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martedì 30 dicembre 2014

Frasi celebri

Mohandas K. Gandhi:

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri per quanto buoni possano essere sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo".



Giuseppe Dossetti:

"Quando i poteri pubblici violano le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all'oppressione è un diritto e un dovere del cittadino".



Nikola Tesla:

"La scienza è solo una perversione, se non non ha come fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità".



Bertolt Brecht:

"Col tempo potrete scoprire tutto quello che c'è da scoprire, eppure il progresso sarà solo un allontanamento dall'umanità".



Jules Henri Poincaré:

"Dubitare di tutto o credere a tutto, sono due soluzioni ugualmente comode che ci dispensano entrambe dal riflettere".



Primo Levi:

"Ogni tempo ha il suo fascismo. A questo si arriva in molti modi, non solo col terrore e l'intimidazione poliziesca, ma anche distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, diffondendo la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine".



Giovanni Falcone:

"Ognuno deve fare la sua parte, piccola o grande che sia".



Pier Paolo Pasolini:

"L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo".



Honoré de Balzac:

"Dovete sapere che ci sono due storie: quella ufficiale piena di menzogne, che insegnano a scuola, la storia ad usum delphini; e poi c'è la storia segreta, quella che contiene le vere cause degli avvenimenti, una storia ignominiosa".



Hans M. Henzemberger:

"Il segreto di Stato è divenuto uno strumento di dominio di prim'ordine. Il numero dei segreti di Stato che uno conosce diventa la misura del suo rango e dei suoi privilegi in una gerarchia sottilmente graduata. La massa dei dominati è senza segreti: non ha cioé nessun diritto di partecipare al potere, di criticarlo, di sorvegliarlo".







Don Lorenzo Milani:

"Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri. E se voi avete il diritto...di insegnare che italiani e stranieri possono lecitamente anzi eroicamente squartarsi a vicenda, allora io reclamo il diritto di dire che anche i poveri possono e debbono combattere i ricchi. E almeno nella scelta dei mezzi sono migliore di voi: le armi che voi approvate sono orribili macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove. Le uniche armi che approvo io sono nobili e incruente: lo sciopero e il voto".





Pier Paolo Pasolini:

"Io so chi ha compiuto le stragi, chi ha tramato, chi ha coperto e depistato, io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede (…) che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero…".



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