico all'ottantesimo anno di vita tutti i porporati perdono il diritto di voto in conclave e ogni loro carica nella Curia) e la sua scarsa conoscenza delle lingue in momenti di delicate relazioni internazionali, da Camerlengo quale fu nominato nel 2007 curerà l'amministrazione vaticana dall'ufficiale uscita di scena di Ratzinger, ore 20 del 28 febbraio, fino al conclave. Su quest'ultimo potrà esercitare un'influenza rilevante, evitando l'elezione di un Papa a lui sgradito, o forse guardando al beneaugurante precedente che vide Ratzinger stesso entrare in conclave da Camerlengo ed uscirne Papa. Ad oggi Benedetto XVI lo avrebbe anche inserito al vertice della  Commissione cardinalizia di vigilanza sulla banca vaticana per i prossimi cinque anni, sebbene alla fine del 2014, compiuti per lui gli 80 anni, sarà il nuovo Papa a decidere se lasciarlo decadere o meno. Nell'eventualità di ciò Bertone non avrebbe perso tempo a nominare all'interno della Commissione voci a lui affini.

A ragione di ciò le dimissioni di Papa Benedetto XVI potrebbero essere lette anche nell'ottica di aver voluto impedire a tale Segretario di Stato di governare in sua vece. Bertone infatti si sarebbe già reso responsabile di molte tensioni e divisioni in seno alla Chiesa, rimpiazzando uomini scelti dal papato di Giovanni Paolo II, promuovendo una gestione troppo personalistica su molte questioni di responsabilità papale, costringendo il Papa stesso ad esporsi per rimediare ai suoi errori.


Nella profezia di Malachia il Papa nero che precede l'Apocalisse (ovvero la “Rivelazione”..forse un Rinnovamento?) potrebbe essere identificato con Ratzinger per via di uno stemma personale riportato sul suo mitra, che rappresenta proprio un Papa nero. 111° Papa, Benedetto XVI sarebbe descritto come “de gloria olivae”, la gloria dell'ulivo: tale immagine si potrebbe riferire alla sua data di nascita, 16 aprile 1927, il giorno prima della Pasqua di quell'anno,  il cui simbolo è appunto l'ulivo, ma anche al nome della congregazione benedettina olivetana.
L'ultimo Papa della profezia, descritto come Petrus Romanus, presagirebbe la fine della Chiesa rifacendosi alla tradizione che vedeva l'ultimo imperatore portare il nome del primo, e in questo caso del primo Papa Pietro, ossia Petrus.

Il nuovo papa in ogni caso sarà chiamato a rispondere allo smarrimento della Chiesa gerarchica, dell'istituzione politica Vaticana, che deve comunque rimanere sempre ben scissa dalla fede e dal credo. Dio non ha un conto in banca, non infiamma divisioni o lotte di potere, non impasta la bella facciata di diplomazie internazionali mirate ad accogliere consensi che possano rimpinguare le casse. Dio è una fede personale, la scintilla che dialoga con ciascuno secondo la veste o il nome che ciascuno sceglie di dargli, suggerendo unione, comprensione, tolleranza e pace.

Il nuovo Papa troverà un'agenda ricca di problemi rilevanti cui far fronte e con ogni probabilità, per farlo, dovrà essere dotato di un carisma eccezionale, che per certi versi ricordi quello che possedeva Giovanni Paolo II: la riforma della Curia Romana, nodo centrale per poi affrontare la crisi delle offerte, la crisi delle vocazioni, la diminuzione dei fedeli e l'avanzamento di una Cina non credente che avrebbe persino censurato la notizia delle odierne dimissioni papali, l'imminente crisi dello Ior, che avrebbe silenziosamente chiuso i conti in 9 nove banche italiane trasferendo tutti i soldi in Germania, la bocciatura da parte dell'Unione Europea dell'esenzione Ici-Imu della Chiesa. Un Papa, insomma, che dovrà saper riavvicinare e fidelizzare i popoli alla Chiesa, la Chiesa-istituzione, per poi, magari, sparire nuovamente dalla scena e rivelare con dolore il vero volto di ciò che le sta dietro.
Curiosamente già nel 2012 le previsioni sull'andamento della crisi segnalavano in marzo un rilancio economico...Proprio nel marzo del conclave, in coincidenza con il rilancio della Chiesa, come a voler ridare nuovo vigore all'economia delle donazioni e dei lasciti, dei mutui e dei prestiti. Uno specchietto per allodole?
Da ciò si comprende ancor di più quanto tutta questa vicenda sia un fatto puramente politico. Uno Stato Vaticano, che si dice ispirato dalla divinità ma che si comporta come tutti gli altri Stati, e che come ogni Stato ha i suoi segreti, i suoi scandali, i suoi uomini imperfetti.

Nel 1977 Ratzinger lanciò un monito: “La Chiesa sta divenendo per molti l’ostacolo principale alla fede. Non riescono a vedere in essa che l’ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo. “ ...Oggi queste parole suonano come una profezia avverata.


