non dovremmo temere ciò che non conosciamo, ma ciò che riteniamo vero ed invece non lo è
martedì 19 settembre 2023
Disidentificazione e Apertura del cuore
Ogni volta che siamo preda di una forte emozione che ci costringe a vivere un meccanismo consueto ci stiamo identificando in un ruolo ben definito, in un io che si è strutturato quando eravamo piccoli e che ha vissuto una ferita che tendiamo poi a rivivere costantemente in numerose altre circostanze attuali.
Bisogna chiarire due punti:
1. La sofferenza che proviamo è reale, pertanto legittima e sacra, quell'io sta vivendo per l'ennesima volta una ferita estremamente concreta che si è sedimentata fin nel profondo delle nostre cellule.
2. Ciò che spesso non è reale invece riguarda l'appropriatezza di tale sofferenza rispetto alla situazione che stiamo vivendo ora.
Come uscire da questa penosa situazione? Possiamo modificare l'io che prova l'emozione che ci risulta sgradevole?
No. Non è possibile cambiare a nostro piacimento gli io della personalità né eliminarli.
Solitamente nella società si tenta di reprimerli distraendosi.
Tuttavia la soluzione reale è un'altra: ricordarsi che noi non siamo solo quell'io che sta soffrendo, ma che in verità siamo molto altro!
Disidentificarsi non vuol dire sopprimere l'io sofferente, ma non affidare il nostro senso di identità solo a quello. Più ci sforziamo di ricordarci di non essere solo quella parte sofferente e più ci identifichiamo con diversi io contemporaneamente, le nostre componenti psichiche, la cui somma costituisce il Sé.
L'identificazione passa così da una sola parte all'insieme, da una funzione psichica isolata e pertanto disfunzionale alla sempre più completezza delle varie funzioni psicofisiche che possediamo, generando armonia, pace, ampiezza e gioia in noi.
Questo ci permette di acquisire una vitalità notevolmente aumentata in quanto adesso, nello stesso evento, possiamo sperimentare una gamma più ampia di emozioni, disponiamo di molta più energia e abbiamo la possibilità di mettere in atto risposte più creative ed adeguate ai singoli accadimenti quotidiani.
L'apertura del Cuore non è altro che l'identificazione con la nostra anima, la sensazione essere viventi adesso.
Questa percezione è solitamente nascosta dalla disarmonia di qualche io che prevale sugli altri, perciò è fondamentale donare attenzione ad ogni parte della nostra psiche affinché possa avvenire spontaneamente un'integrazione sana tra le varie componenti.
Siamo aperti alla vita e agli altri quando la nostra visione nasce dall'unione sinergica di tutte le parti della psiche.
Viceversa ci sentiamo chiusi e limitati quando la nostra percezione rispecchia solo la visione di un io che prende il controllo di tutta la personalità assoggettando le emozioni e i pensieri ai suoi schemi di funzionamento.
Nella luce,
Nicolò Cefalo
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