non dovremmo temere ciò che non conosciamo, ma ciò che riteniamo vero ed invece non lo è
giovedì 30 novembre 2023
UN FUTURO AUREO
Inserito da Cinzia Valente
PREMESSA
Mi chiamo Cinzia Valente e sono l’ideatrice di Progettazione Aurea®, una tecnica che si occupa di realizzare strumenti pratici per comprendere e ricreare la Bellezza Universale.
In questo articolo circolare, ogni paragrafo è un settore connesso sia al precedente che al successivo, per giungere al cuore della questione rapporto Aureo attraverso le sue espansioni. Desidero, per la prima volta, attraversare alcune riflessioni oggi fondamentali. Parleremo di Bellezza Universale, risonanza, linguaggio della Natura e simbiosi per comprendere il senso biologico, oltre che estetico, del progettare secondo semantica aurea. La parte matematica ha già un’ampia bibliografia, non c’è necessità di ripeterla.
Buona lettura.
SETTORE 1 – BELLEZZA UNIVERSALE
Esistono almeno due tipi di bellezza, quella soggettiva, che dipende dal gusto, e quella universale, che pertiene alla risonanza.
La bellezza si può dire universale, o universalmente riconosciuta, se l’osservatore può entrarne in risonanza al di là della cultura, religione, luogo di nascita e dei propri canoni estetici.
SETTORE 2 – RISONANZA
La risonanza è un fenomeno complesso e affascinante, ancora ampiamente studiato.
L’esempio più immediato ce lo offre il diapason, quell’oggettino metallico che si usa per accordare gli strumenti musicali, che inizia a vibrare quando viene investito dalla nota su cui è tarato.
Tra una corda di chitarra e un diapason può avvenire il fenomeno della risonanza perché sono entrambi progettati per emettere la stessa nota.
Quando lo strumento non è ben accordato non si verifica il fenomeno, allora si interviene modificando la tensione della corda finché si ottiene il suono capace di vibrare in fase con il diapason. Due elementi sono in risonanza quando le loro vibrazioni (quella primaria e quella indotta) diventano indistinguibili l’una dall’altra.
Lo stesso principio può avvenire anche per noi esseri umani quando entriamo in risonanza con qualcosa progettata come noi. Possiamo avvertire un fenomeno di tipo energetico, percettivamente simile a ciò che definiamo empatia.
SETTORE 3 – ORCHESTRA CHIAMATA VITA
Il nostro organismo è un insieme di strumenti (organi, tessuti, apparati, cellule) che emettono vibrazioni specifiche, tendenzialmente in equilibrio armonico tra loro, come un’orchestra guidata da un bravo direttore.
Quando uno strumento perde la sua accordatura emette note stonate, destabilizzanti per l’intera orchestra. Mentre una chitarra ha bisogno di un’azione meccanica dall’esterno per tornare intonata, l’essere umano è in grado di calibrarsi in autonomia, grazie alla capacità di ritornare alla vibrazione originaria, tipica dell’essere vivente; già Pitagora se ne era accorto nei suoi esperimenti terapeutici musicali e oggi è il principio fondante di tutte le discipline energetico/frequenziali.
In un azzardo concettuale, possiamo immaginare che la Bellezza Universale sia composta da infiniti diapason capaci di condurre le frequenze corrette per accordare i nostri strumenti. In linea di principio. Dipende molto da quante note stonate influenzano la ricezione di quelle utili. Come vedremo, l’ambiente ha un impatto sempre fondamentale. È il filtro attraverso cui ci arrivano tutte le informazioni, fisiche ed energetiche. È l’orchestra che influenza maggiormente il nostro vivere.
SETTORE 4 – LOGICA E FUNZIONE AUREA
La Bellezza Universale è l’espressione della logica estetica della Natura. Le forme e i colori degli organismi viventi si strutturano in funzione all’attività che necessitano compiere. Le orchidee, ad esempio, simulano l’aspetto del desiderio dell’insetto che devono attrarre, mostrando una bellezza estremamente utile.
Tutto ciò che è generato nell’ecosistema Terra è propedeutico all’ottenimento dell’efficienza di ogni sistema in relazione al suo contesto; una caratteristica ricorrente è l’utilizzo di una speciale grafia a più dimensioni, che vedremo risultare aurea.
Le cose create o modificate dall’essere umano, in modo proporzionale alla sua evoluzione, si sono invece sempre più scostate dai canoni armonici naturali, trasportandoci nel campo di una bellezza soggettiva; con implicazioni non solo estetiche.
SETTORE 5 – INFLUENZA AMBIENTALE
La bellezza di un albero, di un fiore, di un animale in libertà è indiscutibilmente coinvolgente e ci attrae perché risuona con una parte del nostro essere biologici.
Con un semplice sguardo a 360° sulle cose che ci circondano, possiamo renderci conto che sono state create ignorando la logica delle forme nate in armonia con l’ecosistema. Al contrario, sono portatrici incolpevoli di disarmonie continue; interferiscono con la nostra musica, che invece di trovare ambienti euritmici in cui espandersi e con cui creare sane risonanze fortificanti, sbatte contro spigoli, materiali artificiali e configurazioni che restituiscono tutt’altro che coerenza.
Siamo costantemente attratti da ciò che agevola il processo di riaccordatura perché ci serve a mantenerci in equilibrio, contrastando l’effetto di ciò che ci investe con vibrazioni alterate.
Come dimostra l’epigenetica, in risposta a stimoli ambientali possono avvenire persino cambiamenti genetici. Qualsiasi essere vegetale, animale o umano, si modifica in base al luogo in cui è immerso.
L’habitat umano moderno è capace di isolarci in diversi modi (visivo, percettivo, energetico) dall’ambiente naturale. Nelle nostre case-scatola, non c’è modo di entrare in risonanza con la musica riequilibrante del pianeta.
Il professor Paul Nogier (padre dell’Auricolomedicina) già negli anni settanta spiegava come fosse sufficiente una calza di nylon per bloccare il passaggio di quella che lui definiva energia polarizzata; fondamentale energia permeante e ricostituente dell’organismo Terra. Difficile immaginare che questa forza vitale possa penetrare attraverso i 5 cm di polistirolo del moderno cappotto termico.
L’elevata complessità del nostro “habitat”, sempre più artificiale, si sta dimostrando poco compatibile con la biologia dell’ecosistema nel quale dovremmo prosperare.
Un ecosistema funzionale vive della cooperazione sinergica e simbiotica dei suoi elementi. Vede abbondanza di risorse e non esiste spreco.
SETTORE 6 – INTELLIGENZA BIOLOGICA
Non serve essere David Attenborough per renderci conto che non viviamo più in simbiosi con le altre specie e che consumiamo risorse senza essere in nessun modo utili (per esser gentili).
Noi civilizzati siamo una specie che non è più adatta alla vita. Siamo diventati dipendenti da tutti gli artifici che abbiamo inventato e, proprio perché siamo esseri adattivi, ci siamo abituati a vivere in cattività.
La tecnologia si è evoluta più in fretta della nostra biologia. Siamo incredibilmente simili, fisicamente, ai nostri antenati: non abbiamo un organo in più per smaltire la rabbia o per trasmutare un campo elettromagnetico.
Sovraccarichi di sollecitazioni lontane dalla logica della Vita ci siamo anche indeboliti fisicamente trasformandoci tendenzialmente in malati cronici, al contrario degli animali che vivono in uno stato selvaggio, che praticamente non si ammalano.
Un ecosistema incontaminato non manifesta malattie perché si auto mantiene in equilibrio. Ogni costituente ha il suo ruolo che, guarda caso, coincide col suo motivo di esistenza. Tutti partecipano al mantenimento del sistema preservandone la sussistenza; e ciò che non è più funzionale cessa di esistere.
Nell’orchestra sinfonica della Terra, gli esseri umani fanno parte di un insieme di strumenti che ha perso il LA. Per dirla in termini più concreti e tristemente realistici: ci siamo trasformati in parassiti (illuso chi si considera padrone).
Nella foga evolutiva, sana per certi aspetti importanti, abbiamo tagliato dei legami fondamentali, rinunciando all’intelligenza biologica tipica degli altri abitanti terrestri.
Ad esempio, non siamo più in grado di riconoscere il nostro nutrimento. Qualunque altro essere vivente lo sa. Anche un’ameba, che è un organismo unicellulare, è perfettamente capace di andare verso il glucosio e allontanarsi dalle tossine. Non è affatto scontato come faccia a saperlo. Con che senso? È una cellula! (grazie Paolo Renati)
Probabilmente, ad un certo punto del processo evolutivo, abbiamo iniziato a perdere il senso profondo di appartenenza e a nutrire il senso personale di possesso. Sentendoci padroni del pezzetto di spazio che avevamo delimitato, abbiamo cominciato a percepirci come isolabili. Ci siamo via via auto auto-reclusi in gabbie più o meno dorate, come se fuori ci fosse qualcosa di cui aver paura.
Nell’esercizio di un incondizionato potere, legato a un volere senza coscienza, ci siamo arrogati il diritto di violentare la Natura nei modi che il progresso ci ha presentato, ignorando le conseguenze su scala sistemica.
Chiaramente non possiamo pensare di tornare a uno stato primitivo e rinunciare al benessere a cui siamo giunti, ma possiamo guardare al futuro con un filtro biologico, cioè logico per la vita.
Un complesso organizzato e coerente come quello del vivente tende sempre a riportare l’equilibrio tra i suoi sistemi; cerca di ricreare armonia e ristabilire le sue funzioni originarie ed evolutive. Ne abbiamo un chiaro esempio ogni volta che ci tagliamo: epidermide, derma e connettivo si attivano immediatamente nella ricostruzione del tessuto leso, in uno scontato, ma per niente banale, processo rigenerativo.
Un campo che non viene più coltivato si riempie di erbe e fiori diversi così come una casa abbandonata sarà presto inglobata da una vegetazione selvaggia.
SETTORE 7 – TRAMA DELLA VITA
La Natura ripristina la trama energetica che concerne la vita attraverso la propria espansione e cerca di aumentare la biodiversità fino a ristabilire ecosistemi autopoietici.
Aiutiamola a farlo. Lasciamole risanare gli “strappi” ricreando i suoi circuiti indispensabili. Agevoliamo in qualsiasi modo l’immensità dei processi fondamentali, consci del fatto che finché avvengono l’organismo Terra è ancora in grado di rigenerarsi.
Ogni volta che alcune radici, fino agli apparati radicali più minuscoli, infittiscono lo spazio del manto del terreno, o che un tappezzante riveste una superficie, possiamo assistere al miracolo del tessuto terrestre che recupera spazio, in una complessità sensata, osmotica e capillare di processi trasmutativi, necessari per la vita dell’intero pianeta (simile al ricucirsi dell’epidermide dopo una ferita). Partecipiamo piantando alberi, arbusti, prati e restituendo più spazio possibile al suolo libero di esprimersi.
