La Idrobase Group ha applicato il proprio macchinario nello stabilimento cinese e ora viene utilizzato anche in alcuni ospedali per sanificare l'ambiente
PADOVA - Arriva dalla sede italiana di Idrobase il primo macchinario esportato in Cina per la sanificazione degli ambienti dal coronavirus: lo stabilimento di Ningbo, città di quasi 8 milioni di abitanti nella provincia dello Zhejiang, riapre grazie ad una certificata innovazione italiana che, applicando la tecnologia “state-of-the-art” utilizzata nelle stazioni aerospaziali statunitensi, ha creato un’unità di sanificazione superfici capace di eliminare, già nei primi 90 minuti di utilizzo, il 95% dei virus presenti nell’ambiente.
L’innovativo macchinario non si limita a purificare l’aria che attraversa il catalizzatore: diffonde una fitta rete di molecole (ROS – Reactive Oxygen Species) che sanificano tutte le superfici e l’ambiente.
Infatti attraverso una nuova tecnologia (AHMPP) viene prodotta una coltre di ossidanti che, grazie all’azione di luce ed umidità dell’aria, attiva la decomposizione delle sostanze organiche ed inorganiche nocive, preservando solo l’ossigeno e le molecole d’idrogeno.
Un fenomeno assolutamente naturale, simile a quanto si verifica durante un temporale, che porta in ambienti lavorativi e domestici un’avanzata foto ossidazione idrata catalitica.
Gli ossidanti prodotti dal sistema AHMPP sono mortali anche per il coronavirus, ma non danneggiano nè le persone, nè gli animali domestici, in quanto atossici.
Idrobase Group è una multinazionale tascabile made in Italy nata nel 1986 con circa 13 milioni di fatturato, per la maggior parte export, che ha sede a Borgoricco in provincia di Padova e produce idropulitori professionali, impianti di sanificazione e raffrescamento.
I due soci, Bruno Ferrarese e Bruno Gazzignato, nel 2014 hanno aperto uno stabilimento anche in Cina.
Ora questa nuova tecnologia viene applicata non solo nello stabilimento cinese di Idrobase ma viene testata contro il coronavirus anche in alcuni ospedali del Nord del Paese e ora potrebbe diffondersi su un mercato che ha necessità di strumenti di questo tipo.
"Come italiani siamo orgogliosi di poter annunciare di essere i primi ad avere affinato un know-how, che può rivelarsi determinante nel contenere il diffondersi del pericoloso virus, permettendo un normale ritorno alle quotidiane attività: da quelle lavorative alle domestiche, a quelle scolastiche”, commenta Bruno Ferrarese, presidente di Idrobase Group.
“Il nostro è un tassello di concreta speranza nella lotta mondiale al diffondersi dell’epidemia, permettendo un facile accesso alle necessità di igiene pubblica e diffusa, evidenziate dalla globalizzazione anche delle malattie”.
TRATTO DA: https://iltirreno.gelocal.it/focus/2020/02/14/news/tecnologia-nasa-implementata-a-padova-contro-il-coronavirus-1.38468987
L’innovativo macchinario non si limita a purificare l’aria che attraversa il catalizzatore: diffonde una fitta rete di molecole (ROS – Reactive Oxygen Species) che sanificano tutte le superfici e l’ambiente.
Un fenomeno assolutamente naturale, simile a quanto si verifica durante un temporale, che porta in ambienti lavorativi e domestici un’avanzata foto ossidazione idrata catalitica.
Gli ossidanti prodotti dal sistema AHMPP sono mortali anche per il coronavirus, ma non danneggiano nè le persone, nè gli animali domestici, in quanto atossici.
Idrobase Group è una multinazionale tascabile made in Italy nata nel 1986 con circa 13 milioni di fatturato, per la maggior parte export, che ha sede a Borgoricco in provincia di Padova e produce idropulitori professionali, impianti di sanificazione e raffrescamento.
I due soci, Bruno Ferrarese e Bruno Gazzignato, nel 2014 hanno aperto uno stabilimento anche in Cina.
Ora questa nuova tecnologia viene applicata non solo nello stabilimento cinese di Idrobase ma viene testata contro il coronavirus anche in alcuni ospedali del Nord del Paese e ora potrebbe diffondersi su un mercato che ha necessità di strumenti di questo tipo.
"Come italiani siamo orgogliosi di poter annunciare di essere i primi ad avere affinato un know-how, che può rivelarsi determinante nel contenere il diffondersi del pericoloso virus, permettendo un normale ritorno alle quotidiane attività: da quelle lavorative alle domestiche, a quelle scolastiche”, commenta Bruno Ferrarese, presidente di Idrobase Group.
“Il nostro è un tassello di concreta speranza nella lotta mondiale al diffondersi dell’epidemia, permettendo un facile accesso alle necessità di igiene pubblica e diffusa, evidenziate dalla globalizzazione anche delle malattie”.
TRATTO DA: https://iltirreno.gelocal.it/focus/2020/02/14/news/tecnologia-nasa-implementata-a-padova-contro-il-coronavirus-1.38468987
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