Tratto da: http://limen23.blogspot.it/2013/02/le-dimissioni-del-papa-e-le-sorti-del.html

mercoledì 20 febbraio 2013

Tutti i Vaccini analizzati risultano contaminati da Particelle Inorganiche e Metalli Pesanti




21 vaccini esaminati, 21 vaccini contaminati da particelle solide, inorganiche, non biodegradabili e non biocompatibiliIn altri paesi del mondo, questa notizia, avrebbe fatto saltare teste e poltrone di dirigenti sanitari, tecnici e politici, probabilmente sarebbe intervenuta anche la magistratura, ma in Italia no, questo non avviene. In questo paese una notizia del genere non viene diffusa e se si diffondesse verrebbe immediatamente ridimensionata attraverso la macchina del fango.
Una diecina d’anni fa lavorando per una tesi di laurea, analizzammo 19 campioni vaccini tutti diversi tra loro e li trovammo tutti inquinati da micro- e nanoparticelle di composizione chimica piuttosto varia.
Quasi un paio d’anni fa, su richiesta della trasmissione TV Le Iene, analizzammo un campione del vaccino anti-papilloma virus, trovandolo pure quello inquinato. Nonostante le ore di ripresa effettuate e la mia intervista con Roberto Biasio, direttore medico della Sanofi Pasteur, la distributrice del prodotto, il servizio non andò mai in onda.
Può essere interessante riferire come la rivista Il Salvagente abbia pubblicato una lunga intervista con me (n. 38 – 27 settembre – 4 ottobre 2012) cui, nello stesso numero, rispose il dottor Biasio secondo il quale le nostre analisi sono “condotte con metodologia seria” ma non c’è motivo di allarme perché non ci sono leggi che normino quelle presenze per indebite che quelle siano. Altra affermazione è che i nostri ritrovamenti sono “rarissimi casi isolati”, cosa quanto meno bizzarra perché non ci è mai capitato di trovare vaccini puliti e la probabilità d’imbroccare ogni volta un caso rarissimo è di un’improbabilità assoluta. Inoltre – aggiunge ancora Biasio – se ci sono particelle in un vaccino, il medico se ne accorge con una semplice ispezione visiva. Questo significa che il medico, guardando la fiala prima dell’iniezione, vede ad occhio qualcosa che è visibile solo al microscopio elettronico.
Altrettanto interessante, sempre nello stesso numero della rivista, è ciò che sostiene Stefania Salmaso, direttrice del Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto superiore di sanità. La tesi è che le nostre analisi sono “estemporanee e non ripetibili”. Il che è quanto meno curioso, se non altro perché non è chiaro l’uso dell’aggettivo estemporaneo, non fosse altro che perché la metodologia che noi abbiamo messo a punto è validata dalla Comunità Europea e mia moglie è inserita dai suoi colleghi a livello planetario in quello che si chiama College of Fellows, il gruppo in cui sono riuniti i 32 scienziati più grandi del mondo nel settore della bioingegneria e dei biomateriali. Quanto alla non ripetibilità, temo che la dottoressa Salmaso non abbia le idee chiare in proposito, essendo tutto perfettamente riproducibile a patto, naturalmente, di sapere che cosa cercare e come fare. In aggiunta c’è la dichiarazione sempre della dottoressa Salmaso secondo cui ogni lotto di vaccino è controllato da “una serie di controlli di qualità stringenti standardizzati”. Non resta che interrogarsi sulla metodologia con cui quei controlli sono effettuati.
Qualche anno fa sono riusciti a controllare altri due vaccini, trovandoli ambedue inquinati sempre da polveri inorganiche non biocompatibili. Così, in totale, 21 sono i campioni di vaccini analizzati, vaccini diversi per produzione e per indicazione, e per 21 volte il risultato è stato lo stesso: più o meno come fare 13 al totocalcio 21 volte di seguito.
Concludendo, l’oggettività delle analisi indica che quelle polveri contengono un po’ di tutto, dal Nichel al Piombo, e sono in ogni caso incompatibili con l’organismo umano. Ognuno valuti da sé.
Il dottor Montanari e la dottoressa Gatti, quando a fine ottobre vennero ritirati dal mercato i vaccini della Novartis, riuscirono ad acquistare in extremis il vaccino antinfluenzale Agrippal S1, per analizzarlo. Il risultato? Sempre lo stesso: vaccino contaminato da micro e nanoparticelle inorganiche (Acciaio, Bario, Titanio, Silicio, blocchetti di Calcio), tutte particelle solide, piccole e meno piccole, ma tutto come già riscontrato negli altri 20 vaccini che avevano controllato in precedenza.
NapoliTime ha contattato l’ufficio stampa della Novartis per ottenere una dichiarazione in merito. Abbiamo lasciato i recapiti, ma invano. Il Dottor Montanari della Nanodiagnostics di Modena invece ci ha risposto, ecco le sue parole:
Dottor Montanari, i vaccini. Le case farmaceutiche ci sono cascate di nuovo?