Osservando da lontano la Terra è come se in certi punti non ci fosse più circolazione sanguigna e linfatica e fosse sparito il tessuto epiteliale soppiantato da strade di cemento e palazzi e altre strutture: come fossero cicatrici sintetiche che non hanno niente in comune con la biologia, la fisica, la logica e la bellezza della trama della Vita.
SETTORE 8 – LINGUAGGIO DELLA NATURA
(costruiamo solidi fluidi)
La Natura è estremamente funzionale, rigenerativa e sinergica. Cambia scala, ma la sostanza resta simile e le forme -manifestazioni dell’energia vitale- ricorrenti e traducibili in un preciso linguaggio. Siamo riusciti a identificare molte geometrie, distanze, proporzioni e a renderci conto che possiamo tradurle in strumenti progettuali grazie a due numeri irrazionali: il Pi greco e il Phi. Cerchio e Spirale.
La questione che mi preme portare all’attenzione rispetto alla proporzione aurea è che entrambi i numeri ci parlano di rapporti non di misure.
Nella famosa serie di Fibonacci, ad esempio, il Phi si attesta nel rapporto tra elementi consecutivi man mano che la successione avanza. Il collegamento aureo, del resto, è presente per qualunque serie di numeri in cui un termine sia uguale alla somma dei due precedenti indipendentemente dai due elementi di partenza. I singoli numeri estrapolati dalla serie non hanno più valore di una foglia tolta dall’albero. Un’ulteriore conferma, matematica, del fatto la magia della vita risieda proprio nel contesto; in quella continua relazione armonica tra i vari componenti, che sono funzioni integranti e inscindibili di un olos, e per questo in grado di continue trasmutazioni sinergiche.
Una complessità sistemica che troviamo a tutte le scale di osservazione. Dal microcosmo al macrocosmo osserviamo rapporti aurei, senza soluzione di continuità, traducibili grazie a Pigreco e Phi. Se confrontiamo una galassia a spirale con un foraminifero, un organismo unicellulare microscopico, troviamo lo stesso identico disegno, una spirale logaritmica aurea.
Un albero e un polmone hanno una struttura molto simile; un tronco che si divide prima in due e poi sviluppa rami più piccoli, con esatte biforcazioni, fino a foglie o alveoli.
Sarà una coincidenza che entrambi siano preposti al processo di trasformazione e scambio di ossigeno/anidride carbonica?
La Natura “progetta” rispettando una traccia precisa che possiamo imparare ad usare. Conoscendo le conformazioni del tessuto del pianeta e utilizzando le sue texture funzionali, agevoliamo il ripristinarsi della trama primordiale e smettiamo di violentare, a caso, la sua “pelle”.
CUORE – PROGETTIAMO UN FUTURO AUREO
Lo scopo della progettazione aurea è proprio mantenere, dove ancora esiste, e ripristinare, dove è stata interrotta, la texture energetica dell’organismo di cui siamo parte.
La Natura, abbiamo visto, tende a creare ecosistemi in grado di automantenersi, nella più complessa e funzionale espressione di rete frattale. Nell’ecosistema la rete è condivisa da diverse specie, esattamente quelle necessarie al suo mantenimento/evoluzione.
Con la Progettazione Aurea possiamo migliorare ciò che è costruito ed edificare il nuovo riproducendo le forme che riportano gli stessi parametri fisici, strutturali e di conseguenza energetici, delle conformazioni biologiche. Le nuove abitazioni, così concepite, non sono più sistemi isolanti, isolati e anomali rispetto al contesto, ma veri e propri ibridi bio e tecno-logici al servizio del piccolo ecosistema che andranno a implementare, nel rispetto di quello più grande in cui sono inseriti.
Solo accordi armonici per creare habitat sinergici sia con l’ambiente esterno che con gli abitanti: adatti alla vita per forma e materiali. L’energia del pianeta può (e deve) tornare a essere il nostro alimentatore primario, anche all’interno degli edifici.
Tutto è casa o niente lo è. Occuparsi di un quadratino di spazio come se fosse, in qualche modo, autonomo e non influente sul resto del sistema, non è più una modalità possibile. Crederlo è letteralmente un falso ideologico, un inganno nel quale non dovremmo più permanere. Abbiamo già prodotto molti danni, continuando a ignorare le relazioni spaziali e causali del sistema vivente di cui facciamo parte. (Basta conigli in Australia)
Utilizzando il filtro bio-logico e tenendo conto degli 8 settori descritti possiamo attuare degli interventi a breve, medio e lungo termine.
Breve:
Circondiamoci di terrestri viventi in grado di aiutarci a trasmutare l’energia dei nostri ambienti. Piante soprattutto, così da non essere i soli a portare energia vitale all’interno degli spazi che frequentiamo maggiormente.
Riempiamo i nostri ambienti di elementi aurei che possano svolgere la funzione del diapason e aiutare i nostri strumenti a ritrovare l’accordatura.
Medio:
Ristrutturiamo appartamenti ed edifici, in modo consapevole utilizzando forme e logiche auree, eco-compatibili.
Utilizziamo solo materiali naturali, ad esempio cappotti termici in canapa.
Creiamo con arredi aurei dei luoghi armonici, così da avere “nidi” in cui riaccordarci.
Costruiamo il nuovo facendo in modo che possa avere i confini di una membrana cellulare, che protegge restando in connessione con l’esterno e l’interno.
Rispettiamo la trama energetica del pianeta, inserendo nel terreno i nostri edifici con grazia e facendo in modo che restino permeabili all’energia vitale.
Adottiamo delle strategie di condomini a più specie, permettendo agli abitanti del suolo di continuare a vivere indisturbati sotto e sopra le nostre abitazioni. L’uomo può occupare una porzione di terreno restituendola sul tetto del suo edificio.
Lungo:
Ripensiamo un’urbanistica interamente aurea continuando l’opera ingegneristica da sempre in atto sul nostro pianeta.
Osservando come un bosco si espande, come una conchiglia cresce, come un germoglio dispone le proprie foglie e grazie agli ultimi 25 anni di sperimentazioni, ho messo a punto degli strumenti per progettare in sintonia con la Natura.
Ho scritto un libro divulgativo, “Progettazione Aurea – Forma e Funzione della Bellezza Universale”, per spiegare questa tecnica; in seconda edizione si avvale del prezioso contributo scientifico (nel senso più sano del termine) del ricercatore Paolo Renati “La Legge Aurea della vita”. Nelle conclusioni riporta: “Quando ci muoviamo in un ambiente naturale- che sia tra le dune del deserto, sulle sponde di un torrente, nel bel mezzo di una foresta, sulla battigia di una spiaggia – ci troviamo sempre in un contesto che rispecchia questa autosimilarità col vivente. Progettare con questo criterio, come Cinzia ci ha mostrato, è una delle prime grandi rivoluzioni per tornare alla Vita”
Riporto anche un contributo di Mauro Sartorio, di 5LB Magazine, tratto dall’articolo del 29.06.2023: “La Natura è biodiversità e abbondanza che, tradotto nel suo linguaggio, è FORESTA.
La vita desidera niente altro che riempire il mondo e, se tu umano che ne fai parte vuoi collaborare con lei per trarne il massimo giovamento, non puoi che assecondarla e aiutarla riproducendo sistemi agroforestali.”
Ognuno di noi fa del suo meglio, nel suo essere un nodo influente nella trama dell’esistenza. Uniamo le maglie.
Grazie
Cinzia Valente
FONTE: https://www.tenet22.com/un-futuro-aureo/
mercoledì 29 novembre 2023
LA TRANSIZIONE TRA I MONDI: DAL CARBONIO AL SILICIO
Inserito da Rita Belforti
Ho passato la vita a farmi domande esistenziali. Quando non avevo le risposte chiedevo a chi avrebbe dovuto conoscerle, insegnanti, preti, scienziati, politici, dirigenti, ma il più delle volte le risposte non sono arrivate, oppure, non erano all’altezza delle aspettative per la loro superficialità e genericità.
Oggi la vita è urgente, siamo alla resa dei conti, non si possono più delegare le risposte ad altri, occorre essere protagonisti della propria vita e attingere direttamente alla fonte. La velocità con cui si srotolano gli eventi davanti a noi è impressionante. Ti sei accorto/a che il tempo si è contratto? Percepisci anche tu un’intensa accelerazione delle cose, degli avvenimenti… è come se le lancette dell’orologio avessero cambiato ritmo. Il mondo sta correndo, guardi a ieri e ti accorgi che sono passati anni, in un attimo, compressi come una fisarmonica chiusa, tra le pieghe del tempo. Ma ci siamo chiesti verso cosa sta correndo il mondo? Perché accade e qual è lo scopo?
Ti chiedo di rallentare un momento, adesso. Concediti qualche istante di slow life consapevole, attraverso il ritmo del tuo respiro. Alza la testa, raddrizza la schiena con un atteggiamento dignitoso e prenditi il tempo per fare tre respiri profondi ad occhi chiusi. Conta fino a 6 lungo l’inspirazione e ancora 6 nell’espirazione, e poi di nuovo. Lascia scivolare i pensieri fuori di te e ascolta il battito naturale del tuo cuore, sincronizzati con esso e permetti al tuo soffio di avvolgerti come un’onda che ti accarezza, che si allontana e poi ritorna, lieve, ma deciso, vigoroso come la pura energia che anima la Vita, potente come la forza creativa che regge l’Universo, libero come la linfa che scorre dalle radici alle foglie, bello come l’opera d’arte della creazione e impavido come le leggi della Natura che la governano.
Mai come oggi abbiamo bisogno di sentire di esserci, di far parte della Natura come esseri umani, come vita pulsante nel Pianeta, in un presente che si rinnova continuamente, attimo dopo attimo. Essere consapevoli di sé, della propria unicità, dell’identità insostituibile che ognuno di noi proietta nel mondo è l’atteggiamento migliore con il quale possiamo affrontare questa epoca di transizione, di setaccio, tanto stimolante quanto insidiosa e piena di trappole.
La prima trappola è il concetto stesso di identità. Le persone non sanno più chi sono perché la società del controllo di cui siamo infarciti si è incaricata, senza autorizzazione alcuna, di costruire per l’individuo “consumer” un modello esterno nel quale identificarsi, che rappresenti una ipotetica vocazione identitaria costruita a tavolino, basata sull’aderenza più o meno efficace al prototipo di cittadino ideale del terzo millennio. Impera il conseguimento dell’identità digitale, che al momento sta prendendo forma e sostanza nei rapporti del singolo con la pubblica amministrazione, ma che ha l’obbiettivo incalzante di renderci un codice univoco, un algoritmo leggibile da strumenti tecnologici, in grado di autorizzare o di bloccare azioni, come acquisti, accesso ai servizi e finanche alle cure mediche, a seconda che si sia in possesso o meno dei requisiti che l’assetto sociale impone. Abbiamo poi l’identità di genere, che a dispetto di ogni legge biologica evolutiva, offre la possibilità di scegliere, secondo un concetto di libertà distorto e strumentalizzato, il sesso che vogliamo incarnare fin dalla più tenera età, basandosi sulla percezione soggettiva della propria sessualità, spesso senza tenere conto dei condizionamenti culturali, sociali e familiari che influenzano l’immagine mentale del proprio io, oltre a nascondere e intrappolare la percezione profonda del sé biologico. A tutto questo si aggiunge il retaggio culturale, o meglio, l’analfabetismo culturale, della società consumistica degli ultimi trent’anni che ha letteralmente trasfuso alle nuove generazioni il concetto secondo il quale l’identità non è nell’essere, ma nell’avere, nel possedere ciò che si presupponga dia la felicità e così l’io si riconosce nel denaro e nella fama del calciatore milionario, nella popolarità dell’influencer sui social, nella notorietà dell’imprenditore di successo, nella venerazione del guru o nei privilegi delle élite.
