non dovremmo temere ciò che non conosciamo, ma ciò che riteniamo vero ed invece non lo è
sabato 6 novembre 2021
Requiem per il darwinismo culturale
BARBARA TAMPIERI
“Ad Eleusi han portato puttane
carogne crapulano
ospiti d’usura.”
Ezra Pound
La deriva liberticida di quella che sembrava solo una pandemia era un evento davvero così imprevedibile? Non erano forse stati seminati nei decenni passati abbastanza segnali premonitori di una volontà di blocco e ripartenza del sistema in base a nuove regole arbitrarie per imporre un gioco ormai definitivamente truccato e non più democratico, quello che oggi viene apertamente definito come “grande reset”? Un grande calcio alla scacchiera che ne manda per aria tutti i pezzi non solo a causa della solita crisi periodica del capitalismo ma in nome di quella che, parafrasando Cesarano e Collu, chiameremmo Apocalisse ed “involuzione”? La pandemia attuale non pare effettivamente il pretesto per il completamento di un progetto a lunghissima lievitazione che ha come scopo il dominio sull’Uomo ed il suo traghettamento sulla barca di Caronte verso l’Inferno del transumanesimo? Ovvero la logica conseguenza di quel darwinismo che non è più solo sociale ma pervasivamente culturale?
“In questo scompartimento ci sono troppi indizi”, dice Hercule Poirot quando scopre il cadavere dell’assassinato sull’Orient Express. E anche qui nel teatro pandemico, sul tavolo settorio sul quale giace il cadavere del mondo come lo conoscevamo, ve ne sono a bizzeffe, a saperli riconoscere. Partendo almeno da quel documento, “Rapporto sui limiti dello sviluppo” del Club di Roma del 1972, che rappresentò il fischio di inizio della fine del capitalismo espansivo del secondo dopoguerra, per proseguire con l’imposizione del neoliberismo e della dottrina dello shock, mascherati sapientemente negli anni ottanta da un’illusione di libertà, arricchimento facile ed edonismo incurante del futuro, una sorta di nuovi “happy days”, per poi giungere all’inquietante proclamazione della “fine della storia” nel 1992. Fine intesa come consacrazione dell’abolizione dell’alternativa all’unico Sistema possibile. La storia è finita, datevi pace.
Da quel proclama poteva così iniziare quel processo che, su un piano sempre più inclinato, avrebbe portato alla definitiva messa in discussione di un principio fondamentale della comunità umana......continua a leggere su www.supernova2020.com
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