Io stesso non riesco a spiegarmelo: 21 bersagli centrati su 21 cominciano ad essere un bel punteggio.Mi chiedo anch’io come sia possibile che su 21 vaccini analizzati nel nostro laboratorio – in ogni caso, va detto, sempre su una sola confezione e non su lotti interi – ogni volta si sia rilevato un inquinamento da polveri inorganiche. Escludo subito, magari come atto di fede, che le case farmaceutiche introducano quella roba di proposito i loro prodotti. Non sono un tifoso delle dietrologie, e poi non ne vedrei lo scopo. Il fatto è che queste particelle ci sono e una spiegazione va trovata. Nascondere la testa sotto la sabbia come fanno troppi medici, soprattutto pediatri, o come fa con ingenua arroganza l’Istituto superiore di sanità affermando che le nostre sono indagini “estemporanee e non riproducibili” non solo non fa onore all’Istituto ma è senz’altro motivo di preoccupazione per la gente che si ritrova abbandonata da chi, invece, dovrebbe operare per la salvaguardia della salute.
Impossibile non chiedersi come si possa liquidare un’indagine, pur con tutti i limiti sulle quantità di campioni controllati, che, al di fuori di ogni possibile discussione, non può non far rizzare le antenne a chi è istituzionalmente chiamato a proteggere la salute pubblica. Tanto per chiarire, il nostro è uno dei laboratori di punta nell’ ambito della Comunità Europea e di questo testimonia la Comunità stessa. Insomma, piaccia o no, pur tra mille difficoltà e ristrettezze, noi sappiamo lavorare. A questo punto, sarebbe di estremo interesse poter analizzare tutti i vaccini disponibili almeno sul territorio nazionale, cosa che, purtroppo, non ci è possibile per varie ragioni, la sottrazione del nostro microscopio elettronico da parte di Beppe Grillo in primis, una situazione che ci costringe a veri e propri salti mortali per poter continuare le ricerche restando indipendenti.”
Le sue scoperte, presenza di particelle non biocompatibili nei vaccini, sono pubbliche da tempo. Perché secondo lei le case farmaceutiche non correggono questi errori di produzione?
“Bisogna essere realisti. Le case farmaceutiche sono imprese industriali e commerciali il cui unico scopo è quello di ottenere risultati economici che siano i più ricchi possibili. Io non le critico per questo: benché le nostre rispettive visioni etiche del mondo siano agli antipodi, io accetto la situazione. Sono gli organi di controllo che mi lasciano perplesso: dovrebbero fare il loro dovere e, invece, questo non accade. Se il fatto sia dovuto a denaro che circola sottobanco, a incapacità tecnica, a ignoranza, a chiusura mentale, a pigrizia o ad altro non potrei dire e, tutto sommato, m’interessa poco. A ottobre dell’anno scorso io fui chiamato dai NAS di Roma per raccontare di ciò che avevamo trovato fino ad allora in laboratorio. Andai, illustrai il tutto, lasciai la documentazione e non seppi più nulla. Il fatto è che troppo spesso ci troviamo di fronte a situazioni che – e lo dico da cittadino comune – avremmo tutto il diritto che non esistessero, non fosse altro che perché noi quella gente, i controllori, la paghiamo e abbiamo non il dovere ma il diritto di godere della loro affidabilità. Per venire più puntualmente alla sua domanda, fatta la premessa iniziale, le case farmaceutiche non intervengono per i motivi illustrati molto onestamente dal dottor Roberto Biasio, direttore medico della Sanofi Pasteur MSD, la distributrice del vaccino anti-papilloma virus che noi analizzammo nel 2011. Le sue parole a proposito delle nostre analisi furono: “Sono condotte con metodologia seria, ma non sono pertinenti agli standard di qualità richiesti dalle procedure di produzione e rilascio di lotti di vaccini” (Il Salvagente n. 38 pag 39). Tradotto, “nulla da dire sulle analisi del laboratorio Nanodiagnostics, ma nessuno ci chiede di fare quei controlli.” Devo dire di avere apprezzato la franchezza e, in un certo senso, la correttezza del dottor Biasio, un atteggiamento molto diverso da quello dell’Istituto superiore di sanità, e un atteggiamento direi quasi sportivo tenuto da qualcuno che proprio una nostra analisi aveva colpito. Insomma, per concludere, nessuno chiede ai produttori di far sì che le polveri non siano nei vaccini e nessuno, poi, controlla il prodotto finito sotto quell’aspetto.”
Ciò che ha trovato nei vaccini, che danni potrebbe provocare una volta inoculato?