Tutto questo ha creato un perfetto diversivo all’esplorazione di sé, ha allontanato anche il più recondito dubbio sul fatto che si debba scavare nel profondo per mostrare a sé stessi la propria vera identità, la natura celata dell’unicità biologica che contraddistingue ogni singolo individuo, costruita nelle tappe esperienziali della propria vita ed evoluzione. Un’operazione di ricerca che potrebbe rivelarsi estremamente dolorosa e difficile da gestire per molti, a motivo della paura di frugare tra le pieghe dell’inconscio e trovarci cumuli di macerie, traumi irrisolti, ferite aperte, desideri mancati, speranze disilluse, mancanze, perdite, insomma, piccoli o grandi dolori che, pur essendo in verità solo immagini, costruzioni dalla mente basate su rappresentazioni interpretative e non su realtà oggettive, vengono percepite come macigni psichici che ci fanno sentire estremamente vulnerabili.
La sensazione di vulnerabilità dell’individuo, strettamente connessa alla paura della morte, è la trappola infernale sulla quale il sistema sociale odierno basa le sue politiche di controllo e di misurabilità dell’essere umano. L’individuo che ha paura non desidera minimamente ricercare la propria identità biologica ed entrare in contatto con la propria anima (dal greco psyché (ψυχή), l’anima, la sfera psichica, il respiro, il soffio vitale che dà la vita), perché questo gli darebbe un’autonomia e una libertà che si sente incapace di gestire, e così accetta di buon grado che gli venga attribuita da terzi un’identità digitale, un marchio che permetta di controllare ogni sua azione, che lo faccia sentire illusoriamente protetto, ma che di fatto ne misuri l’impatto sull’utilizzo delle risorse, la sua carbon footprint o impronta di carbonio, come viene chiamata oggi e che verifichi il rispetto di tutte le norme sociali prestabilite, a prescindere dal fatto che queste realizzino o meno la felicità e il benessere del cittadino.
Oggi ci troviamo ad un bivio. Le nostre scelte determineranno il mondo del futuro. Chi ha delegato a terzi le decisioni che riguardano il destino dell’umanità, fidandosi dei governi e delle istituzioni governative politiche e sanitarie, probabilmente non si è reso ancora conto di quale importanza cruciale abbia la direzione che verrà intrapresa per il futuro dell’uomo e della comunità. Non si tratta semplicemente di un riassetto della struttura produttiva, delle relazioni sociali o di un rinnovamento delle infrastrutture, delle telecomunicazioni o delle tecnologie correnti, come è avvenuto in passato in tanti passaggi epocali della storia, ma di una vera e propria transizione antropologica che, se innescata, potrebbe portarci ad un mutamento così radicale della natura umana, da compromettere irrimediabilmente e definitivamente il nostro rapporto evolutivo con l’ecosistema in cui viviamo.
La mia doppia formazione accademica in ambito biologico emozionale e lavorativa nel settore tecnologico della cybersecurity mi ha permesso di notare alcune preoccupanti distorsioni nelle dinamiche sociali, verificatesi con prepotenza negli ultimi anni, cosiddetti pandemici, che a mio avviso, se non gestite in tempo, potrebbero contribuire fortemente ad avviare tale transizione per scivolamento di almeno due terzi del genere umano nell’era tecnologica transumanista che, come descritto nell’ultimo capitolo del mio libro “Dal Carbonio al Silicio – L’Era della Tecnologia Transumanista”, è un’epoca in cui ibridi uomo-macchina saranno pilotati a distanza, inconsapevoli della Matrix che ne controlla l’operatività, i bisogni, i desideri e la durata in vita. Transumani totalmente dipendenti e incapaci di staccarsi dalla centrale operativa che gestisce il network, la massa connessa, per paura di perdere i presunti benefit sui quali fondano la propria felicità di carta e rimanere così privati di tutto, come un parassita che venga staccato improvvisamente dalla sua fonte di nutrimento passivo.
Una società interamente fondata sull’ As-a-Service nel cloud, in cui praticamente non possiedi nulla, ma tutto quello che ti serve viene erogato in modalità servizio, ovviamente gestito e monitorato attraverso tecnologie in cloud con controllo remotizzato, algoritmi di riconoscimento basati su metadati antropometrici e possibilità di raccogliere la telemetria (tutte le informazioni di sistema) dai dispositivi, anche da quelli integrati con il corpo umano, per avere piena disponibilità delle informazioni coinvolte nell’erogazione dei servizi o di verifica dei potenziali attacchi informatici che minacceranno i device tecnologici.
Si è già cominciato con microchip nella mano o nel polso per gestire la domotica di casa, come ad esempio aprire automaticamente la porta di ingresso, il cancello o il box, accendere le luci, il televisore, il riscaldamento, alzare le tapparelle o aprire le tende, per proseguire con l’integrazione nel micro-dispositivo dei dati della carta di credito per effettuare pagamenti digitali contactless nei negozi, bar, ristoranti, ecc., tutte applicazioni già disponibili sul mercato, mentre tante altre sono in fase di realizzazione, come i chip neurali impiantabili nel cervello della Neuralink di Elon Musk, che ha ricevuto proprio nel maggio 2023 dalla Food and Drug Administration (FDA), l’ente per la regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici degli Stati Uniti, l’autorizzazione alla sperimentazione degli impianti sugli esseri umani, nonostante abbia causato la morte di migliaia di animali usati come cavie sperimentali
negli ultimi anni.
Dal carbonio al silicio - digitalization
Stiamo passando velocemente dall‘IoT (Internet delle cose) all’IoB (Internet dei corpi), i progetti delle Smart City e Smart Factory si stanno moltiplicando anche grazie (ahimè) all’estensione delle reti satellitari in orbita, che hanno l’obbiettivo di assicurare una copertura del segnale 5G anche nei più remoti angoli del territorio, dove la fibra ottica non riesce ad arrivare, per garantire il funzionamento senza interruzioni di servizi come la guida autonoma e chissà quale altra diavoleria.
Non sono contraria al progresso e nemmeno alla tecnologia, ma siamo sicuri che sia questo che serve alla nostra evoluzione? Quale livello di consapevolezza serve all’umanità per utilizzare con profitto gli strumenti che lo sviluppo tecnologico della nostra epoca ci sta mettendo a disposizione ad una velocità sbalorditiva?
È questa la domanda cruciale che dobbiamo porci ed è talmente importante che non può prescindere dal nostro impegno, come singoli individui, a capire profondamente chi siamo, a comprendere la matrice di cui siamo fatti e nella quale siamo immersi, a conoscere le leggi della Natura che ci governano all’interno dell’ecosistema in cui viviamo, che è parte integrante di noi, e non qualcosa di separato ed estraneo.
A questo scopo ho scritto il saggio “Dal Carbonio al Silicio”, frutto della ricerca appassionata e dei miei studi degli ultimi vent’anni. Ho sentito l’urgenza di divulgare informazioni che possano rendere le persone più consapevoli, soprattutto coloro che per supposta inadeguatezza, o solo per pigrizia, accedono esclusivamente ai notiziari diffusi dai media mainstream, perché questo è il tempo della scelta tra il grano e la gramigna, è il momento di smettere di essere tiepidi e indecisi.
Non si può più rimandare o procrastinare perché siamo già sulla soglia di un cambiamento epocale, di un passaggio antropologico di grande portata, ma sta a noi decidere se fare il passo verso la transizione digitale e pseudo-ecologica del controllo, verso quel mondo sintetico che ho definito del Silicio, in cui impera il principio delirante, di baconiana memoria, secondo cui la mente umana può e deve dominare la Natura, oppure, operare il mutamento consapevole verso la vera essenza dell’Uomo naturale di Carbonio, che è la deità, educando (dal latino educĕre che significa ‘tirar fuori”, allevare, estrarre) il potenziale divino che è geneticamente parte di noi e utilizzare appieno la sofisticata tecnologia di cui siamo dotati fin dalle origini, ancora in larga parte misconosciuta, costituita da un network di migliaia di miliardi di cellule in stretta comunicazione tra di loro e con il “cloud naturale”, rappresentato dal campo informazionale cosmico, attraverso sofisticate antenne a segnale elettromagnetico costituite dal nostro DNA, una tecnologia avanzatissima del cui potenziale conosciamo solo poche unità percentuali, nonostante i recenti studi di fisica quantistica ed epigenetica ci abbiano aperto delle importanti finestre di conoscenza in questo ambito.
Gli orientamenti della tecno-scienzah moderna però sono altri e corrispondono esattamente all’ideologia riduzionista fondata sul meccanicismo, della materia priva di anima, che per secoli si è ammantata dell’ufficialità della scienza e di fatto ha dominato la scena senza interruzioni, sostenuta da sempre dagli assetti politici ed economici al potere. L’esplosione della tecnica deterministica, sempre più lontana dal contatto diretto con i ritmi e le leggi naturali, ha portato come risultato, a partire dagli anni a cavallo tra il secondo e il terzo millennio, un’evoluzione tecnologica senza precedenti, finalizzata ad amplificare le modalità di comunicazione, la disponibilità delle informazioni, l’efficienza lavorativa e i processi produttivi. Pensiamo solo alla rivoluzione di Internet degli anni ‘90, al bluetooth e a tutte le applicazioni correlate, ai protocolli VoIP per trasmettere le chiamate senza il telefono, ai social media come Facebook, Instagram, Linkedin, TikTok, Twitter, Telegram, YouTube e decine di altri, alle mappe satellitari di Google, agli smartphone, diventati ormai il prolungamento degli arti superiori dei Millennials e dei Centennials, le generazioni di nativi digitali, senza contare le enciclopedie digitali, la moneta elettronica, come il Bitcoin e la sua infrastruttura di base, la blockchain, con le centinaia di possibili applicazioni, in ambito finanziario e oltre, per non parlare delle prime rudimentali applicazioni dell’intelligenza artificiale nelle assistenti digitali come Siri o Alexa, che sfoceranno ben presto nella telemedicina, per fare diagnosi e prescrivere terapie mediche a distanza, con l’ausilio delle Chatbot GPT, del machine learning e poi ancora dell’utilizzo di piattaforme di streaming, della realtà virtuale e aumentata del Metaverso, dei sistemi biometrici di riconoscimento facciale, con impronta digitale o dell’iride e ancora, il processore quantistico del quantum computing che ha l’obbiettivo di soppiantare la potenza di calcolo dei computer tradizionali.
