non dovremmo temere ciò che non conosciamo, ma ciò che riteniamo vero ed invece non lo è
lunedì 28 febbraio 2022
IL "TONO SU TONO"
L'Opera è "Cristo di fronte a Pilato" di Tintoretto
"Come posso migliorare il rapporto con i miei cari, amici e conoscenti? È tutto uno scontro Fede." Il lavoro è solo tuo, non puoi pretendere nulla dai tuoi simili.
Ascolta bene Gertrude perché la domanda è davvero interessante: l'onnipresente conflitto tra ciò che vorremmo essere e ciò che crediamo di essere, che determina uno stato più o meno profondo di insoddisfazione di sé, produce e alimenta una sacca energetica interiore insostenibile per l'essere umano mediocre.
Tale condizione spinge costoro a scagliarsi contro tutti coloro che esternamente, con i loro pensieri non convenzionali e con il loro non piegarsi al puzzo del compromesso, sono motivo di fastidio. I rapporti umani divengono, in queste miserabili condizioni, il luogo ideale per vomitare all'esterno quel cumulo energetico irrisolto: "Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!" (Mt 15, 11)
Per analogia potremmo comparare lo scagliarsi contro il prossimo, con il riempire un bicchiere bucato con dell'acqua: all'inizio è pieno e la sensazione è di liberazione e appagamento, poi lentamente il bicchiere inizia a svuotarsi e si ripiomba nel senso d'inadeguatezza, pronti ad attrarre una nuova preda da sbranare. Questo meccanismo è presente sia a livello personale che collettivo. In questo preciso periodo per esempio, coloro i quali dissentono dalle varie imposizioni dementi, sono bersagli ideali.
Lo vedi?
Ecco quindi un'altra valida ragione per svolgere un lavoro su di sé, ovvero migliorare i rapporti personali.
Tutti i Maestri gioiscono per la bellezza infinita presente nel piano della divinità - definita da Platone "Mondo delle Idee" - e patiscono per l’ottusa stupidità dei bipedi incarnati.
"Come dar loro la chiave di quel piano Fede?" Ripeto, non ti curar di loro, pensa al tuo lavoro!
Detto ciò, i subumani (non è un giudizio, bensì uno stato di coscienza. A tal proposito andate a leggere la recente pubblicazione dal titolo "Umani e subumani"), hanno una lunga strada da percorrere; oltre il cumulo massiccio di stupidità, che li priva della possibilità di vedere il processo sopra descritto, essi devono ancora traversare il fango velenoso del dubbio e l’orrore dell’orgoglio.
Questa è la condizione in cui versano.
Armatevi di pazienza e proseguite nel lavoro su voi stessi senza pretendere nulla dai vostri cari, amici e conoscenti. Se rispondete tono su tono, siete preda dello stesso meccanismo.
Ora sapete anche il perché Gesù non rispondeva mai sullo stesso piano: "Allora Pilato prese a interrogarlo: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». (Mc 15, 2)
Vegliate.
Federico Cimaroli - Pensiero Caffè
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