“Ci sono differenze importanti tra vaccino e vaccino di cui va tenuto conto. L’ultimo prodotto che siamo riusciti ad analizzare è un antinfluenzale, l’Agrippal S1 della Novartis, uno dei quattro che hanno circolato per un po’ e poi sono stati ritirati. Nella stragrande maggioranza dei casi, somministrando il farmaco a un adulto, ritengo che non succeda assolutamente nulla. La piccola dose di liquido non può altro che contenere una quantità in assoluto molto modesta di polveri inorganiche, e sappiamo per esperienza che, in genere, perché s’inneschi una reazione patologica da particelle occorre che queste raggiungano una concentrazione critica, concentrazione critica impossibile da prevedere caso per caso, in un determinato organo o tessuto e in un determinato punto o in più punti. Un’eventualità teorica che meriterebbe approfondimento è quella che una o più particelle entrino nel nucleo di una o più cellule, fenomeno che noi dimostrammo possibile già una decina di anni fa e che fu poi al centro di una ricerca europea diretta da mia moglie, la dottoressa Antonietta Gatti. In quel caso, se avvenisse, si potrebbe avere un’interferenza con il DNA con tutto quanto ne può conseguire se una cellula si riproduce in modo patologico. Una cosa che io trovo buffa è l’avvertenza riportata in tutti i foglietti illustrativi che accompagnano i vaccini. Lì si scrive, del tutto giustamente, che il farmaco non va somministrato se il ricevente è allergico ad un componente o a più di uno. Impossibile non chiedersi come si faccia a sapere quali sono i componenti dei vaccini se, come avviene di norma, ne viene denunciata solo una parte. Quanto agli inquinanti, poi. Per esempio, quando nel prodotto c’è Nichel in polvere e il soggetto è allergico al Nichel, cosa tutt’altro che rara, ecco che né chi somministra il vaccino né chi subisce l’iniezione può essere al corrente di che cosa andrà ad accadere, non essendo messo al corrente della situazione reale. Comunque sia, la reazione avversa, quando c’è, si manifesta immediatamente o, al massimo, entro un giorno, rarissimamente due. Altro caso è quello tipico dei militari. A loro viene somministrato contemporaneamente un insieme di vaccini diversi, con questo costringendo l’organismo ad uno stress molto lontano dal normale.
Gli inquinanti particolati, poi, sempre che sino presenti, non possono certo avere un’azione benefica. Da qui ad ipotizzare che i vaccini somministrati in quella maniera, una maniera che pure è fuori da ogni ragionevolezza, possa indurre forme di cancro il passo è troppo lungo e non esiste la minima prova scientifica in proposito. Molto diverso è lo scenario nei bambini. Senza entrare nell’assurdità biologica di pretendere d’indurre immunità in un soggetto il cui sistema immunitario è ancora immaturo, c’è, molto semplicemente, la questione della massa corporea. Ammettendo di avere un vaccino inquinato, s’iniettano vaccino e particelle in un organismo piccolo per volume e, per questo, la loro densità sarà ben maggiore di quella che sarebbe in un adulto. Per di più, la fisiologia del bambino, spesso appena un lattante, è vivacissima.
Nessuna meraviglia se queste particelle arrivano al sistema nervoso centrale e, d’improvviso, il bambino manifesta irrequietezza, turbe del sonno, difficoltà di relazione, ecc. Malauguratamente, inutile illudersi: quelle forme patologiche sono croniche. Autismo? Narcolessia? Non c’è nessun fondamento scientifico per escluderli. Il mio parere, ma qui si tratta solo di un parere, è che anche quelle patologie siano a buon diritto inseribili nell’elenco degli effetti collaterali delle vaccinazioni.Voglio che il mio punto di vista sia chiaro: non è tanto il vaccino in quanto tale ad essere deleterio, ma tutte le aggiunte che vengono fatte, dai conservanti agli stabilizzanti, dagli antibiotici agli adiuvanti fino, ahimè, agli inquinanti.
A questo si aggiunge la stravaganza delle vaccinazioni multiple che sono quanto di più innaturale esista e le vaccinazioni praticate a soggetti troppo giovani o troppo vecchi per avere un sistema immunitario competente. Uno degli aspetti del dramma è il fatto incontestabile che oggi la quasi totalità della ricerca medica è finanziata dall’industria farmaceutica e i risultati ne escono inevitabilmente inficiati. Purtroppo i medici, specie i più giovani, non si rendono conto di questa distorsione e non sanno che il loro sapere contiene una parte distorta e una parte censurata. E la “capacità di convinzione” della grande industria arriva capillarmente dovunque, media compresi. Basta dare un’occhiata a Wikipedia e ci si accorgerà delle enormità che riporta in una goffa difesa dei vaccini anche laddove difesa non ci può essere.”
Abbiamo contattato il Ministero della Salute, ma non ha risposto. Invitiamo anche la Novartis a contattare la nostra redazione, per un confronto scientifico sereno e al fine della tutela della salute generale.