Il rovescio della medaglia di questa grande esplosione tecnologica è che, a dispetto di tutto, le persone sono sempre più malate, gli adolescenti sono sempre più soli, nonostante abbiano migliaia di “amici” virtuali il tasso di suicidi tra i giovani e i giovanissimi è aumentato drasticamente, la soglia di attenzione è sempre più bassa, dell’ordine di pochi secondi, l’uso della penna per scrivere è caduto in disgrazia, in compenso sono nate nuove forme di delinquenza come il cyberbullismo e il cybercrimine, si moltiplicano i furti di dati sensibili con richieste di riscatto in valuta digitale e la distribuzione della ricchezza e del benessere tra le persone è sempre più iniqua, concentrandosi su un ristretto numero di super-ricchi a discapito di una grande massa sempre più in difficoltà economica.
Cosa non sta funzionando? Perché ad un così grande movimento di intelligenza e innovazione non corrisponde una altrettanta esplosione di benessere?
La mia tesi è semplice quanto disarmante. Se il progresso tecnologico e scientifico è sostenuto esclusivamente dall’ego e dalla smania di dominio e di controllo degli eventi e delle risorse del nostro Pianeta, senza cercare un’alleanza costruttiva con la Natura, senza conoscere a fondo le Leggi e i Principi che la governano, privi della fiducia e dell’amore che contraddistinguono il sentirsi parte della Natura stessa, consapevoli di non essere solo materia, ma anche Spirito ed espansione dell’essenza divina, non potremo entrare nel flusso della coerenza originaria, indispensabile all’evoluzione delle coscienze e al ristabilirsi di quell’equilibrio psico-energetico che è lo stato naturale del benessere.
Ma non tutto è perduto. Finita l’era della delega, della massificazione e del livellamento delle menti, è giunto il momento di rimboccarsi le maniche e di fondare una nuova società basata sull’individuo, in cui il talento e l’unicità di ogni singolo uomo e donna siano le grandi risorse per tutta la società, un mondo dove si smetta di sfidare la Natura, di rincorrere l’immortalità del corpo, di pretendere di superare i limiti biologici dell’invecchiamento e della malattia (non capendone davvero il senso biologico profondo) producendo individui in serie in uteri artificiali o creando ibridi umano-tecnologici per potenziarne la genetica e le caratteristiche fisiche e cognitive, illudendosi in pratica di sostituirsi a Dio.
Abbiamo una grande opportunità, far sì che l’imminente transizione tra i mondi non sia dal Carbonio al Silicio, verso la disumanizzazione, la dipendenza e il controllo, ma dal Carbonio al Diamante, l’evoluzione naturale dell’Uomo verso la sua natura divina.
“Dal Carbonio al Silicio – L’era della tecnologia transumanista” è disponibile su Amazon
FONTE: https://www.tenet22.com/la-transizione-tra-i-mondi-dal-carbonio-al-silicio/
lunedì 27 novembre 2023
C'E' DELL'ALTRO?
Joe Dispenza D.C. è docente, ricercatore, consulente aziendale, autore di libri tradotti in diverse lingue e diffusi in tutto il mondo, e formatore di fama internazionale. Come tale è stato invitato a parlare in oltre trentadue Nazioni in cinque diversi continenti.
DIVENTA UN DIAMANTE
Eric Thomas è uno speaker motivazionale e autore che ha guadagnato notorietà per le sue potenti presentazioni e il suo stile appassionato. Originario di Chicago, ha vissuto un'infanzia difficile, inclusa l'esperienza di essere senza fissa dimora. Nonostante le sfide, è riuscito a trasformare la sua vita attraverso l'istruzione e la determinazione.
Eric Thomas è diventato famoso soprattutto grazie al suo discorso intitolato "How Bad Do You Want It?" che ha guadagnato milioni di visualizzazioni su YouTube. È noto per il suo approccio diretto e per ispirare le persone a superare gli ostacoli attraverso il duro lavoro, la dedizione e la mentalità positiva.
ASCOLTA IL TUO CUORE
Se ti senti un pesce fuor d'acqua in questo mondo, se ti senti alieno, estraneo, diverso
È perché lo sei
E, anche se non lo ricordi, sei qui per portare questa tua diversità
Non nasconderla
Ti sentirai molto spesso incompreso, rifiutato, ma non ha nessuna importanza
Perché anche se non lo vedi, la tua presenza, i tuoi pensieri, le tue azioni ...sono semi di una nuova realtà che sta già crescendo intorno a te
Tutto ciò che sei
lascia un'impronta, ricordalo
Perché questo è il motivo della tua presenza qui
E ti assicuro che in questo cammino terreno le anime affini sono vicino a te.
Sempre
E le incontrerai strada facendo.
Non sei solo
Non lo sei mai
Puoi sentirti spesso isolato, ma in realtà è solo apparenza.
Perché la tua connessione con questo mondo, con questo pianeta è molto più profonda di ciò che credi
Ritrovala .. a contatto con la natura e con i suoi animali.
Loro sono quanto di più vicino alle tue vibrazioni tu possa trovare qui
Mentre il rapporto con le persone potrà sembrarti difficile, ma ti assicuro troverai il modo di interagire, e sarà il tuo modo. Solo tuo
Ciò che davvero non ti farà mai sentire solo .. è esattamente la tua solitudine.
Il tuo spazio di silenzio, di ascolto e contemplazione di te, di ciò che sei.
Lì, in quel contatto intimo e prezioso, ritroverai le tue vere radici.
Che certo non sono terrene, e proprio per questo non possono essere mai recise
Tu hai antenne potenti per connetterti con l'universo, ovunque ti trovi
Ascolta il tuo cuore, è lì che sentirai il contatto
L'unico vero nutrimento per te
💫
Marika Moretto
FONTE: https://www.facebook.com/profile.php?id=100074791324180
sabato 25 novembre 2023
Attraversando il bardo: sguardi sull'aldilà - Franco Battiato
"Tutti, più o meno, siamo prigionieri delle nostre abitudini, paure, illusioni. Le sofferenze dovrebbero indurci ad abbandonare l'ego, che chiude la strada del ritorno alla nostra natura divina".
Franco Battiato
venerdì 24 novembre 2023
I NUOVI CODICI VIBRAZIONALI
💎
Un abbraccio a tutti voi
Eccomi qui, a condividere ciò che ho elaborato e attivato in me, che diviene consapevolezza, e trasformazione del cuore .. della mente .. del corpo ..
Solo l'anima già sapeva e sempre sa ..
Mentre la parte umana vive, osserva e apprende.
E CRESCE
💎
Cosa sono, quindi, questi nuovi codici vibrazionali?
Innanzitutto è corretto spiegarvi che sono CODICI LIBERI
( Niente affatto corrispondenti di una realtà 3D limitata e programmata )
sono essenzialmente codici che oltrepassano la barriera vibrazionale terrena, instaurando un nuovo equilibrio energetico della matrice: che espelle definitivamente dati legati alla densità prigionia e amnesia 3D.
Quando parlo di codici vibrazionali .. parlo a tutte quelle persone che da anni hanno intrapreso un percorso di risveglio interiore e di lavoro spirituale.
Ma .. da questo argomento non sono di certo escluse tutte quelle persone che hanno iniziato di recente o inizieranno molto presto un lavoro interiore. Certamente.
In quanto l'accelerazione vibrazionale aumenta ogni istante di più, spingendo ad un ascolto interiore e ad un lavoro spirituale anche chi è lontano da tutto ciò
"Questa "lontananza" dallo spirito viene annullata dalla Nuova Energia che induce al cambiamento ogni granello di sabbia, ogni sussurro, ogni gesto che vive e si muove ora in questo pianeta "...
L'energia di questa realtà terrena non si può più definire tale, in quanto è "un'energia galattica in piena attivazione" .. un'energia che spinge con amorevole cura ma con implacabile forza e determinazione ad esplorare la bellezza dello SPIRITO attraverso l'unica via possibile: ovvero la via del cuore.
Ecco quindi che questi codici vibrazionali possono essere attivati da chiunque sia pronto per tale processo, nessuno escluso.
Dalle anime più antiche alle anime più giovani in quanto ad esperienze.
Dalle anime con più carico karmico a quelle arrivate di recente che non ne possiedono.
Questi nuovi codici vibrazionali sono disponibili per chiunque sia pronto.
Chi non lo farà, chi non è pronto .. semplicemente abbandonerà questa incarnazione quando sarà il momento, e procederà la sua evoluzione in altre realtà 3D, dove potrà procedere la sua crescita di pari passo con le proprie capacità e propensioni.
Per tutti gli altri, per chi rimane qui, sarà un viaggio terreno del tutto nuovo.
Ma non turbatevi:
.. è anche vero che moltissime anime ancora inconsapevoli attualmente stanno iniziando ad aprire gli occhi e il cuore, ecco che tutto ciò che accade sveglia le cellule più addormentate, sveglia le cellule più aride e congelate.
Potrebbero risvegliarsi anche le anime più "addormentate"
Le onde vibrazionali che arrivano dal Sole Centrale .. negli ultimi anni hanno indotto una graduale trasformazione e attivazione al tempo stesso, per indurre "tutto ciò che respira" ad iniziare un percorso superiore di crescita evolutiva.
Negli ultimi anni queste onde hanno aumentato potenza intensità e campo di azione .. ma nell'ultimo anno (questo 2023) hanno raggiunto picchi molto più elevati.
Un anno dall'energia MIKAELICA, il cui obiettivo era appunto riequilibrare il karma residuo e portare alla luce ogni informazione che necessita guarigione.
E TUTTO QUESTO DOVEVA ACCADERE E ACCADE APPUNTO ENTRO I PRIMI MESI DEL 2024
IL 2024 L'ANNO DELLA SVOLTA
Torniamo quindi a questi importantissimi NUOVI CODICI, che ad oggi, sono effettivamente disponibili e in grado di essere attivati da chiunque si trovi in tale processo di trasformazione.
Ecco cosa sono:
semplicemente informazioni LIBERE,
che appartengono al nostro DNA stellare, al "DNA non contaminato" che ogni starseed possiede. Questi codici si manifestano in quanto informazioni totalmente imprevedibili e in continua evoluzione ed espansione! Informazioni che si trovano già nel codice genetico di ogni starseed ma che possono essere attivate anche da chi non possiede geneticamente tale propensione. E questo avviene quando è stato svolto un lavoro interiore e raggiunto un certo grado di consapevolezza.
Quindi per tutte le anime pronte questi nuovi codici sono già agganciati al nostro piano vibrazionale, mentre per tutte le altre persone rimarranno disponibili fino al momento più opportuno di maturazione e crescita.
Ma ecco perché sono imprevedibili e in continua evoluzione ed espansione:
una volta raggiunta la completa pulizia karmica scelta prima di incarnarsi, una volta raggiunte quelle tappe obbligatorie progettate prima dell'incarnazione .. Ecco questi codici, questi NUOVI codici vibrazionali si comportano come delle finestre genetiche su memorie totalmente ultraterrene!
