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giovedì 3 marzo 2022

ECCOMI

L'Opera è "Annunciazione" di Beato Angelico
Ogni volta che mi si pone una domanda sul come affrontare un disagio piuttosto che un altro, alla mia risposta, segue 90 volte su 100 "Fede, non è facile", "Fede ma è difficile, vorrei vedere te", "Ci provo ma non credo di essere in grado", e altra brodaglia analoga... Queste risposte cari amici, generano veri e propri buchi neri all'interno del vostro campo psichico. Ogni energia a vostra disposizione per affrontare la prova in essere viene irrimediabilmente risucchiata da questo vortice creando di fatto l'impossibilità di uscirne vincitori. Andiamo per gradi: affermare le nostre difficoltà all'interno del lavoro su di sé è più che lecito, nella misura che non venga accompagnata da una sensazione diffusa di frustrazione o tristezza. Le difficoltà sono implicite alla discesa dell'anima in questa dimensione. Questo principio è ben descritto nella parabola ove si narra che il Padre consegna i Suoi talenti ai figli in base al livello di coscienza di ognuno: "A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì." (Mt 25, 15) "Uno di questi servi sarei io e il Padre si aspetta che li raddoppi vero Fede?" Non "si aspetta", lo pretende Gertrude. Per talenti non dobbiamo considerare solo i doni sul piano fisico (il saper cantare, dipingere, scolpire, parlare, scrivere, ecc...), ma soprattutto quelli sul piano emozionale (il perdono, la meraviglia, la fiducia, il senso dell'infinito, l'amicizia...) e mentale (follia creativa, ispirazioni, intuizioni...). Ora ti faccio una domanda: come fai in questo mondo a raddoppiare la tua capacità di provare fiducia nell'esistenza, in quanto è uno dei doni più cari al Padre? Dovrai necessariamente affrontare delle prove difficili nella misura del nuovo livello di fiducia che vuoi raggiungere, giusto? Bene, ecco la sacralità della vita. Ciò che tu affronti come un problema è per l'anima lo scopo esistenziale. Da questa chiara e semplice visione delle cose, il tuo compito quindi sarà quello di allineare la tua personalità al volere dell'anima. Facciamo un esempio: se un ladro ti ripulisce casa, e tu decidi di erigere un muro di cemento armato davanti alla porta e alle finistre per far sì che quanto accaduto non si verifichi più, hai vinto o hai perso? La domanda è sempre la stessa Gertrude: sei anima o personalità? Se un tuo amico ti tradisce, gli darai ancora fiducia, o ti chiudi per far sì che non ti ferisca oltre? Inizi a comprendere? Non conta ciò che accade Gertrude, ma quanto riesci a spalancare le porte del tuo cuore alla vita, a prescindere da ciò che accade. "Beh Fede, però sarei un po' stupida se mi faccio sempre tradire anche perché poi le persone non vedono l'ora..." Eh te pareva... Sei anima o personalità? Nessuno ti può tradire se non ti senti tradita, nella stessa misura che nessuno ti può abbandonare se non ti senti abbandonata. Se affronti le prove con gli occhi della personalità ti condanni a esaurire tutte le risorse energetiche davanti ai "è difficile", "Non riesco", "vorrei vedere te" e altre fesserie simili... mentre, se innanzi all'ostacolo affermi con coraggio ed entusiasmo "ECCOMI!", proprio come Maria quando l'angelo le annunziò la sua divina maternità, vinci prima di scendere in campo: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». (Lc 1, 38) Quindi cari amici, non dite mai più "è difficile" e "non riesco", perché di fatto vi state condannando a perdere ciò che vi é stato consegnato: "Toglietegli dunque il talento al terzo servo, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha." (Mt 25, 29) Le difficoltà esistono e scendiamo per questo; la differenza è nella postura esistenziale con cui le affrontiamo. E se proprio siete davanti a un ostacolo apparentemente insormontabile ricordatevi queste parole: "Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana, or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita, affinché la possiate sostenere." (1Cor 10, 13) Federico Cimaroli - Pensiero Caffè

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