Fonti 

sabato 16 febbraio 2013

IL SIGILLO DEL TEMPO


Finmeccanica, gioiello che la magistratura bancaria vuole svendere

Fonte: Finmeccanica, il gioiello vicino alla svendita coordinata da una magistratura anti-italiana
di Riccardo Ghezzi © 2013 Qelsi - Con la collaborazione di: Rosengarten e Oreste Tarantino

Visto su www.stampalibera.com  

Finmeccanica è di nuovo nell’occhio del ciclone, in un’escalation che sta seguendo la media di uno scandalo all’anno: prima l’indagine sulle “zucchine” (le tangenti ai politici n.d.r.) avviata dalla Procura di Roma ad ottobre 2011, poi l’inchiesta della Procura di Napoli sulle forniture in Brasile – con il coinvolgimento dell’ex ministro Claudio Scajola, indagato, e le intercettazioni a Berlusconi e Lavitola - ad ottobre 2012, ora è la volta dell’arresto di Giuseppe Orsi, presidente di Finmeccanica dal dicembre 2011 dopo le dimissioni di Pierfrancesco Guarguaglini, travolto a sua volta dalle indagine sulle “zucchine” di cui sopra.
Il provvedimento di arresto nei confronti di Orsi è stato emesso dal gip del Tribunale di Busto Arsizio: l’accusa è di corruzione internazionale, peculato e concussione a causa di presunte tangenti che sarebbero state pagate per la vendita di dodici elicotteri all’India. Come se non bastasse, il governo indiano ha deciso di sospendere i pagamenti a Finmeccanica per la commessa, pari alla cifra di circa 750 milioni di dollari, e ha comunicato che non accetterà la consegna di alcun velivolo fino a quando non sarà stata completata un’inchiesta della polizia indiana sulle accuse per tangenti. Ci sarebbe persino il rischio che la commessa venga annullata. D’altra parte, dopo la debolezza palesata dal governo italiano sulla vicenda Marò, l’India ha capito di poter fare la voce grossa.
Appare in ogni caso scontato come l’ennesima indagine della magistratura su Finmeccanica provochi evidenti danni all’azienda, ma ciò che stupisce maggiormente è l’arresto stesso di Orsi. Un fatto assurdo, in quanto è noto che tutte le imprese che operano su contratti importanti all’estero debbano pagare tangenti per avere le commesse. Se è vero, com’è vero, che in ambiente internazionale le tangenti le versano tutti, la priorità diventa quella di difendere il lavoro e il know-how italiano.
Dove sta quindi l’illegalità o il reato nel difendere la propria impresa? Orsi non si è certo intascato alcunché.
L’ex premier Silvio Berlusconi ha tutte le ragioni nel dire che “l’indagine che coinvolge i vertici della più grande azienda pubblica italiana avrà conseguenze gravissime sulla nostra economia. Il risultato finale sarà quello di tagliare le gambe a Finmeccanica con vantaggio di altre aziende internazionali”, ed è un peccato che sia l’unica voce politica a stigmatizzare l’ennesimo intervento indebito della magistratura ai danni del settore produttivo italiano. Doveroso anche ricordare che “Tutti i Paesi versano tangenti, ma solo la magistratura italiana indaga”. Ma non è indole masochista. Tutt’altro. E’ una strategia.
Il vero obiettivo, purtroppo, è chiaro da tempo: la svendita di Finmeccanica. Basti pensare, tornando indietro di qualche anno, a quando negli anni 90 l’IRI, nonostante sopportasse tutto il peso del traino industriale Hi-Tech del Paese, passava per una voragine del malaffare e della corruzione. La magistratura, obbedendo ad ordini strani e di “Britanniche” origini, fiaccò ogni resistenza politica di mantenimento pubblico, incentivando la privatizzazione a prezzi sviliti con la stagione delle “Mani Pulite” che proprio pulite, è stato accertato, non erano per niente (Di Pietro docet).
Ora si rivede il medesimo film: il titolo di Finmeccanica è in caduta libera, i dirigenti ai ferri, i compratori alle porte e i giornali di regime indottrinano le masse. Repubblica e Fatto parlano di “Sistema Finmeccanica” e pubblicano le solite intercettazioni telefoniche che non sono mai apparse, ad esempio, per lo scandalo Mps.
Il problema è che Finmeccanica, come ha ricordato Berlusconi, è ad oggi la più grande azienda pubblica italiana. Un colosso industriale che ha sede a Roma e impiega circa 70 mila persone in una cinquantina di Paesi del mondo (Polonia, Stati Uniti, Regno Unito e altri, oltre ovviamente all’Italia), con diverse decine di controllate e partecipate tra cui Alenia, SELEX e AgustaWestland, che produce gli elicotteri finiti nel mirino della magistratura.
Tanti in giro per il mondo faranno e avranno già fatto un pensierino su Finmeccanica. I francesi, ad esempio, sono passati all’azione già nel 2011. Luc Vigneron, numero uno della società francese Thales, aveva messo gli occhi sulla Oto Melara di La Spezia, che produce sistemi di arma ed è conosciuta in tutto il mondo per i cannoni navali, e la Wass di Livorno, tra i principali produttori italiani di siluri. Due gioielli dell’economia nostrana.
Pronta la svendita: dopo Finmeccanica, toccherà ad Eni. Tutto coordinato dalla magistratura italiana. O meglio, anti-italiana.