Memorie che possono essere esplorate per la prima volta per chi non le avesse già nel proprio bagaglio evolutivo.. o rivissute e riviste in nuova forma come conferma della propria conoscenza da chi già le possiede.
Questo significa che le anime che non hanno ancora avuto una tale conoscenza acquisita possono aprire strade nuove ad opportunità di crescita che in questo mondo ancora non sono state esplorate.
Per chi invece le avesse già esplorate in altre vite, in altre realtà multidimensionali prima di questa terrena, può riattivarle qui nuovamente, per rivederle ma in modalità del tutto personali e creative.
Cosa significa tutto questo in parole povere?
Significa che tutte le limitazioni karmiche (ovvero tutte le limitazioni che derivano da programmi atavici di dolore 3d) vengono annullate e sostituite da questi nuovi codici, che propongono una VERSIONE TOTALMENTE NUOVA DI QUESTA INCARNAZIONE!
Questi nuovi codici sono effettivamente nuove opportunità evolutive per chiunque
È meraviglioso ...
Per chi volesse sapere come fare per attivarli posso dire che non vi è un meccanismo indotto, ma semplicemente qualcosa di spontaneo che avviene nel momento esatto in cui il vostro piano di esistenza si allinea a questa finestra di crescita.
Se ciò sta avvenendo in voi, se questo è già in lavoro nel vostro cuore, allora lo sentite o lo sentirete in profondità come conferma, certamente.
Perché questi nuovi codici (come tutto del resto) sono ricordi che si risvegliano piano piano quando è il momento.
La vostra anima conosce ciò che sto dicendo e vi saprà indicare i passaggi più pratici più terreni e concreti per farvi comprendere meglio ogni vostro singolo passo in questa direzione
Il vostro canale intuitivo vi guiderà
Ciò che è importante sottolineare, invece, è che questi nuovi codici sono effettivamente una svolta vera e propria sul percorso evolutivo di questo pianeta!
Segnano effettivamente l'ultimo confine tra ciò che è conosciuto e ciò che non lo è.
Inizia e sta iniziando un processo di trasformazione totalmente fuori dagli schemi! .. perché è effettivamente una ricerca e un'esplorazione di dinamiche completamente innovative, che MAI sono state vissute e osservate su un pianeta 3D come la TERRA
MAI!
È certo precisare che la TERRA, l'anima di Gaia, vibra essenzialmente in 5D ma mantiene una parte ancora vincolata al vecchio mondo in quanto è ancora in un processo di trasformazione.
E con tali caratteristiche evolutive non è mai accaduto su altri pianeti che queste capacità, queste potenzialità, queste finestre genetiche, queste esplorazioni .. fossero disponibili, fossero rese possibili, fossero addirittura attivate in una realtà che sta vivendo un'ascensione vibrazionale come questo pianeta!
Ecco che noi stiamo vivendo tutto questo come momento unico e irripetibile
STIANO PORTANDO CIÒ CHE ESISTE DI PIÙ BELLO E SACRO in questa parte di universo su questo piccolo pianeta blu
Stiamo oltrepassando e oltrepasseremo quei confini vibrazionali che ci faranno compiere esperienze alternative dalle mille possibilità.
Questi nuovi codici sono effettivamente "il nuovo mondo che esplora sé stesso esprimendo potenzialità multidimensionali oltre ciò che conosce"
Tutto questo è bellissimo
"Tutto ciò .. è crescita e luce e saggezza e comprensione e gioia e apertura e infinita espansione"
Dove ci condurranno questi nuovi codici vibrazionali?
Ad intraprendere cammini rinnovati, trasformati, totalmente nuovi e totalmente originali, senza più vincoli con le missioni animiche precedentemente programmate a delinearne i confini.
Nella praticità si può dire che ciò che l'anima ha scelto lo sta svolgendo ... e tutto ciò che non ha scelto prima di incarnarsi può sceglierlo ora! ... rinnovando completamente questa incarnazione con altre mille possibilità evolutive ancora inesplorate.
Perché essenzialmente tutto ... tutto ... è in profonda, assoluta, inesorabile, eppure dolcissima .. TRASFORMAZIONE
💎
Marika Moretto
FONTE: https://www.facebook.com/profile.php?id=100074791324180
giovedì 23 novembre 2023
UN’UNICA TRADIZIONE PRIMORDIALE?
Inserito da Nicola Bizzi
Molte scuole di pensiero esoterico ed iniziatico, sia in Oriente che in Occidente, tendono a sostenere l’esistenza di una Unica Tradizione Primordiale e di un’ipotetica unità trascendente delle religioni. La Tradizione Misterica degli Eleusini Madre ha però sempre contrastato con forza una simile visione. E in questo articolo ne spiegheremo il motivo.
Moreno Neri, in una sua eccellente e ben ponderata prefazione alla recente riedizione, da parte delle Edizioni Aurora Boreale, del saggio di Arturo Reghini Sulla Tradizione Occidentale[1], testualmente scrive:
«Il ramo della Tradizione Occidentale, che è un singolo aspetto della Tradizione unica e universale, non ha perso la sua operatività ed è ancora certamente il più conforme alla costituzione spirituale e il più aderente al fato e al dovere di un Italiano e alla sua struttura psicofisica spirituale. Prima di pervenire a quella che René Guénon ha chiamato Tradizione primordiale, Frithjof Schuon Unità trascendente, Raphael unica Tradizione universale, occorrerebbe seguire la propria tradizione, la più adatta alla propria indole, formazione e radici storico-culturali».
Un’analisi ineccepibile, questa, da un punto di vista latomistico e pitagorico, e che può senz’altro essere accolta o condivisa da un punto di vista eleusino tranne che su due particolari “nodi”: la questione della pretesa unicità della Tradizione e di una presunta “unità trascendente” delle religioni. In merito a tali “nodi” il punto di vista eleusino è piuttosto netto e chiaro: riteniamo che le teorizzazioni di Guénon, Schuon e Raphael menzionate da Moreno Neri riflettano quel fallace orientamento culturale che, sulla scia delle tendenze sincretistiche della tarda antichità e della riscoperta tardo-medioevale e rinascimentale della Tradizione Ermetica (che niente ebbe mai a che spartire né con l’Eleusinità né con la Tradizione Misterica in genere), si riallaccia a quel deleterio atteggiamento relativistico, purtroppo fatto proprio anche da vari ordini iniziatici e anche dalla Massoneria, che è sfociato storicamente nella delirante idea di una presunta “unità trascendente delle religioni” nel segno di una altrettanto presunta “Unica Tradizione Primordiale” contemplata anche dai Pitagorici, in particolare dal tardo Pitagorismo. Un’idea, quest’ultima, che gli Eleusini hanno sempre aborrito e fortemente confutato. E tenterò di spiegare perché.
Secondo la Tradizione Misterica Eleusina, non è affatto vero che tutte le religioni che col tempo si sono formate e/o differenziate proverebbero indistintamente dalla “religione primordiale” enunciata dalla visione pitagorico-platonica, in quanto adattamenti del Palaios Logos nella forma di uno Hieros Logos specifico ad ogni singola forma spirituale. Sarebbe, del resto, un’aberrazione il solo pensarlo, poiché, se individuiamo correttamente nella più autentica Tradizione Primordiale quella religione Titanica originaria sorta ed affermatasi in quell’età aurea in cui gli Dei Titani ancora regnavano con giustizia su questo mondo, con il primo traumatico spezzarsi della catena aurea della Tradizione avvenuto con la Titanomachia e con la vittoria degli Dei Olimpici, la stragrande maggioranza delle religioni che sono sorte e si sono sviluppate e succedute presso le varie civiltà, lo hanno fatto sotto l’egida di questi ultimi, e non certo sotto quella degli Dei Titani sconfitti. Esse si sono quindi nettamente distanziate dal Palaios Logos e dalla Tradizione Primordiale, adattandosi a compromessi dottrinari e ad inquinamenti che hanno permesso, sì, alle rispettive caste sacerdotali di sopravvivere e di esercitare il proprio controllo sulle masse dei fedeli, ma si sono così inesorabilmente e indissolubilmente legate alla via catabasica. Tali religioni hanno quindi dato ai propri seguaci solo l’illusione del possesso della Sophia Aionia, della Sapientia Aeterna, mentre in realtà se ne sono nettamente distanziate. Se in tali religioni o dottrine può essere, parzialmente, ravvisabile un qualche retaggio del Palaios Logos, della Tradizione Primordiale Titanica, esso rappresenta solo una pallida e debole ombra.
Piero di Cosimo: Il mito di Prometeo, 1515 ca. (München, Altepinacothek)
La più autentica Tradizione Primordiale, quella legata all’antico culto Titanico, è riuscita a sopravvivere e a perpetuarsi non certo grazie alle molteplici religioni che sono sorte e si sono sviluppate dopo di essa, ma nonostante queste. Anzi, è stata sempre, nella storia degli ultimi millenni, oggetto da parte di esse e delle loro caste sacerdotali di sistematiche persecuzioni, poiché niente può spaventare i nuovi Dei usurpatori e le caste sacerdotali delle religioni ad essi asservite più di una presa di coscienza, da parte dell’umanità, della sua vera natura titanica e delle sue potenzialità, di un ricongiungimento dell’umanità con la sua vera Tradizione Primordiale.
Se concordiamo con Gemisto Pletone e con i Pitagorici sulla reale esistenza di una catena aurea ininterrotta della trasmissione della Tradizione (catena della quale, in quanto Eleusini, siamo stati e continuiamo ad essere i principali attori), identifichiamo con essa, sì, la trasmissione di una Tradizione Primordiale, ma non certo la stessa Sophia Aionia, la stessa Sapientia Aeterna enunciata dal Filosofo-Iniziato bizantino e prima di lui da tutta la linea di continuità Pitagorico-Platonica.
Anche se la vera cristianizzazione forzata della società romana imperiale vide il suo apice sotto il regno di Teodosio, trovando piena “legittimazione” giuridica con il famigerato e criminale Editto di Tessalonica, questa drammatica involuzione catabasica e oscurantista della civiltà europea aveva decisamente radici più profonde. Se Costantino e i suoi successori avevano metaforicamente aperto la porta della gabbia del mostro e Teodosio l’aveva decisamente spalancata, permettendo ad esso di uscire e di scatenare la sua furia dogmatica e persecutoria (compiendo così quello che Fabio Calabrese ha giustamente definito l’atto più infame della Storia[2]), questo mostro già si annidava da tempo nelle pieghe della storia. Mi sto riferendo a un mostro tentacolare e strisciante dai molti nomi e dalle molte facce, emblema di ogni principio contro-iniziatico, che sin dalla sconfitta degli antichi Dei Titani ad opera degli Dei Olimpici usurpatori, puntualmente ha rialzato la testa con i propri emissari di turno (Zeus, Dioniso, Amenofis IV°, meglio noto come Akhenaton, Mosé, Gesù Cristo, fino ad arrivare al profeta dell’Islam Muhammad), operando incessantemente nella direzione di una sottomissione dell’umanità e di un ottenebramento delle coscienze, con un obiettivo non solo finalizzato al mero dominio o potere politico, ma anche e soprattutto al voler impedire che l’umanità si riappropriasse di quel fuoco restituitole un tempo da Prometeo, che mangiasse il frutto proibito dell’Albero della Conoscenza, prendendo così piena consapevolezza di sé e di quella parte titanica che è naturalmente insita in ogni uomo e in ogni donna e che attende solo di essere risvegliata.
