Piccole Note
Nell’ottobre del 2019, un mese prima che si scatenasse il coronavirus in Cina, epicentro la città di Whuam, e il panico globale, il Johns Hopkins Center for Health Security, strettamente collegato al National Institutes of Health (L’Istituto Nazionale della Sanità Usa), ha simulato lo scenario derivante da una pandemia da coronavirus.
Il Johns Hopkins Center for Health Security è stato letteralmente bombardato di richieste sull’evolversi della situazione attuale, dato che la simulazione prevedeva che il virus avrebbe causato “65 milioni” di vittime.
La nota dell’Istituto in risposta a tale interpellanze, anodina e breve, la riportiamo quasi integralmente di seguito (dal sito ufficiale).
“Nell’ottobre 2019, il Johns Hopkins Center for Health Security ha realizzato un’esercitazione simulata contro la pandemia chiamata Event 201, in partnership con il World Economic Forum e la Bill & Melinda Gates Foundation. Di recente, al Center for Health Security è stato richiesto se quell’esercizio di pandemia fosse una previsione l’attuale nuovo focolaio di coronavirus in Cina.
“Per essere chiari, quell’esercitazione del Centro per la sicurezza sanitaria e dei suoi partner non era una previsione. Per lo scenario, si è simulata una pandemia immaginaria di coronavirus, ma abbiamo dichiarato esplicitamente che non era previsione. Invece, l’esercizio è servito a evidenziare le sfide riguardanti le risposte che potrebbero sorgere a causa di una pandemia molto grave”.
In conclusione, la nota accenna come il coronavirus oggetto della simulazione era diverso da quello attualmente riscontrato. Cenno di ovvio, altrimenti avrebbero già pronti il vaccino, che invece si sta febbrilmente ricercando.
Tra i tanti che si sono mossi in tal senso, anche la Fondazione Bill and Melinda Gates che in collaborazione con il Wellcome Trust e il World Economic Forum.?ha investito più di 7 miliardi di dollari in questa ricerca (Businner Insider). Data la simulazione, è presumibile che arriveranno prima di altri a trovare il vaccino e a venderlo nel mondo.
Registriamo un’altra coincidenza, del tutto casuale, che crea suggestioni. La pandemia è scoppiata, almeno a livello mediatico, proprio mentre si svolgeva l’annuale incontro del World Economic Forum di Davos,
Al di là delle previsioni e delle suggestioni, registriamo che la Cina sta progressivamente aumentando gli sforzi per contenere l’epidemia e gestire il caos che si è scatenato. In un discorso dedicato ad altro, il leader cinese Xi Jinping ha parlato di “Una corsa contro il tempo per raggiungere il sogno cinese” (Xinhua). Difficile non pensare a un collegamento, dato che il dramma coronavirus sta frenando tale corsa.
Ad oggi in Cina sono stati registrati 1,287 casi confermati e 41 decessi (Xinhua), mentre casi isolati sono stati registrati negli Stati Uniti e in Europa. Per Pechino, oltre che un’emergenza sanitaria, è anche un’emergenza geopolitica (cioè non solo economica, riguarda infatti anche la sua proiezione globale). Ne abbiamo accennato in una nota precedente.
Tratto da: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-piccole_note/16658_32771/?fbclid=IwAR3cTDXx-4pa5MjGffQoKitJoQ_u5v4dxbxRdKebcmVwzo7Y4YkQa4ndF9M
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