Tratto da:  http://www.disinformazione.it/finmeccanica.htm

venerdì 15 febbraio 2013

Benedetto XVI chiede immunità e protezione al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napoletano il 23 Febbraio

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Il Tribunale Internazionale invita Napolitano alla “non collusione con la criminalità”, e annuncia una campagna globale per occupare l’immobile Vaticano e avviare un’inchiesta sui diritti umani in Italia


Papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger, ha programmato un incontro con il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano per Sabato, 23 febbraio al fine di discutere di sicurezza e immunità da procedimenti giudiziari da parte del governo italiano, secondo fonti dei media italiani.
Incontro di Ratzinger segue al ricevimento apparente da parte del Vaticano di una nota diplomatica da un governo europeo riservato il 4 febbraio, che dichiarava la sua intenzione di emettere un mandato di arresto per Ratzinger, dimessosi dal suo pontificato meno di una settimana dopo quel termine.
In risposta alla riunione fissata per il 23 febbraio, il Tribunale internazionale sui crimini di Chiesa e Stato (ITCCS), attraverso il suo Segretario, Rev. Kevin Annett, ha scritto al presidente Napolitano, chiedendogli di non assistere Ratzinger nell’eludere la giustizia.
La lettera ITCCS, dice tra l’altro:
“Non ho bisogno di ricordare, signor Presidente, che in base al diritto internazionale e dei trattati che sono stati ratificati da Italia, sono vietati voi e il vostro governo di concedere tale protezione a chi, come Joseph Ratzinger, ha aiutato ed incoraggiato azioni criminali, ad esempio ordinando Vescovi e Cardinali in America e altrove, per proteggere i stupratori di bambini noti all’interno del loro clero.”
“L’obbligo in Vaticano attraverso il Trattato del Laterano non nega o annulla i requisiti di queste leggi morali e per di più internazionali, né richiede che si dia alcuna protezione o immunità per un singolo individuo come Joseph Ratzinger, soprattutto dopo che ha lasciato il suo ufficio papale. “
Una copia del testo integrale della lettera ITCCS segue al termine di questo post
In risposta ai crimini documentati di torture minorili, tratta e il genocidio legato a Papa Benedetto e funzionari del Vaticano, ITCCS sponsorizzerà una serie di proteste in corso e occupazioni di chiese cattoliche e uffici attraverso i suoi affiliati in tutto il mondo a partire nella settimana di Pasqua, 24-31 marzo 2013, che continuerà a tempo indeterminato.
Queste azioni accompagneranno gli sforzi legali per portare Joseph Ratzinger e altri funzionari del Vaticano in giudizio per la loro complicità dimostrata nei crimini contro l’umanità e associazione a delinquere.
La campagna di Pasqua Bonifica raccoglie le proprietà della chiesa e le sue attività per impedirne l’utilizzo da parte dei sacerdoti che stuprano bambini, che sono protetti dal diritto canonico cattolico. I cittadini hanno il diritto di difendere la loro comunità e dei bambini quando le autorità si rifiutano di farlo, secondo il diritto internazionale.
Il Rev. Kevin Annett e una delegazione ufficiale presso l’Ufficio ITCCS centrale convocheranno una formale richiesta per i diritti umani a Roma, con inizio la settimana del 13 maggio 2013, per prendere in considerazione ulteriori oneri contro il Vaticano e il suo nuovo Papa per crimini contro l’umanità e ostruzione della giustizia.
Rev. Annett e la sua delegazione lavorerà con le organizzazioni di tutta Italia in questa indagine. Nel 2009 e nel 2010, ha tenuto comizi fuori dal Vaticano e si è incontrato con i media e per i diritti umani in tutta Italia per indicare il Vaticano come responsabile della morte di più di 50.000 bambini aborigeni in Canada.

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Lettera aperta e appello a Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica d’Italia dal Rev. Kevin D. Annett, segretario del Tribunale internazionale sui crimini della Chiesa e dello Stato