Eleusi: i resti del Telestèrion
Come ha rilevato L.M.A. Viola in varie sue opere e, in particolare, nel suo saggio introduttivo al Trattato delle Leggi di Gemisto Pletone[3], secondo la visione pitagorico-platonica l’umanità avrebbe conosciuto ai suoi albori una “Verità Divina Integrale”, in un tempo paradigmatico in cui il Logos Eterno si sarebbe rivelato interamente nel Palaios Logos, nel “Verbo Divino immanente originale”, costituendo la perfezione di una “religione primordiale”, in virtù del possesso della Sophia Aionia, della Sapientia Aeterna. E fin qui può esservi una certa concordanza con la visione eleusina. Ma, secondo la visione pitagorico-platonica, tutte le religioni che col tempo si sono formate e/o differenziate, proverebbero indistintamente da tale “religione primordiale”, in quanto adattamenti del Palaios Logos nella forma di uno Hieros Logos specifico ad ogni singola forma spirituale.
Paris Nogari: Allegoria del silenzio, affresco del 1582 (Vaticano, Sala degli Svizzeri). L’opera ricorda il pericolo della parola e il rischio di commettere peccati. La cicogna con l’uovo in bocca accanto all’uomo rafforza il concetto. Dovendo portare il prezioso carico (il guscio racchiude un segreto), non può emettere versi pena la distruzione dello stesso.
Paris Nogari: Allegoria del silenzio, affresco del 1582 (Vaticano, Sala degli Svizzeri). L’opera ricorda il pericolo della parola e il rischio di commettere peccati. La cicogna con l’uovo in bocca accanto all’uomo rafforza il concetto. Dovendo portare il prezioso carico (il guscio racchiude un segreto), non può emettere versi pena la distruzione dello stesso.
E una sola catena aurea di “Sapienti Divini” (nel contesto della quale Pitagora avrebbe avuto un ruolo fondamentale) avrebbe consentito la trasmissione, in modo ininterrotto, della “Sapienza Divina originale” nelle molteplici espressioni differenziate che la stessa ha assunto nelle diverse nazioni e presso i diversi popoli.
Sempre secondo tale visione, parafrasando alcuni concetti espressi da Platone nel Politico, l’umanità procederebbe secondo un inviluppo catabasico[4], stabilito da “Dio”, quello stesso “Dio” che avrebbe creato il mondo e gli uomini, per cui la luce della “Verità Divina”, e la tradizione nelle istituzioni religiose delle diverse civiltà, si andrebbe progressivamente oscurando, fino al suo completo occultamento nella vita esteriore degli uomini. E, in questo inesorabile contesto catabasico, la pienezza della luce della “Sapienza Divina” delle origini verrebbe ciclicamente riattualizzata, per periodi e spazi sempre più limitati e coinvolgendo parti sempre più ristrette di uomini ed istituzioni civili e religiose[5].
In ragione di tale presunto inviluppo catabasico, le civiltà tradizionali avrebbero conosciuto – sempre secondo tale distorta interpretazione – diverse fasi di decadenza e relative crisi, a causa delle quali si sarebbero prodotti progressivi degradamenti del loro stato di perfezione originaria, e questa stessa catabasi avrebbe fatto sì che l’umanità si allontanasse progressivamente dal suo “stato divino” per lasciare spazio all’emersione del suo elemento “titanico” (sic!), che si sarebbe sovrapposto ad una “antica natura” e ad un “ordine primordiale”.
Occorre qui assolutamente fare chiarezza, perché ci troviamo di fronte ad una visione non solo iniziaticamente errata, ma anche e soprattutto profondamente falsata della realtà e dello stato dei fatti. Una “visione” che non esito a definire contro-iniziatica e marcatamente olimpica, se non addirittura dionisiaca, che ribalta a proprio uso e consumo tutta una serie di concetti e di verità iniziatiche proprie dell’Eleusinità e della più autentica Tradizione Occidentale.
Come ho evidenziato nella quarta parte del primo volume del mio saggio Da Eleusi a Firenze: la trasmissione di una conoscenza segreta, finché i Titani regnarono su questo mondo l’umanità visse nella più piena e totale armonia e in simbiosi con i suoi creatori. Soltanto a seguito del ribaltamento religioso che trae origine dalla Titanomachia e dalla vittoria dei nuovi Dei Olimpici usurpatori ebbe origine il deleterio e nefasto concetto di hybris. E questo perché, da quel momento in poi, qualsiasi tentativo, sia da parte dei Titani sconfitti di redimere e liberare l’umanità, sia da parte di quest’ultima di rialzare la testa, di aprire gli occhi e di riaccendere la fiaccola della Conoscenza, fu visto inevitabilmente dai nuovi dominatori come intollerabile atto di tracotanza e di superbia, atto “empio” e quindi da punire severamente.
Noi Eleusini abbiamo sempre rigettato, categoricamente e con forza, il principio di una presunta unità trascendente delle religioni, come del resto anche l’aberrante idea che possa esistere un “esoterismo assoluto” derivante da una presunta “Unica Tradizione Primordiale” onnicomprensiva ed unitaria, sia nelle forme che nei modi in cui è stato proclamato e celebrato dalla Tradizione Pitagorica antica prima e da molte personalità dell’Umanesimo e del Rinascimento dopo, sia per come è stato teorizzato agli inizi del ‘900 da René Guénon nella sua dottrina dell’Unità Metafisica della Sapienza Eterna. E tantomeno da come è stato più recentemente delineato da Frithjof Schuon nel suo saggio Unità Trascendente delle Religioni[6].
Per noi Eleusini esiste quindi, sì, una Tradizione Primordiale ed originaria, ma noi la riconosciamo e la identifichiamo esclusivamente con la religione Titanica pre-olimpica, e quindi pre-ellenica. Quella grande religione comune che, prima del rovesciamento religioso e culturale operato con la Titanomachia e con la conseguente istituzione del sistema sociale del patriarcato e del culto di nuovi Dei usurpatori, era praticata e trasmessa da tutti i popoli dell’Azzurro Occidente, quindi da tutti i popoli europei, mediterranei e vicino-orientali, dalle brumose terre della Scozia al Nord Africa, dalla penisola Iberica alle catene montuose del Caucaso, dall’Egitto alla valle del Danubio, da Creta all’Anatolia. Quella stessa religione trasmessa in un’età aurea all’umanità dagli Dei Titani creatori, da quegli Dei Titani della stirpe di Giapeto che crearono l’uomo a propria immagine e somiglianza e lo alzarono in piedi, in piena dignità, mettendogli in mano le loro stesse armi e i loro stessi strumenti di potere e infondendogli, come vero marchio indelebile, la loro stessa essenza vitale e spirituale. Non solo, quindi, il dono della vita e dell’immortalità dell’anima, ma anche la Conoscenza e la ragione, la capacità di apprendere e di distinguere il bene dal male, la verità dalla menzogna. La capacità di apprendere e seguire quell’unico comandamento che il Grande Padre Urano lasciò ai mortali figli della stirpe di Giapeto: «È proprio dei pesci, delle fiere e dei volanti uccelli divorarsi l’un l’altro. Ma a voi dò la Giustizia, la Verità dall’ampia pupilla»[7].
Giorgio Vasari: dettaglio dell’affresco Le primizie della terra offerte a Saturno, 1557 (Firenze, Palazzo Vecchio, Sala degli Elementi)
Che lo si voglia o no, nonostante millenni di condizionamenti contro-iniziatici e di dominio ininterrotto dei nuovi Dei usurpatori, che nel corso dei secoli si sono via via manifestati sotto varie forme ed espressioni, seminando false dottrine e generando nuovi falsi “profeti” (e, con essi, nuove religioni fondate sul dogma e sulla sottomissione, sull’oscurantismo e sull’oppressione), quella scintilla, quella essenza divina titanica presente in ogni uomo, non si è mai spenta, ed ha rappresentato per l’umanità, anche nelle fasi più buie della sua storia, l’unica speranza di redenzione e di affrancamento. Quella stessa essenza divina titanica che, paradossalmente (ma non certo a caso) viene identificata dalle tradizioni contro-iniziatiche e dalla religione ellenica (irrimediabilmente contaminata dall’inquinamento olimpico-dionisiaco) alla stregua di un “male assoluto”, se non addirittura come qualcosa di “bestiale” e di “brutale” che distoglierebbe gli uomini da un presunto “stato divino”.
Secondo la Tradizione Misterica Eleusina, l’umanità è infatti stata creata da Atlante, Menezio, Prometeo ed Epimeteo, i quattro figli del Dio Titano Giapeto. E tale Tradizione ci insegna che Atlante donò all’uomo la Conoscenza e la Vita, Menezio la Forza, sia interiore che esteriore, Prometeo il seme maschile ed Epimeteo quello femminile.
Friedrich Heinrich Füger: Prometeo dona il fuoco all’umanità, 1817 (Kessel, Neue Galerie)
I quattro Titani poi, congiuntamente, donarono all’umanità la “Notte”, un termine che esprime un concetto superiore a quello di “anima” che comunemente intendiamo, il concetto stesso dell’Essenza Divina Titanica, un quid perenne e immortale, in quanto privo dell’asse del tempo, che, tramite e grazie all’opera di questi quattro Titani, alberga ancora oggi in ogni uomo figlio della Stirpe di Giapeto. Quella stessa essenza divina che tanto ancora oggi spaventa i difensori delle tradizioni contro-iniziatiche, tanto da associarla a qualcosa di “bestiale” e di “fuorviante”, mentre in realtà rappresenta l’esatto opposto.
[1] Arturo Reghini: Sulla Tradizione Occidentale. Con prefazione di Moreno Neri e saggio introduttivo di Nicola Bizzi. Edizioni Aurora Boreale, Firenze 2018.
[2] Fabio Calabrese: Come il mondo antico è diventato cristiano. Articolo su www.ereticamente.net.
[3] L.M.A. Viola: Saggio introduttivo a Giorgio Gemisto Pletone: Trattato delle Leggi. Ed. Victrix, Forlì 2012.
[4] Il termine Catabasi, associato ai concetti di discesa e di involuzione, deriva dal termine greco antico κατάβασις (“discesa”), formato da κατα- (“giù”) e βαίνω (“andare”), e significa quindi letteralmente “andare giù”. Nell’antica letteratura greca indicava prevalentemente la discesa nell’Ade di una persona viva, un motivo topico ricorrente in molti testi. Il primo esempio letterario di Catabasi lo ritroviamo infatti nell’XI° libro dell’Odissea, anche se di fatto Ulisse non entra nel regno dei morti, fermandosi sulla soglia. Sono invece rimaste celebri le discese agli Inferi di Orfeo, alla ricerca della sposa Euridice, e quella di Eracle, nel contesto della sua ultima fatica. Il motivo venne poi ripreso dal grande Iniziato Publio Virgilio Marone che, nel VI° libro dell’Eneide fa entrare da vivo Enea nell’Ade, do-ve incontra Didone, e nei Campi Elisi, dove l’eroe incontra il padre Anchise, il quale gli mostra i suoi futuri discendenti, da Romolo ad Augusto.
Ma la Catabasi senz’altro più nota è quella compiuta da Dante Alighieri nella sua Commedia: un viaggio nell’aldilà che il poeta-Iniziato compie proprio accompagnato da Virgilio.
[5] Ibidem.
[6] Frithjof Schuon: Unità Trascendente delle Religioni. Ed. Mediterranee, Roma 1980.
[7] Nicola Bizzi: Da Eleusi a Firenze: la trasmissione di una conoscenza segreta. Edizioni Aurora Boreale, Firenze 2017.
FONTE: https://www.tenet22.com/ununica-tradizione-primordiale/
mercoledì 22 novembre 2023
DALLA NUMEROLOGIA ALLA NUMEROSOPHIA
Inserito da Dolores Reggianini
I numeri di Pitagora erano simboli geroglifici, per mezzo dei quali egli spiegava delle idee, concernenti la natura delle cose e l’origine dell’Universo.
In effetti i Pitagorici asserivano che la dottrina dei numeri, la più importante di tutto l’esoterismo, era stata rivelata all’uomo dalle Divinità Celesti; che il mondo era stato tratto dal Caos, dal Suono, e dall’Armonia e costruito secondo i rapporti musicali. Tornerò più avanti su questo tema strabiliante.
Ho appreso la Numerologia negli anni 90, insieme a tante altre materie del mondo così detto Olistico/Energetico/Spirituale: dall’alimentazione naturale allo sciamanesimo, dai trattamenti energetici allo yoga e meditazione, dalla metafisica alla fisica quantistica fino all’esoterismo cristiano.
Ero alla ricerca di risposte che da molti anni abitavano la mia mente, ero alla ricerca come tanti, come tutti quelli che dopo avere accondisceso alle richieste minime della famiglia e della società, nutrivano l’aspettativa di sentirsi realizzati, giusti, adeguati … insomma “a posto”; ora so che le aspettative non vengono soddisfatte, non quando sono di natura superiore, avendo invece rispettato regole sociali e materiali. All’inizio del proprio cammino è un errore classico, mischiare il profano al sacro, mischiare le ottave degli insegnamenti, solo dopo molto tempo e studio vorresti riuscire a fare sì che tutto fosse uno, Spirito e Materia, ma non prima di avere profondamente compreso la natura dell’uno e dell’altra.
Da allora la ricerca è stata la mia parola d’ordine, ed in questo i numeri mi hanno accompagnato in un cammino di conoscenza, sempre più in profondità, in cerchi concentrici evolutivi, che ad ogni giro nello stesso punto, mi mostravano la stessa lezione ma su un livello e da un punto di vista diverso, sempre più in profondità dentro di me, dentro l’essere umano, dentro la conoscenza dell’’universo e degli Dei, proprio come recita l’incisione sul portale del tempio di Apollo a Delfi.
Ti avverto, chiunque tu sia:
Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura,
se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi,
non potrai trovarlo nemmeno fuori.
Se ignori le meraviglie della tua casa,
come pretendi di trovare altre meraviglie?
In te si trova occulto il Tesoro degli Dei.
Oh Uomo, conosci te stesso
e conoscerai l’Universo e gli Dei.
La Numerologia ci consente di sondare la personalità dell’essere umano e in minima parte anche gli aspetti animici.
Negli anni ho imparato a fidarmi dei numeri, avendo sperimentato la Numerologia su migliaia di persone, in modo personalizzato attraverso il modo di sentire, accogliere ed interpretare il loro significato; so che quando ricevo risposte attraverso i numeri, queste sono sempre esatte, non vi è alcun margine di errore, i numeri non sbagliano mai, come mai sbaglia la Vita.
I Numeri non sono altro che gli attributi divini che l’essere umano viene a sperimentare qui nella dualità…..ad esempio i numeri dispari portano un’energia maschile e creativa, mentre i numeri pari portano un’energia femminile e accogliente; possono altresì avere qualità neutre, cioè in equilibrio, ma anche morbose o sane quindi negative o positive, hanno aspetti quantitativi come nella matematica o qualitativi come nella Numerologia. Attraverso i Numeri possiamo spiegare la Creazione, il Cammino Iniziatico, o lo sviluppo evolutivo che l’Umanità deve compiere prima di ascendere ad altri piani.
A proposito di ciò riporto di seguito (tratto da La Suprema Legge edizioni Mithras) un piccolo stralcio conciso della storia dei Numeri:
Ecco dunque, in virtù dell’Amore, l’Unità Assoluta UNO si divide in DUE
nella positività della Luce e negatività dell’Ombra:
forze primordiali che sono l’equilibrio instabile della Suprema Armonia
e dell’Assoluto Manifestato, da dove scaturiscono tutte le molteplicità cosmiche,
e che dal dualismo esprimono con la trinità il mistero della creazione TRE.
La Luce-positivo è il Padre, il tempo eterno, o eterno presente generante;
l’Ombra-negativo è la Madre, grembo spazio infinito agente;
il Figlio, Spirito-sostanza, cioè Luce ed Ombra, o Vita che esprime ambedue.
Abbiamo così spiegato l’idea della Trinità rivelata.
Nello spazio immenso, la potenza creativa dei quattro
elementi si irradia nel QUATTRO, per intessere la trama materiale della sostanza,
capace di generare la forza del moto degli universi
ed il trasformarsi della materia su di essi.
Fuoco, Acqua, Terra, Aria sono i quattro principi attivi che,
nel loro mistero trascendente,
presiedono alla formazione ed espansione delle espressioni materiali.
Nelle forme del positivo e del negativo materiale della sostanza che
racchiudono forza, amore e intelligenza dello spirito, derivanti dalla Potenza,
Amore e Sapienza divini, abbiamo il numero simbolico del CINQUE che
nell’uomo si rivela nei suoi cinque sensi materiali.
Il cinque, dunque, rappresenta la realizzazione dei tre valori spirituali, nella
fatale traiettoria del positivo e del negativo divenuti valori materiali, ove i
quattro elementi hanno creato il loro ritmo evolutivo, secondo la legge
univoca che risale ineluttabilmente alle sue origini.
Nel SEI ritroverai le due Trinità, la superiore o divina
e la inferiore o Azione operante nella sostanza,
che ti puoi figurare come due triangoli aventi la base in comune ed
opposti di vertice, quello in alto rappresenta le scaturigini del mistero
supremo emananti il raggio dell’infinito amore verso quelle forze che
incanaleranno, dal secondo triangolo, i piani armonici atti a realizzare negli
universi la conclusione legittima dei fenomeni evolutivi.
Se con i due triangoli formi una regolare stella a sei punte otterrai il simbolo
occulto di Salomone che raffigura l’equilibrio dello spirito
con la sostanza o vita manifestata.
Eccoci ora al SETTE, espressione di tutte le manifestazioni nel ciclo
delle leggi che racchiudono la trinità dei poteri spirituali
e le forze cosmiche materiali dei quattro elementi.
Ogni cosa è sotto il dominio del settenario che esprime il volere incoercibile
del destino universale. La legge dell’evoluzione precisa per esso i termini
delle eternità che si succedono a sette a sette, come sette sono i piani dove si
svolge l’opera catartica e sette i raggi delle manifestazioni.
Tutta l’evoluzione spirituale dell’umanità passata e presente si concreta in
questa sintesi che sta a significare la Legge Assoluta, l’Essenza e la coscienza
divina, il dinamismo del moto e dell’azione, assommando le tre potenze nei
simboli dell’Io spirituale cosmico, l’Io astrale cosmico, l’Io materiale cosmico.
Il numero sette, vive in tutte le manifestazioni;
lo troverai, infatti, nei colori dell’iride, nelle note della scala
armonica, nei periodi atomici e nucleari, nella settuplice catena dei Karma ed
in tutti i principi spirituali e materiali. Per quanto concerne la catarsi
individuale, il sette può ritrovarsi nella seguente scala di valori:
Saggezza, Amore, Giustizia, Bellezza, Splendore, Scienza, Immortalità.
Allorquando avrai la certezza della tua Immortalità, penetrerai il segreto
della scienza vera, conquisterai lo Splendore dell’Intelletto e della coscienza,
arriverai alla Bellezza pura interiore ed esteriore, vivrai nella Giustizia
perfetta raggiungendo l’Amore unico e l’eterna Saggezza.
Passando al numero OTTO, vedrai rappresentato col suo segno matematico a
forma di due anelli congiunti il nodo d’amore, il salire e lo scendere perenne
dell’evoluzione oltreché le due catene in cui lo spirito e
la materia sono legati nell’universo manifestato.
Eccoci giunti al NOVE, il numero ove si assomma il tutto e si esprime l’assoluto.
Triplice trinità che, nella scaturigine prodigiosa della legge,
genera la costruzione matematica universale determinante i limiti della natura,
dalle sue divine origini. Trasfigurandosi nella realtà molteplice, attrae tutte le
manifestazioni fattive e, simile ad un immenso respiro, dal più piccolo al più
grande dei fenomeni cosmici, si dilata per ritornare allo stesso punto di partenza.
Nove: triplice trinità rivelata nella vita manifestata o sostanza e quindi
Cosmo increato, espresso e manifestato.
Consideriamo ora lo ZERO, il nulla. Posto accanto all’Uno, il Tutto,
avremo il 10, il Tutto e il Nulla, e precisamente l’Eterno Assoluto.
Ed eccoci giunti al termine di questa disamina misteriosofica dei numeri.
Dietro i loro simboli matematici si celano gli ansiosi enigmi della vita i quali,
pur investendo della loro luce le umane leggi,
mostrano il lato divino che si trova racchiuso in essi.
Dopo la poesia con cui la Suprema Legge descrive “la Legge dei Numeri”, e tornando all’utilità pratica della Numerologia, possiamo dire che dalla data di nascita possiamo estrapolare tante informazioni: i talenti personali, le sfide, i condizionamenti, i periodi in cui cambiano le nostre energie, ma soprattutto il cammino di vita, cioè ciò che siamo venuti ad intraprendere in questa incarnazione terrena, come lo faremo, in che momento agiremo attivando certi cambiamenti, e finanche quali ostacoli incontreremo. Al contrario nel nome e cognome, dove ogni lettera viene trasformata in un numero seguendo le orme della ghematria ebraica, ci vengono rivelati: la motivazione d’Anima, le maschere indossate, relative ai ruoli di personalità, e come la nostra macchina biologica si esprime. Infatti amo spiegare nei miei corsi e conferenze come il nome e cognome ci sveli le caratteristiche del mezzo, l’Avatar, che la nostra Anima ha scelto per fare il suo viaggio sulla terra.