14 feb 2013
Al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano
Presidenza della Repubblica
c / o Palazzo del Quirinale
00187 Roma
Italia
Caro Presidente Napolitano,
A nome del nostro Tribunale e della gente di coscienza in tutto il mondo, e dei milioni di vittime degli abusi della chiesa, io faccio appello a voi per quanto riguarda il vostro prossimo incontro con Joseph Ratzinger, che tra poco darà le dimissioni come Papa Benedetto XVI, Pontefice della Chiesa di Roma.
La nostra comprensione è che, a seguito della pressione dimettersi dal suo ufficio a causa della sua complicità provata nel nascondere il traffico di bambini nella sua chiesa e di altri crimini contro l’umanità, Joseph Ratzinger chiede l’aiuto del governo italiano per garantire la protezione e immunità da azioni legali.
Non ho bisogno di ricordare, signor Presidente, che in base al diritto internazionale e dei trattati che sono stati ratificati da Italia, è vietato a voi e al vostro governo di concedere tale protezione a coloro che, come Joseph Ratzinger hanno aiutato ed incoraggiato azioni criminali, come l’ordinazione episcopale e cardinalizia in America e altrove per proteggere gli stupratori di bambini noti tra il loro clero.
L’obbligo in Vaticano attraverso i Patti Lateranensi non nega o annulla i requisiti di queste leggi morali superiori e internazionali; né richiede che si fornisca alcuna protezione o immunità a un singolo individuo come Joseph Ratzinger, soprattutto dopo aver lasciato il suo ufficio papale.
La necessità di rispettare il diritto internazionale e non essere visto a colludere con Joseph Ratzinger è ancora più vera se si considera l’enormità dei crimini di cui il Vaticano ed i suoi più alti funzionari sono chiaramente colpevoli, secondo le prove considerevoli raccolte e documentate dal nostro Tribunale e altri gruppi, e riconosciute da molti governi.
In Canada da solo, la Chiesa Cattolica Romana ed i suoi agenti del Vaticano sono stati giudicati colpevoli di genocidio e la responsabilità per la morte di almeno 50.000 bambini aborigeni del sistema indiano di scuola residenziale avviato dai gesuiti, che ha operato fino al 1996.
In Irlanda, più di 10.000 donne hanno sofferto e sono state sfruttate nelle lavanderie Magdalene a conduzione cattolica, dove molte di loro morirono. Simili istituzioni gestite dalle chiese di tutto il mondo hanno causato mortalità enorme, malattie e rovina per milioni di bambini. E tuttavia la Chiesa non è mai stata ritenuta responsabile o perseguita per queste morti e per il furto di enormi ricchezze da intere nazioni.
Con la recente iniziativa di almeno un governo europeo e una serie di avvocati per portare Joseph Ratzinger e altri rappresentanti della chiesa a processo per questi crimini, riteniamo che incombe su di voi né di assistere né di essere visto per assistere o tollerare il tentativo di lui di eludere, ostacolare o ritardare la giustizia, perché ci si apre ad una accusa di essere complice di un crimine.
A nome del nostro Tribunale e di molte persone che non possono parlare, vi invito a stare sulla legge delle nazioni e l’umanità, e non offrire alcun sostegno o protezione a Joseph Ratzinger o ai suoi accoliti nei loro sforzi di eludere la responsabilità per i loro crimini provati.
Attendo con ansia la vostra risposta, e di discutere con Lei al più quando visiterò il vostro paese in maggio con una delegazione di diritti umani per indagare la questione più da vicino.
Cordiali saluti,
Kevin D. Annett, MA, M. Div..
Segretario, Il Tribunale Internazionale sui Crimini della Chiesa e dello Stato 
Ufficio Centrale, Bruxelles
cc: World Media


Tratto da:  http://risvegliodiunadea.altervista.org/?p=1797

La pioggia di meteoriti in Russia, il vangelo di Luca e la profezia della fine dei tempi




Nel capitolo 21 del Vangelo di Luca leggiamo: "Di tutto quello che voi ammirate, verranno giorni in cui non resterà pietra su pietra che non sia abbattuta. Gli domandarono: Maestro, quando dunque accadranno queste cose o quale sarà il segno che queste cose stanno per accadere? "

e la risposta:
"vi saranno grandi terremoti, e in diversi luoghi carestie ed epidemia; vi saranno fenomeni terrificanti e grandi segni dal cielo (...) Allora vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle (...) gli uomini verranno meno per la paura nell'attesa di ciò che sta per rovesciarsi sul
mondo; perché le potenze dei cieli saranno squassate".

Questo è quanto scritto.


Oggi scopriamo aprendo i giornali che una
pioggia di meteoriti ha provocato stamani violente esplosioni a bassa quota nell'atmosfera negli Urali e nelle regioni centrali della Russia e oltre 400 persone sarebbero rimaste ferite nella regione di Chelyabinsk, circa 1.500 chilometri a est di Mosca. Inoltre è previsto che oggi un asteroide sfiori la Terra.

Certo, questi fenomeni si sono sempre verificati, è innegabile.


Però, la prossimità e la frequenza di essi, insieme agli avvenimenti eccezionali che scuotono il mondo ultimamente, rende difficile non provare la tentazione di interpretarli come
segni.

I
significanti, la parte visibile di tali segni sono le meteoriti che cadono a pioggia sulle persone, i fulmini che colpiscono San Pietro, la colomba della Pace che viene ghermita da un gabbiano proprio dinanzi agli occhi del Papa e del Mondo.

Il
significato, ovvero il messaggio che tali fatti nascondono e illustrano contemporaneamente ognuno può comprenderlo come meglio preferisce.