Da questi due studi principali (Nome e Data) può partire un viaggio infinito dove i numeri, assoluti protagonisti, sommati o sottratti con maestria, creano una musica su diverse ottave, un’opera d’arte assolutamente unica nel suo genere, danzando attraverso energie karmiche famigliari, numeri maestri, iniziazioni, svelano gli arcani più segreti.
Ogni essere umano è unico e irripetibile!
Parto sempre da questo assunto durante i miei corsi, i numeri sono solo 9 sulle varie ottave e noi esseri umani quasi otto miliardi, nonostante ciò anche due gemelli hanno una lettura differente, avranno ovviamente lo stesso cammino di vita, in quanto nati nello stesso giorno, ma la diversa ora di nascita e il nome definirà il diverso modo di affrontare la vita, il diverso livello d’ottava in cui lo farà, il diverso tempo di maturazione, i diversi strumenti e motivazione.
Io stessa, infatti, durante questo percorso, ho incontrato molte persone nate nel mio stesso giorno e mese di nascita, addirittura qualcuna anche nello stesso anno, ma avendo un nome diverso, diverse esperienze di vita, diverso karma, diversa età animica, diversi temperamento, carattere e personalità, non potevano che differire da me.
Vorrei fare un esempio pratico per andare incontro anche alle persone che sono poco abituate a parlare di numeri: il numero 9 che è l’ultimo, viene sovente collegato alla carta dell’eremita dei tarocchi, quindi a chi percorre un cammino spirituale e va a ricercare da solo una verità superiore, l’illuminazione, l’amore incondizionato, la saggezza, insomma che aspira ad essere un maestro spirituale che si mette a servizio dell’umanità. La prima volta che approcciamo alla vita in qualità di 9 non verremo però in veste di maestro spirituale ma, sentendo già un richiamo verso il servizio all’umanità, cercheremo di applicarci in un lavoro che, anche se stipendiato, abbia un po’ il senso “della missione” cioè aiutare il nostro prossimo. Ecco quindi che troveremo in numerologia molte persone che hanno come cammino di vita il 9, nelle più svariate professioni: dal vigile del fuoco all’infermiera, dal medico all’ insegnante di sostegno, dal ricercatore spirituale all’operatore olistico, naturopata etc… e chiaramente questo vale anche per tutti gli altri numeri, ecco perché ognuno risulterà differente dall’altro, anche con le stesse qualità numeriche. Ognuno sperimenterà quel particolare aspetto e tutti gli altri numeri della Lettura Numerologica a secondo della propria Motivazione d’Anima, degli obiettivi prefissati, dell’età animica, etc… in un modo unico ed irrepetibile, l’unico propedeutico alla propria evoluzione.
Volendo affrontare il discorso delle ottave, pur semplificandolo al massimo, possiamo paragonarle a quelle della musica: dopo le prime 7 note DO RE MI FA SOL LA SI, il DO successivo è su un’altra ottava, è sempre un DO, ma leggermente più alto e così è con i numeri 1 2 3 4 5 6 7 8 9, poi se continuiamo il 10 è sempre un 1, perché 1 più 0 è uguale a 1, ma più alto, cioè aggiungerà uno o più aspetti all’1 di base della prima ottava, approfondendone le caratteristiche. Poi così via con gli altri numeri a seguire, ad esempio l’11 che è un numero Maestro, è sempre un 2 perché 1 più 1 fa 2, e il 12 è sempre un 3 perché 1 più 2 fa 3 ma su un’ottava più alta, e così via all’infinito, dove ogni ottava ci può dare nuove sfaccettature e nuove caratteristiche attingendo ai tarocchi, alle lettere ebraiche o semplicemente interpretando i numeri separatamente.
Non è un caso che i Numeri Maestri (11, 22 e tutti i multipli di 11) ed i Numeri Karmici (13/14/16/19) siano tutti posizionati sulla seconda, terza ottava e oltre, un po’ come a volere riconfermarci l’idea del Cammino Iniziatico, delle Tappe Evolutive e delle Età Animiche. Le Anime bambine o adolescenti che corrispondono a gran parte dell’Umanità, non sempre hanno numeri karmici nella lettura.
Il consulto numerologico individuale, ha come fine di portare il soggetto alla conoscenza o riscoperta delle proprie innate caratteristiche distintive e potenzialità, delle proprie infinite possibilità d’essere, passando dal sentire al fare, dal sognare all’agire nella vita.
Il numerologo, non fa altro che aprire cassetti rimasti chiusi per un’infinità di tempo, dando un contesto preciso alle esperienze vissute, creando un riconoscimento delle caratteristiche potenziali, donando la Conoscenza necessaria per spiccare il volo e finalmente ESSERE pienamente se stessi.
Dato che ognuno di noi cambia giorno dopo giorno, attimo per attimo, anche questa mia passione per l’interpretazione dei numeri si è modificata nel tempo, trasformando anche il mio approccio verso coloro che si rivolgono a me per apprendere le leggi della Numerologia, preparandoli a ricevere questa sacra Conoscenza con l’intenzione e la volontà di essere utilizzata per una trasformazione reale, tangibile, della propria vita, e non come mera curiosità, per poi essere dimenticata.
E’ per questo motivo, per il rispetto che nutro per questa materia sacra e non ultimo per l’importanza che ha questo tempo di grande cambiamento, che ho pubblicato un Registro Numerologico dal titolo “3… 2… 1… Contatto“ un vero e proprio accompagnamento per l’anno 2022 e successivi fino al 2025, nella comprensione dell’energia del giorno universale e personale, proponendo un serio lavoro di osservazione e di ricordo di noi stessi, per risvegliare la nostra coscienza grazie ai numeri.
Ogni giorno, sia che ne abbiamo consapevolezza o meno, le energie numeriche universali (cioè valide per tutti) si manifestano e ci condizionano interagendo con la nostra energia, nonché con tutte le energie dei numeri della lettura personale.
Anche solo l’osservazione di quelle due energie messe in relazione a ciò che viviamo quotidianamente, ci porteranno a fluire con la vita, ad accogliere e vivere con serenità i doni che ogni giorno porta in grembo, con le sue sfide, opportunità o condizionamenti.
Osservandoci nel passare dei giorni, prenderemo consapevolezza che i nostri numeri personali, si intrecciano con quelli del giorno, del mese, dei trimestri, dell’anno, dei macro periodi di 7 e 9 anni, quindi della nostra intera esistenza, creando un infinito cammino iniziatico che sta dentro ad un altro cammino iniziatico, come una matrioska per l’eternità, creando momenti sempre nuovi, con nuovi livelli di coscienza.
Noi siamo esseri eterni, troppo spesso lo dimentichiamo, la personalità che in questa esistenza sperimentiamo, è semplicemente propedeutica all’evoluzione dell’Anima.
I tempi che cambiano ad una velocità pazzesca mi hanno altresì portato ad evolvere come recita il titolo “Dalla Numerologia alla Numerosophia”.
Numerologia significa il Logos dei Numeri o sui Numeri, ossia il loro “significato” mentre Numerosophia significa la “Sapienza dei Numeri”, già conoscendo così poco dei due termini, traspare quanto la Numerosophia comunichi attraverso un linguaggio superiore. Non è mia intenzione attingere all’etimologia come fanno tutti, voglio mostrarvi lo studio numerologico delle due parole, proprio a dimostrazione del fatto che attraverso i numeri possiamo studiare qualsiasi cosa, non solo nomi, cognomi e date, ma nomi di società, affinità e complementarietà all’interno degli staff o di matrimoni, nomi di malattie, numeri telefonici, indirizzi etc…
3 5 6 6 91 30/3
NUMEROLOGIA ——–
5 4 9 3 7 28/10/1
______
58/13/4
3 5 6 6 91 30/3
NUMEROSOPHIA ——–
5 4 9 1 7 8 34/7
______
64/10/1
I Neofiti non me ne vogliano, ma chi è più interessato allo studio attraverso i simboli numerici troverà interessante lo studio seguente.
Le vocali scritte sopra ci parlano della Motivazione d’Anima della parola stessa e come possiamo notare, entrambe hanno valore 30/3, quindi si propongono lo stesso obiettivo; studiando nel dettaglio ogni singola vocale dei due nomi si evince che entrambe hanno il compito di creare (3), nuove aperture e cambiamenti (5), per portare un nuovo equilibrio nella persona (6), affinché questa possa fare la scelta (6) di chiudere col passato (9) e iniziare un nuovo percorso di vita (1). Tutto ciò porterà a creare, fluire, giocare, stare nel tempo presente, mostrare i propri talenti artistici, tutte qualità riconoscibili nel 30/3 (ottava più alta del 3).
Le consonanti scritte sotto ci parlano del modo in cui agirà la Motivazione 30/3, e anche di ciò che sembra producano queste due parole nella quotidianità.
Per quanto riguarda il termine Numerologia recita: apriti al nuovo e cambia (5), nella vita quotidiana (4), chiudendo col vecchio e obsoleto (9), creando (3) l’integrazione tra materia e spirito (7); in sintesi la somma è 28/10/1.
Accogli (2) il tuo potere, la tua giustizia (8), e inizia un nuovo giro di ruota (10), manifestando il tuo agire nella vita di tutti i giorni, con coraggio, e fiducia in te stesso (1).
Per il termine Numerosophia, quasi uguale: apriti al nuovo e cambia (5,) nella vita quotidiana (4), chiudendo col vecchio (9), e iniziando (1) ad integrare materia e spirito (7) facendo cosa buona e giusta, e portando equilibrio perfetto tra anima e personalità (8). La somma è 34/7. Crea (3) nella quotidianità (4) l’integrazione tra materia e spirito, sacralizzando la vita (7).
In realtà la somma tra vocali e consonanti ci comunica la vera espressione delle parole: Numerologia 58/13/4 recita: apriti al nuovo (5), trova il tuo potere ed equilibrio (8), trasformando e tagliando (13) tutto ciò che nella quotidianità (4) non ti serve, anzi ti appesantisce rallentandoti. Cioè la Numerologia aiuta l’Essere Umano a compiere una trasformazione.
La parola Numerosophia 64/10/1 recita: prenditi la responsabilità, ascoltandoti profondamente di fare la scelta (6), nella quotidianità (4), inizia un nuovo giro di ruota (10), con un nuovo modo di manifestare il tuo IO SONO (1), quindi la Numerosophia invita l’uomo ad essere ed incarnare la trasformazione che ha compiuto attraverso la Numerologia.
Sintetizzando: la Numerologia è più adatta a comprendere in profondità ciò che siamo, aiuta a trasformare la personalità e a creare un collegamento con l’Anima, cioè quello che eravamo chiamati a fare in questi ultimi anni di quest’Era.
La Numerosophia è il presente e il futuro, lavora di più sul piano Animico, ci chiede di ESSERE Anima nella vita di tutti i giorni, di portare lo Spirito in Terra per un nuovo inizio nell’Era in divenire, di non raccontarcela con conoscenze mentali, ma di mettere in pratica.
E il viaggio continua…
FONTE: https://www.tenet22.com/dalla-numerologia-alla-numerosophia/
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