Sempre ammesso che siano
segni, indici o simboli di qualche avvenimento nuovo per l'Umanità.

Ecco il video della pioggia di meteoriti:



Tratto da:  http://polisemantica.blogspot.it/2013/02/la-pioggia-di-meteoriti-in-russia-il.html

Meteoriti cadono in Russia, terrore sui monti Urali, feriti.

Una pioggia di meteoriti ha provocato violente esplosioni a bassa quota nell'atmosfera negli Urali e nelle regioni centrali della Russia, causando il ferimento di almeno 400 persone, per la maggior parte colpite dalle schegge dei vetri frantumati dall'onda d'urto. Nel video amatoriale (e in quelli delle pagine seguenti) il momento dello scoppio sulla città russa di Chelyabinsk, a Est degli Urali.

"C'è stata una pioggia di meteoriti, senza caduta di frammenti a terra, un meteorite è esploso sopra la regione di Chelyabinsk. L'onda d'urto ha scosso i vetri in diverse località", ha detto a Interfax un portavoce locale del Ministero delle situazioni d'emergenza.

 







martedì 12 febbraio 2013

ASCORBATO DI POTASSIO E RIBOSIO CONTRO IL CANCRO





Per chi volesse saperne di più

Sito internet: http://www.pantellini.org/

"Illuminati" viaggio nel cuore nero della cospirazione mondiale" Adam Kadmon

 
Oggi 12 Febbraio 2013 il libro di Adam Kadmon è in libreria: "Illuminati" 
viaggio nel cuore nero della cospirazione mondiale" (Edizioni Piemme) ♥
 
 


Fonte:  https://www.facebook.com/pages/Adam-Kadmon/125155200883260

lunedì 11 febbraio 2013

Le profezie sulla fine del mondo e le "strane" coincidenze sul giorno delle dimissioni del Papa

Dopo l'annuncio di Benedetto XVI in rete si torna a parlare dell'ultimo erede di San Pietro, sotto il cui pontificato finirà il mondo

 
foto Dal Web
 
16:31 - Millenaristi, esperti di esoterismo, numerologi. Un popolo di studiosi, più o meno attendibile, è in fibrillazione dopo l'annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI. In rete si è iniziato a discutere delle profezie, contenute in testi del passato, in cui questo evento storico sarebbe stato previsto insieme alle sue catastrofiche conseguenze.
La profezia che attira più attenzioni è quella di Malachia in cui si fa coincidere l'elezione del successore di Benedetto XVI con la distruzione di Roma. La Profezia consiste in una lista di 112 brevi frasi in latino, che molti ritengono essere una premonizione di San Malachia di Armagh. Partendo da Celestino II (il Papa del Gran Rifiuto, illustre predecessore di Benedetto XVI eletto nel 1143) si arriva ai giorni nostri: "Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni. Passate queste, la città dei sette colli cadrà ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Amen".
Molti vedono nella figura di Pietro il cardinal Bertone, considerato papabile per essere eletto al soglio pontificio: il suo nome Tarcisio Pietro Evasio Bertone, e il suo luogo di nascita, Romano Canavese, identificherebbero in lui Pietrus Romanus, l'ultimo Papa. Sebbene la profezia sia giudicata un falso del XVI secolo redatta dal falsario umbro Alfonso Ceccarelli allo scopo di influenzare i cardinali che prendevano parte al Conclave del 1590, durante il prossimo conclave tutti gli occhi saranno di certo puntati sul religioso piemontese.
Il fatto che tra i papabili figurino anche molti cardinali di colore (i ghanesi Peter Turkson e Peter Appiah su tutti) fa ricordare anche la profezia di Nostradamus che, secondo certe interpretazioni, faceva coincidere la fine dei tempi con l'ascesa al trono pontificio di un religioso nero.
Numeri e ricorrenze- Guardando il calendario qualcuno ricorda che oggi, 11 febbraio, ricorre l'anniversario della prima apparizione di Lourdes. Nel 1858 la giovane Bernadette Soubirous, contadina quattordicenne, riferì di aver assistito alla prima delle diciotto apparizioni della Madonna, in una grotta poco distante dal piccolo sobborgo di Massabielle. Un evento miracoloso che, secondo molti, non può non avere un legame con i fatti delle ultime ore.
Gli appassionati di numeri hanno poi fatto notare un singolare, quanto preoccupante, parallelismo tra la data dell'annuncio delle dimissioni e la fine del mondo. Sommando i numeri della data di oggi (28/02/2013) si ottiene 18, un numero che rappresenta la somma di 6+6+6: ecco così quel 666, segno che contraddistingue Satana, la Bestia che nell’apocalisse di Giovanni darà l'inizio alla fine dei tempi.

Tratto da: http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/1081355/le-profezie-sulla-fine-del-mondo-e-le-strane-coincidenze-sul-giorno-delle-dimissioni-del-papa.shtml